mercoledì 31 dicembre 2008

L’anno che è passato e quello che verrà

Anche io come tanti desidero fare un consuntivo di quello che è accaduto in questo anno ed un accenno a quello che avverrà, partendo proprio dal mio blog.

L’anno per il mio blog è iniziato alla fine del mese di giugno spiegandone le ragioni, ovvero l’intenzione di condividere con gli altri alcune informazioni, commenti e riflessioni, prettamente di natura politica, economica e sociale, riguardanti la provincia di Agrigento ed i territori in cui vivo, Canicattì e Campobello di Licata.

Ho iniziato con un appello, una lettera aperta sul partito democratico, l’auspicio di veder nascere anche a Campobello un partito forte e unito.

Come sapete a distanza di quasi sei mesi possiamo dire che quel partito finalmente c’è ed è forte dei suoi quasi 900 consensi alle primarie; forse ancora non è completamente unito ma mi sforzerò insieme agli altri, nella chiarezza e nella discontinuità, a cercare sempre e comunque una maggiore coesione.

In questi mesi ho raccontato, passo dopo passo, le vicende che ci hanno portato alla nascita del partito, omettendo volutamente gli spunti polemici, nonché ho fornito il resoconto delle riunioni del coordinamento cittadino del PD.

Ho analizzato i dati elettorali delle elezioni provinciali, regionali e nazionali.

Ho affrontato alcuni aspetti sociali, demografici ed economici di Campobello di Licata.

Si poteva fare di più, si può fare di più.

Questo è quello che cercherò di fare il prossimo anno.

L’anno che è passato si è aperto con la proroga della gestione commissariale per ulteriori sei mesi, mentre l’anno che verrà sarà l’anno delle elezioni comunali.

Un anno importante per la nostra Comunità.

Come molti di voi sapranno i partiti si stanno organizzando (PD, PDL, MPA) così come le liste civiche (Uniti per Campobello, Campobello Libera, Città Viva, Campobello nel Cuore), e vedremo come queste forze si presenteranno all’elettorato, con quali candidati a Sindaco e quali candidati al consiglio comunale.

Alla prossima Amministrazione Comunale spetterà un compito difficile e forse molti ancora non hanno preso coscienza di questa responsabilità.

Il gruppo dirigente che sarà chiamato a governare questa Comunità dovrà far capire a tutti che è pronto a camminare con le proprie gambe, consapevole di non cedere a quei condizionamenti che hanno fatto cadere nel buio Campobello.

Tanti i problemi da affrontare, dalla discarica comunale al contenzioso con la Dedalo ed alle bollette dei rifiuti, dalla stabilizzazione dei precari alle scarse risorse finanziarie, dalla manutenzione delle infrastrutture alla valorizzazione e messa in esercizio di nuove infrastrutture a servizio delle imprese e dei cittadini, dai problemi dei giovani all’assistenza degli anziani.

Chiudo con un auspicio, ovvero quello di essere all’altezza del compito che a ciascuno di noi assegnerà l’elettorato.

BUON ANNO

domenica 28 dicembre 2008

La quasi riforma elettorale degli Enti Locali



Con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della Regione Sicilia dello scorso 24 dicembre (link) entrano definitivamente in vigore alcune modifiche alla legge elettorale, alla composizione delle giunte ed allo status degli amministratori locali, di cui alla legge regionale n.22 del 16/12/2008.

La prima riforma riguarda la composizione delle giunte comunali e provinciali. Nello specifico gli assessori non devono essere superiori al 20% dei componenti dell’organo elettivo. Nei comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti il numero degli assessori non può essere comunque superiore a 4.

Nel concreto questa modifica comporta che nel Comune di Campobello di Licata non potranno esserci più di quattro assessori, ovvero il 20% dei componenti del consiglio comunale pari a 20.

In un sol colpo gli assessori passeranno da 7 a 4 con evidenti ricadute sul piano elettorale locale e con il ridimensionamento di alcuni personaggi che abbandoneranno l’idea delle liste “fai da te” per la conquista di un posto al sole.

Con tale modifica la palla passa alla politica poiché saranno solo i partiti o le liste civiche di una certa consistenza a poter garantire un posto di assessore.

Più complessivamente in provincia di Agrigento tale modifica comporterà la perdita di 68 amministratori (da 250 a 182 amministratori). Infatti, prima della riforma gli assessori non potevano superare 1/3 dei componenti del consiglio comunale. Le modiche hanno penalizzato i Comuni più grandi con la perdita di 4 assessori ad Agrigento, Licata, Favara, Canicattì e Sciacca.

Le modifiche entreranno in vigore al rinnovo delle assemblee, per scadenza naturale o anticipata.

La legge interviene anche sul regime delle aspettative, modificando l’articolo 18 della legge regionale 30/00. Nello specifico è previsto, limitandoci all’aspetto prettamente locale, che i Sindaci, i Presidenti dei consigli comunali, nonché i membri delle giunte dei comuni, che siano lavoratori dipendenti possono essere collocati a richiesta in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato. Il periodo di aspettativa è considerato come servizio effettivamente prestato. L’indennità di funzione loro spettante è dimezzata per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa.

I consiglieri comunali invece assumono a proprio carico l’intero pagamento degli oneri previdenziali, assistenziali e di ogni altra natura.

Il vicepresidente del consiglio comunale perde l’indennità di funzione.

I consiglieri comunali non possono più optare tra indennità di funzione o gettone di presenza, ma solo per quest’ultima ipotesi. A costoro spetta un gettone di presenza per l’effettiva partecipazione a consigli e commissioni. In nessun caso l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un consigliere può superare l’importo pari al 30% dell’indennità massima prevista per il sindaco.

Le indennità e i gettoni di presenza possono essere solamente diminuiti con delibera rispettivamente di giunta e di consiglio.

Un’altra novità riguarda le forme associative dei comuni. Nello specifico ad ogni amministrazione comunale è consentita l’adesione ad una unica forma associativa, oltre a quella relativa alla gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti.

Con la legge si introduce una soglia di sbarramento del 5% nelle elezioni comunali e provinciali. Nello specifico non sono ammesse all’assegnazione dei seggi nei consigli comunali dei comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti, le liste che non hanno conseguito almeno il 5% del totale dei voti validi espressi. Al fine della determinazione del quoziente elettorale circoscrizionale non si tiene conto dei voti riportati dalle liste non ammesse all’assegnazione dei seggi.

Ciò comporterà conseguenze anche nel nostro Comune, anche se per la verità il 5% equivale secondo le ultime elezioni comunali del 2002 a 361 voti (7.219 voti validi). In quella competizione ad esempio non raggiunsero il 5% le liste di Alleanza Nazionale con l’1,7% ed i Comunisti Italiani con l’1,5%. Secondo i dati delle elezioni per la Camera dei Deputati del 2008 il 5% equivale a 273 voti (5.460 voti validi).

Altra novità riguarda l’obbligo per le amministrazioni comunali e provinciali, ferme restando le disposizioni a tutela della privacy, di rendere noti, per estratto, nel rispetto sito internet tutti gli atti deliberativi adottati dalla giunta e dal consiglio e le determinazioni sindacali e dirigenziali, ai fini di pubblicità notizia.

Infine il numero dei componenti nominati da comuni e province negli organi delle società, aziende ed enti, sia interamente sia parzialmente partecipate, non può eccedere le tre unità. Il compenso lordo annuale, omnicomprensivo, attribuito al presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione non può essere superiore rispettivamente al 70% ed al 40% delle indennità spettanti al sindaco del comune con maggiore popolazione o al presidente della provincia. Inoltre al presidente ed ai componenti del consiglio di amministrazione è dovuto il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute nonché le indennità di missione alle condizioni e nella misura fissata per il sindaco o il presidente della provincia.

mercoledì 24 dicembre 2008

Un meraviglioso augurio di Buon Natale

Oggi niente articoli sull'economica, sulla popolazione e sul PD di Campobello di Licata, ma solo

UN MERAVIGLIOSO AUGURIO DI BUON NATALE.

Si proprio meraviglioso, come il testo di una canzone di Domenico Modugno ripresa felicemente dal gruppo musicale dei Negramaro.

E’ vero
Credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l’acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù
D’un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così...
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita...
l’amore...
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l’abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso…
ah!
meraviglioso
meraviglioso…..
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l’amore
meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso

martedì 23 dicembre 2008

Si scende ancora!



Dall’analisi del bilancio demografico mensile di giugno di quest’anno, reso disponibile dall’ISTAT, si evince che ancora una volta la popolazione residente registra un decremento attestandosi a quota 10.267, 13 in meno rispetto al mese di maggio, di cui 4.966 uomini e 5.301 donne.

Nel mese di giungo ci sono stati 8 nati e 11 morti, 2 nuovi iscritti e 12 cancellati.
Rispetto al 31/12/07 la popolazione è diminuita di 45 unità.

Ad incidere negativamente su questi dati il saldo negativo naturale e migratorio.

Dall'inizio dell'anno a fronte di 52 nascite abbiamo registrato 66 morti, mentre a fronte di 95 iscritti abbiamo registrato 126 cancellati.

Fatto 100 la popolazione al mese di gennaio dell'anno 2003, a fine giugno l'incide è pari a 94,1. C’è stato dunque un calo del 5,9%.

Nello stesso periodo di riferimento la provincia di Agrigento è cresciuta dell’1%, la Sicilia dell’1,2% e la popolazione italiana del 4,3%.

Anche nei comuni limitrofi si è registrato un calo, come nel Comune di Naro con il 4,2%, il Comune di Ravanusa con il 6,7%.

Canicattì di contro è cresciuta del 9,1%, attestandosi a fine giugno a quota 34.522 residenti.

Per approfondimenti si rinvia al sito dell'ISTAT (link) ed hai tre miei post precedenti (link 1, link 2, link 3)

lunedì 22 dicembre 2008

Il Piano triennale delle opere pubbliche 2009/2011 del Comune di Campobello di Licata

Con Delibera n.86 del 30/10/2008 la Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Campobello di Licata ha adottato, con i poteri della Giunta Municipale, lo schema di programma triennale delle opere pubbliche 2009/2011 e dell’elenco annuale 2009 che dovrà successivamente essere approvato definitivamente dalla stessa
Commissione Straordinaria, questa volta con i poteri del consiglio comunale.

Nel piano triennale sono previsti 49 interventi per complessivi quasi 121 milioni di euro articolati in tre anni, ovvero 10,8 milioni di euro nel 2009, 17,8 milioni di euro nel 2010 e 92 milioni di euro nel 2011.

Naturalmente non tutte le opere sono finanziante, ma solo una piccolissima parte.

Limitandoci all’anno 2009 gli interventi ammonterebbero a 10,8 milioni di euro di cui 3 milioni già finanziati e relativi ai lavori di realizzazione dell’impianto per il riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue urbane depurate (euro 568 mila) ed il progetto per la riutilizzazione a scopo irriguo delle acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione di contrada Canale e di contrada Milini (2,5 milioni di euro), 1,3 milioni di euro relativi a progetti di finanza tramite capitali privati come l’impianto fotovoltaico nell’impianto di depurazione di contrada Canale (432 migliaia di euro), l’impianto fotovoltaico nell’impianto di depurazione di contrada Milici (430 migliaia di euro) e l’impianto fotovoltaico nel centro polivalente (405 migliaia di euro), 600 mila euro relativi a mutui per il progetto dei lavori di ristrutturazione della rete idrica del centro antico (400 mila euro) e per i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici scolastici di proprietà comunale (200 mila euro; si tratta della direzione didattica “G. Mazzini” – scuole media “Mazzini”, scuole elementare “Marconi”, scuola materia “Trieste), 1,4 milioni di euro come stanziamenti di bilancio per i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici di proprietà comunale (200 mila euro; si tratta dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” e quindi la scuola elementare “Don Bosco”, la scuola materna “Carnevale”, la scuola materna “Montessori” e la scuola materna “Hemingway”), gli interventi migliorativi nel cimitero comunale (30 mila euro) e la realizzazione del completamento della tangenziale est per il collegamento delle aree in cui insistono edifici di edilizia popolare (1,2 milioni di euro) e 4,4 milioni di euro come finanziamenti richiesta ai sensi del comma 2 dell’art.145 del D.lgs 267/00 per la ristrutturazione della scuola media “G. Mazzini” (964 mila euro), per la ristrutturazione per l’adeguamento alla normativa antisismica, alla legge 46/90, al D.lgs. 626/94 della scuola elementare “Don Bosco” (1,5 milioni di euro) ed alle opere di consolidamento della zona nord a difesa del centro abitato (1,9 milioni di euro).

Nel piano triennale è prevista una scheda, la n.7, in cui si riporta l’elenco annuale delle opere da realizzare esclusivamente nell’anno 2009, ovvero l’elenco che presenta il maggior numero di informazioni e costituisce la base per il cosiddetto “bilancio investimenti” dell’esercizio 2009.

Nell’elenco annuale di quest’anno sono riportate le seguenti opere: lavori per l’adeguamento alle norme della sicurezza degli edifici scolastici di proprietà comunale sia dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” che della Direzione Didattica “G.Mazzini”, i lavori di ristrutturazione della rete idrica del centro antico, gli interventi migliorativi nel cimitero comunale, i lavori di realizzazione dell’impianto per il riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue urbane depurate, il progetto per la riutilizzazione a scopo irriguo delle acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione di contrada Canale e di contrada Milici, la realizzazione del completamento della tangenziale est per il collegamento delle aree in cui insistono edifici di edilizia popolare e gli impianti fotovoltaici degli impianti di depurazione di contrada Canale e Milici e nel centro polivalente.

Per chi volesse approfondire l’argomento si rinvia ai seguenti link:
- Delibera di approvazione (link)
- Relazione (link)
- Scheda 1 (link)
- Scheda 2A (link)
- Scheda 2B (link)
- Scheda 3A (link)
- Scheda 3Bis (link)
- Scheda 4 (link)
- Scheda 5 (link)
- Scheda 6 (link)
- Scheda 7 (link).

venerdì 19 dicembre 2008

Rimane chiusa la discarica di Campobello di Licata

Si apprende dai giornali di oggi (link) che la discarica sub comprensoriale di contrada Bifara di Campobello di Licata non ha avuto l’autorizzazione per la riapertura.

La conferenza di servizi convocata presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente si è chiusa con un no.

In sostanza i tecnici hanno negato l’autorizzazione per il conferimento nelle vasche due e tre della discarica, mentre per i lavori di completamento della quarta vasca la conferenza si è aggiornata al prossimo 14 gennaio.

Come sapranno gli utenti di questo post come PD di Campobello di Licata abbiamo chiesto alla Commissione Straordinaria un incontro urgente anche per capire lo stato di avanzamento dell’iter progettuale e lo stato dell’arte del contenzioso con la Dedalo Ambiente.

I Comuni che fanno parte della Dedalo parlano dell’impossibilità di sostenere dal punto di vista finanziario i costi di conferimento nella discarica di Siciliana.

Ma questi Comuni hanno messo all’ordine del giorno il pagamento di quanto dovuto al Comune di Campobello di Licata?

Forse sarà il caso di affrontare questa questione prima di riaprire la discarica.

giovedì 18 dicembre 2008

Tre progetti sulle Scuole di Campobello esclusi dai finanziamenti regionali

La scorsa settimana è stata pubblicata in gazzetta ufficiale della Regione Sicilia la graduatoria del bando pubblico di selezione per l’esecuzione di opere di recupero e ristrutturazione di edifici scolastici esistenti, di ogni ordine e grado approvata con decreto dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici del 19/12/2008 (link).

Il bando è stato emanato con decreto del 14/02/2005 (link), successivamente rettificato con decreto del 14/04/2005 (link), per uno stanziamento di 35 milioni di euro.

Nell’anno 2006 è stato pubblicato, con decreto del 21/06/2006 (link), l’elenco delle proposte approvate dalla commissione di valutazione.

Tuttavia, l’esecutività del decreto è stata sospesa in attesa delle decisioni pendenti innanzi all’autorità giurisdizionale amministrativa.

Con decreto del 19/11/2008 finalmente è stata pubblicata la graduatoria per tutte le province, con una limitazione per la provincia di Catania in attesa dei ricorsi in quella provincia.

Ma vediamo cosa è accaduto alla provincia di Agrigento a cui sono state assegnati 3,8 milioni di euro dei 35 complessivi stanziati per tutta la Regione.

In provincia di Agrigento sono state presentate 59 progetti di cui:
- 6 progetti non ammissibili in sede di valutazione preliminare perché le modalità di trasmissione dei plichi risultano non conformi alle prescrizioni del bando. Si tratta dei Comuni di: Comitini (1), Favara (3), Raffadali (2);
- 19 progetti esclusi per diverse motivazioni. Si tratta dei Comuni di: Agrigento (1), Alessandria (1), Calamonaci (1), Campobello di Licata (3), Canicattì (2), Casteltermini (1), Grotte (1), Joppolo (2), Licata (2), Menfi (1), Montevago (2), San Biagio (1), Sambuca (1);
- 34 ammessi. Si tratta dei Comuni di: Licata (2), Caltabellotta (1), Lucca Sicula (1), Racalmuto (1), Aragona (1), Grotte (2), Casteltermini (1), Palma (2), Sciacca (1), Bivona (1), Cammarata (1), Menfi (1), Sciacca (1), Cattolica (1), Cammarata (1), Naro (1), Ribera (1), Porto Empedocle (1), San Giovanni Gemini (3), Santa Margherita (1), Castrofilippo (1), Realmonte (1), Ravanusa (1), Camastra (1), Siculiana (1), Agrigento (2), Sant’Angelo Muxaro (1).

I progetti finanziati sono 3 di cu uno a Licata per la ristrutturazione, adeguamento nome strutturali scuola elementare Dino Liotta (€ 1.152.000,00), uno a Caltabellotta per l’adeguamento scuola d’obbligo scuole elementari Cappuccini e S.Agostino (€ 692.100,00) ed uno Lucca Sicula per la manutenzione di una scuola elementare (€ 908.388,00). Rispetto alla prima graduatoria esce il Comune di Racalmuto ed entra il Comune di Lucca Sicula.

Rimangono ancora da assegnare 1,4 milioni di euro.

Il Comune di Campobello di Licata ha presentato tre proposte, tutte escluse.

Si tratta della ristrutturazione e adeguamento alla legge 46/90 della scuola materna Edison di 300 mila euro, della verifica sismica della scuola elementare Don Bosco, e della ristrutturazione della scuola media statale G. Mazzini di quasi 964 mila euro.

Le prime due sono state escluse per la mancata attestazione al piano triennale delle opere pubbliche e l’ultima per la mancata iscrizione al piano triennale.

In uno dei prossimi post approfondirò l’argomento sullo stato di manutenzione delle scuole anche perché è un argomento attuale ed importante per la nostra Comunità.

È degli ultimi giorni, infatti, la chiusura della scuola Marconi per inagibilità, in sostanza pioveva dentro la scuola.

lunedì 15 dicembre 2008

Assemblea regionale del Partito Democratico Sicilia



Sabato scorso si è tenuta, presso il Jolly Hotel di Palermo, l'assemblea regionale del Partito Democratico Sicilia, di cui il sottoscritto fa parte.

Gli argomenti in discussione erano l'approvazione dei documenti delle commissioni, ovvero lo Statuto, il manifesto dei valori, il manifesto programmatico e quello sulle infrastrutture.

Alla fine abbiamo deciso di rinviare l'assemblea per il prossimo 18 gennaio per approvare definitivamente i punti all'ordine del giorno.

Il rinvio è dovuto alla presenza di alcuni problemi su alcuni articoli dello Statuto. Essenzialmente i punti in discussione sono i seguenti:
- il limite di mandato;
- le incompatibilità;
- le primarie.

Per quanto riguarda il limite di mandato l'articolo 28 della bozza di statuto stabilisce che "non sono ricandidabili nel Partito Democratico Siciliano per le cariche di Parlamentare Europeo o di Parlamentare Nazionale o di Deputato Regionale coloro che abbiano ricoperto dette cariche, considerate complessivamente, per 3 mandati pieni anche non consecutivi e comunque per una durata superiore a 15 anni". Ed inoltre "Gli iscritti al Partito Democratico Siciliano non possono ricoprire una carica monocratica di governo o far parte di un organo esecutivo collegiale per più di 2 mandati consecutivi".

Per quanto riguarda le incompatibilità la bozza di statuto stabilische che "Nessuno può far parte contemporaneamente di più di un organo esecutivo del Partito Democratico Siciliano", che "le cariche di Parlamentare Europeo, Parlamentare Nazionale e Deputato Regionale sono incompatibili con la carica di Consigliere Comunale nei comuni con una popolazione maggiore di 10.000 abitanti", che "i parlamentari europei e nazionali non possono concorrere alle cariche di
Segretario Regionale, Vice-Segretario Regionale e Segretario Provinciale", che "I deputati regionali non possono concorrere alla carica di Segretario Provinciale" ed infine che "le cariche di Segretario Regionale, Vice-Segretario Regionale e Segretario Provinciale non sono compatibili con la carica di Sindaco o Presidente di Provincia".

Per quanto riguarda le primarie l'articolo 26 della bozza di statuto stabilisce che "il Partito Democratico Siciliano assume le primarie come elemento costitutivo della propria rappresentanza e della propria proposta politica, affinché le stesse traggano legittimazione dal rapporto diretto con gli elettori" che il Partito Democratico Siciliano seleziona con il metodo delle primarie aperte agli elettori e alle elettrici (primarie aperte) i propri candidati alla carica di Sindaco
di comune superiore a 10.000 abitanti, Presidente di Provincia, Presidente della
Regione, deputato regionale, parlamentare nazionale e parlamentare europeo" e che "nel caso in cui il Partito Democratico Siciliano stipuli accordi pre-elettorali di
coalizione con altre forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni
alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente della Regione vengono
selezionati mediante elezioni primarie aperte a tutti i cittadini".

Una parte della Margherita era assente. Lo stesso segretario regionale dopo il suo intervento è scomparso dall'assemblea, mancando di rispetto ai presenti. Tale atteggiamento non è condivisibile poiché non si capisce quali sono le proposte alternative. Mancano infatti gli emendamenti da parte loro ai documento.

Il sottoscritto, ex componente della Margherita, insieme a tanti altre persone eravamo già pronti ad approvare i documenti anche perché ci eravamo impegnati nell'assemblea dello scorso 18 maggio di Catania ad approvarli in tempo brevi.

La Sicilia è l'ultima regione ad approvare lo Statuto.

E' curioso che tanti dirigenti reclamano l'autonomia del partito e poi chiedono di aspettare le decisione della direzione nazionale del prossimo 19 dicembre per eventuali decisioni.

Nello specifico, infatti, a dimostrazione di questa subalternità è la convocazione della direzione regionale per il prossimo 20 dicembre.

Una cosa è apparsa chiara, ovvero che il congresso regionale non si terrà il prossimo 28 febbraio così come aveva deliberato l'ultima assemblea regionale, nonostante la promessa del segretario regionale.

Nello specifico, infatti, il segretario organizzativo, Enzo Napoli, ha parlato dell'impossibilità tecnica di quella data perché il tesseramento non è ancora partito in modo massiccio in tutte le province.

Per chi volesse approfondire l'argomento si rinvia ai seguenti documenti:
- bozza statuto (link);
- bozza manifesto dei valori (link);
- bozza manifesto programmatico (link);
- bozza manifesto sulle infrastrutture (link).

In uno dei prossimi post fornirò una sintesi dei singoli documenti.

sabato 13 dicembre 2008

I trasferimenti dello Stato per i comuni sciolti per mafia

Non tutti sanno che, grazie ad un provvedimento normativo del Governo Prodi, i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose ricevono finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche.

Si tratta nello specifico delle disposizioni di cui all’art.1 comma 707 della legge 296/06 (legge finanziaria 2007).

Il comma stabilisce che “per gli anni 2007, 2008 e 2009 a favore degli enti locali che si trovano, alla data del 1º gennaio di ciascun anno, nella condizione di cui all’articolo 143 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è corrisposto dal Ministero dell’interno un contributo destinato alla realizzazione o manutenzione di opere pubbliche nella misura massima annuale di 30 milioni di euro, ripartiti in base alla popolazione residente come risultante al 31 dicembre del penultimo anno precedente. Ai fini del riparto, gli enti con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono considerati come enti di 5.000 abitanti”.

Quindi a partire dal 2007 lo Stato ha stanziato ogni anno 30 milioni di euro per i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.

Da una mia ricerca sui dati resi disponibili dal Dipartimento per gli Affari Interi e Territoriali del Ministero dell’Interno nel 2007 questi soldi sono andati ai seguenti comuni: Cerda, Campobello di Licata, Platì, Casaluce, San Gennaro Vesuviano, Burgio, Nicotera, Afragola, Crispano, Casoria, Torretta, Niscemi, Villabate, Castellammare del Golfo, Boscoreale, Roccamena, Riesi, Brusciano, San Tammaro, Pozzuoli, Terme Vigliatore, Melito di Napoli, Nettuno, Vicari, Calanna e Volla.

Nel 2008 i beneficiari sono risultati i seguenti Comuni: Casalnuovo di Napoli, Seminara, Lusciano, Parghelia, San Gregorio d’Ippona, Soriano Calabro, Cerda, Campobello di Licata, Platì, Casaluce, Burgio, Nicotera, Afragola, Crispano, Casoria, Torretta, Castellammare del Golfo, Boscoreale, Roccamena, Riesi, San Tammaro, Pozzuoli, Terme Vigliatore, Melito di Napoli, Nettuno e Vicari.

E nel 2009 chi beneficerà di questi contributi?

Analizzando i dati relativi ai Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, alla loro durata, alle eventuali proroghe si evince che al 1° gennaio 2009 i Comuni beneficiari dei contributi dovrebbero essere i seguenti: Rosarno, Amantea, Orta di Atella, Siculiana (Comuni sciolti sotto il nuovo Governo di Berlusconi), Gioia Tauro, San Cipriano d’Aversa, Marcianise, Arzano, Casalnuovo di Napoli, Seminara, Lusciano, Parghelia, San Gregorio d’Ippona, Soriano Calabro, Cerda, Campobello di Licata, Platì e Casaluce (Comuni sciolti sotto il Governo Prodi).

Quindi, in virtù di tale disposizione normativa, il Comune di Campobello di Licata ha beneficiato negli ultimi due anni di 2,6 milioni di euro di finanziamenti (€ 1.294.207,99 per il 2007 e € 1.367.752,05 per il 2008) e con molta probabilità anche per il prossimo anno, se l’attuale finanziaria non provvederà a tagliare i fondi, il Comune riceverà un importo di quasi 2 milioni di euro (il calcolo tiene conto della popolazione nei Comuni di riferimento al 31/12/2007, con i Comuni al di sopra dei 5 mila abitanti considerati da 5 mila abitanti).

A ciò si aggiunge che in virtù del comma 704 “A decorrere dall’anno 2007 gli oneri relativi alle commissioni straordinarie di cui all’articolo 144 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono posti a carico dello Stato, che provvede al rimborso a favore degli enti locali previa presentazione della relativa richiesta. Gli enti locali destinano gli importi rimborsati a spese di investimento”.

Quindi anche gli oneri relativi alle Commissioni Straordinarie gravano sul bilancio dello Stato.
In virtù di tale disposizione lo Stato ha rimborsato sia nel 2007 (link) che nel 2008 (link) al Comune di Campobello di Licata un importo annuale pari a 256.052,52 euro.

Ma il Comune di Campobello di Licata che cosa ha fatto con i contributi dello Stato?

Quali opere pubbliche ha finanziato?

Ne riparleremo in uno dei prossimi post

mercoledì 10 dicembre 2008

Settima riunione del coordinamento del PD di Campobello di Licata

Martedì scorso si è riunito il coordinamento del PD di Campobello di Licata.

Il coordinamento ha deciso di integrare l'ufficio di adesione con altri nominativi che hanno fatto richiesta. Nello specifico si tratta di Giuseppe Nigro, Donato Marengo, Gaspare Giuliana e Gaetano Avanzato che insieme agli altri componenti eletti, ovvero Angelo La Greca, Cesare Lo Leggio, Rita Carlino, Calogero Falsone, Andrea Gianforcaro, Domenico Tascarella, Franco Carletto, Giovanni Meli e Giacomo Rizzo, affiancheranno il coordinatore del circolo per tutta la fase di tesseramento e nella consegna delle tessere.

Il coordinamento ha deciso che il tesseramento avverrà due giorni alla settimana, presso la sede di Via Vittorio Emanuele, 112, ovvero il mercoledì ed il giovedì, dalle ore 19:00 alle ore 20:00, rettificando la precedente decisione.

Il coordinamento, ha altresì, deciso di fissare per il prossimo 16 gennaio un'assemblea pubblica per presentare le proposte del partito alla Comunità di Campobello di Licata.

Infine il coordinamento ha deciso di chiedere un incontro urgente con la Commissione Straordinaria per avere il quadro conoscitivo completo del contenzioso Comune-Dedalo Ambiente, della riscossione della TARSU e dell'iter autorizzativo della discarica comunale.

Nella precedente riunione, invece, era stato dato mandato al coordinatore di inviare una lettera alla Commissione Straordinaria per convocare un tavolo tecnico con i funzionari del Comune, la Girgenti Acque ed i rappresentanti della zona PEEP per risolvere definitivamente il problema dell'allaccio alla rete idrica.

lunedì 8 dicembre 2008

62 conti dormienti a Campobello di Licata

I conti dormienti sono quei rapporti contrattuali (ad esempio conto correnti, fondi comuni, certificati di deposito, azioni e obbligazioni), di importo superiore a 100 euro, per i quali non è stata effettuata alcuna operazione o movimentazione da parte del titolare, o di un suo delegato, negli ultimi dieci anni decorrenti dalla data di loro libera disponibilità.

I conti dormienti sono stati disciplinati dalla finanziaria 2006 e dai regolamenti di attuazione (DPR n.116/07, link).

I fondi dei conti dormienti, dunque, verranno trasferiti in un fondo gestito dal Tesoro destinato in prevalenza a risarcire coloro che sono rimasti vittime di crack finanziari.

Fino al 15 dicembre gli interessati potranno rivolgersi agli intermediari per “risvegliare” quei rapporti contrattuali. Dopo questa data, la richiesta andrà rivolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro il termine prescrizionale decennale.

Ma quanti sono i conti dormienti in Italia? Ed a quanto ammontano?

Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono di poco superiore ad un milione per un ammontare complessivo pari a 798 milioni di euro.

Il Ministero ha messo a disposizione sul proprio sito (link) un database con nome, cognome, luogo e dati di nascita dei soggetti titolare dei conti dormienti.

Rielaborando i dati di questo database e limitandoci alla data di nascita è possibile avere solo il dato numerico e l’elenco dei conti dormienti in provincia di Agrigento e dei singoli Comuni.

Nello specifico dai dati emerge che in Provincia di Agrigento esistono 1504 conti dormienti, concentrati nei centri più grossi.

Canicattì è la città che ha più conti dormienti (185), seguita da Licata (125), Agrigento (124), Sciacca e Ravanusa (92).

A Campobello di Licata ci sono 62 conti dormienti. Nello specifico si tratta di: Alaimo Diego (12/2/23), Bella Carlo (14/1/52), Bella Rosalia (25/8/54), Brunetto Filippa (12/1/52), Brunetto Vito, Caizza Carmelo (28/10/43), Cala’ Salvatore, Capizzi Maria Concetta (11/1/50), Casuccio Giuseppe (10/8/10), Ciotta Giuseppe (4/3/58), Ciotta Michele, Ciotta Serafina (8/3/11), Citarda Francesco, D’Angelo Carmelo (19/7/36), D’Angelo Giovanni, D’Angelo Rosario, D’Auria Mariano (22/4/28), Di Rosa Carmela (12/7/16), Falsone Anna (1/3/57), Fiorello Carmela (15/12/43), Gammacurta Giuseppe (25/9/09), Gammacurta Maria (18/10/05), Gattuso Diego (23/5/36), Gianforcaro Andrea (1/10/17), Gianporcaro Girolamo, Giordano Salvatore, Giuliana Salvatore (31/12/11), Guagliano Grazia (15/9/14), Iacolino Angelo (5/9/25), Iacolino Giuseppe (27/1/23), Iacona Gabriella, La Greca Angela (18/5/23), La Greca Concetta, La Mattina Giovanna (15/1/04), Lauricella Giuseppa (21/9/11), Licata Caruso Vito (18/10/38), Lo Coco Carmela (1/11/43), Lo Leggio Armando (11/6/61), Lo Leggio Calogero (5/10/44), Magro Rosa (13/5/38), Manganello Teresa, Martorana Santa, Massaro Leonardo (30/3/65), Meli Angelo (7/10/13), Milioto Salvatrice (12/6/19), Montana Giuseppa (7/12/1895), Plicato Carmela (23/6/12), Puzzella Giuseppe (26/1/55), Puzzella Teresa (28/3/50), Ragusa Pietra, Rosso Paola (9/8/28), Sanfilippo Calogera (24/1/30), Termini Diego (9/11/56), Termini Giuseppe (10/3/45), Termini Pietro (8/11/58), Tornambe’ Carmelo (16/6/47), Turco Francesca, vella Michele (2/2/28), Vizzi’ Calogera (12/5/22), Vullo Rocca.

domenica 7 dicembre 2008

Il PD e la questione morale

Ieri sulle pagine di molti quotidiani sono stati pubblicati articoli sulla questione morale dentro il PD, per via di alcuni episodi in alcune città italiane guidate da Giunte del PD.

Ho trovato interessantissima la lettera inviata dal nostro Segretario Nazionale, Walter Veltroni, al Corriere della Sera.

Vi invito alla lettura (link)

martedì 2 dicembre 2008

Ancora più giu!



L'ISTAT ha reso pubblico il bilancio demografico mensile fino al mese di maggio di quest'anno.

Dai dati di evince che nel nostro Comune continua a diminuire la popolazione residente.

A fine maggio di quest'anno la popolazione è pari a 10.280 di cui 4.968 macchi e 5.312 donne.

Rispetto al 31/12/07 la popolazione è diminuita di 32 unità.

Ad incidere negativamente su questi dati, il saldo negativo naturale e migratorio.

Dall'inizio dell'anno a fronte di 44 nascite abbiamo registrato 55 morti, mentre a fronte di 93 iscritti abbiamo registrato 114 cancellati.

Fatto 100 la popolazione al mese di gennaio dell'anno 2003, a fine maggio l'incide è pari a 94,2.

Per approfondimenti si rinvia al sito dell'ISTAT (link) ed hai due miei post precedenti (link 1, link 2)

domenica 30 novembre 2008

E lo Stato ci guadagna



Lo scorso 2 novembre ho pubblicato un post dal titolo “il prezzo della benzina e quello del petrolio” (link) dove ho affrontato i diversi aspetti della composizione del prezzo del carburante ed il ruolo forte, in termini di incassi, dello Stato.

Nel frattempo il prezzo del petrolio nell’ultimo mese è ulteriormente sceso come anche il prezzo dei carburanti.

Ma chi ci ha guadagnato di più? Lo stato o i cittadini?

Rielaborando i dati della Direzione Generale Energia e Risorse Minerarie del Ministero dello Sviluppo Economico si evidenzia che lo scorso 27 ottobre (link) su una spesa di 100 euro di gasolio per auto il prezzo al netto delle imposte incideva per 49,00 euro, quello dell’accisa per 34,33 euro e quello dell’Iva per il 16,67 euro.



Considerando, invece, i prezzi dello scorso 24 novembre la situazione è la seguente: il prezzo al netto delle imposte incide per 46,52 euro, l’accisa per 36,81 euro e l’iva per il 16,67 euro.

In sostanza in poco meno di un mese il cittadino per una spesa di 100 euro di gasolio per auto ha potuto inserire 5,86 litri in più nel serbatoio della macchina e pagare il carburante al netto delle imposte 2,48 euro in meno (da 49,00 a 46,52 euro). E lo Stato? Ebbene lo Stato per una spesa di 100 euro ha incassato la stessa iva, mentre ha incassato ulteriori 2,48 euro in più di accisa.
Se passiamo al confronto dei litri acquistati lo scorso 27 ottobre ed il 24 novembre si evidenzia che con una spesa di 100 litri di gasolio per auto il costo complessivo è passato da 123,20 euro a 114,90 euro, ovvero 8,3 euro in meno pari al 6,7%, l’importo dell’accisa è rimasto uguale, mentre il costo dell’iva è diminuito di 1,38 euro pari al 6,7%. La diminuzione del prezzo del carburante al netto delle imposte è stata più forte, ovvero pari all’11,5% (6,92 euro).

Nello stesso periodo il prezzo al consumo della benzina è diminuito dell’8,9%, pari a 11,3 euro, l’iva è diminuita dell’8,9%, pari a 1,88 euro ed il prezzo al netto delle imposte è diminuito del 19,1%, pari a 9,42 euro.

Quindi complessivamente anche se il cittadino ha avuto un guadagno discreto, a parità di spesa, così come a parità di litri acquistati la tassazione è aumentata, dal 51 al 53,48% per il gasolio auto, dal 61,18 al 65,54% per la benzina senza piombo.




Sull'argomento vi invito a leggere il testo dell'intervento del garante per i prezzi Antonio Lirosi in audizione alla commissione Industria del Senato
(link)

venerdì 28 novembre 2008

Chi pagherà le comunità alloggio?

Vi volevo segnalare che l'On.le Panepinto del PD ha presentato un ordine del giorno (link) all'Assemblea Regionale Sicilia per impegnare il Governo della Regione ad intervenire presso il Ministero degli Interni allo scopo di individuare una rapida soluzione ai
problemi e che consenta il normale svolgimento della funzione sociale assegnata alle comunità alloggio.

Per chi non lo sapesse attualmente ai sensi della Legge n. 563/1995 con l'assegnazione della tutela le spese per il mantenimento del minore gravano sugli Enti Locali ove hanno sede le Comunità alloggio.

Il problema è nato con l'assegnazione dei minori stranieri non accompagnati alle comunità alloggio. Queste ultime hanno effettuato il servizio ed oggi chiedono di essere pagate, tuttavia nessun Comune è pronto per pagare tali incombenze, rinviando il problema al Ministero.

Il Comune di Palma di Montechiario deve a queste cooperative un importo di 1,5 milioni di euro.

Nel nostro Comune insistono due comunità alloggio.

Sulla base dei servizi offerti hanno chiesto il pagamento al Comune, per un importo superiore alle duecento mila euro.

La situazione è divenuta intollerabile ed è necessario trovare una soluzione, con l'intervento dello Stato per il pagamento delle rette.

Se così non sarà chi pagherà il prossimo anno le rette a queste comunità alloggio?

Aggiunta del 28/11/08
Vi segnalo sul tema anche un comunicato stampa del segretario provinciale del PD, Emilio Messana (link)

mercoledì 26 novembre 2008

Interrogazione all’ARS sulla discarica di Campobello di Licata

Si segnala che gli Onorevoli Panepinto, Marinello e Di Benedetto hanno presentato una interrogazione (link) in merito al problema della discarica di Campobello di Licata e nello specifico hanno invitato il Presidente della Regione e l’Assessore per il territorio e l’ambiente ad intervenire, presso il responsabile del servizio VIA-VAS dell’A.R.T.A., allo scopo di indire la conferenza dei servizi conclusiva e consentire in tal modo il rilascio dell’AIA e della VIA, richieste dalla Società d’ambito Dedalo ambiente AG 3 Spa, per l’adeguamento degli impianti e costruzione della quarta vasca nella discarica comprensoriale Bifara-Favarotta” di Campobello di Licata.

Per chi non lo sapesse nel nostro territorio insiste una discarica comprensoriale dotata di tre vasche di accumulo, con un progetto per la realizzazione della quarta
vasca.

La discarica di Campobello è una delle discariche attive ex art.27 e 28 del D.lgs 22/97 prima dello dichiarazione dello stato di emergenze, insieme, per la provincia di Agrigento, a quella di Siculiana.La prima autorizzata ad un conferimento di 350 mila mc e la seconda di 450 mila mc.

A quanto pare esiste un progetto per il completamento delle vasche n.2, 3 e 4, ovvero adeguamento ai sensi dell’art.17 della D.lgs. 36/03, e per la realizzazione della nuova vasca contrassegnata con il n.1.

In questo momento i Comuni dell’ambito e quindi anche il Comune di Campobello di Licata conferiscono nella discarica di Siculiana, con un notevole aggravio del costo della spazzatura.

Con i lavori di completamento e con la nuova vasca dovrebbe aumentare la capacità di smaltimento della discarica.

Se tale discarica fosse stata disponibile solo per il Comune di Campobello, considerato la capacità complessiva dell’impianto (350 mila metri cubi pari a quasi 245 milioni di kg da smaltire, ovvero 700 kg per metro cubo) e la produzione di rifiuti annui (45000 quintali, ovvero 12,33 tonnellate al giorno), sarebbe durata almeno 54 anni.

Naturalmente le discariche sono importanti per lo smaltimento dei rifiuti, tuttavia il fatto che ne esiste una nel nostro Comune, dovrebbe indurci a riflettere sui costi ambientali di questa discarica con un’analisi costi-benefici, ovvero cosa ci guadagna Campobello di Licata ad avere una discarica di questo genere?

Anche se la gestione fa capo alla Dedalo Ambiente, il proprietario della discarica rimane comune il Comune di Campobello di Licata e quindi deve essere la popolazione, tramite i loro rappresentanti, a dire la propria sull’ulteriore ampliamento.

Questo sicuramente sarà un argomento da campagna elettorale

martedì 25 novembre 2008

Quota 2000 visite



Lo scorso 19 settembre ho scritto un post dal titolo "quota mille visite" (link).

A distanza di due mesi le visite sono raddoppiate, così come le pagine viste, passate da 1.556 alle 2.972 attuali.

E' una bella notizia!

I risultati delle primarie giovanili

Anche a Campobello di Licata, in Piazza Tien a Men, è stato allestito un seggio per le primarie giovanili del PD.

Hanno votato complessivamente 124 giovani da 14 a 29 anni.

Un buon risultato, se si pensa che il coordinamento del PD di Campobello di Licata non ha partecipato attivamente all'organizzazione dell'evento, lasciando ampia autonomia ai giovani.

Ecco i risultati.

Segretario Nazionale: 124 voti per Fausto Raciti (eletto segretario giovanile nazionale del PD)

Assemblea Nazionale: Montana 5 voti, Gueli 103 voti, Lombardo 72 voti, Casà 47 voti.

Assemblea Regionale: Vivacqua Girolamo 118 voti, Iacono 58 voti, Farruggia 23 voti, Ganziano 5 voti.

E' stato eletto all'assemblea regionale anche Girolamo Vivacqua un giovane di Ravanusa.

A lui vanno i miei auguri di buon lavoro.

Per chi volesse approfondire l'argomento si rinvia al seguente link

domenica 23 novembre 2008

Facciamo il punto della situazione sulle forze politiche in campo a Campobello di Licata

In uno dei precedenti post dal titolo “fioriscono i movimenti” (link) parlavo del proliferare di movimenti costituiti per le elezioni amministrative di Campobello di Licata.

Campobello Libera, Campobello Città Viva, Uniti per Campobello.

Ma a che punto sono questi movimenti?

Il primo ha eletto il suo gruppo dirigente. Giovanni D’Angelo il Presidente e novità degli ultimi giorni Gaetano Ragusa, già segretario provinciale dello SDI, il segretario e Giovanni Vella il tesoriere. Qui di seguito si ripropongono tutte gli eletti così come riportati dal giornale “La Sicilia” del 13/11/2008 (link): Salvatore D'Angelo, Salvatore Bella, Rosario Buscemi, Calogero Pirrera, Calogero Russo, Calogero Miano, Pasquale Balsamo, Gioacchino Zirafi e Carlo La Mendola, vigilanza; Salvatore Bella, Maria Giovanna Termini, Vito Terrana, Gioacchino Zirafi, Pasquale Balsamo, Giovanni Bella, Calogero Falsone, Gaspare Zirafi, Mario Vivirito, Nazareno Bonanno, Raffaele Spiteri, Carmelo Zirafi, Calogero Alaimo, Luigi Ciccotta, Giovanni Cammilleri, Calogero Miano, Carmelo Bona, Gioacchino Giuliana, Giovanni Turco, Giuseppe Gravotta, Salvatore Brunetto, Gioacchino Balsamo, Agostino Fiorello, Gino Turco, Roberto Di Salvo, Salvatore D'Angelo, Calogero Vella, Gioacchino Gravotta, Gioacchino Di Rosa, Rosario Buscemi, Carlo La Mendola, Gaetano Lo Coco, Lillo Russo, Angelo Cammilleri, Salvatore Tricoli, Alfonso Caizza, Gaspare Ruiz, Salvatore La Mattina, Vincenzo Spiteri, Carmelo Patti, Giovanni Vella, Liborio Gianforcaro, Calogero Napoli, Vincenzo Aquilino, Leonardo Falletta, Calogero Pirrera, Carmelo Spiteri, Innocenzo Caizza, Raffaele Malvina, Gaetano Ragusa, Giovanni Massaro, Salvatore Asaro, Angelo Convitto e Giuseppe Tasca, consiglieri.

Cosa voglia fare e soprattutto dove voglia approdare questo movimento non è dato sapersi.
Io ho un’idea, ma in questo momento non la esterno. L’unica cosa certa, guardando i nominativi in campo, è la trasversalità del movimento.

L’altro movimento “Città Viva” prosegue nella sua attività politica di ascolto e di proposta. Nello scorse settimane ha incontrato la Commissione Straordinaria per presentare il “progetto legalità”, un dossier su problematiche riguardanti la nostra comunità ed una proposta per l’istituzione di uno scuola bus (per chi volesse approfondire si rinvia al loro comunicato stampa, (link).

Del movimento “Uniti per Campobello” si sono perse le tracce. Dopo il primo comunicato nessun’altra esternazione pubblica.

Circola voce della probabile nascita di un altro movimento, che a giorni dovrebbe essere ufficializzato.

Ed i partiti?

Per quanto riguarda i partiti la situazione è la seguente. Le uniche forze in campo, e che rimarranno secondo me fino alle elezioni amministrative, sono PDL, MPA, PD.
Di fatto l’UDC non esiste poiché il suo rappresentante più autorevole, Giovanni D’Angelo, lavora per la lista civica Campobello Libera.

Il PDL non è ancora del tutto formato, ma già si è costituito il loro gruppo di lavoro, che avrà il compito di organizzare e gestire la fase che porta verso le elezioni amministrative. Lillo Burgio, ex consigliere comunale, il segretario. Il gruppo è composto dalle seguenti persone, così come riportati dal giornale “La Sicilia” del 02/11/08 (link): Giovanni Alaimo, Salvatore Alaimo, Luigi Alongi, Calogero Burgio, Luigi Burgio, Sebastiano Caizza, Giuseppe Cammilleri, Calogero Ciotta, Stefano Contrino, Salvatore D'Asaro, Domenico Di Liberto, Gianluca Di Rosa, Mario Di Salvo, Alfonsina Falsone, Giuseppe Fortino, Giuseppe Giglia, Salvatore La Mattina, Tommaso Lo Coco, Croce Marino, Giovanni Nigro, Salvatore Pagliarello, Carmelo Patti, Vincenzo Pollara, Angelo Puntarello, Vincenzo Rotolo, Salvatore Scibetta, Rocco Sferrazza, Giovanna Termini, Carmelo Tornambè, Pietro Tornambè, Fausto Vella e Giuseppe Vinci.

Lavorano, così recita il comunicato stampa, per allearsi con altre forze politiche del centro-destra, con un ruolo guida della coalizione.

Da notare che in questo gruppo di lavoro vi sono ben sei consiglieri comunali uscenti, di cui tre eletti con la coalizione che ha sostenuto Gueli nelle ultime elezioni amministrative, due dei quali si sono resi indipendenti (veramente anche l’altro, salvo poi essere nominato assessore).

Negli ultimi giorni si è registrato l’attacco di Alleanza Azzurra verso il PDL con una nota a firma di Lillo Grova (link)

Il Movimento di Raffaele Lombardo a quanto pare si sta organizzando. Di recente è venuto l’Assessore Di Mauro che sembrerebbe aver dato mano libera per le future alleanze. Vedremo se sarà così, anche se molti dicono che verrà sancito un accordo elettorale con il PDL.

Il Partito Democratico, come molti di voi sapranno dai miei post, si sta preparando per le prossime amministrative. Abbiamo già formato i gruppi di lavoro che prepareranno una bozza di programma, abbiamo costituito l’ufficio di adesioni per il tesseramento e ci avviamo alla discussione politica sul tema delle alleanze elettorali.

Le coalizioni, quindi, si vanno delineando. Una potrebbe far capo alle forze politiche PDL e MPA, un’altra al PD, un’altra ancora al movimento “Campobello Libera” ed un’altra ancora a ……………, per ora non ve lo dico.

Ma proprio sul tema delle alleanze pendono alcune proposte di riforma elettorale.

Ma di questo ne riparleremo in un prossimo post.

Aggiunta del 23/11/2008
Dalla lettura del giornale di ieri (link) si evince che il Movimento per l'Autonomia ha designato una delegazione, nelle persone della coordinatrice Carmela Lo Curto, del Presidente Salvatore Gammacurta, del consigliere provinciale Calogero Lo Leggio, del dott. Pietro Montaperto e dell'imprenditore Vito Terrana, per incontrare le altre forze politiche presenti a Campobello in vista delle prossime amministrative.
Nell'articolo si ribadisce quello che avevo sottolineato nel mio post, ovvero che il Movimento si muoverà anche al di fuori degli schemi classici.

martedì 18 novembre 2008

Sesta riunione del coordinamento del PD di Campobello di Licata

Ieri sera si è riunito il coordinamento del PD di Campobello di Licata.

Abbiamo affrontato due argomenti, l'istituzione dell'ufficio adesioni per il tesseramento e le primarie.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ai sensi del regolamento nazionale del tesseramento, così come integrato dalle disposizioni della direzione regionale del 1 agosto c.a., è stato costituito un ufficio di adesione eletto dal coordinamento cittadino che affiancherà il coordinatore del circolo per tutta la fase di tesseramento e nella consegna delle tessere.

Dopo diversi interventi ed ampio dibattito su proposta del coordinatore sono stati eletti i seguenti componenti: Angelo La Greca, Cesare Lo Leggio, Rita Carlino, Calogero Falsone, Andrea Gianforcaro, Domenico Tascarella, Franco Carletto, Giovanni Meli e Giacomo Rizzo, oltre il coordinatore.

Il coordinamento ha, altresì, deciso che l’ufficio di adesione potrà essere integrato qualora dovessero pervenire richieste di partecipazione.

L’ufficio di adesione provvederà alla consegna delle tessere, nella sede di Via Vittorio Emanuele, n.112, una volta alla settimana ed organizzerà un’iniziativa pubblica per il tesseramento.

Per chi volesse approfondire l'argomento si rinvia al regolamento nazionale sul tesseramento (link) ed alle disposizioni integrative della direzione regionale (link).

Per quanto riguarda il secondo aspetto, lo scorso mese di luglio è stato approvato dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico il “regolamento quadro per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali”.

Nello specifico il regolamento prevede che la selezione della candidatura del PD per la carica di Sindaco, in base alle disposizioni dello Statuto Nazionale, deve avvenire “in ogni caso” attraverso il metodo delle primarie.

Il regolamento prevede, altresì, all’articolo 2 che le primarie si svolgono ad una distanza temporale non superiore a otto mesi e non inferiore a quattro mesi dalla data prevista per le elezioni e che nei casi in cui le elezioni si svolgano, a normativa vigente, tra il 15 aprile e il 15 giugno, le primarie di tengono in una domenica collocata tra il 15 novembre e il 30 gennaio.

In questo Comune il prossimo anno, dopo quasi tre anni dallo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, si terranno le elezioni amministrative, verosimilmente il mese di giugno in concomitanza delle elezioni europee.

Il coordinamento cittadino del Partito Democratico di Campobello di Licata intende organizzare seriamente e per tempo le primarie nel nostro Comune, sperando di ripetere l’ottimo risultato delle primarie celebrate lo scorso mese di settembre in occasione della costituzione del circolo territoriale, per cui ha deciso di comunicare alla segreteria regionale la volontà di procedere, seguendo le indicazioni del regolamento citato, autonomamente nell’organizzazione delle primarie, fissando anche la data delle primarie.

Il coordinamento rimane, comunque, a disposizione della segreteria regionale per diverse disposizioni organizzative da comunicare tempestivamente al nostro coordinatore cittadino Giacomo Gatì.

Anche in questo caso per chi volesse approfondire l'argomento si rinvia al seguente link

Infine il coordinamento cittadino del PD ha espresso solidarietà agli abitanti della zona Peep di Campobello di Licata che non riescono, nonostante il loro impegno, ad avere l’allaccio alla rete idrica.

Il coordinamento invita la Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Campobello di Licata a trovare tempestivamente una soluzione definitiva al problema.

martedì 11 novembre 2008

Quinta riunione del coordinamento del PD di Campobello di Licata

Ieri sera si è riunito il coordinamento del PD di Campobello di Licata.

Abbiamo affrontato due argomenti, la definizione dei gruppi di lavoro e l'ufficio adesioni per il tesseramento.

I gruppi di lavoro sono quasi definiti e siamo in fase di elaborazione di proposte per la Comunità di Campobello di Licata.
E' intenzione del gruppo dirigente presentare tali proposte progettuali nel mese di dicembre.

Anche l'ufficio di adesione per il tesseramento è in corso di definizione, appena arriveranno le tessere (si spera entro fine settimana) saranno ufficializzati i componenti ed il calendario per il tesseramento.
Il tesseramento avverrà presso la sede del partito in Via Vittorio Emanuele, 112.

domenica 9 novembre 2008

Mezzogiorno, Sicilia e Federalimo Fiscale

Domani si terrà, alle ore 16:00 c/o il Grande Hotel dei Templi (Villaggio Mosè), un convegno del Partito Democratico sul tema del federalismo fiscale.

Introduce: Emilio Messana

Relazionano: Prof. Giuseppe Lauricella e On.le Franco Piro

Partecipano al dibattito: On.le Calogero Mannino, On.le Leoluca Orlando, Prof. Giuseppe Verde Preside Falcoltà di Giurisprudenza Università di Palermo, On.le Capodicasa, On.le Enzo Carra.

Coordina: Senatore Benedetto Adragana

Conclude: On.le Sergio D'Antoni Responsabile Nazionale PD Politiche del Mezzogiorno

Per chi vuole approfondire l'argomento si rinvia al post di questo blog di alcune settimane fa (link), al testo definitivo del DDL sul federalismo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 ottobre (link) e a una proposta dell'Associazione per lo sviluppo dell'Industria del Mezzogiorno (SVIMEZ) fatta durante i lavori "delle giornate delle economia del Mezzogiorno" organizzati a Palermo in questa settimana (link).

mercoledì 5 novembre 2008

Gli USA, dove ogni cosa è possibile



Questa notte, come tanti di voi, sono stato incollato alla TV per vedere la vittoria di Obama.
Ho fatto zapping, da Rai Uno a Canale 5, dalla CNN a Rai tre, da Sky a Rai News.
Alla 5:00 l'ufficialità.
E' stata una straordinaria vittoria.
Molti commenti ci saranno oggi nel mondo.
Io penso che sia stato un evento che doveva essere vissuto, perché sono quelle cose che rimarranno nella storia.
Molte cose mi hanno colpito, dalla folla oceanica (mi ricordava quella del Circo Massimo di qualche giorno fa), al discorso di McCain che ha ringraziato Obama e naturalmente il discorso di Obama, soprattutto all'inizio dove ha sottolineato che negli USA nulla è impossibile e poi quando ha sottolineato che "questa vittoria non è il cambiamento ma la possibilità del cambiamento e se c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un posto dove ogni cosa è possibile, dove si può realizzare il sogno dei nostri padri e dimostrare il potere della democrazia, questa notte la risposta è arrivata".
Chiudo con le parole finali di una canzone di Ivano Fossati dal titolo "c'è tempo" che mi sembrano appropriate per l'occasione. Dice Fossati nella sua canzone:

"Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare"


Aggiunta dell'8/11/08
Guardando i voti popolari (e quindi tralasciando i dati per l'elezione dei grandi elettori per ogni singolo Stato) ci si accorge che Obama ha conseguito quasi 8 milioni di voti in più rispetto a Mc Cain (Obama 64.975.682 pari al 53% e Mc Cain 57.118.380 pari al 46%), ma il dato più sorprendente è il confronto rispetto al 2004.
Nello specifico si evidenzia che ci si sono stati 8 milioni di votanti in più (122.094.062 contro 113.705.050 del 2004) ma soprattutto Obama prende quasi 10 milioni di voti in più rispetto al candidato democratico (Kerry voti 55.089.376) del 2004, mentre Mc Cain prende solo 1,5 milioni in meno rispetto ai voti di Bush (58.615.674).
Fonte: www.repubblica.it

Link al video del discorso fatto da Obama il giorno della vittoria (link)

Link al testo del discorso fatto da Obama il giorno della vittoria (link)

domenica 2 novembre 2008

Il Prezzo della benzina e quello del petrolio




Esiste una correlazione tra prezzo del petrolio e prezzo del carburante?
Perché quando aumenta il prezzo del petrolio aumenta anche in prezzo del carburante e mentre quando abbassa il prezzo del petrolio non abbassa anche il prezzo del carburante?
Quale è la relazione tra cambio dollaro/euro e prezzo del carburante?
Queste sono domande che ci facciamo e molte volte non riusciamo a dare una risposta.
Proviamo, dunque, a capirne qualcosa in più invitandovi a leggere un interessante articolo di Carlo Stagnaro apparso sul giornale “Il Foglio” del 30/10/2008 dal titolo “dati alla mano, ecco perché i petrolieri non possono barare sul prezzo della benzina” (link).
Vi consiglio anche di leggere un focus dello stesso autore pubblicato nel sito web dell’Istituto Bruno Leoni (link).
Qui troverete anche un grafico dove è possibile verificare l’andamento del prezzo della benzina e del petrolio dal 2002 al mese di ottobre di quest’anno (link).

Vediamo come si compone il prezzo del carburante prendendo come riferimento i dati pubblicati dalla Direzione Generale Energia e Risorse Minerarie del Ministero dello Sviluppo Economico.
Ogni martedì viene pubblicata la struttura del prezzo medio nazionale dei prodotti petroliferi, prezzo medio elaborato secondo la procedura definita con decisione 1999/280/CEE.
Al 27/10/2008 il prezzo medio del gasolio auto era pari a € 1,232 al litro di cui € 0,628 totale imposte (€ 0,423 accisa e 0,205 iva) e € 0,604 prezzo al netto delle imposte.
In sostanza dunque le imposte per quel giorno hanno inciso il 51% per il prezzo del gasolio auto, il 61,2% per il prezzo della benzina senza piombo, il 34,9% per il prezzo del GPL auto ed il 50% del prezzo del gasolio per riscaldamento.
Le percentuali variano in funzione dell’andamento del prezzo dei carburanti e l’incidenza è maggiore quando il prezzo del carburante si abbassa (in questo caso poiché le accise sono fisse incidono di più in percentuale) e minore nel caso contrario. Nello specifico le accise sono pari a: 0,564 €/litro per la benzina senza piombo, 0,423 €/litro per il gasolio auto, 0,125 €/litro per il GPL auto e 0,403 €/litro per il gasolio da riscaldamento e per autotrazione. L’aliquota iva è del 20% e si applica anche sull’accisa.
Tra le componenti dell’accisa ci sono ancora voci che vengono dal passato ovvero: 1,90 lire per la guerra di Abissina del 1935, 14 lire per la crisi di Suez del 1956, 10 lire per il disastro del Vajont del 1963, 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966, 10 lire per il terremoto del Belice del 1968, 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976, 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980, 205 lire per la missione in Libano del 1983, 22 lire per la missione in Bosnia del 1996, 29 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 e così via. Inoltre, ci sono Regioni che dal 1999 hanno la facoltà di tassare i carburanti (esempio Campania, Molise, Liguria, Puglia).
Per chi volesse verificare il prezzo medio della benzina senza piombo, del GPL auto e del gasolio per riscaldamento si rinvia al seguente link.
Per chi volesse approfondire il confronto dei prezzi industriali del carburante nei paesi dell’UE si rinvia al seguente link e quello dei prezzi al consumo al seguente link.

Mediamente il costo industriale del carburante incide per il 30% sul prezzo complessivo. Le voci che compongono questo costo sono diversi, ovvero il costo del prodotto raffinato, Il costo di deposito del prodotto su deposito costiero o altri siti, Il trasporto primario e secondario, il costo di stoccaggio su deposito interno, le spese di ufficio e del punto vendita ed il margine al gestore.
In un articolo del 2005 della FAIB (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) è stato scomposto il prezzo del carburante in questo modo (esempio per il costo del gasolio per auto): prezzo medio € 1,138 (100,00%), di cui Iva € 0,190 (16,70%), accisa € 0,413 (36,29%, allora l’accisa era 0,413 euro) per un totale fiscalità pari a € 0,603 (52,99%). Il prezzo industriale era pari a € 0,535 (47,01%) di cui prezzo Platts’ € 0,356 (31,28%), ricavo industriale € 0,148 (13,01%) e margine gestore € 0,031 (2,72%).
Per chi volesse approfondire si rinvia al link dell’articolo.

In definitiva dunque è la fiscalità ad incidere maggiormente sul prezzo dei carburanti con punte del 61,2% per il prezzo della benzina senza piombo (al 27/10/2008), mentre il prezzo industriale (differenza tra prezzo al consumo e componente fiscale) ha pochi margini di oscillazioni.

Abbiamo visto che tra le voci del prezzo industriale rientrano i costi della materia prima, di raffinazione, di stoccaggio, di distribuzione primaria e secondaria, i margini del gestore nonché i margini industriali.
Sul margine lordo, che è dato dalla differenza tra il prezzo industriale ed il costo all’importazione nella zona mediterranea dei prodotti raffinati, ossia la quotazione Platts Cif Med, incidono i costi della distribuzione, di stoccaggio ed i margini dei gestori e delle compagnie petrolifere. Incide dunque l’efficienza/inefficienza della rete distributiva italiana che rispetto agli altri paesi è contraddistinta dalla capillarità della rete di distribuzione dei carburanti, dalla mancanza di punti vendita senza personale, dalla riluttanza del consumatore italiano a preferire il rifornimento self-service a quello servito, dall’esistenza di rigide norme su orari d’apertura e dalla mancata apertura ai servizi non-oil presso i punti vendita italiani.
Lo spazio di intervento che residua per le politiche commerciali delle compagnie e per una concorrenza di prezzo è quindi limitato al solo margine lordo delle compagnie, stimabili intorno a 15 centesimi di euro per litro.
Lo Stato Italiano, invece, potrebbe adottare due misure per consentire un risparmio al consumatore, calcolare l’iva solo sul prezzo industriale e non anche sull’accisa, diminuire l’importo dell’accisa di qualche punto percentuale.

Focus sull’accisa sui carburanti
Sul prezzo industriale del carburante si applica l’accisa. Le più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici, all’energia elettrica, agli alcolici ed ai tabacchi.
Come abbiamo visto attualmente l’accisa sui carburanti è pari a 0,564 €/litro per la benzina senza piombo, 0,423 €/litro per il gasolio auto, 0,125 €/litro per il GPL auto e 0,403 €/litro per il gasolio da riscaldamento e per autotrazione (vedi dettaglio, link).
Tali valori hanno subito modifiche nel corso del tempo.
A livello comunitario è stata emanata una direttiva (2003/96/CE del 27/10/2003) per ristrutturare il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità.
Secondo l’articolo 4 i livelli di tassazione applicati dagli Stati membri non possono essere inferiori ai livelli minimi di tassazione fissati, ovvero 421 euro per 1000 litri di benzina con piombo, 359 euro per 1000 litri di benzina, 302 euro per 1000 litri di gasolio e di cherosene (330 dal 01/01/2010), 125 euro per 1000 kg di GPL.
In Italia dunque il livello di tassazione è superiore del 57,1% per la benzina e del 40% per il gasolio rispetto ai minimi comunitari.

Ma lo Stato Italiano quando incassa annualmente dall’accisa e dall’iva?
Secondo uno studio della FIGISC (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) nel 2007 sono stati spesi 56,2 miliardi di euro per il consumo di benzina e gasolio di cui 21,2 miliardi di euro per la benzina (37,8%) e 34,9 miliardi di euro per il gasolio (62,2%). Le imposte (accise e imposta sul valore aggiunto) hanno inciso per 31,7 miliardi di euro, ovvero una quota che vale il 56,4% (in diversa misura tra benzina e gasolio) della spesa.
Secondo, invece, la relazione annuale dell’Unione Petrolifera le entrare fiscali complessive dei prodotti petroliferi nel 2007 sono stimate pari a 36,54 miliardi di euro di cui 24,35 miliardi di euro dal gettito accise (8,85 sulle benzene, 13,55 sui gasoli, 0,15 sugli oli combustibili e 1,79 miliardi di euro su altri prodotti) e 12,1 miliardi di euro da quello Iva.
Se consideriamo i dati relativi alla vendita di benzina e gasolio in Sicilia è possibile stimare l’importo dell’accisa e dell’iva (prezzi al 27/10/08 e iva con aliquota percentuale del 16,7% benzina e 16,6% gasolio). Nell’ specifico nel 2007 l’accisa maturata sui litri venduti è risultata pari a 1,6 miliardi di euro (718,9 miliardi di euro per la benzina e 832,2 miliardi di euro per il gasolio), mentre la stima dell’iva è pari a 673 milioni di euro per un’imposizione fiscale complessiva di 2,2 miliardi di euro.
In provincia di Agrigento invece l’accisa maturata sui litri venduti è risultata pari a 104,4 milioni di euro di cui 49,4 milioni di euro per la benzina e 55 milioni di euro per il gasolio, mentre l’iva risulterebbe pari a 45,2 milioni di euro per un’imposizione fiscale complessiva di 149,7 milioni di euro.

Focus sulla rete di distribuzione
In Italia gli impianti di distribuzione sono 22.450 di cui 464 autostradali, 8.222 stazioni di servizio, 6.357 stazioni di rifornimento e 7.457 impianti minori.
La media dell’area territoriale servita da un impianto è pari a 13,4 km2 mentre la media degli abitanti serviti da ogni impianto è pari a 2.583.
In Sicilia gli impianti di distribuzione sono, secondo il campione dell’Unione Petrolifera, pari a 1.762 di cui 23 autostradali, 1.652 con gasolio e 68 con GPL.
Secondo uno studio della FIGISC i punti di forza degli impianti di distribuzione sono la capillarità territoriale, l’ampia scelta tra opportunità di prezzo (fai da tè, sconti, diversificazione dei marchi) per il consumatore per cui il prezzo è il fattore più importante, l’ampia scelta tra opportunità di servizio per il consumatore cui il servizio è il fattore più importante, la professionalità diffusa della categoria per i servizi accessori dedicati al mezzo (riparazioni minute, lavaggi, eccetera) e risorsa dedicata al servizio (50 mila addetti). Tra i punti di debolezza la sovrabbondanza della rete (alcune migliaia di impianti in più), l’obsolescenza di una quota della rete (dal 25 al 30%), la scarsa diffusione della selfizzazione post payment (solo il 20%), la scarsa diffusione dei servizi non oil (solo il 20%), il basso erogato per impianto.
Non si hanno stime per la provincia di Agrigento.
Per fare ciò possiamo ricorrere ai dati dell’Osservatorio Nazionale al Commercio che censisce gli esercizi specializzati nella vendita di carburanti.
Secondo i dati dell’Osservatorio al 30/06/2008 sono 24.393 gli esercizi in Italia specializzati nella vendita di carburanti, 2.292 in Sicilia e 171 in Provincia di Agrigento.
Nel nostro Comune gli impianti sono tre, due della Q8 ed uno della Esso (fino a qualche giorno fa dell’AGIP) per una produzione stimata annua di quasi 5 milioni di litri.

Stima della vendita di carburante
Secondo il notiziario della FIGISC dello scorso luglio, nel 2007 sono stati venduti in Italia 15.745,5 milioni di litri di benzina e 31.023,7 milioni di litri di gasolio.
La benzina si vende per l’89% sulla rete ordinaria, percentuale che scende al 53,6% per il gasolio, per una media complessiva del 65,5% sulla rete ordinaria.
In Sicilia nel 2007 sono stati venduti 1.274,7 milioni di litri di benzina e 1.967,5 milioni di litri di gasolio.
La benzina per il 95% viene venduta tramite la rete ordinaria, percentuale che scende al 61,9% per il gasolio.
Nella provincia di Agrigento nel 2007 sono stati venduti 87,6 milioni di litri di benzina, di cui il 97,8% tramite la rete ordinaria ed il 2,2% tramite l’extrarete, mentre il gasolio venduto è risultato pari a 130,1 milioni di litri, di cui il 75,9% tramite la rete ordinaria ed il 24,1% tramite l’extrarete.

mercoledì 29 ottobre 2008

La scuola non riformata



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Come sapete oggi è stato approvato dal Senato il disegno di legge con oggetto “conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n.137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università”, ovvero il cosiddetto Decreto Gelmini.

In questi giorni diverse proteste sono state organizzate in tutta la nazione contro questo decreto e contro altri provvedimenti sulla scuola, che portano alcune modifiche soprattutto nella scuola primaria, che taglia risorse finanziarie all’Università e non permettono la stabilizzazione e l’immissione a ruolo di diversi docenti.

Ma vediamo in sintesi alcuni problemi sollevati da questo decreto e della legge 133/08 (manovra d’estate).

I tagli al personale della scuola
I tagli programmati riguardano i docenti a tempo determinato (i supplenti, i precari) per un numero che supera 87 mila unità così articolati:
- 42.105 nell’anno scolastico 2009/10 di cui 32.105 dal decreto legge e 10.000 dalla finanziaria 2008,
- 25.560 nell’anno scolastico 2010/11, di cui 15.560 da decreto legge e 10.000 dalla finanziaria 2008 e
- 19.676 nell’anno scolastico 2011/12.
A questo si aggiunge la mancata assunzione dei 75.000 precari già previsti nel piano del Governo Prodi con copertura finanziaria.
Nello specifico il Governo Prodi nel corso della XV legislatura ha approvato, attraverso le due leggi finanziarie, provvedimenti importanti, volti a risolvere il problema della precarietà degli insegnanti. Infatti, la legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), ha autorizzato l'immissione in ruolo di 150.000 docenti e di 20 mila unità di personale tecnico ausiliare (Ata) nel triennio 2007, 2008 e 2009; inoltre, la legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) ha previsto la stabilizzazione di circa 17 mila insegnanti di sostegno e di ulteriori 10 mila unità di personale tecnico ausiliare nel triennio 2008, 2009 e 2010.
Secondo fonti ministeriali, il piano di assunzioni, così come previsto dalle suddette leggi finanziarie del precedente Governo Prodi, ha già avviato, nel giugno 2006, la stabilizzazione di 20 mila docenti e di 3.500 unità di personale tecnico ausiliare (Ata) e nel maggio 2007 la stabilizzazione di 50 mila docenti e di 10 mila unità di personale tecnico ausiliare (Ata).
Ci sono pure tagli al personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario). È previsto infatti un taglio secco del 17%, ovvero 42.500 posti in meno (44.500 considerando anche la finanziaria 2008), della consistenza accertata nell’anno scolastico 2007/2008, da conseguire nel triennio 2009/2011, così articolati:
- 14.167 nell’anno 2009 (a cui si devono aggiungere 1.000 dalla finanziaria 2008),
- 14.167 nell’anno 2010 (a cui si devono aggiungere 1.000 dalla finanziaria 2008),
- 14.167 nell’anno 2011.

In Sicilia già per il prossimo anno scolastico, si prevedono, per la scuola primaria, 1804 tagli di posti di insegnamento; per la scuola media, 1796; per la scuola superiore, 1263 e 1567 di personale ATA.
Ciò causerà disservizi per alunni e studenti e una drammatica perdita di posti di lavoro.

I tagli alla risorse per la scuola
I tagli per la scuola sono già stati programmati nella “manovra d’estate” 2009/11 e sono pari a 7,8 miliardi di euro, così articolati (ovvero economie lorde di spesa non inferiori a):
- 456 milioni di euro per l’anno 2009,
- 1.650 milioni di euro per l’anno 2010,
- 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e
- 3.188 milioni di euro per l’anno 2012.
Per quanto riguarda il fronte dei docenti i tagli sono pari a 5,4 miliardi, così articolati:
- 338 milioni di euro per l’anno 2009,
- 1.180 milioni di euro per l’anno 2010,
- 1.715 milioni di euro per l’anno 2011 e
- 2.130 milioni di euro per l’anno 2012.

Il Maestro unico e l’orario settimanale
Il Decreto Gelmini prevede all’articolo 4 che “nell’ambito degli obiettivi di razionalizzazione” è previsto che “le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario a ventiquattro ore settimanali”.
Quindi “unico insegnante” e non “maestro prevalente” come affermano alcuni onorevoli dello schieramento del centro-destra.
Scompare dunque l’insegnamento modulare (3 docenti per 2 classi oppure, ove ciò non sia possibile, 4 docenti per 3 classi).
L’insegnante avrà un orario settimanale di 24 ore e dovrebbe essere affiancato dai docenti di inglese e di religione, oltre che da quello di sostegno (laddove previsto).
Dal piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico (link), che è un atto del Governo sottoposto a parere parlamentare, si evince che il maestro unico dovrà insegnare anche l’inglese poiché è previsto il taglio di 11.200 posti (4.000 già dal prossimo anno) di insegnanti specializzati in inglese.
Si legge, infatti, dal piano programmatico che l’insegnamento della lingua inglese è affidato ad un insegnante di classe opportunamente specializzato. I docenti, formati da un piano di formazione linguistica obbligatoria della durata di 150/200 ore, saranno preferibilmente impiegati, già dall’anno scolastico 2009/2010, nelle prime due classi della scuola primaria e saranno assistiti da interventi periodici di formazione.
Il piano programmatico prevede come orario “privilegiato” quello di 24 ore settimanale, resta la possibilità delle 27 e delle 30 ore, con aggiunta di altre 10 per il tempo mensa.
Nei regolamenti da emanare si terrà conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola. È con questo escamotage che il centro-destra vorrebbe giustificare la mancata riduzione del tempo pieno. Vedremo se sarà così perché a quanto pare il costo dell’orario aggiuntivo dovrebbe essere a carico della scuola, ma con quali fondi?
Attualmente l’organizzazione didattica della scuola primaria è disciplinata dagli artt. 5-8 e 13 del citato d.lgs. n. 59/2004. L’orario annuale è fissato in 891 ore (escluso il tempo mensa), comprensivo della quota riservata alle regioni e alle istituzioni scolastiche autonome, nonché all’insegnamento della religione cattolica (curricolo obbligatorio), con possibilità per le istituzioni scolastiche di organizzare, nell’ambito del Piano dell’offerta formativa (POF), tenendo conto delle prevalenti richieste della famiglie, attività e insegnamenti per ulteriori 99 ore annue (escluso il tempo mensa), la cui frequenza è opzionale e gratuita. Nel rispetto del monte ore annuale e considerato che le lezioni devono essere articolate in non meno di cinque giorni settimanali, le singole istituzioni scolastiche definiscono le modalità di svolgimento dell’orario delle attività didattiche.
L’orario obbligatorio nelle scuole medie sarà ridotto a 29 ore settimanali, rispetto alle attuali 32.
Nei licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane l’orario sarà di 30 ore, mentre per quelli artistici e musicali e per gli istituti tecnici e professionali la quota massima sarà di 32 ore

I tagli delle scuole
Il piano programmatico prevede che non è possibile riconoscere l’autonomia alle istituzioni scolastiche che hanno una popolazione inferiore ai mini previsti (meno di 300 alunni, mentre attualmente nel fissare i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, si prevede uno standard generale compreso tra i 500 e i 900 alunni) ed inoltre prevede il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni (10 mila in tutta Italia). Sono 1083 i Comuni interessati, così ripartiti:
- 181 scuole fino a 15 alunni,
- 184 scuole fino a 20 alunni,
- 718 scuole fino a 50 alunni.
L’intervento deve essere realizzato con gradualità dalle Regioni e dagli enti Locali, col supporto di azioni mirate quali, ad esempio, l’attivazione di trasporti, l’adeguamento delle strutture edilizi, eccetera e provvedendo contestualmente alla realizzazione di servizi in rete.
Entro il prossimo mese di dicembre dovranno concludersi tutte le procedure per la formazione delle classi e per la determinazione dei nuovi indirizzi di studio alle superiori. Dovranno essere pronti anche i piani di dimensionamento della rete scolastica.
La legge 133/08, nonché il decreto legge 154, prevedono inoltre l’accorpamento delle istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore a 500 unità.

In Sicilia le istituzioni scolastiche sottodimensionate sono circa 300.

In provincia di Agrigento si sono tre le istituzioni scolastiche sotto i 300 alunni e nello specifico il liceo scientifico E.Majorana di Lampedusa e Linosa, l’istituto comprensivo G. Garibaldi di Agrigento e la scuola media statale F.D. De Cosmi di Casteltermini.
Sono, inoltre, 22 le istituzioni scolastiche sotto i 500 alunni di cui cinque ad Agrigento, due a Bivona, Favara, Sciacca, Cammarata e Ribera, uno a Caltabellotta, San Biagio Platani, Raffadali, Porto Empedocle, Naro, Realmonte e Canicattì.
A Canicattì si tratta della scuola media statale S. Gangitano.

Le università e le fondazioni
La legge 133/08 prevede per gli atenei la possibilità e non l’obbligo di diventare fondazioni di diritto privato, con deliberazione a maggioranza assoluta del Senato accademico ed approvazione successiva dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia.
Le fondazioni subentrano nel patrimonio dell’università e sono chiamate a una gestione finanziaria che assicuri l’equilibrio di bilancio.
Anche per le università sono previsti tagli al fondo di finanziamento ordinario (Ffo) e precisamente:
- 63,5 milioni di euro per il 2009,
- 190 milioni di euro per il 2010,
- 316 milioni di euro per il 2011,
- 417 milioni di euro per il 2012 e
- 455 milioni di euro per il 2013.
Le riduzioni sono un effetto del blocco del turn over stabilito dalla legge 133/08, che a partire dal 2009 vieta agli atenei di assumere personale oltre il limite del 20% dei pensionamenti dell’anno precedente.

I libri di testo
I competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si è impegnato a mantenere invariato il contenuto nella scuola primaria con cadenza quinquennale (salvo l'eventualità che si renda necessaria la pubblicazione di eventuali appendici di aggiornamento, che dovranno comunque essere disponibili separatamente), a valere per il successivo quinquennio e nella scuola secondaria di primo e secondo grado ogni sei anni, a valere per i successivi 6 anni (salvo specifiche e motivate esigenze).

La valutazione del comportamento degli studenti
La valutazione del comportamento (voto di condotta), nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009 è espressa mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi e non con un giudizio.

La valutazione del rendimento degli studenti
La valutazione del rendimento degli studenti nella scuola primaria, a partire dall’anno scolastico 2008/2009, è espressa mediante l’attribuzione di voti numerici in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’anno.
Nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali, comprovati da specifica motivazione.
Nella scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva o all'esame di Stato a conclusione del ciclo gli alunni che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno. Conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
La valutazione degli alunni diversamente abili è espressa in decimi.

La votazione sul comportamento degli studenti
La votazione del comportamento degli studenti espressa collegialmente dal consiglio di classe inferiore a sei decimi ha come conseguenza la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo di studi.
Un decreto Istruzione specificherà le modalità applicative e i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi.
La disposizione si applica comunque dall'inizio dell'anno scolastico.

Il Partito Democratico ha condotto una opposizione dura e ferma sull’argomento.
Di seguito si riporta il link su un dossier scuola (link)

Qui di seguito troverete il link dell’intervento del Capogruppo al Senato Anna Finocchiario in occasione delle dichiarazioni di voto finale del Decreto Gelmini (link).

Per chi volesse ancora approfondire l’argomento si rinvia al sito del Senato della Repubblica e nello specifico al dossier di documentazione del Servizio al Bilancio (link) e del Servizio Studi (link)

Testo del decreto legge Gelmini approvato (link)

domenica 26 ottobre 2008

L’iter procedurale per l’aggiudicazione di un appalto di lavori pubblici

In uno dei procedenti post ho affrontato il caso singolare degli ultimi appalti per lavori pubblici affidati nel Comune di Campobello di Licata per sorteggio e del fatto che il ribasso dell’offerta è sempre la stesso, 7,3152%.
Ho notato che la medesima cosa succede nei due Comuni che ho attenzionato, ovvero il Comune di Naro ed il Comune di Canicattì, tale da sembrare ormai una regola generale per tutti.

Ad esempio nel Comune di Canicattì lo scorso 1 settembre sono stati aggiudicati i lavori di restauro ex convento Badia da adibire a centro studi per la salvaguardia della legalità e dal rischio derivante dalla criminalità nel Comune di Canicattì. All’appalto hanno partecipato 87 imprese e la gara è stata aggiudicata per sorteggio poiché il ribasso era 7,3152% (link).

Ad ogni modo, sono necessari i giusti approfondimenti per capire la natura di tali singolarità.
In questo post cercherò di far comprendere come viene affidato un appalto per lavori pubblici, passando all’esame di due casi concreti.

In sostanza l’appalto viene aggiudicato all’impresa che ha proposto il prezzo più basso inferiore a quello posto a base di gara al netto degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, che non sono soggetti a ribasso.
Il prezzo viene espresso in una cifra decimale di ribasso, con 4 cifre decimali.
Si escludono automaticamente le offerte di maggiore e minore ribasso.
Si procede all’aggiudicazione anche con la presenza di una sola offerta valida sempre che sia ritenuta congrua e conveniente.
In caso di offerte uguali si procede al sorteggio.
Si omette la spiegazione per le modalità di presentazione, si rinvia a tal uopo ad uno dei disciplinari di gara pubblicati nel sito web del Comune di Campobello di Licata.
Vediamo quali sono in sintesi le procedure per l’aggiudicazione dell’appalto.
1. Verificare correttezza formale delle offerte e della documentazione ed in caso negativo esclusione dalla gara;
2. Verificare che le imprese che hanno presentato le offerte non si trovino fra di loro in situazione di controllo ed in caso positivo esclusione dalla gara;
3. Verificare che i consorziati non abbiano presentato offerta in qualsiasi altra forma ed in caso positivo esclusione del consorziato dalla gara;
4. Sorteggiare un numero di offerenti non inferiori al 10% del numero delle offerte presentate per la verifica documentale della capacità economico-finanziaria e tecnico organizzativa, ed eventuale esclusione dalla gara delle imprese che non hanno prodotto entro i 10 giorni la documentazione richiesta;
5. Sorteggiare un numero intero da 11 a 40. Il numero sorteggiato costituisce la percentuale di minor ribasso da escludere; la differenza fra 50 ed il numero sorteggiato costituisce la percentuale di maggiore ribasso da escludere. Non si tengono conto delle cifre decimali. Tale procedura automatica non è esercitabile qualora il numero delle offerte valide risulti inferiori a cinque.
6. Dopo il sorteggio, aprire le buste contenenti l’offerta economica e lettura offerte anche di quelle escluse e, quindi, aggiudicazione dell’appalto all’offerta, espressa in cifre percentuali di ribasso, che risulta pari, o in mancanza che più si avvicina per difetto alla media aritmetica dei ribassi rimasti dopo l’esclusione automatica delle offerte di maggiore o minor ribasso. Ove il decremento dello scarto aritmetico fra le offerte di maggior ribasso rispetto alla media delle offerte dopo l’esclusione fittizia del numero percentuale di offerte di minore e maggiore ribasso, sorteggiato determini valori tali da non consentire l’individuazione dell’offerta cui aggiudicare la gara, potrà essere ripetuta immediatamente la procedura finalizzata alla determinazione della media di riferimento
7. Aggiudicazione della gara con indicazione del primo aggiudicatario provvisorio e del secondo e richiesta documentazione prevista dalla normativa compreso il rispetto del requisito della regolarità contributiva. Nel caso che tale verifica non dia esito positivo la commissione di gara procede ad individuare nuovi aggiudicatari provvisori oppure a dichiarare deserta la gara alla luce degli elementi economici desumibili dalla nuova eventuale aggiudicazione;
8. Stipula del contratto subordinata al positivo esito delle procedure previste dalla normativa vigente in materia di lotta alla mafia. Nello specifico viene richiesta, ai sensi del protocollo di legalità, l’informativa prefettizia del soggetto aggiudicatario.

Ora passiamo all’esame di un esempio concreto.

Appalto per i lavori di ripavimentazione del centro abitato.
Tipologia appalto: Pubblico incanto
Importo appalto: € 386.989,09 di cui € 383.119,20 a base d’asta e € 3.869,89 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso.
Scadenza bando: 04/06/2008, ore 14:00
Apertura buste: 05/06/2008, ore 09:30
Imprese partecipanti: 190
Numerazione ordine di presentazione delle offerte dal n.1 al n.190.
Imprese sorteggiate per il controllo della documentazione: 19 ovvero il 10% dei partecipanti (2 imprese sono state escluse)
Esame documentazione, confronto con la documentazione richiesta con il disciplinare di gara ed ammissione o meno delle imprese: 173 imprese ammesse e 17 escluse. Questa procedura è durata 12 giorni
Verifica integrità busta contenente offerta economica e determinazione della media di riferimento. Nello specifico si è proceduto ad inserire in un apposito sacchetto non trasparente n.30 pedine numerate dal n.11 al n.40 e provveduto a sorteggiare un numero. Il numero sorteggiato è stato il 36 che costituisce la percentuale delle offerte di minor ribasso da escludere fittizziamente; la differenza tra 50 ed il numero sorteggiato, pari a 14, costituisce la percentuale delle offerte di maggio ribasso da escludere fittiziamente. I numeri delle offerte da escludere corrispondenti a tali percentuali sono determinati senza tener conto di eventuali cifre decimali.
Offerte di minor ribasso da escludere fittiziamente: 62 (173*36%; non si tiene conto delle cifre decimali)
Offerte di maggior ribasso da escludere fittiziamente: 24 (173*14%; non si tiene conto delle cifre decimali)
Apertura, nell’ordine di numerazione, delle buste contenenti l’offerta economica delle 17 imprese non ammesse con pubblicizzazione dei ribassi. Il ribasso è risultato il 7,3152% per 14 aziende, 7,3151% per 2 aziende e 7,3153% per un’azienda.
Apertura, nell’ordine di numerazione, delle buste contenenti l’offerta economica, lettura delle offerte economiche e aggiudicazione provvisoria a favore del concorrente la cui offerta è uguale o più si avvicina per difetto alla media aritmetica dei ribassi delle offerte rimaste dopo la procedura di esclusione fittizia delle offerte di maggiore e minore ribasso incrementata/decrementata dello scarto medio aritmetico.
Dalla lettura delle 173 offerte delle imprese ammesse si evince che:
- 4 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3151%
- 163 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3152%
- 3 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3153%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3154%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3155%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3163%.
Esclusione di n.62 offerte di minor ribasso, tenendo conto del’ordine di numerazione.
Esclusione di n.24 offerte di maggiore ribasso, tenendo conto del’ordine di numerazione.
Calcolo della media aritmetica delle 87 offerte rimanenti che risulta pari a 7,3152% (tutte le 87 offerte avevano lo stesso ribasso).
A questo punto la Commissione di gara ha proceduto al calcolo dello scarto medio che risulta essere pari a 0,0000. Poiché il numero sorteggiato è compreso tra 26 e 40 la media delle offerte ammesse viene decrementata dello scarto medio aritmetico pari a 0,0000. In conseguenza la percentuale di aggiudicazione risulta pari a 7,3152%.
Pertanto, atteso che le offerte uguali alla percentuale citata, rimaste in gara, sono 163 si procede al sorteggio per individuare il primo ed il secondo in graduatoria ed aggiudicare la gara. Esce il numero 96 ed 81, rispettivamente primo aggiudicatario e secondo aggiudicatario.
L’impresa prima estratta corrispondente al n. 96 ha offerto il ribasso del 7,3152% pari all’importo di € 355.093,26 inferiore a quello a base d’asta (pari ad € 383.119,20) oltre gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (pari ad € 3.869,89) e per l’importo complessivo di € 358.963,15 e viene dichiarata dalla Commissione aggiudicataria dell’appalto dei lavori in oggetto. L’aggiudicazione è fatta con riserva e con l’osservanza della vigente legislazione in materia. Entro 10 giorni l’impresa è tenuta a presentare la documentazione ai fini dell’acquisizione delle informazioni di cui all’art.2 del D.lgs 8/8/1994, n.490 (informativa antimafia).
La procedura di aggiudicazione si è conclusa il 20/06/08, ovvero 16 giorni dopo l’apertura delle buste.
A quanto pare in questi giorni verranno consegnati i lavori all’impresa aggiudicataria (sono strascorsi quindi 4 mesi dall’inizio della procedura di aggiudicazione dell’appalto).
Da notare che su 190 aziende ben 177, ovvero il 93,2%, hanno presentato un’identica percentuale di ribasso il che comunque la pensiate è un dato che deve avviare una riflessione seria sull’argomento.
Link bando di gara

link verbale di gara

Link esito gara

Vi proponiamo un altro esempio di appalto di lavori pubblici nel Comune di Naro.

Appalto: Programma di restauro, valorizzazione e riutilizzo del patrimonio storico-architettonico Comunale del centro storico. Ristrutturazione ed adeguamento funzionale del complesso ex convento S. Francesco oggi Casa Municipale – Copertura, Lotto CIG-0095856EDB.
Tipologia appalto: Pubblico incanto
Importo appalto: € 770.000,00 di cui € 750.587,00 a base d’asta e € 19.413,00 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso.
Scadenza bando: 03/03/2008, ore 12:00
Apertura buste: 04/03/2008, ore 09:00
Imprese partecipanti: 82 di cui 75 in orario e 7 oltre l’orario fissato
Numerazione ordine di presentazione delle offerte dal n.1 al n.82.
Imprese sorteggiate per il controllo della documentazione: 10
Esame documentazione, confronto con la documentazione richiesta con il disciplinare di gara ed ammissione o meno delle imprese: 54 imprese ammesse e 28 escluse di cui 7 fuori termine.
Verifica integrità busta contenente offerta economica e determinazione della media di riferimento. Sorteggio di un numero dal n.11 al n.40. Il numero sorteggiato è stato il 25 che costituisce la percentuale delle offerte di minor ribasso da escludere fittizziamente; la differenza tra 50 ed il numero sorteggiato, pari a 25, costituisce la percentuale delle offerte di maggio ribasso da escludere fittiziamente. I numeri delle offerte da escludere corrispondenti a tali percentuali sono determinati senza tener conto di eventuali cifre decimali.
Offerte di minor ribasso da escludere fittiziamente: 13 (54*25%; non si tiene conto delle cifre decimali)
Offerte di maggior ribasso da escludere fittiziamente: 13 (54*25%; non si tiene conto delle cifre decimali)
Apertura, nell’ordine di numerazione, delle buste contenenti l’offerta economica delle 21 imprese non ammesse con pubblicizzazione dei ribassi. Il ribasso è risultato il 7,3151% per 7 aziende, 7,1111% per 1 azienda, 7,3152% per 5 aziende, 23,3257% per 1 azienda, 7,4151 per 1 azienda, 7,3129 per 1 azienda, 7,2796 per 1 azienda, 7,3296 per 1 azienda, 7,3150% per 1 azienda, 7,2843% per 1 azienda, 6,3860% per 1 azienda.
Dalla lettura delle 54 offerte delle imprese ammesse si evince che:
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 8,2911%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 8,0071%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,7303%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,6840%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,4545%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,4049%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3453%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3396%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3333%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3303%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3201%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3158%
- 2 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3153%
- 19 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3152%
- 13 imprese hanno proposto un ribasso di 7,3151%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,3112%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 7,2885%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 6,9006%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 6,8166%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 6,6002%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 6,4278%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 6,3131%
- 1 impresa ha proposto un ribasso di 2,6000%.
Esclusione di n.13 offerte di minor ribasso, tenendo conto del’ordine di numerazione.
Esclusione di n.13 offerte di maggiore ribasso, tenendo conto del’ordine di numerazione.
Calcolo della media aritmetica delle 28 offerte rimanenti che risulta pari a 7,31518% , che si assume pari a 7,3152 essendo la quinta cifra decimale superiore a cinque (19 offerte avevano lo stesso ribasso).
Ai sensi dell’art..21 comma 1 bis 2 essendo il numero sorteggiato pari a 25 non si procede alla determinazione dello scarto aritmetico, e si procede alla aggiudicazione in favore dell’offerta che eguaglia o si avvicina per difetto alla media anzidetta.
I ribassi che eguagliano o si avvicinano alla media sono stati formulati da 19 ditte.
Con il sorteggio, si estrae il primo e il secondo numero, che rappresenta il primo ed il secondo aggiudicatario, ambedue i ribassi sono pari a 7,3152%.
L’impresa prima estratta ha offerto il ribasso del 7,3152% pari all’importo di € 695.680,06 inferiore a quello a base d’asta oltre gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (pari ad € 19.413,00) e per l’importo complessivo di € 715.093,06 e viene dichiarata dalla Commissione aggiudicataria dell’appalto dei lavori in oggetto. L’aggiudicazione è fatta con riserva e con l’osservanza della vigente legislazione in materia. Entro 10 giorni l’impresa è tenuta a presentare la documentazione ai fini dell’acquisizione delle informazioni di cui all’art.2 del D.lgs 8/8/1994, n.490 (informativa antimafia).
La procedura di aggiudicazione si è conclusa lo stesso giorno dell’apertura delle buste.
Da notare che rispetto alla procedura adottata a Campobello sono state valutate tutte le offerte, non aspettando i 10 giorni per la verifica documentale delle 10 aziende soggetto a controllo documentale.
Anche in questo caso l’appalto è stato aggiudicato a sorteggio con il medesimo ribasso, 7,3152%.
Da notare che su 75 aziende 24, ovvero il 32%, hanno presentato un’identica percentuale di ribasso.
Link verbale gara