venerdì 29 aprile 2011

Le nostre posizioni sul piano industriale della Dedalo

Lo scorso 26 aprile abbiamo inviato una lettera al Sindaco di Campobello per esternare la nostra posizione sulla 2^ bozza del piano industriale presentato dalla Dedalo ed oggetto dell'odierna assemblea dei soci.
La lettera segue quella inviata lo scorso mese di gennaio sulla 1^ bozza di piano industriale e tutta l'azione politica portata avanti dal PD sull'argomento e che già ha dato i suoi primi frutti e che è possibile visionare dai precedenti post.
Di seguito si riportano ambedue le osservazioni presentate.


GRUPPO CONSILIARE DEL PD DI CAMPOBELLO DI LICATA

Prot. 5530 del 26/4/2011
Al                    Sindaco del Comune di Campobello di Licata
Oggetto:         Piano industriale 2011 della Dedalo Ambiente
Il sottoscritto Giuseppe Sferrazza, nella qualità di capogruppo del PD di Campobello di Licata, già lo scorso 29 marzo aveva segnalato alcuni suggerimenti sulla bozza di piano industriale (oltre a quelli segnalati nella nota dell’11/11/2011), integrati verbalmente con il funzionario competente al ramo, così come avevo auspicato un pronto intervento per l’approvazione del protocollo di intesa suggerito dalla Dedalo per l’avvio della raccolta differenziata.
Le ricordo altresì che in alcune riunioni tenutesi presso il Comune avevo sollecitato il coinvolgimento di altre Amministrazioni che avevano raggiunto ottime percentuali di raccolta differenziata allo scopo di avviare sul serio nel nostro territorio la raccolta differenziata, atteso che nel 2010 è risultata pari all’1,5% , ovvero non è esistita.
Nella bozza di piano industriale sono anche evidenziati gli ulteriori risparmi che il Comune potrebbe conseguire raggiungendo l’obiettivo di raccolta differenziata fissato dalla normativa per l’anno 2011, obiettivo raggiungibile grazie all’approvazione di quel famoso ordine del giorno approvato da alcuni Consigli comunali dell’Ambito, tuttavia per evitare che tutto ciò rimanga lettera morta è opportuno fare di più, molto di più, anche perché non ci risulta che siano stati fatti adempimenti operativi per l’avvio della raccolta differenziata nel nostro territorio.
Ritornando alla bozza di piano industriale, che dovrà essere approvata entro la fine del mese, si segnala quanto segue (alcuni di questi suggerimenti sono già stati fatti verbalmente):
-         la Dedalo fino alla comunicazione dello scorso 4/2/2011 (prot.1740 dell’8/2/2011) ha ribadito che il costo del servizio è pari ad € 143,53 per abitante per un costo complessivo di euro 18.386.767,12 oltre iva “nelle more che l’Assemblea dei Soci dia indicazioni circa la rivalutazione istat per l’anno in corso” e durante la conferenza dei Sindaci tenutasi lo scorso 14 febbraio presso la nuova sede della Dedalo nell’Asi di Ravanausa si è deciso di non votare proprio sul punto relativo alla rivalutazione ISTAT, ragione per cui il costo complessivo indicato nelle tabelle 9, 10.2 e 10.4 della nuova bozza del piano industriale, pari ad euro 18.629.418,21, deve essere ricondotto quanto meno al costo di euro 18.386.767,12, poiché anche questo ultimo è stato frutto di semplici comunicazioni della Dedalo mai suffragate da un vero piano industriale ed avallate dai Consigli comunali dei Comuni appartenenti all’ATO rifiuti. Inoltre, nel piano industriale deve essere previsto il rispetto di una delle direttive impartire al liquidatore all’atto della noma dello scorso 27 gennaio ovvero “ridurre il costo del servizio”;
-         dall’analisi della spesa del personale sembra eccessivo sia il numero (n.30 unità) che il costo del personale impiegato nei servizio di ambito (euro quasi 1,4 milioni di euro), così come sembra eccessiva la spesa per il lavoro straordinario (349 mila euro) e la spesa per il lavoro interinale (337 mila euro). Va fissato un tetto sia per il lavoro straordinario che per quello interinale. A nostro giudizio, comunque, il numero degli impiegati (n.16 unità) nei servizi di ambito sembra eccessivo;
-         c’è da chiarire il punto relativo al personale comandato il cui costo ammonta a 775 mila euro per complessive 24 unità;
-         non si capisce se il costo della stazione di trasferenza pari a quasi 730 mila partecipi al costo complessivo del servizio poiché nel caso positivo si dovrebbe sapere quali risparmi apporti tali ipotesi in termini di minori costi di trasferimento, di carburante, di personale e di straordinari. Si parla poi di stazione di trasferenza all’ASI di Ravanusa mentre è notorio che vi è un analogo progetto, presentato da una ditta privata, nel territorio di Campobello. Inoltre, l’area individuata dalla Dedalo per la stazione di trasferenza (inizialmente era prevista un’altra area) è stata destinata per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, il cui progetto dovrebbe essere stato presentato alcuni anni fa. Delle due l’una, o si realizza la stazione di trasferenza nell’area ASI e dunque non si realizza l’impianto di compostaggio (che invece dovrebbe essere prioritario per il nostro ambito per  il forte contributo che darebbe per l’incremento della raccolta differenziata) oppure se non si realizza la stazione nell’area ASI e dunque resta in piedi la proposta del privato, atteso che la stazione determina minori costi di trasferimento dei rifiuti grazie all’utilizzo di mezzi (rapporto 3:1); è altrettanto notorio che con la quarta vasca non si avrebbe la necessità di realizzare la stazione;
-         nel piano industriale non trova riscontro l’ipotesi della realizzazione della quarta vasca nonostante tra le direttive impartite al liquidatore vi è quella che impone di “realizzare la quarta vasca della discarica di Campobello di Licata al fine di addivenire alla sua riapertura” e tale direttiva non è in contrasto con l’altro punto teso a “riportare il piano industriale alla scadenza del mandato del liquidatore ovvero fino al 31 dicembre 2011 anche perché la quarta vasca dispone dell’AIA già rilasciata ed i lavori per la messa in sicurezza della discarica sono in procinto di essere avviati;
-         nel costo del servizio non è compreso l’ammortamento annuale delle attrezzature per la raccolta differenziata che dovrebbero essere acquistate grazie ad un finanziamento regionale. Naturalmente la soluzione individuata è corretta ma tuttavia non si può aspettare fino alla fine dell’anno tale finanziamento altrimenti la differenziata non partirà mai ed i costi per l’ambito rimarranno elevati;
-         nel costo complessivo proposto non sono previsti gli eco-oneri che secondo le previsioni dovrebbero essere pari nel 2011 a 54 mila euro per il Comune di Campobello e complessivamente a 722 mila euro per l’intero ambito. Se aggiungiamo tali costi al costo complessivo proposto dalla Dedalo il totale ammonterebbe a 19,4 milioni di euro ovvero 1,1 milioni di più rispetto a quanto applicato nel 2010. In ogni caso nella tabella 8.3 c’è un errore nella casella ex post in quanto sono errate le quantità conferite;
-         nel costo complessivo non sono neanche previsti, come rilevato nella bozza di piano, gli eventuali maggiori costi per maggiori tempi di conferimento in discarica, dipendenti da possibili tempi morti derivanti dall’afflusso nella stessa di mezzi di diverse provenienze;
-         nel costo non sono previste le somme che dovrebbe riconoscere la Provincia Regionale di Agrigento per la pulizia dei litorali, mentre a noi giudizio devono essere previste atteso che con l’approvazione del piano lo stesso diverrebbe vincolante anche per la Provincia di Agrigento visto lo status di socio;
Complessivamente, dunque, ci sono molti costi che allo stato non sono previsti ma che se si dovessero verificare farebbero aumentare di molto il costo complessivo del servizio ben al di sopra di quello approvato fino all’anno scorso, ragion per cui è necessario comunque fissare un tetto massimo.
Infine, Le ricordo, come segnalato nella lettera dello scorso 29 marzo, che è opportuno avviare la procedura per approvare entro il 7/6/2011 l’atto e lo statuto delle nuove S.R.R. oltre al fatto che con l’approvazione della legge 5/2011 le società con totale o prevalente capitale pubblico, come la Dedalo, limitatamente all’esercizio delle funzioni amministrative, devono perseguire oltre gli obiettivi di economicità, di efficacia, di pubblicità anche quello di imparzialità e trasparenza. È, dunque, importante sollecitare la Dedalo al rispetto della nuova legge che è entrata in vigore oggi e procedere alla pubblicazione sul sito web della società di tutta una serie di dati, dal bilancio alla spesa del personale ed altro ancora.
Cordiali saluti.
Campobello di Licata, 26/4/2011
Firma

Osservazioni presentate in data 11/1/2011 durante la conferenza dei Capigruppo
OSSERVAZIONI SULLA BOZZA DI PIANO INDUSTRIALE DELLA DEDALO
Scopo del presente documento è quello di esprimere alcune osservazioni sulla prima bozza di piano industriale, elaborato dalla Società d’ingegneria “Studio Lumera s.r.l.” per conto dalla Dedalo Ambiente AG3 S.p.A., per l’ottimizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti nell’ATO AG3 che comprende i Comuni di Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Licata, Naro, Palma di Montechiaro e Ravanusa.
Finalmente, dunque, dopo varie ed insistenti richieste, ben oltre la tempistica annunciata dalla Dedalo, ovvero il 30/06/2010, è stata presentata una prima bozza che secondo i redattori necessita di “un processo di confronto, esame e validazione con i Comuni dell’ATO”, anche se per la verità, se si esclude il presente incontro, non si ha contezza di incontri, eppure alcuni giorni fa era già previsto l’approvazione del documento in un’apposita Assemblea dei Sindaci.
Il documento, redatto in via provvisoria, doveva nella versione definitiva comprendere “una più completa e corposa relazione esplicativa e propositiva” ma ad oggi non è stata prodotta, o almeno al Comune di Campobello di Licata non è ancora pervenuta, ragion per cui tutte le analisi faranno riferimento alla 1^ bozza disponibile.
Il piano industriale è stato elaborato tenendo conto di due periodi temporali che sembrano riferirsi al 2009, quale situazione ex ante, ed il 2012 quale situazione a regime.
Per quanto riguarda l’anno a regime è opportuno evidenziare che i termini di cui all’art.19 della LR 9/2010, ovvero che le attuali gestioni dovevano comunque concludersi entro e non oltre il 12/4/2011 (un anno dall’entrata in vigore della legge), sono stati prorogati dalla Disposizione Commissariale n.28 del 14/12/2010, emanata ai sensi della OPCM 3887/2010, al 31/12/2011 ragion per cui l’arco temporale di riferimento dell’attuale gestione della Dedalo va ricondotto a quella data poiché a far data dal 1° gennaio 2012 la gestione del servizio sarà sotto responsabilità esclusiva delle nuove SRR. A tal fine è opportuno richiamare il contenuto della circolare n.2 dello scorso 16 dicembre dell’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità che sul punto ha chiarito che “gli attuali consorzi o società d’ambito nonché i liquidatori, una volta nominati, dovranno garantire, anche attraverso l’adozione di specifici atti, che il servizio di gestione integrata dei rifiuti venga svolto sino e non oltre i suddetti termini”, fissati per il 31/12/2001 e che “tutti gli atti di gestione, ivi compresi quelli riguardanti il personale, posti in essere e/o che producano effetti oltre i termini di cui al comma 12 dell’art.19 della legge saranno viziati da nullità in quanto emessi in carenza di potere, subentrando la competenza esclusiva delle S.R.R.”.
Il piano industriale, dunque, al fine delle opportune valutazioni dei Consigli comunali dell’ATO AG3, anche in relazione al costo del servizi 2011, dovrà essere ricondotto al 2011 ed il 2012, se lasciato, può essere considerato solo un auspicio, senza nessun valore di legge.
I dati relativi alla popolazione si riferiscono a quelli desunti dal piano d’ambito, ovvero alla data del 31/12/2001, non riscontrabili tuttavia con quelli ufficiali, almeno per il Comune di Campobello di Licata, ed un’altra data che verosimilmente coincide con il mese di giugno del 2009, almeno per Campobello e Canicattì.
Il piano prende spunto dal Piano d’Ambito, che a tutt’oggi non è disponibile al Comune di Campobello di Licata, e parte da alcuni assunti ovvero che:
-         il personale oggi in forza all’ATO AG3 è ritenuto “in linea di principio e salvo spostamenti e riutilizzi da approfondirsi nella fase operativa da parte dei competenti Uffici dell’ATO, sufficiente per un proficuo sviluppo della R.D. con il sistema misto stradale che domiciliare, salvo verifica delle rispettive proporzionai e rendimenti in corso d’opera”;
-         i mezzi in forza “siano al momento idonei per numero, mentre va verificata più nel dettaglio la loro efficienza e funzionalità, per valutarne l’idoneità operativa e l’eventuale necessità di sostituzione e/o integrazioni”.
Il Piano prevede anche la realizzazione di una stazione di trasferenza per migliorare il sistema di trasporto e conferimento nell’impianto di Siculiana da localizzarsi nell’ASI di Ravanusa, nonché il raggiungimento dell’obiettivo del 65% della raccolta differenziata voluto dalla normativa vigente e che l’impiantistica di servizio, nuova e/o di completamento, ad eccezione della “sola stazione di trasferenza” sia realizzata solo su finanziamento pubblico.
Sull’impiantistica e sugli obiettivi relativi alla raccolta differenziata è opportuno evidenziare quanto segue.
Come accennato in precedenza, l’attuale gestione della Dedalo terminerà, salvo proroghe Commissariale, il 31/12/2011 per cui è necessario capire cosa è realmente necessario per il futuro di questi territori nella nuova ottica provinciale.
Per fare questo è necessario a nostro giudizio verificare la dotazione impiantistica, del nuovo ATO da costituire, disponibile nel breve, nel medio e lungo periodo e poi decidere quale impiantistica realizzare.
Al momento l’unico dato certo è l’AIA ottenuta dalla Dedalo, nel mese di aprile del 2009, per realizzare nel territorio di Campobello una nuova vasca autonoma in Contrada Bifara-Favarotta di 172 mila mc con la contestuale messa in sicurezza delle tre vasche di raccolta esaurite.
Perché nulla è stato fatto fin’ora?
Qualcuno afferma che i costi della messa in sicurezza sono proibitivi per cui non vi è la convenienza a realizzare la nuova vasca. Se così stanno le cose così perché è stato presentato originariamente il progetto di ampliamento della discarica se si sapeva fin dall’inizio che i costi erano proibitivi?
Ed inoltre i soldi nelle disponibilità del Comune per la messa in sicurezza sembrerebbero insufficienti rispetto a quelli che necessitano ed allora ci sono due soluzioni o è la Regione a provvedere al finanziamento (non solo per i 2,4 milioni di euro, come da delibera del Commissario ad acta dello scorso mese di settembre) oppure dovranno essere i Comuni attraverso l’aggiornamento e l’approvazione definitiva della tariffa di conferimento in discarica, mai approvata dalla Regione, sicuramente non può essere un problema solo e soltanto del Comune di Campobello di Licata.
Ritornando all’impiantistica è opportuno evidenziare che sarebbe più interessante realizzare un impianto di compostaggio che ridurrebbe di molto i rifiuti da conferire in discarica, vista l’elevata incidenza percentuale in peso sui rifiuti.
L’obiezione che viene fatta è quella che i costi sono elevati e la Dedalo non ha capacità finanziarie adeguate ed inoltre la Regione, nonostante a quanto pare vi sia un progetto presentato, non ha ancora provveduto a finanziarlo.
All’obiezione si può facilmente rispondere che in questi anni a causa della chiusura della discarica di Campobello e del conferimento a Siculiana la Dedalo ha già chiesto ai Comuni  oltre 9 milioni di euro a titolo di maggiore costi di conferimento oltre IVA, mentre con l’attivazione della raccolta differenziata fin dal 2004, anno in cui iniziò il conferimento della Dedalo, secondo percentuali dignitose si sarebbe allungata la vita utile della discarica con i connessi minori costi di trasporto verso Siculiana ed i minori costi di conferimento.
Anche sui costi elevati ci sarebbe da ridire poiché a Ragusa è stato finanziato un impianto di 2,3 milioni di euro ed a Castelvetrano il 1° lotto da 2,5 milioni di euro.
Sarebbe interessante sapere perché l’impianto di compostaggio di Ravanusa non è stato fino ad oggi realizzato nonostante l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3072 del 21/7/2000 fissava all’art.6 che in attuazione del “Documento delle priorità degli interventi per l’emergenza rifiuti” il Commissario delegato-Presidente della Regione siciliana doveva realizzare alcune opere tra cui un impianto di compostaggio nell’area ASI di Ravanusa ed in altre aree, come quella di Grammichele dove è stato realmente realizzato.
Tale impianto potrebbe essere realizzato con fondi propri o in sostituzione della stazione di trasferenza per come spiegato più avanti. Il non avere mai pensato a realizzare investimenti con fondi propri è stato da sempre un errore della Dedalo anche perché alla fine sono stati sostenuti costi elevati per altre finalità, come i costi di trasporti di Siculiana, e nulla è rimasto come impiantistica.
Riepilogando dunque è necessario approfondire la possibilità tecnica di realizzare la quarta vasca e valutare bene la realizzazione dell’impianto di compostaggio in luogo della realizzazione della stazione di trasferenza.
Per quanto riguarda gli obiettivi della raccolta differenziata il piano industriale prevede il raggiungimento del 65% nel 2012, tuttavia è opportuno rimodulare il piano tenendo conto, alle luce delle superiori considerazioni, degli obiettivi della normativa per il 2011 che risultano fissati dall’OPCM n.3887 del 9/7/2010 ovvero al 35% di raccolta differenziata (almeno carta, plastica, vetro e metalli) di cui almeno il 50% di raccolta destinata al riciclo.
Tale obiettivo deve essere raggiunto sul serio e non come quello che doveva essere raggiunto ai sensi della lr 9/2010 nel 2010, ovvero il 20%. A tal fine si ricorda che il mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata costituisce grave violazione di legge che può portare allo scioglimento degli organi.
Per quanto riguarda la situazione del personale, non avendo altri elementi per stabilire se il numero è congruo o meno, in questa fase si prendono per buoni i dati proposti sottolineando tuttavia tre aspetti ovvero che nel piano è necessario stabilire il rispetto della LR 9/2010 nella parte relativa al personale ovvero che in ogni SRR, ma anche nella Dedalo, il rapporto tra profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti e i rimanenti profili professionali non può essere inferiore al 90%. Va avviata, inoltre, una verifica per tutto il personale impiegato nell’area logistica e nei servizi comuni, che obiettivamente sembrano eccessivo da una prima analisi rispetto a quello impiegato nella raccolta diretta. Per ultimo è necessario verificare il personale comandato e se il trasporto nella discarica avviene con personale interno o esterno, nel secondo caso è necessario rivedere tale situazione per impiegare al meglio ed al massimo della produttività il personale interno della Dedalo.
Il piano industriale è stato elaborato tenendo conto del fatto che il servizio è unico e verrà offerto a tutti alle medesime condizioni, ovvero sulla base del parametro “euro per abitante”, anziché, come di norma avviene, “euro per tonnellata di rifiuto gestito”, parametro ritenuto “abbastanza inusuale” dal Commissario delegato ex O.P.C.M n. 3887/2010 con un’apposita lettera inviata alla Dedalo.
Il piano, invece, dovrebbe essere modulare per tenere conto del livello di servizio da offrire ai Comuni, fermo restando che prima dovrebbe essere utilizzato al massimo della produttività il personale interno. Ad esempio raccolta giornaliera piuttosto che un giorno si ed un giorno no, spazzamento giornaliero o meno, pulizia delle ville ed altro ancora. In questo modo ogni Comune potrebbe scegliere il livello di servizio compatibile con le risorse finanziarie dell’Ente.
Nella bozza di piano, oltre al fatto che i dati di bilancio del 2009 non trovano riscontro nella bozza di piano industriale, sembrerebbero esserci alcuni errori ed incongruenze quali:
-         Tabella 2.0 della Dedalo relativa alla situazione ex ante. C’è un’incongruenza con le tabelle dei Comuni. In quella di riepilogo non è riportata la raccolta differenziata riportata invece nelle tabelle dei singoli Comuni. La quota conferita in impianto di smaltimento è pari a 58.718,17 tonn/anno contro il dato rappresentato dalla tabella pari a 61.169,99 tonn/anno;
-         Tabella 2.0.7 relativa al Comune di Palma di Montechiaro. Il totale rifiuti indicato (19.837,97 tonn/ann) è diverso da quello effettivo (10.139,57 tonn/anno). Il dato rappresentato nella tabella è quello di Licata. La quota conferita in impianto di smaltimento dovrebbe essere pari a 9.932,10 tonn/anno e non a 19.630,50 tonn/anno come riportato nella tabella, di conseguenza le percentuali cambiano;
-         Tabella 2.1 e seguenti. Come raccolta differenziata si sommano due grandezze percentuali diverse, essendo diverso il denominatore. Ad esempio nella tabella 2.1.1 la percentuale di raccolta differenziata è data dal rapporto tra raccolta differenziata (604,80 tonn/anno) e totale quantità RSU (976,50 tonn/anno), mentre la quota di raccolta differenziata derivanti dal altri rifiuti è data dal rapporto tra totale rifiuto raccolto (83,70 tonn/anno) e la quantità di RSU più gli altri rifiuti (1.080,35 tonn/anno). Di conseguenza essendo due denominatori diversi non è possibile sommare i due valori percentuali rispettivamente pari a 61,94% e 7,75%, la somma dunque non sarà pari a 69,68% ma a 63,73%;
-         Tabella 2.1.7 relativa al Comune di Palma di Montechiaro. Il totale quantità RSU è pari a 10.139,57 tonn/anno e non a 19.837,97 tonn/anno. La quota recuperabile da raccolta differenziata è pari a 6.279,94 tonn/anno e non a 24.279,76 tonn/anno. La quota da conferire in impianto di smaltimento è pari a 3.859 tonn/anno e non 7.551,32 tonn/anno. Anche la quota di altri rifiuti è errata;
-         Tabella 4.1.9 relativa al costo del personale. La tabella andrebbe integrata con la tabella 8.2.2 relativa al costo annuo trasporto con auto compattatori che ricomprende solo spesa del personale. Il dato totale passerebbe da 10.421.246,45 € ad 11.155.125,72 €;
-         Tabella 8.1 relativa ai costi di smaltimento dei rifiuti. La quota conferita in discarica, al meno nella situazione ex ante, è diversa rispetto a quella indicata nelle singole tabelle. Ad esempio per Campobello di Licata la quota conferita in discarica è pari a 4.665,22 tonn/anno mentre nella tabella 2.0.3 è pari a 4.704,25 tonn/anno. Nella situazione a regime le due tabelle coincidono, tranne per Palma dove la quantità conferita a regime è pari a 3.859 tonn/anno e non a 7.551,32 tonn/anno, come il dato di Licata, per cui il costo complessivo di cui alla tabella 10 è pari a 1.920.209,21 euro e non a 2.224.714,91 euro. Chiarire anche la tariffa media pari a 82,47 €/tonn anche perché la tariffa di Siculiana è pari a 61,26+11,66 €/tonn, oltre ecotassa;
-         Tabella 8.2.1 relativa al costo annuo di utilizzo completo della stazione di trasferenza.  Nel costo si dovrebbe considerare solo l’ammortamento annuale e non l’intero costo. È previsto l’utilizzo di 7 persone, probabilmente da assumere, mentre andrebbero utilizzati solo quelli attualmente assunti. Per quanto riguarda il costo di trasferenza pari a € 733.879,27 potrebbe essere sostituito da un impianto di compostaggio da finanziare con un mutuo bancario, se non fossero disponibili risorse pubbliche, e con molta probabilità con l’ammortamento annuale da considerare in tariffa si coprirebbe l’intero investimento;
-         Tabella 8.2.2 relativa al costo annuo trasporto con auto compattatori. Il totale di € 1.398.608,64 non trova riscontro nella tabella 10 pari a 733.879,27 euro, ovvero il costo della stazione di trasferenza di cui alla tabella 8.2.1;
-         Tabella 9 relativa ai ricavi da raccolta differenziata. Nel totale non è stato conteggiato il vetro. Nell’ipotesi di piano non è neanche contemplata la valorizzazione dell’organico;
-         Tabella 10 relativa al riepilogo e raffronto dei costi situazione ex ante. Il costo medio per abitante pari a 149,53 €/abitante, tenendo conto della popolazione al mese di giugno del 2009, mentre risulta pari a 153,67 se consideriamo il dato della popolazione di cui al Piano d’ambito. Tale costo così determinato è diverso rispetto da quello comunicato dalla Dedalo pari a 143,53 €/abitante. Nella tabella a regime come costo di trasporto in discarica c’è solo il costo della stazione di trasferenza mentre manca il costo di trasporto in discarica. Il costo del conferimento in discarica è inferiore per le quantità errate di Palma. Tale costo è pari a 1.920.209,21 euro e non 2.224.714,91 euro per cui il totale è pari a 14.665,191 euro e non 14.969.696,91 euro. Il costo per abitante passerebbe da 113,70 €/abitante a 111,39 €/abitante;
-         il totale personale pari a 251 è diverso rispetto a quello indicato nel bilancio pari a 235;
-         gli ammortamenti dei contenitori di cui alla tabella 6.1 non sono chiari. Se l’ammortamento è quinquennale il costo unitario è pari a 188 € e non 229,26 € per cui il costo totale sarebbe notevolmente inferiore;
Conclusivamente è opportuno che il piano venga rielaborato tenendo conto solo dell’anno 2011 con una percentuale di raccolta differenziata stabilita dall’OPCM citata, con l’utilizzo della discarica di Gela che comporterà minori costi e con l’avvio delle procedure per la realizzazione della quarta vasca e dell’impianto di compostaggio.
L’adozione del piano non può prescindere dall’attivazione della contabilità analitica per come sottolineato dai revisori dei conti nel parere al bilancio 2009.
Tale piano, a nostro giudizio, deve essere approvato da tutti i Consigli comunali dell’ambito e se sarà così per la prima volta si potrebbe approvare un bilancio di previsione a carattere autorizzatorio e vincolante in modo tale da aver chiaro il quadro dei costi fin dall’inizio  e si farà rispettare la sentenza della Cassazione, sezione tributaria n.8313 del 8/4/2010 che sancisce che “la gestione e la programmazione dei servizi è condizionata dalla risorse finanziarie disponibili e non viceversa”.
Campobello di Licata, 11/11/2011
Firme



giovedì 28 aprile 2011

I risultati elettorali delle elezioni del 2006 a Canicattì

Appare utile ricordare ai vari pretendenti di questa campagna elettorale, dal risultato assai incerto, i risultati delle ultime elezioni amministrative anche per alcune considerazioni.

Gli elettori ed i votanti
Gli elettori nel 2006 furono 31.631, di cui 16.478 donne e 15.153 uomini, oggi invece dovrebbero attestarsi sui 32.500.
I votanti al 1° turno furono 22.273 ovvero il 70,4% del corpo elettorale, al 2° turno i votanti furono 18.996, ovvero il 60% del corpo elettorale.
È verosimile dunque che il prossimo 29 e 30 maggio si rechino a votare tra 22 e 23 mila cittadini.
I voti validi sono risultati 21.087 per il Sindaco e 20.564 per il Consiglio.
Le schede ed i voti non validi furono 1.186, ovvero il 5,3% dei votanti, di cui 1.102 nulle e 84 schede bianche, mentre per i voti di lista quelle nulle furono 1.119. Infine, le schede valide solo per il Sindaco furono 506.
Le sezioni in cui si è votato furono 32 di cui 5 presso la scuola Crispi per un totale di 4.469 elettori, 5 presso la scuola Rapisardi per un totale di 4.883 elettori, 5 presso la scuola La Carrubba per un totale di 5.039 elettori, 4 presso la scuola De Amicis per un totale di 3.952 elettori, 2 presso la scuola Verga per un totale di 1.838 elettori, 4 presso la scuola Gangitano per un totale di 3.665 elettori, 4 presso la scuola Don Bosco per un totale di 4.786 elettori e 3 sezioni presso la scuola Acquanova per un totale di 2.999 elettori.
La scuola La Carrubba è risultata la scuola con la maggiore presenza di elettori, seguita dalla Rapisardi e dalla Don Bosco.
Per quanto riguarda le singole sezioni la più numerosa è risultata la n.29 presso la scuola Don Bosco con 1.495 elettori mentre la meno numerosa è risultata la n.22 presso la scuola Gangitano con 866 elettori.
Gli elettori stranieri
Per quanto riguarda gli stranieri si fa un gran parlare soprattutto sul numero degli elettori, con numeri buttati a casaccio.
Ebbene da informazioni direttamente attinte dall’ufficio elettorale gli elettori stranieri sono 1.096 di cui solo 200 hanno fanno richiesta di voto ed il tempo utile di  tale richiesta sembra stia per scadere, o è già scaduto.
Dunque l’elettorato straniero incide per il 3,4% rispetto a quello locale, una percentuale risibile ed ancora più risibile la percentuale di quelli che probabilmente andranno a votare, probabilmente sotto l’1% dei votanti.
Ciò naturalmente non significa che le coalizione non debbano attenzionare le problematiche delle varie comunità straniere, la cui più numerosa è rappresentata da quella rumena con 1048 residenti al 1/1/2010, anche se i numeri delle presenze sono sicuramente superiori. C’è, infatti, qualcuno che parla della presenza di almeno 6 mila rumeni, che sinceramente mi sembrano troppi.
Il voto per il Sindaco
Come accennato i voti per il Sindaco furono 21.087 di cui 6.984, pari al 33,1%, per l’architetto Rosa Maria Corbo sostenuta dal centrodestra (UDC, Alleanza Nazionale, Forza Italia, MSI Fiamma Tricolore e dalla lista civica "Futuro"), 6.926, pari al 32,8%, per l’attuale Sindaco Corbo sostenuto da due liste civiche (“Sindaco Corbo” e “Cuore”) e da Italia dei Valori, 4.740 voti, pari al 22,5%, per il dott. Merlino sostenuto dal Centrosinistra (Margherita, Rifondazione Comunista, Democratici di sinistra e dalla lista civica "Canicattì nel cuore"), 1.922 voti, pari al 9,1%, per l’avv. Li Calsi sostenuto dalla lista civica “Noi per Canicattì” e dal MPA e 515 voti, pari al 2,4%, per Di Grigoli sostenuto dalla lista civica “Rinascita Canicattinese”.
Analizzando i dati dei primi tre candidati a Sindaco si evince che:
-         l’attuale Sindaco Corbo ha prevalso nelle prime 15 sezioni coincidenti alle scuole Crispi, Rapisardi e La Carrubba mentre l’architetto Corbo ha prevalso in tutte le altre;
-         l’attuale Sindaco Corbo nelle prime 15 sezioni ha ottenuto il 54% dei suoi consensi, percentuale che si abbassa al 38% per l’architetto Corbo, al 37,4% per Merlino, al 47,2% per il candidato Di Grigoli, al 34,4% per il candidcato Li Calsi. Complessivamente le prime 15 sezioni hanno contributo per il 43% dei voti totali a Sindaco. I voti determinanti dell’attuale Sindaco sono arrivati principalmente dai quartieri di Borgalino e Oltre ponte;
-         per quanto riguarda le coalizioni vale lo stesso ragionamento fatto nel punto precedente, seppur con percentuali leggermente diverse;
-         il voto disgiunto più cospicuo (oltre 400 voti) per l’attuale Sindaco Corbo si è avuto nelle scuole Crispi, Rapisardi, La Carrubba e Don Bosco, in questa ultima scuola con tutta probabilità tutto il voto disgiunto  è stato attinto dalla coalizione che ha sostenuto l’architetto Corbo (+425 voti per l’attuale Sindaco e -442 per l’architetto).
Per quanto riguarda, invece, le liste che appoggiavano i candidati a Sindaco si evidenzia che la coalizione che ha sostenuto l’architetto Corbo ha ottenuto 9.233 voti, pari al 44,9%, quella che ha sostenuto l’attuale Sindaco Corbo 4.160 voti, pari al 20,2%, e quella che ha sostenuto Merlino 4.916 voti, pari al 23,9%.
Dunque dal passaggio dai voti delle coalizioni ai voti dei candidati a Sindaco l’architetto Corbo ha perso 2.249 voti, l’attuale Sindaco ha guadagnato 2.766 voti e Merlino ha perso solo 176 voti. Il voto disgiunto è risultato una costante per i due Corbo, a vantaggio di uno ed a svantaggio dell’altra.
Il voto di lista
Complessivamente i voti complessivi delle 15 liste presentate sono risultati pari a 20.564.
La prima lista è risultata la lista “Corbo Sindaco” con il 14,2% (2.929 voti), la seconda quella di Forza Italia con il 12,2% (2.504 voti), la terza quella dei Democratici di Sinistra con l’11,9% (2.456 voti), la quarta quella dell’UDC con l’11,7% (2.402 voti) e la quinta quella di Alleanza Nazionale con il 10,9% (2.252 voti).
Tutte le altre liste hanno raggiunto percentuali sotto il 10% e ben 7 liste non hanno raggiunto il quorum del 5%, oggi determinante per l’attribuzione dei seggi in Consiglio comunale e del premio di maggioranza.
La lista meno votata è risultata quella di “Rinascita canicattinese” con 321 voti, pari all’1,6%.
Analizzando i voti per scuole si evidenza come la lista “Corbo Sindaco” nelle primi 5 sezioni della scuola Crispi abbia ottenuto il 24,2% dei consensi ed è rimasta la lista più votata anche nelle scuole Rapisardi (13,3%), La Carrubba (17,5%) e Gangitano (14,8%), mentre nelle altre scuole la lista più votata è risultata quella di Forza Italia nella scuola De Amicis (15,6%), nella scuola Verga (13,7%) e nella scuola Don Bosco (14%) e quella dell’UDC nella scuola Acquanova (13,8%).
I voti di preferenza e di lista
I voti di preferenza dei 383 candidati sono risultati pari a 19.248 mentre quelli attribuiti solo alle liste sono risultati pari a 1.316, per un totale di 20.564 voti.
Analizzando i voti di preferenza si evince che quasi il 18% dei candidati (67) non hanno preso un voto, mentre quasi il 42% ha preso da 1 a 30 voti.
Dunque quasi il 60% dei candidati sono risultati di disturbo ed hanno determinato appena l’8,3% dei voti validi, percentuale che sale quasi al 69% dei candidati ed al 14,7% dei voti considerando anche i candidati della soglia 31-50 voti.
Sono solo 25 i candidati che hanno superato i 200 voti ma di contro hanno determinato il 31% dei voti validi.
Considerando i candidati sopra la soglia di 100 voti si evidenza che 65 candidati hanno determinato il 58,7% dei voti validi che aggiunti ai voti di lista portano ad un risultato pari al 65%.
Complessivamente su 383 candidati quelli che hanno ottenuto risultati accettabili, ovvero oltre i 30 voti, sono risultati 156 ovvero meno della metà (41%).
I 30 candidati più votati sono risultati: Corbo Vincenzo (354) e Di Benedetto Fabio (336) della lista “Corbo Sindaco”, Ficarra Diego (313) della lista AN, La Licata Luigi (307) della lista UDC, Di Ventura Ettore (296) della lista “Corbo Sindaco”, Giardina Gioachino (280) della lista AN, Cani Gaetano della lista “Canicattì Futuro” (270), Giardina Giovanni della lista DS (266), Licata Domenico della lista Margherita (260), Cilia Gino della lista “Noi per Canicattì” (253), Di Natale Francesco della lista UDC (250), De Luca Giuseppe della lista Forza Italia (250), Insalaco Antonio della lsita Margherita (242), Vaccaro Carmelo della lista “Canicattì futuro” (237), Trupia Ivan (236) e Cutaia Calogero (236) della lista UDC, Giordano Gioachino della lista Forza Italia (234), Cacciato Giuseppe della lista DS (229), Selvaggio Luigi (228) e Palilla Mauro (226) della lista Forza Italia, Di Naro Tino della lista UDC (226), Sabatino Pietro della lista DS (224), Onolfo Carmelo della lista “Corbo Sindaco” (219), Sacheli Irene della lista Forza Italia (218), La Valle Salvatore (205) e Nicosia Salvatore (198) della lista “Corbo Sindaco”, Tiranno Antonio della lista UDC (193), Alù Pietro della lista “Canicattì Futuro” (193) e Nicosia Salvatore della lista UDC (185).
Analizzando i voti attribuiti solo al simbolo della lista si evidenzia che le liste che hanno ottenuto risultati significativi sono rispettivamente la lista “Cuore” con 254 preferenza, la lista “Corbo Sindaco” con 215 preferenze, la lista Democratici di Sinistra con 173 preferenze e la lista Fiamma Tricolore con 154 preferenze. Sono solo appena 6 le preferenze per il simbolo “Noi per Canicattì”, 18 quelle per Italia dei Valori e 20 per le liste “Canicattì Futuro” e “Canicattì nel Cuore”.
I voti al ballottaggio
Al ballottaggio sono andati a votare 18.996 elettori pari al 60% del corpo elettorale, i voti validamente attribuiti al Sindaco sono risultati 12.282 di cui il 67,6% all’attuale Sindaco Corbo (12.361) ed il 32,4% all’altra candidata Rosa Maria Corbo (5.921).
Rispetto al 1° turno la lista “Rinascita Canicattinese” si è alleata con l’attuale Sindaco Corbo, mentre le due liste “Noi per Canicattì” e “Movimento per l’Autonomia”, per evitare l’attribuzione del premio di maggioranza all’attuale Sindaco, hanno stretto l’alleanza con l’architetto Rosa Maria Corbo.
L’attribuzione dei seggi
Dopo i risultati del ballottaggio sono stati attribuiti i 30 seggi.
Alla coalizione dell’architetto Corbo sono stati attribuiti 17 seggi di cui 4 per ciascuna delle liste di Forza Italia, UDC ed Alleanza nazionale, 2 alla lista Canicattì Futuro e un seggio a ciascuna delle liste “Noi per Canicattì”, Movimento per l’autonomia e Fiamma tricolore, all’attuale Sindaco sono stati attribuiti 6 seggi di cui 5 alla lista “Corbo Sindaco” ed un seggio alla Lista “Cuore”. Alla coalizione del candidato Merlino sono stati attribuiti 7 seggi di cui 4 ai DS, 2 alla Margherita ed uno alla lista “Canicattì nel cuore”.
I risultati del 2006 rapportati alla legge elettorale attuale
Cosa sarebbe accaduto con gli stessi dati elettorali del 2006 sulla base della LR 35/97 così come modificata dalla LR 22/08, che ha introdotto la soglia di sbarramento del 5%, e dalla LR 6/2011, che ha dato l’interpretazione autentica dei voti utili per l’attribuzione del premio di maggioranza (le altre modifiche della legge si applicano a partire dal 1/1/2012 e quindi non interessano questa tornata elettorale)?
Sulla scorta dei risultati del 2006, visto il risultato di ballottaggio e la mancata attribuzione del premio di maggioranza a causa del superamento del 50% dei voti validi da parte delle liste che appoggiavano la candidatura dell’architetto Corbo, delle 15 liste presentate solo 7 avrebbero superato la soglia di sbarramento del 5% ed avrebbero avuto attribuito almeno un seggio.
Nello specifico avrebbero ottenuto seggi le seguenti liste: Forza Italia (5 seggi contro i 4  assegnati nel 2006), “Canicattì Futuro” (3 seggi contro i 2 assegnati nel 2006), UDC (5 seggi contro i 4 assegnati nel 2006), Alleanza nazionale (4 seggi, ovvero gli stessi del 2006), “Corbo Sindaco” (5 seggi, ovvero gli stessi del 2006), DS (5 seggi contro i 4 assegnati nel 2006), La Margherita (3 seggi contro i 2 assegnati nel 2006). Perderebbero il seggio le liste “Noi per Canicattì”, MPA, Fiamma tricolore, Lista “Cuore” e la lista civica “Canicattì nel cuore”.
Complessivamente dunque la coalizione che al ballottaggio ha sostenuto l’architetto Corbo, in virtù degli apparentamenti, avrebbe confermato i 17 seggi, la coalizione che ha sostenuto l’attuale Sindaco perderebbe un seggio a vantaggio della coalizione che ha sostenuto il candidato Merlino.

In definitiva, visti i risultati elettorali del 2006 e quanto sta accadendo fino ad oggi, si rischia di rivedere quello che è accaduto cinque anni fa ovvero quasi 400 candidati di cui almeno un buon 60% di disturbo, circa 15 liste di cui molte delle quali non otterranno verosimilmente neanche un seggio e forse 5 o 6 candidati a Sindaco.
Il proliferare delle liste servirà solamente a trainare il candidato Sindaco con la speranza che arrivi al ballottaggio per poi cessare la propria funzione non avendo attribuito alcun seggio e non potendo partecipare ne ai voti di coalizione ne ai voti per determinare il premio di maggioranza.
Come sempre, purtroppo, la storia non insegna nulla, con buona pace della Politica, quella con la P maiuscola, e degli interessi della città di Canicattì.

 






mercoledì 27 aprile 2011

La legge regionale sulla semplificazione

COMUNICATO STAMPA
UNA BUONA NOTIZIA: L’ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE SULLA SEMPLIFICAZIONE
Oggi entra in vigore la legge regionale n.5 approvata lo scorso 5 aprile dall’Assemblea Regionale Siciliana.
Molti gli elementi innovativi e di semplificazione tra cui ad esempio la riduzione dei tempi sulla conclusione dei procedimenti amministrativi che non potranno superare i 60 giorni, salvo casi particolari, la responsabilità disciplinare, amministrativa e dirigenziale nei confronti dei funzionari che ritardano od omettano di adottare il provvedimento conclusivo del procedimento, l’obbligo del risarcimento del danno ingiusto da parte della Pubblica Amministrazione, ma anche tutte le norme che riorganizzano lo Sportello Unico per le Attività Produttive, quale unico soggetto pubblico responsabile per tutti i procedimenti che abbiano oggetto l’esercizio di attività produttive, e l’introduzione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) che consente alle imprese di avviare l’attività fin da subito rinviando i controlli nei 60 giorni successivi.
Altri elementi positivi riguardano il recepimento dei criteri e principi introdotti dal decreto Brunetta allo scopo di migliorare gli standard qualitativi ed economici dei servizi offerti ma anche la crescita professionale del personale attraverso l’utilizzo di strumenti di valorizzazione del merito e di metodi di incentivazione della produttività, ma anche il recepimento del Codice Antimafia ed Anticorruzione noto come “Codice Vigna” il cui scopo è quello di contrastare il rischio di diffusione della corruzione e infiltrazioni di tipo mafioso all’interno delle pubbliche amministrazioni.
Un aspetto che riveste un’importanza notevole è quella relativa all’obbligo della pubblicazione  sui siti web di tutta una serie di dati, dal bilancio alla spesa del personale, ma anche gli atti amministrativi non solo degli Enti locali ma anche di tutte le società comunque partecipate.
A tal fine si evidenza che sull’argomento il Capogruppo Sferrazza aveva suggerito all’On.le Panepinto un apposito emendamento che alla fine è stato approvato dall’aula. Nello specifico si tratta dell’obbligo anche delle società con totale o prevalente capitale pubblico limitatamente all’esercizio delle funzioni amministrative, di perseguire oltre i criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità anche quello di imparzialità e trasparenza.
Da oggi dunque anche società come la Dedalo Ambiente Spa devono essere più trasparenti e rendere pubblici i suoi provvedimenti.
Campobello di Licata, 26/4/2011
Il PD di Campobello di Licata

sabato 23 aprile 2011

La Zona Franca per la Legalità

La Zona Franca per la Legalità
La Zona Franca per la Legalità (ZFL) è stata introdotta dall’art.3 della LR 15/2008 nell’ambito delle misure di contrasto alla criminalità organizzata.
L’articolo stabilisce che il Presidente della Regione, d’intesa con il Ministro dell’Interno, istituisce per ogni provincia una o più ZFL, per un territorio avente una popolazione residente non inferiore a 50 mila abitanti.
In tale area è concesso in favore degli imprenditori che denunciano richieste estorsive o richieste provenienti dalla criminalità organizzata, cui sia eseguita una richiesta di rinvio a giudizio, per cinque periodi di imposta, il rimborso degli oneri fiscali e contributivi connessi all’attività di impresa (imposte sui redditi, contributi previdenziali, imposta comunale sugli immobili).
A quanto pare, almeno secondo il comunicato stampa del Governo regionale, che ha destinato i primi 50 milioni di euro, ieri è stata istituita la ZFL ai sensi della LR 15/2008 ma al contempo il Governo regionale aprirà un confronto col Governo Nazionale e con la Commissione Europea per la individuazione di proposte operative relative ad una fiscalità di vantaggio per le imprese ubicate all’interno della ZFL.
Dunque, il provvedimento sarà più generale e quindi non solo per le imprese che hanno i requisiti di cui alla LR 15/2008, ovvero che denunciano richieste estorsive, ma tutte le imprese che si insediano nell’area individuata dalla Regione e dunque nei seguenti Cmuni: Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga e Villalba, in provincia di Caltanissetta, Canicatti', Campobello di Licata, Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento
e Pietraperzia, in provincia di Enna.
La ZFL è stata approvata su proposta dell’Assessore regionale alle Attività Produttive che ha dichiarato che “la Provincia di Caltanissetta, con l’attuale vertice di Confindustria, rappresenta un modello imprenditoriale di legalità a livello nazionale: i numerosi protocolli d’intesa redatti con la Prefettura per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata e creare ampie sinergie sul territorio assieme alla realizzazione di una Zona Franca per la Legalità possono contribuire ad aumentare la consapevolezza di avere condizioni possibili per attrarre investimenti su un territorio molto vasto su cui creare una zona sicura, un’area protetta da ogni fenomeno malavitoso o delinquenziale che, con il concorso delle istituzioni, salvaguardi gli investimenti, dia certezza alle imprese, realizzi un costante controllo delle attività, fornisca corsie preferenziali per l’apertura di nuove imprese e sia in grado di fornire servizi attraverso lo ‘sportello unico’, in tempi certi”.
Il gruppo dirigente del PD ha seguito passo dopo passo l’evolversi della vicenda e da diverse settimane aveva avuto rassicurazioni sull’inserimento del Comune di Campobello nella ZFL, per come testimoniato in un recente convegno tenutosi a Canicattì. Ieri è arrivata l’ufficialità del provvedimento e naturalmente non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto.
Ringraziamo, dunque, l’Assessore Venturi, ma anche i suoi collaboratori nonché tutti i parlamentari che si sono impegnati.
Ora si tratta di passare alla fase operativa e di fare approvare tale provvedimento dalla Commissione Europea oltre al fatto che tutto ciò potrebbe passare dall’attuale disegno di legge n.923 presentato nel 2008 dal Senatore Lumia con oggetto “istituzione di una zona franca per lo sviluppo e la legalità nel territorio della provincia di Caltanissetta e nei comuni limitrofi delle province di Enna e di Agrigento” oppure dall’analogo disegno di legge presentato dagli On.li Pagano, Marinello, Capodicasa, Fontana, Grimaldi, Mannino, Ruvolo..
Già il Comune di Campobello, essendo stato sciolto in passato per infiltrazioni mafiose, ha ricevuto grazie al Governo Prodi 5 milioni di euro destinati alla realizzazione di alcune infrastrutture (vedi link) con questo provvedimento si darà un’ulteriore spinta alle iniziative di sviluppo.

COMUNICATO STAMPA
GRANDISSIMA SODDISFAZIONE PER L’INSERIMENTO DI CAMPOBELLO NELLA ZONA FRANCA PER LA LEGALITA
Il Partito Democratico di Campobello di Licata esprime grandissima soddisfazione per l’inserimento del territorio del Comune di Campobello di Licata nella costituenda zona franca per la legalità insieme ai Comuni della provincia di Caltanissetta, al Comune di Pietraperzia in provincia di Enna ed alcuni comuni agrigentini come Canicattì, Ravanusa e Licata, un’area che dovrà essere protetta da ogni fenomeno malavitoso o delinquenziale che si spera possa attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio-economico.
Scopo della zona franca è quello infatti di creare un’area economica dove garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi alle richieste della criminalità organizzata, un’area dove le procedure burocratiche dovranno essere più snelle.
Si tratta di un obiettivo su cui il gruppo dirigente del PD di Campobello ha lavorato in silenzio e che oggi viene raggiunto  con l’approvazione dello schema di delibera della Giunta Regionale su proposta dell’Assessore Venturi a cui va il nostro ringraziamento insieme a quelli che si sono spesi per il raggiungimento dell’obiettivo.
Campobello negli ultimi anni è stata contraddistinta da varie vicissitudini e da alcune Operazioni dello Stato, tuttavia non è stata lasciata sola. Grazie, infatti, ad una legge voluta dal Governo Prodi ha già ricevuto 5 milioni di euro per investimenti infrastrutturali mentre oggi grazie al Governo Lombardo ed al sostegno degli gruppo parlamentare regionale del PD ha, visto lo stanziamento iniziale di 50 milioni di euro, l’occasione di attrarre ulteriori investimenti produttivi e creare occasioni di sviluppo per la popolazione locale anche perché come abbiamo sempre detto alle azioni di contrasto alla criminalità bisogna sempre rispondere con proposte di sviluppo e di lavoro.
Campobello di Licata, 22/4/2011
Il PD di Campobello di Licata

venerdì 22 aprile 2011

Il monitoraggio dei lavori sull'ITC Galileo

Lo scorso 1° aprile  (linkavevamo evidenziato come finalmente i lavori per la costruzione del nuovo Istituto Tecnico Commerciale fossero finalmente inseriti nell'elenco annuale dei lavori pubblici provinciali per il 2011.


L'altro ieri, insieme all'Assessore La Marca, ci siamo accertati dello stato di avanzamento del progetto soprattutto perchè ci avevano detto alcune settimane fa che era stato trasmesso al Genio civile per l'approvazione.


A quanto pare il progetto verrà ritrasmesso alla Provincia poichè non è di competenza del Genio civile (che dovrà approvare solo i calcoli) e dunque la procedura dovrebbe essere ancora più snella.


Ci hanno assicurato che entro l'anno i lavori partiranno e che la struttura grezza si trova in buone condizioni.


Alla prossima anche per aggiornarvi sulla strada provinciale 10 che, a causa della chiusura della SS123, si trova in pessime condizioni, a stento si riesce a passare nel tratto in discesa prima dell'abbeveratoio e della strada in cui è stato avviato un cantiere lavoro.


Alcune settimane fa ci hanno detto che ci sono dei progetti di manutenzione straordinaria soprattutto per il versante che porta alla discarica, l'altro ieri il funzionario competente era in  missione proprio dalle nostre parti per dei sopralluoghi (speriamo che abbia verificato le pessime condizione della SP 10).

giovedì 21 aprile 2011

Avviare la derattizzazione e la disinfestazione nel centro urbano di Campobello

COMUNICATO STAMPA
AVVIARE LA DERATTIZZAZIONE E LA DISINFESTAZIONE NEL CENTRO URBANO DI CAMPOBELLO
Il Consigliere comunale Giuseppe Sferrazza nella qualità di Capogruppo del PD ha presentato lo scorso 14 aprile un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al Sindaco del Comune di Campobello di Licata per sapere se è Sua intenzione procedere immediatamente ad avviare le procedure per la disinfestazione e derattizzazione del centro urbano visto che un insieme di fattori, tra cui l’inizio della primavera ed il fiorire delle piante, ma anche i mancati interventi di manutenzione del verde hanno determinato un’esigenza impellente di un intervento immediato.
Ciò va fatto anche se sono note le difficoltà finanziarie dell’Ente a causa della riduzione drastica dei trasferimenti nazionali causati da Governo Berlusconi, delle modificate regole del patto di stabilità e del probabile taglio dei trasferimenti regionali poiché gli interventi di cui alla interrogazione presentata sono necessari per rimuovere lo stato di pregiudizio alla salute.
Nell’interrogazione si ricorda al Sindaco che ancora ad oggi non sono pervenute le risposte, o sono incomplete, ad alcune interrogazioni presentate alcuni mesi fa quali quelle sugli incarichi legali, sulle risorse pervenute durante il Commissariamento e sul loro utilizzo, sull’attraversamento dei cavalli nelle strade urbane di Campobello e sul rimborso delle spese di trasporto degli studenti.
Il testo dell’interrogazione sarà reso disponibile nel sito web del partito.
Campobello di Licata, 16/4/2011
Il Capogruppo del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza


Testo dell'interrogazione presentata

Prot. 5103 del 7/4/2011


Al        Sindaco del Comune di Campobello di Licata
OGGETTO:     Interrogazione con richiesta di risposta scritta ai sensi dell’art.21 del regolamento per il funzionamento del C.C. sulla disinfestazione e derattizzazione nonché sulle mancate risposte ad alcune interrogazioni
            Il sottoscritto Consigliere comunale Giuseppe Sferrazza nella qualità di Capogruppo del PD,
premesso che:
-         l’ultimo intervento di disinfestazione e derattizzazione risulterebbe essere stato effettuato sulla base della determina n.17 del 10/9/2010 per un importo di € 2.844,30 iva inclusa, preceduto da un altro intervento effettuato con determina n.8 del 6/5/2010 per un importo di € 2.251,44 iva inclusa, sempre affidato alla stessa ditta che ha svolto il servizio fino al 31/12/2009, giusta determina n.26 del 27/11/2008, per un importo di € 8.802,38 iva inclusa;
considerato che:
-         un insieme di fattori, tra cui l’inizio della primavera ed il fiorire delle piante, i mancati interventi di manutenzione del verde, hanno determinato un’esigenza impellente di una disinfestazione e derattizzazione generale del centro urbano;
-         sono note le difficoltà finanziarie dell’Ente a causa della riduzione drastica dei trasferimenti nazionali causati da Governo Berlusconi, delle modificate regole del patto di stabilità e del probabile taglio dei trasferimenti regionali, tuttavia sono necessari, a giudizio del gruppo consiliare del PD, gli interventi di cui alla presente interrogazione per rimuovere lo stato di pregiudizio alla salute così come è avvenuto per i lavori di cui alla Delibera di giunta n.14 del 25/3/2011;
ritenuto
-         indifferibile un intervento di disinfestazione e derattizzazione generale del centro urbano,
tutto quanto premesso, considerato e ritenuto per sapere, tramite risposta scritta, se è Sua intenzione procedere immediatamente ad avviare le procedure per la disinfestazione e derattizzazione generale del centro urbano.
Il sottoscritto coglie l’occasione per ricordare che ad oggi non sono state fornite al gruppo consiliare del PD le risposte alle seguenti interrogazioni:
-         interrogazione del 17/11/2009 (prot.11317) sugli incarichi legali al Comune di Campobello di Licata (la risposta dell’8/2/2010, prot.1844 è parziale). Nello specifico non è stata data risposta alle seguenti domande: quanti sono i procedimenti e le controversie legali in atto del Comune; se è a conoscenza delle competenze nel frattempo maturate dai legali rispetto alle somme impegnate e quale è l’importo ed in caso contrario quali sono le azioni che intende intraprendere per avere un quadro complessivo del contenzioso e per ridurre il contenzioso in atto;
-         interrogazione del 25/6/2010 (prot.8876) sulle risorse pervenute al Comune di Campobello ai sensi di cui ai commi 707 e 707 dell’art.1 della legge 296/2006 (la risposta del 7/7/2010, prot.9444 è parziale). Nello specifico non è stata data risposta alle seguenti domande: quali sono le opere finanziate con le provvidenze di cui ai commi 704 e 707 dell’art.1 della legge 296/2006 ed in dettaglio per ogni singola opera gli impegni e le erogazioni annuali; poiché alla data del 31/12/2009 ci sono somme ancora non erogate, quali sono e per quali importi, nonché i motivi, per ogni singola opera, del ritardo nell’erogazione di tali somme;
-         interrogazione del 13/8/2010 sull’attraversamento dei cavalli nelle strade urbane di Campobello;
-         interrogazione dell’11/10/2010 (prot.13148) sul rimborso delle spese di trasporto degli studenti.
Campobello di Licata, 7/4/2011


Il Capogruppo del PD