martedì 28 settembre 2010

L'approvazione del bilancio 2009 della Dedalo e la raccolta differenziata a Campobello di Licata

via Gagarin (zona nord), foto scattata il 26/9/2010



COMUNICATO STAMPA
L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2009 DELLA DEDALO E LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A CAMPOBELLO DI LICATA


I Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD hanno appreso che ieri nella sede della Dedalo, della zona industriale di Ravanusa, è stato approvato il bilancio 2009 dell’azienda con il voto favorevole dei Comuni di Canicattì, Licata e della Provincia di Agrigento, l’astensione dei Comuni di Palma di Montechiaro e Camastra e con il voto contrario dei Comuni di Campobello, Naro e Ravanusa.

Ai cittadini ed alle forze politiche di quei Comuni che hanno approvato il bilancio ricordiamo che dal documento contabile si evince che:

- la Dedalo ha un patrimonio netto insufficiente rispetto alle attività aziendali, tale da indurre il collegio dei revisori e la società di revisione a porre rilievi e dubbi sulla continuità aziendale ed a sollecitare la convocazione urgente di un’assemblea per gli opportuni provvedimenti;

- la Dedalo ha una scarsa capacità di riscuotere i crediti, anche senza considerare la particolare situazione del Comune di Campobello di Licata che incide per il 50% ma che risulta allo stesso tempo creditrice e debitrice nei confronti della Dedalo sostanzialmente per lo stesso importo;

- c’è poca chiarezza in alcune voci di bilancio, anche consistenti;

- l’aumento dei debiti, soprattutto quelli previdenziali e tributari, hanno già generato sanzioni e multe e continueranno a generarne ancora di più;

- vi è un eccessivo costo del servizio di igiene urbana per i Comuni e quindi per i cittadini;

- mentre l’azienda si lamenta dei mancati finanziamenti per l’acquisto dell’impiantistica poi ne riceve uno per realizzare un fantomatico polo tecnologico ed informatico ed acquistare un fabbricato;

- a tutt’oggi manca il piano industriale, nonostante l’impegno a consegnarlo entro il 30 giugno scorso, ed una contabilità analitica;

- l’azienda non è dotata di un’adeguata impiantistica, i mezzi vecchi e richiedono una manutenzione continua, e manca un piano alternativo alla discarica di Siculiana che ha creato e crea notevoli problemi ai cittadini.

Invitiamo le Amministrazioni Comunali dei Comuni di Canicattì e Licata ad un sussulto di orgoglio e dignità per porre fine a questa azienda mettendola in liquidazione ed alle forze politiche di quei Comuni a denunciare pubblicamente questo danno nei confronti dei cittadini.

Invitiamo altresì l’Amministrazione Comunale a valutare la possibilità concreta di rivolgerci come Comune alla Corte dei Conti per danno erariale.

Per quanto riguarda invece la raccolta differenziata nel Comune di Campobello di Licata i Consiglieri Sferrazza e Picone pur apprezzando la scelta dell’Amministrazione di potenziare la raccolta differenziata, collocando i cassonetti in quattro postazioni del paese, anche se sarebbe più efficace il porta a porta, sottolineano che una volta avviato il servizio deve essere garantito lo svuotamento dei cassonetti.

Si registrano, invece, ritardi nello svuotamento dei cassonetti soprattutto quelli di via Gagarin (zona nord) e via Allende (zona est) che hanno costretto alcuni cittadini a buttare il cartone e la plastica nei contenitori indifferenziati.

Invitiamo, dunque, la Dedalo ad assicurare tempestivamente lo svuotamento dei cassonetti e l’Amministrazione a vigilare affinché il servizio venga garantito bene e che soprattutto i rifiuti raccolti vengano effettivamente differenziati.

Il testo integrale del comunicato sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.
Campobello di Licata, 28/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

via Allende (zona est), foto scattata il 26/9/2010




via Salvo D'Acquisto (zona ovest), foto scattata il 26//2010

lunedì 27 settembre 2010

Accettiamo la sfida per la Sicilia ed i Siciliani

Per oggi è prevista la riunione della Direzione regionale del PD siciliano per affrontare il tema dell’appoggio del PD al nuovo Governo tecnico del Presidente Lombardo.

È utile che ognuno di noi dia il proprio contributo ed esprima la propria opinione, fermo restando che deve essere il nostro gruppo dirigente eletto nei vari organismi ad affrontare l’argomento, non appaiono utili fughe in avanti come il ricorso improprio alle primarie o ad referendum, altrimenti i dirigenti che ci stanno a fare se non riescono ad assumersi le proprie responsabilità?

Ed infatti lo Statuto regionale prevede che “l’Assemblea Regionale e gli organi dirigenti da essa eletti hanno competenza in materia di indirizzo della politica regionale del Partito”.

La Direzione, ma lo poteva essere di più l’Assemblea i cui componenti sono stati eletti, fino a questo momento, tutti con le primarie, è l’organo deputato a prendere la decisione.

Dunque ecco il mio pensiero, il pensiero di un Consigliere comunale del Comune di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, che vive ogni giorno a contatto con il territorio e con i problemi dei siciliani.

È opportuno tuttavia una premessa.

In Sicilia le ultime tre elezioni regionali si sono celebrate nel 2001, nel 2006 e nel 2008.

In tutte e tre le competizioni è prevalso il candidato di centro-destra:

- Cuffaro nel 2001 con il 59,1% dei consensi (1.572.178 voti a fronte di 1.962.250 voti di lista pari al 65,3%) sostenuto da 10 liste, contro il candidato Orlando con il 36,6% dei consensi (972.010 voti a fronte di 501.450 voti di lista pari al 30,4%) sostenuto da 9 liste;

- Cuffaro nel 2006 con il 53,1% dei consensi (1.374.626 voti a fronte di 1.513.31 voti di lista pari al 61,5%) sostenuto da 7 liste, contro la candidata Borsellino con il 41,6% dei consensi (1.078.259 voti a fronte di 887.437 voti di lista pari al 36,1%) sostenuto da 4 liste;

- Lombardo nel 2008 con il 65,4% dei consensi (1.862.959 voti a fronte di 1.833.903 voti di lista pari al 68,1%) sostenuto da 5 liste, contro la candidata Finocchiaro con il 30,4% dei consensi (866.044 voti a fronte di 770.059 voti di lista pari al 28,6%) sostenuto da 4 liste.

In sostanza, nonostante tre candidati di centro-sinistra di primordine, il candidato di centro-destra ha dato un distacco da 300 mila a quasi 1 milioni di voti, che passa da almeno 600 mila a 1,4 milioni di voti di distacco nel confronto tra i voti di lista.

Qualsiasi analisi politica deve partire da questi dati che danno il centrosinistra, per ragioni storiche, per ragioni culturali e per ragioni socio-economiche, estremamente minoritario rispetto al centro-destra.

In questi primi due anni grazie al lavoro eccellente del gruppo del PD all’ARS, e per la verità grazie anche alle riforme proposte dal Presidente Lombardo, la prima delle quali la riforma della Sanità, ma anche grazie all’illuminante azione di qualche Dirigente nazionale del partito, che forse ha il polso del territorio girando giorno dopo giorno il territorio siciliano, si è creata una profonda frattura tra i partiti del centro-destra, prima nel PDL con la creazione di due gruppi, oggi addirittura tre, e poi anche nell’UDC, con la creazione di due gruppi.

Grazie a queste spaccature e la presenza, fortuita, di 27 deputati del PD con l’appoggio al Governo tecnico e con l’ultima finanziaria si sono approvate alcune riforme quale quella dei rifiuti, preceduta dal blocco dei termovalorizzatori e del risarcimento milionario nei confronti delle aziende che avevano avuto affidati i lavori di costruzione, il principio che l’acqua deve essere pubblica, il credito d’imposta, l’esenzione del ticket per alcune famiglie e tante altre misure che aiuteranno le famiglie siciliane, non dimenticando che con il rientro del piano sanitario si potrà abbassare anche l’IRAP per le imprese nel 2011.

Dunque grazie a queste spaccature ed all’intraprendenza dei deputati all’ARS, eletti con il sistema delle preferenze, il partito ha assunto quella centralità politica che forse mai aveva avuto.

Oggi si affaccia la possibilità di appoggiare un nuovo Governo tecnico con la presenza di persone di spiccata moralità come il Prefetto Marino o come la presenza di professori universitari, di magistrati e di altre professionalità anche del mondo imprenditoriale.

Un Governo che dovrebbe attuare la riforma dei rifiuti, fare la legge sull’acqua pubblica, snellire le procedure amministrative fino all’abolizione delle province, attuare il decentramento amministrativo, fare una riforma elettorale con la doppia scheda elettorale e noi cosa dovremmo fare, andare al voto come indicato con insistenza dal Senatore Bianco oppure accettare questa sfida?

Io rispetto a tutto ciò, non dimenticando che siamo estremamente minoritari rispetto alle indicazioni di voto della maggioranza dei siciliani, nonostante la nostra presunta superiorità morale, non me ne voglia qualche Dirigente nazionale, che forse non ha più il polso del territorio e dei problemi dei siciliani, accetterei la sfida, forse anche solo per la riforma elettorale che cambierebbe radicalmente il voto in Sicilia.

Evocare primarie, referendum è profondamente sbagliato.

Dicono che l’elettorato ci penalizzerà, ma non ci ha già penalizzato nelle ultime tre elezioni regionali nonostante candidati di spiccata moralità e competenza e nonostante siamo stati alternativi al sistema di potere del centro-destra?

Abbiamo un gruppo dirigente che può e deve assumersi le proprie responsabilità, se sbaglierà l’elettorato ci punirà nuovamente, ma credetemi non abbiamo nulla da perdere ma solo da guadagnare.

È un dato di fatto che per la prima volta Cuffaro, Alfano, Miccichè, Romano e tanti altri ancora sono all’opposizione e noi abbiamo la possibilità di indebolire ancora di più questo sistema di potere, non sprechiamo questa occasione ed accettiamo la sfida per la Sicilia ed i Siciliani.

Giuseppe Sferrazza
Capogruppo del PD al Consiglio comunale di Campobello di Licata (AG)

sabato 25 settembre 2010

Interrogazione provinciale sui lavori ancora bloccati del nuovo ITC Zappa

COMUNICATO STAMPA
INTERROGAZIONE PROVINCIALE SUI LAVORI BLOCCATI AL NUVO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ZAPPA DI CAMPOBELLO DI LICATA


I Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD comunicano che giorno 20 settembre il Capogruppo del Partito Democratico alla Provincia di Agrigento, avv. Daniele Cammilleri, a nome del gruppo, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi ed al Presidente del Consiglio Provinciale per fare immediatamente chiarezza sul costruendo Istituto Tecnico Commerciale Zappa di Campobello di Licata i cui lavori dovevano essere completati nell’aprile 2006 mentre ad oggi sono ancora bloccati, sulle motivazioni che hanno costretto la sospensione dei lavori, sull’ingiustificata ripresa degli stessi lavori per circa cinque anni, sull’azione politica ed amministrativa intrapresa dall’Amministrazione Provinciale per riprendere i lavori e soprattutto consegnare definitivamente la scuola ai cittadini di Campobello.

Come promesso (link) dunque abbiamo acceso i riflettori su questa importante infrastruttura per la popolazione scolastica di Campobello, faremo ulteriori iniziative e non ci fermeremo fino a quando non riprenderanno i lavori.

Il testo integrale dell’interrogazione sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.
Campobello di Licata, 25/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

Testo dell'interrogazione presentata

Al Presidente della Provincia Regionale di Agrigento

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Oggetto: Interrogazione sull’Istituto Tecnico commerciale G. Zappa di Campobello di Licata

I sottoscritti Daniele Cammilleri, Pietro Giglione, Ettore Di Ventura, Stefano Girasole ed Ezio Di Prima, consiglieri provinciali del Partito Democratico alla Provincia regionale di Agrigento,

premesso

che la Provincia Regionale di Agrigento ha appaltato i lavori per la realizzazione di un nuovo edificio scolastico che avrebbe dovuto ospitare l’Istituto Tecnico commerciale G. Zappa nel territorio di Campobello di Licata;

che i lavori avrebbero dovuto essere ultimati nell’aprile del 2006;

che di contro, i lavori sono stati sospesi da circa cinque anni e non si ha alcuna notizia di un eventuale ripresa e a fortiori dell’ultimazione di questa indispensabile infrastruttura scolastica per il territorio di Campobello di Licata;

considerato

che i problemi dell’edilizia scolastica per la Provincia di Agrigento riguardano tutti gli alunni, i docenti ed i dirigenti scolastici delle scuole del territorio, e non soltanto la scuola teatro del litigio tra il Presidentre D’Orsi e l’assessore comunale di Agrigento

ritenuto

che i problemi della scuola pubblica dovrebbero essere messi al centro dell’impegno politico ed amministrativo della Provincia di Agrigento

tutto ciò premesso, considerato e ritenuto,

chiedono

che il Presidente della Provincia faccia immediatamente chiarezza sullo stato dei lavori del citato edificio scolastico; sulle motivazioni che hanno costretto la sospensione dei lavori, sull’ingiustificata ripresa degli stessi lavori per circa cinque anni; sull’azione politica ed amministrativa intrapresa da questa Amministrazione per riprendere i lavori e soprattutto consegnare definitivamente la scuola ai cittadini di Campobello.

Agrigento, 20.09.2010

Avv. Daniele Cammilleri

Le prime cinque foto sono del 2007 mentre le altre sono di ieri 11/9/2010












venerdì 24 settembre 2010

Chiude il Carrefour del Centro commerciale "Le Vigne"

Oggi guardando i vari siti web dell'agrigentino mi sono imbattuto su una piccola notizia (link), che tanto piccola non è, ovvero il rischio di chiusura del supermercato Carrefour del Centro Commerciale "Le Vigne" di Castrofilippo, Centro inaugurato meno di due anni fa nel mese di novembre del 2008, e del calo del 30% del fatturato degli affari per i commercianti.

La notizia andrebbe approfondita, così come andrebbero fatto un approfondimento sull'impatto del Centro Commerciale "Le Vigne" sul tessuto socio-economico del comprensorio di Canicattì, ma anche dell'altro Centro Commerciale denominato "Il Casale", che si è aperto a San Cataldo e del Centro Commerciale denominato "San Giorgio", che si è aperto a Licata.

Si legge dai vari siti web che:

- il Centro commerciale "Le Vigne" (link) dovrebbe avere un ipermercato di 8000 mq, 9 medie strutture di vendita, 83 negozi ed un cinema multisala, per una GLA (area lorda affittabile) di 30 mila metri quadrati;

- il Centro commerciale "Il Casale" (link), inaugurato nel mese di Marzo di quest'anno, dovrebbe avere un ipermercato Carrefour di 7400 mq, 4 medie strutture e 62 negozi, per una GLA di 20 mila metri quadrati;

- il Centro commerciale "San Giorgio" (link), inaugurato nel mese di agosto dell'anno 2007, dovrebbe avere un ipermercato PAM e 26 negozi, per una superficie di 12 mila metri quadrati.

Io ho visitato tutte e tre i Centri commerciali ed anche se non ho approfondito le attività insediate una cosa è emersa ovvero che molti spazi sono vuoti e non sono ancora affittati, così come tante altre aziende hanno chiuso i battenti o non hanno ancora aperto.

E' di tutta evidenza che c'è una crisi in atto a cui non sfuggono neanche i Centri commerciali, anche perché tutta questa convenienza non vi vede, certo c'è un ampio ventaglio di prodotti , ci sono ampi parcheggi, c'è una grossa struttura chiusa che non soffre il maltempo, ma ci fermiamo li.

Gli unici che forse fanno lauti guadagni sono le società proprietarie degli immobili che con i canoni di locazione realizzano discreti guadagni, ma anche in questo caso ci vorrebbe un'analisi più dettaglia dei bilanci.

Complessivamente in Sicilia alla data del 1/1/2009 secondo i dati dell'Osservatorio Economico del Ministero dello Sviluppo Economico ci sarebbero 29 Centri Commerciali di cui 9 in provincia di Catania, 8 in provincia di Palermo, 7 in provincia di Siracusa, 2 in provincia di Ragusa e 2 di Agrigento, 1 in provincia di Trapani. Risulterebbero privi di Centri Commerciali le provincia di Caltanissetta, Enna e Messina, mentre secondo i dati infocommercio al mese di Aprile del 2010 ci sarebbero 38 Centri Commerciali di cui 13 in provincia di Catania, 6 in provincia di Palermo, di Messina e Siracusa, 2 in provincia di Agrigento e Ragusa, 1 in provincia di Enna, di Trapani e di Caltanissetta.

Per ora mi fermo qui, in un prossimo futuro, previa acquisizione dei dati, proverò a fare un'analisi molto più dettagliata.

martedì 21 settembre 2010

Quando i titoli dei giornali non rispecchiano la sostanza dei fatti

Ieri è stato pubblicato un articolo sul giornale "La Sicilia" dal titolo "Il Pd: basta cavalli in giro per il paese" che non riflette la sostanza delle cose che abbiamo posto con un'interrogazione presentata lo scorso 13 agosto a cui ad oggi non è stata data risposta nonostante l'obbligo del Sindaco di rispondere entro 10 giorni.

Il Pd ha chiesto solamente di regolamentare un fenomeno che interessa tutta la comunità, previo il coinvolgimento delle associazioni locali, nessuno ha mai dichiarato che i cavalli non debbano attraversare il paese, devono rispettare le norme di sicurezza e garantire l'incolumità dei cittadini e se il caso regolamentare l'attraversamento in alcune strade.

E' necessario contemperare le esigenze dei cittadini che vogliono percorrere le strade in sicurezza e la passione di molti campobellesi, sta poi al Sindaco ed alle associazioni locali che si occupano dei cavalli trovare le modalità più consone per garantire tale sicurezza.

Non è la prima volta che il giornale "La Sicilia" titola con frasi che non rispecchiano la realtà dei fatti, come accaduto la scorsa settimana con la scuola Mazzini.

Titolava, infatti, il giornale "Il preside polemizza col PD: << il Comune ci aiuta>>, come se tra il Preside ed il Pd era in atto uno scontro, cosa assolutamente falsa.

Ci dicono che i titoli li fanno ad Agrigento e non vengono scelti dai giornalisti che fanno gli articoli, speriamo che la prossima volta ci sia maggiore attenzione.

sabato 18 settembre 2010

E’ necessario che il gruppo consiliare “Insieme per Campobello” chiarisca

Alcuni giorni fa una ragazza di Campobello di Licata, Lucrezia Falsone, ha inviato una lettera al sito web canicattinotizie (link) lamentandosi del nuovo gruppo consiliare “Insieme per Campobello”, composto dai Consiglieri Pirrera, Falsone e Turco, tutti facenti parte dell’opposizione, avendo sostenuto il candidato a Sindaco Montaperto, nonché delle parole del Sindaco di compiacimento verso questo nuovo gruppo.

Ufficialmente nella lettera inviata al Presidente del Consiglio i Consiglieri hanno dichiarato che “con la costituzione del nuovo gruppo consiliare si vuole invitare l’amministrazione comunale e gli altri consiglieri a intraprendere un atto di responsabilità ai fini del dialogo, della collaborazione e di un più ampio coinvolgimento, necessari ad una svolta e ad un’opera di reale rilancio per la ripresa dello sviluppo del territorio del Comune di Campobello di Licata", tuttavia cosa voglia dire tutto ciò spetta ai Consiglieri facenti parte del gruppo chiarirlo.

Io sto alle parole pronunciate da Pirrera in Consiglio comunale quando ha dichiarato che il gruppo nasceva per essere alternativo all’attuale Amministrazione salvo poi però, alla prima uscita in Consiglio comunale, astenersi come gruppo ad un ordine del giorno presentato dal PD, cosa che ci può stare avendo opinioni diverse, ma votare favorevolmente il conto consuntivo, che è la sintesi ed il risultato dei primi sei mesi di Amministrazione di questa nuova Giunta, periodo in cui gli stessi Consiglieri hanno criticato più volte l’Amministrazione per come amministrava.

Tocca a questo punto a loro chiarire, se ne hanno voglia, la loro linea politica, io posso dire che non saranno certamente i numeri in Consiglio a stabilire se una Amministrazione è buona oppure no, ma saranno gli atti amministrativi e l’azione quotidiana e per quanto ci riguarda ad oggi ciò che abbiamo visto non ci ha convinto ne sul piano amministrativo ne tanto meno su quello politico.

Ciò che ha contraddistinto il primo anno di Amministrazione è la lentezza e l’instabilità, con il continuo cambio di Assessori, nonostante la forza in Consiglio di 14 Consiglieri.

Da ultimo è opportuno chiarire che il nuovo gruppo non va confuso con la vecchia lista civica “Insieme X Campobello”, tra cui componenti militava il sottoscritto, che nel lontano 2002 ha sostenne la candidatura a Sindaco di Carmela Lo Curto con una bellissima campagna elettorale ed un buon programma.

Simbolo elettorale della lista "Insieme X Campobello" presentato per le elezioni amministrative del 2002

giovedì 16 settembre 2010

Non c'è nessuna polemica tra il PD ed il Preside Petix

COMUNICATO STAMPA
NON C’E’ NESSUNA POLEMICA TRA IL PD ED IL PRESIDE PETIX


I Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD evidenziano che non esiste nessuna polemica con il Preside Petix dell’Istituto Comprensivo Mazzini, come un titolo giornalistico vorrebbe fare apparire, per averlo chiarito direttamente con l’interessato.

Il Preside ha semplicemente risposto, così come ha fatto anche la Dirigente del circolo didattico Don Bosco, ad apposite domande formulate dal gruppo consiliare in merito allo stato dell’arte, alla data in cui i colloqui sono avvenuti (9 settembre il primo e 14 settembre il secondo), dell’edilizia scolastica delle scuole di sua competenza e notizie in merito all’avvio dell’anno scolastico, senza nessuna volontà di denigrare l’attuale Amministrazione né da parte del Dirigente scolastico e neanche del gruppo consiliare.

È un dato di fatto che le pulizie del Comune alla scuola Marconi, nonostante le incongruenze delle determine, siano avvenute solo giorno 13 settembre, successive quindi all’incontro con il Preside, per essere completate il giorno dopo, ovvero appena un giorno pieno prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Così come è un dato di fatto che solo lunedì scorso il Sindaco ha fatto un’ordinanza per ordinare al Dirigente del circolo didattico Don Bosco di consegnare le chiavi per l’accesso nei locali della Scuola Trieste al Dirigente dell’Istituto Comprensivo Mazzini perché erano venuti meno i motivi della precedente assegnazione, mentre bastava una semplice lettera in cui si chiedeva la consegna delle chiavi vista la disponibilità manifestata alcuni giorni prima dalla Dirigente e poi procedere alla revoca della precedente ordinanza; e poi non pensiamo che i motivi siano sopravvenuti tra venerdì scorso, giorno in cui abbiamo diffuso il comunicato stampa, ed il lunedì successivo, se tali motivi sussistevano almeno da alcuni giorni perché prontamente il Sindaco non ha provveduto a far consegnare la scuola al Preside Petix per organizzare al meglio l’avvio dell’anno scolastico anche in quell’Istituto?

Purtroppo il tempismo e la celerità non appartengono a questa Amministrazione e non solo in questo settore.

Lasciamo giudicare ai cittadini se il gruppo consiliare del PD crea solo allarmismi oppure semplicemente mette a nudo tutte le inefficienze di questa Amministrazione, d’altronde tutte le altre problematiche inerenti le scuole ad oggi non sono state risolte e non possono essere risolte nell’immediato perché questa Amministrazione, a causa di propri errori, non ha ancora provveduto ad approvare il bilancio di previsione.

Infine per quanto riguarda la mensa assistiamo all’ennesima promessa, mentre l’anno scorso l’affidamento doveva essere triennale, oggi il Sindaco parla di affidamento quadriennale ma l’unica cosa certa al momento è che, come l’anno scorso, anche quest’anno la mensa partirà in fortissimo ritardo, nonostante la promessa elettorale, e questo i genitori e gli alunni lo potranno constatare e vedere con i propri occhi nonostante gli “inutili polveroni” sollevati dal gruppo consiliare del PD.

Auguriamo a tutti gli alunni di Campobello un buon anno scolastico e porgiamo le scuse per tutti i disagi che subiranno durante l’anno scolastico a causa della lentezza dell’Amministrazione Comunale.

Il testo del comunicato stampa sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.

Campobello di Licata, 16/9/2010
I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

mercoledì 15 settembre 2010

Anche il circolo didattico Don Bosco ha subito i tagli della Gelmini

COMUNICATO STAMPA
ANCHE IL CIRCOLO DIDATTICO DON BOSCO HA SUBITO I TAGLI DELLA GELMINI


Come l’Istituto Comprensivo Mazzini anche il Circolo Didattico Don Bosco ha subito i tagli della riforma Gelmini, riforma che distruggendo la scuola pubblica.
È quello che hanno appreso i Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD di Campobello di Licata durante l’incontro con la Dirigente del Circolo didattico Don Bosco.

Tre impiegati ATA sono stati tagliati, provocando evidenti disfunzioni e disagi nell’attività di supporto all’attività scolastica, come ad esempio la vigilanza.

Anche la Don Bosco così come le altre scuole di Campobello necessita di alcuni interventi edilizi, alcuni dei quali programmati, che ad oggi non possono essere effettuati per la mancanza del bilancio comunale.

Le scuole appartenenti al Circolo Didattico necessitano della pulizia costante delle aree verdi, mentre la scuola primaria Don Bosco ha anche la necessità di salvaguardare la nuova aula informatica con le grate e la porta blindata.

Anche quest’anno la scuola Tevere rimarrà chiusa per i problemi strutturali e gli alunni verranno sistemati nelle scuole Carnevale ed Edison.

Infine quest’anno solo una 1^ classe della scuola Don Bosco avrà il tempo pieno, naturalmente a condizione che inizi il servizio mensa.

I Consiglieri Sferrazza e Picone valutano positivamente gli incontri con i Dirigenti scolastici , con i quali è necessario dialogare sempre di più e lavorare in sinergia al fine di risolvere le tante problematiche che attanagliano il mondo scolastico e per garantire agli alunni un servizio scolastico di qualità.

Il testo del comunicato stampa sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.

Campobello di Licata, 15/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

domenica 12 settembre 2010

L'oblio sul nuovo Istituto Tecnico Commerciale G. Zappa ed i costi di trasporto per gli studenti campobellesi

Nel mese di giugno del 2007 siamo intervenuti, allora come partito della Margherita, tramite il Consigliere provinciale Falzone, sul problema relativo ai lavori bloccati del nuovo Istituto Tecnico Commerciale G. Zappa di Campobello di Licata i cui lavori erano stati appaltati all’ATI Umbria Cantieri s.r.l. per essere completati nel mese di aprile dell’anno 2006.

L'allora Presidente della Provincia rispose che l'ATI che si era aggiudicato l'appalto aveva avuto alcuni problemi ed i lavori erano stati bloccati ma entro un anno i lavori dovevano ripartire con un nuovo appalto.

Naturalmente è di tutta evidenza che gli stessi non sono ripartiti e si trovano come li avevamo lasciati nel 2007 (vedi foto del 2007 e del 2010).

L'altro giorno è uscito un'intervista all'Assessore provinciale sui problemi strutturali delle scuole secondarie di 2° grado come l'ITC Zappa e nessun cenno è stato fatto su questo Istituto.

E' opportuno dunque che le forze politiche locali si facciano sentire, così come i due consiglieri provinciali di Campobello, perché l'opera non può essere lasciata così com'è.

COMUNICATO STAMPA
L’OBLIO SUL NUOVO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE G. ZAPPA DI CAMPOBELLO


I Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD, dopo l’allarme lanciato per la scuola Marconi, intervengono nuovamente sull’argomento scuola per denunciare l’oblio sul nuovo Istituto Tecnico Commerciale Zappa che dovrebbe sorgere a Campobello.

Ieri, infatti, è apparsa su un quotidiano regionale un’intervista all’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione dove si è parlato delle condizioni strutturali degli Istituti superiori di secondo grado, come l’Istituto Zappa, e nessun accenno è stato fatto per quello di Campobello la cui costruzione, che era iniziata con i primi pilastri e doveva essere completata entro il mese di aprile del 2006, è invece ferma da diversi anni a causa di un problema con l’azienda che si era aggiudicato l’appalto e nonostante l’impegno della Provincia a risolvere nel più breve tempo possibile.

Come forza politica valuteremo nei prossimi giorni le iniziative idonee per affrontare il problema, investendo anche i consiglieri provinciali, perché non è possibile lasciare la struttura così com’è.

I Consiglieri evidenziano inoltre che gli studenti che frequentano le scuole superiori dei paesi vicini si troveranno costretti la prossima settimana a pagare di tasca propria il costo del trasporto a causa del fatto che il Comune di Campobello ad oggi non si è dotato del bilancio di previsione.

La mancata approvazione è dovuta al problema relativo al trasferimento delle somme della messa in sicurezza della discarica alla Dedalo, la cui responsabilità è da addebitare al Sindaco, e tale circostanza ha fatto si che tanti problemi non siano stati affrontati e risolti, a partire dei tanti evidenziati per il mondo della scuola di Campobello e continuando con la pulizia e la disinfestazione del paese, le strade in cattivo stato di manutenzione, ville abbandonate, mancata assistenza economica alle famiglie disagiate e tanti altri ancora.

Il testo del comunicato stampa sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.

Campobello di Licata, 11/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

Le prime cinque foto sono del 2007 mentre le altre sono di ieri 11/9/2010












venerdì 10 settembre 2010

La scuola Marconi rischia di non aprire



COMUNICATO STAMPA
AD OGGI NON E’ POSSIBILE GARANTIRE L’AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO NELLA SCUOLA MARCONI

I Consiglieri Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD lanciano l’allarme sul rischio concreto che il prossimo 16 settembre non si avvii l’anno scolastico nella scuola Marconi, sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria, poiché ad oggi il Comune non ha ancora provveduto a pulire la scuola, nonostante la segnalazione del problema alcuni mesi fa.

I Consiglieri invitano l’Amministrazione ad intervenire immediatamente così come ha fatto in occasione della visita del Senatore Centaro quando ha fatto pulire per l’occasione il Palazzo Municipale, che versava in condizioni pietose, ed inoltre disponga la potatura degli alberi dell’Istituto Mazzini, i cui rami arrivano quasi ai balconi delle abitazioni vicine, e la pulizia degli ambienti esterni delle suole.

A causa della riforma Gelmini del governo Berlusconi, quest’anno, due prime classi della scuola secondaria di 1° grado (ex scuola media) non avranno più il tempo pieno, privando gli alunni di un servizio scolastico importante, servizio garantito solo per quattro classi di 2^ e 3^. Ciò ha determinato il taglio di un docente, tagli che aumenteranno il prossimo anno quando il servizio sarà garantito solo per due classi di 3^.

A proposito della mensa anche quest’anno non partirà subito per la mancanza del bilancio di previsione e con tutta probabilità se ne riparlerà il prossimo anno, nonostante le promesse fatte l’anno scorso dall’Amministrazione comunale e nonostante avessimo come gruppo consiliare del PD segnalato per tempo una soluzione per l’avvio della mensa già a partire dall’inizio dell’anno scolastico.

La scuola secondaria di 1° grado, G. Mazzini, necessità di un intervento edilizio nei bagni, nell’impianto elettrico così come è necessario un intervento di sistemazione dei giochi e dell’area esterna della scuola Marconi nonché dell’impianto elettrico del laboratorio informatico.

Invitiamo l’Amministrazione a rivedere la scelta di ubicare gli alunni della scuola Tevere nella scuola Trieste, vista la probabile disponibilità di aule nella scuola Don Bosco, riconsegnando la scuola all’Istituto Comprensivo Mazzini che ha necessità di avviare il corso musicale, il corso serale per gli alunni della ex scuola media e l’avvio delle attività di laboratorio.

Su questi argomenti e sui problemi di edilizia scolastica, così come su tutti gli altri problemi del circolo didattico Don Bosco, il gruppo consiliare del PD sarà vigile anche perché è necessario garantire il diritto allo studio agli alunni in tutte le sue forme.

Il testo del comunicato stampa sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.
Campobello di Licata, 10/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

giovedì 9 settembre 2010

Resoconto del Consiglio comunale del 7/9/2010

L’altro giorno si è tenuto, dopo le ore 18:00, ora prevista di inizio, il Consiglio Comunale presso il Centro Polivalente.

Questi i punti all’ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori;

2) Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;

3) Approvazione rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2009 ai sensi dell'art.227 del D.lgs. N.267/2000.

Assenti all’ora di inizio Montaperto, Nigro, Ragusa e Vinci Maria Stella.

All’inizio della seduta è stato dedicato un minuto di silenzio per la morte di Domenico LO Nardo e del Sindaco di Pollica Vassallo.

In merito al 1° punto all’ordine del giorno sono stati nominati all’unanimità i Consiglieri Lombardi, Terranova, Picone.

Entra il Consigliere Nigro.

Il Presidente, su invito del Consigliere Sferrazza, passa alle comunicazioni inerenti prima la dichiarazione di indipendenza dei Consiglieri Falsone e Turco e poi la comunicazione della costituzione del nuovo gruppo consiliare “Insieme per Campobello” composto dai Consiglieri Pirrera, Falsone e Turco, con capogruppo il Consigliere Pirrera.

Il gruppo nasce dalle dichiarazioni del nuovo capogruppo in alternativa alla Giunta Comunale e si legge dalla lettera protocollata al Comune che con il nuovo gruppo “ si vuole invitare l’Amministrazione Comunale e gli altri consiglieri a intraprendere un atto di responsabilità ai fini del dialogo, della collaborazione e di un più ampio coinvolgimento, necessari ad una svolta e ad un’opera di reale rilancio per la ripresa dello sviluppo del territorio del Comune di Campobello di Licata”.
Staremo a vedere.

Entra il Consigliere Ragusa.

In merito al 2° punto all’ordine del giorno sono stati approvati all’unanimità con due precisazioni del gruppo del PD su due delibere.

Durante la lettura dei verbali precedenti il Consigliere Sferrazza ha chiesto aggiornamenti circa la trasmissione a Girgenti Acque dell’ordine del giorno approvato sull’acqua e dei documenti da chiedere alla Dedalo sulla situazione contabile al 31/5/2010 e sul finanziamento per il polo tecnologico. Su tutte e tre le questioni ancora il Comune non ha avuto risposte.

Il Consigliere Sferrazza ha chiesto anche lumi sulla eliminazione delle prime due classi a tempo prolungato della Scuola Mazzini ed anche se sul punto non c’è stato nessun intervento tutti sappiamo che quest’anno è stato eliminato il tempo prolungato nelle prime due classi della Scuola Mazzini.

In merito al 3° punto all’ordine del giorno l’Assessore ha letto una relazione, a dire la verità più tecnica che politica, e poi su invito del Consigliere Sferrazza hanno parlato sia il funzionario responsabile del settore Affari finanziari che un revisore presente in aula.

Dopo questi interventi ha preso la parola il Consigliere Sferrazza che a nome del gruppo del PD ha fatto alcune considerazioni contenute in un’apposita relazione depositata ed in un ordine del giorno depositato (link).

Nella sostanza nella relazione si sottolineano alcuni aspetti tra cui la percentuale bassa dei pagamenti rispetto agli impegni, appena il 56%, l’elevato volume dei residui, pari a 29 milioni di euro, di cui il 43% dei residui passivi concentrati nel 2009 ed infine i nuovi parametri di deficitarietà che vedono l’Ente sforare 4 indicatori su 10, con il rischio di trasformare il Comune in deficit strutturale con le sanzioni del caso al 5° indicatore non rispettato.

L’ordine del giorno è stato presentato per chiedere ai funzionari una relazione di approfondimento sui residui che aiuti a capire le ragioni per cui ci sono residui passivi che risalgono al 1994 ed attivi al 1998 ed i debiti potenziali che si celano, dietro ad esempio le spese legali ammontanti al 31/12/2009 su quasi 600 mila euro di residui.

Abbiamo appreso che sono stati rideterminati i residui attivi sulla discarica, eliminati da quelli passivi i canoni di depurazione e fognatura per oltre 500 mila euro ed eliminato un residuo di 3 milioni di euro inerente un vecchio progetto non finanziato sull’automazione della rete idrica.

Dopo alcuni chiarimenti del funzionario Pitrola è stato sospeso all’unanimità per cinque minuti il Consiglio per l’approfondimento da parte della maggioranza dell’ordine del giorno.

Alla ripresa dei lavori l’ordine del giorno è stato approvato con 15 voti favorevoli e solo 3 astenuti (Pirrera, Turco, Falsone ovvero il neo gruppo “Insieme per Campobello”).

Si passa alle dichiarazioni di voto.

Intervengono solo i Consiglieri Ragusa e Sferrazza, il primo sottolineando le clientele del primo anno di amministrazione e l’aumento della TARSU, il secondo ricordando i contenuti della relazione consegnata nonché l’aumento della TARSU avvenuto oltre i termini consentiti dalla normativa, ovvero nel mese di ottobre del 2009, ragione per cui non si poteva avallare tale situazione che espone il Comune a ricorsi alla Commissione Tributaria. Ed infatti in un analogo parere del segretario comunale sulla modifica del regolamento TARSU è stato dichiarato che le modifiche per avere effetto nel 2010 dovevano essere approvate entro il 30/06/2010, ragion per cui per le stesse motivazioni non potevano essere fatte dal Sindaco l’anno scorso.

Il punto all’ordine del giorno è stato approvato con 15 voti favorevoli, compresi quindi i voti del neo gruppo di opposizione, e 3 contrari (Sferrazza, Picone, Ragusa).

Anche l’immediata esecuzione è stata approvata con 15 voti favorevoli e 3 astenuti(Sferrazza, Picone, Ragusa).

Prima di chiudere i lavori il Consigliere Sferrazza ha chiesto lumi sul bilancio di previsione e sulla riunione con il Commissario per il trasferimento dei soldi della discarica per la messa in sicurezza ed il Sindaco ha detto che la prossima settimana ci sarà un’ulteriore riunione per definire la vicenda.

mercoledì 8 settembre 2010

Le ragioni del nostro no al conto consuntivo 2009

COMUNICATO STAMPA
IL NOSTRO VOTO CONTRARIO AL CONTO CONSUNTIVO 2009


Ieri si è tenuto il Consiglio comunale, dopo quasi tre mesi dall’ultima seduta, per approvare, seppur in fortissimo ritardo, oltre i termini consentiti dalla legge e dopo una diffida e la nomina di un commissario ad acta, il conto consuntivo 2009, ovvero i risultati amministrativi di un anno, nel caso di spese di sei mesi, dell’attuale Amministrazione Comunale.

Nonostante la mancanza di una relazione politica dell’Amministrazione, quella presentata durante il dibattito consiliare è solamente tecnica, i risultati non sono esaltanti e l’anno passato non si è contraddistinto per la celerità della macchina comunale, dato dimostrato dalla bassissima percentuale di pagamenti (56% della spesa impegnata) e dal volume complessivo dei residui passivi, ovvero la spesa impegnata e non spesa, che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 11 milioni di euro, di cui il 43% determinata nel 2009, tanto che su questo punto è stato approvato, da quasi tutto il Consiglio comunale, un ordine del giorno presentato dal PD per approfondire l’argomento con un’apposita relazione.

I Consiglieri comunali hanno criticato il fatto che in nessuna relazione relativa al 2009 erano stati sottolineati i potenziali rischi del patto di stabilità per l’anno 2010 ed inoltre hanno posto l’attenzione sui nuovi parametri di deficitarietà e sul fatto che su 10 indicatori 4 parametri, legati ai residui ed ai debiti fuori bilancio, non sono stati rispettati nel 2009, con il rischio concreto che non vengano rispettati neanche nel 2010 ed al 5° parametro non rispettato scatteranno le sanzioni per i Comuni deficitari.

Il voto contrario del PD si è concentrato su questi aspetti e sull’aumento della TARSU per l’anno 2009 avvenuto oltre i termini consentiti dalla normativa, aspetto che espone il Comune ad eventuali ricorsi alla Commissione tributaria da parte dei cittadini.

Infine ieri sera si è registrata la nascita del gruppo consiliare “Insieme per Campobello” formato dai Consiglieri di opposizione Pirrera, Turco e Falsone ed alla loro prima uscita si sono astenuti sull’ordine del giorno presentato dal PD ed hanno espresso voto favorevole al conto consuntivo.

Il testo integrale della relazione e dell’ordine del giorno approvato sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.

Campobello di Licata, 8/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

Testo dell'ordine del giorno approvato

ORDINE DEL GIORNO INCIDENTALE

Presentato ai sensi dei commi 1 e 4 dell’art.14 dello Statuto Comunale ed ai sensi dell’art.50 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale dai seguenti consiglieri comunali Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone,

IL CONSIGLIO COMUNALE DEL COMUNE DI CAMPOBELLO DI LICATA

Premesso che:

- tra gli allegati al conto consuntivo per l’anno 2009 vi è l’elenco dei residui attivi e passivi per un ammontare complessivo di 29 milioni di euro di cui 18 milioni di euro attivi e 11 milioni di euro passivi;

- da tale elenco si evincono residui attivi risalenti al 1998 e passivi al 1994;

Considerato che:

- il volume dei residui attivi e passivi concorre a determinare 3 dei nuovi 10 parametri di deficitarietà strutturale per il triennio 2010/2012 approvati con DM del 24/9/2009 per cui è opportuno che questo argomento venga approfondito con una apposita relazione dei funzionari competenti anche per dare una maggiore e più completa informazione, oggi non acquisibile solo dalla consultazione dell’elenco citato;

- tale relazione consentirebbe ai Consiglieri di capire quali sono gli elementi che potrebbero accelerare i processi di riscossione dei crediti e di pagamento delle spese, citati nella delibera della Giunta Municipale n.67 dell’11/8/2010, e darebbe una maggiore informazione ai Consiglieri sui debiti potenziali fuori bilancio che potrebbero sorgere;

- solo per fare un esempio si evince dall’elenco citato che dalla sommatoria dei residui passivi relativi alle spese legali emerge un importo complessivo di 580 mila euro, alcune delle quali risalenti al 1995, e verosimilmente parte di queste spese legali se aggiornate alle competenze nel frattempo maturate farebbero emergere nuovi debiti fuori bilancio, come peraltro già avvenuto in occasione dell’approvazione dei debiti fuori bilancio alla fine del 2009. Nella fattispecie si ricorda che un incarico legale conferito nel 2005 per un impegno di 2 mila euro di cui mille euro di residui al 2009 ha determinato un debito fuori bilancio di 37 mila euro. Stesso discorso per altro incarico conferito nel 2006;

Ritenuto

- importante acquisire tale relazione di approfondimento per le ragioni sopra esposte,

per quanto premesso, considerato e ritenuto il Consiglio Comunale di Campobello di Licata,

CHIEDE

- all’Amministrazione attiva di far predisporre una relazione di approfondimento ai funzionari competenti sui residui attivi e passivi da inserire per il futuro come allegato al rendiconto di gestione da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale.

Campobello di Licata, 7/9/2010

Firmato

Relazione depositata in Consiglio comunale
ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL CONTO CONSUNTIVO 2009

Ci ritroviamo a discutere dell’approvazione del conto consuntivo ben oltre i termini di consentiti dalla legge del 30/4/2010 e dopo aver ricevuto l’ennesima diffida e nomina del commissario ad acta, con onere a carico del bilancio comunale, dopo gli equilibri di bilancio, l’ordinanza di protezione civile sul trasferimento delle somme accantonate alla Dedalo per la messa in sicurezza, l’approvazione del bilancio di previsione 2010.

Dalla lettura dei dati rappresentati nelle relazioni allegate al conto consuntivo 2009 è possibile fare alcune analisi, seppur parziali.

Il primo dato che emerge è quello che non è possibile tracciare una linea di demarcazione tra la gestione commissariale e l’attuale Amministrazione, anche perché manca una relazione politica dell’attuale Amministrazione e dunque andrebbero in tal senso analizzati i singoli atti amministrativi.

Solo il 56% degli impegni si sono trasformati in pagamenti, dato che scende al 50% considerando gli stanziamenti.

Solo il 10,6% della spesa in conto capitale impegnata è stata posta in pagamento così come solo il 68% della spesa corrente, tanto che nel 2009 i residui passivi, inerenti la prima e la seconda voce di spesa, hanno raggiunto la ragguardevole cifra di quasi 1,9 e 2,7 milioni euro.

Tali dati andrebbe meglio chiariti anche perché nelle varie relazioni non riescono ad emergere le motivazioni dei ritardi di questi pagamenti; ed infatti nella relazione sul rendiconto della gestione è riportata una tabella riepilogativa della spesa articolata per programmi suddivisa in stanziamenti, impegni e pagamenti e successive tabelle molto generiche, senza relativi approfondimenti.

Stesso discorso emerge analizzando le singole relazioni dei funzionari.

Perché i pagamenti del programma territorio ed ambiente hanno raggiunto la modesta percentuale del 20% rispetto agli impegni ed i pagamenti del programma settore sociale il 72%, solo per fare l’esempio di due dei quattro programmi più cospicui del bilancio comunale (due dei tre considerando solo le spese correnti)?

Il tutto porta ad affermare che nel 2009 l’Amministrazione Comunale che ha governato non ha brillato per la celerità di azione della “macchina comunale”.

Altro dato che emerge è l’ammontare complessivo dei residui che hanno raggiunto l’importo di 29 milioni di euro di cui 18 milioni di euro attivi e 11 milioni di euro passivi.

Quasi il 27% dei residui complessivi sono stati determinati nel 2009, con percentuali oscillanti dal 17% dei residui attivi al 43% dei residui passivi.

Se il 78% dei residui passivi si è formato nel triennio 2007/2009, tale percentuale sale al 93% della spesa corrente e solo al 59% della spesa in conto capitale, che invece a primo impatto poteva subire il rallentamento dovuto alle procedure rigorose del rispetto del protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Anche l’analisi dettagliata dei residui non può essere effettuata per la mancanza di una relazione di approfondimento dei responsabili settore. Ed infatti l’elenco analitico dei residui allegato al conto consuntivo andrebbe accompagnato da una relazione in cui si riescano a capire le motivazioni per cui le spese e le entrate non si trasformino nell’anno di riferimento in pagamenti ed incassi. Ad esempio dall’elenco emergono 60 mila euro risalenti al 1994, perché esistono spese risalenti al 1994 che ad oggi non sono state ancora pagate? Stesso discorso può essere fatto per i residui attivi.

Ed inoltre una relazione di approfondimento darebbe una maggiore informazione ai Consiglieri comunali anche sui debiti potenziali fuori bilancio che potrebbero sorgere. Ad esempio dalla sommatoria dei residui passivi relativi alle spese legali emerge un importo complessivo di 581 mila euro, alcune delle quali risalenti al 1995. Verosimilmente parte di queste spese legali se aggiornate alle competenze nel frattempo maturate farebbero emergere nuovi debiti fuori bilancio.

D’altronde abbiamo esempi concreti avvenuti di recente come l’approvazione dei debiti fuori bilancio alla fine del 2009. Nella fattispecie si ricorda un incarico legale conferito nel 2005, per un impegno di 2 mila euro di cui mille euro di residui al 2009, ha determinato un debito fuori bilancio di 37 mila euro. Stesso discorso per altro incarico conferito nel 2006.

Mancano altri approfondimenti. Ad esempio a quali progetti si riferiscono i revisori quando fanno riferimento allo stralcio dai residui attivi e passivi di un importo di 3 milioni di euro per progetti non più stanziati dalla Regione? E perché i canoni di fognatura e depurazione gestiti dall’EAS per 500 mila euro vengono considerati inesigibili?

Per quanto riguarda l’albo dei beneficiari di contributi di natura economica è necessario predisporlo e non rinviare alle singole delibere per come indicato dalla relazione dei revisori.

Dalle varie relazioni dei funzionari e dei revisori si fa riferimento al fatto che nel 2009 il Comune non era obbligato al rispetto del patto di stabilità, tuttavia è da evidenziare che in nessuna delle relazioni, neanche in quelle relative ad altri documenti contabili (bilancio di previsione, equilibri di bilancio, assestamento di bilancio), si è fatto riferimento ai rischi potenziali dovuti al possibile mancato rispetto, a legislazione vigente, del patto di stabilità 2010. Anzi nella relazione dei revisori al bilancio di previsione 2009 è affermato che “con le previsioni contenute nello schema di bilancio, l’ente può conseguire negli anni 2009, 2010 e 2011, gli obiettivi di finanza pubblica” (patto di stabilità), mentre quest’anno abbiamo scoperto che a legislazione vigente il Comune non poteva rispettare il patto di stabilità stante il saldo finanziario per l’anno 2007 pari a 4,1 milione di euro e gli obiettivi di finanza pubblica.

Per quanto riguarda l’avanzo di amministrazione pari a 14,8 milioni di euro è opportuno evidenziare che il fondo per il finanziamento spese in conto capitale è cresciuto di 200 mila euro rispetto all’importo del 2008, pari a 400 mila euro, fondo che con alcune proposte dei gruppi consiliari di opposizione si era tentato di impegnare.

Per quanto riguarda l’ammontare del fondo non vincolato pari a 3,6 milioni di euro, in sintonia con i revisori, si propone di destinarlo a coprire i debiti fuori bilancio, a nuove passività potenziali ed alla verifica sulla fattibilità del rimborso dei prestiti, soprattutto quelli con tasso più elevato.

Ad esempio il Comune dispone di 7 prestiti con un tasso del 6,5%, anche se dal sito web del Ministero il tasso rappresentato è del 9%, per una quota rimborsata di capitale nel 2009 pari a quasi 134 mila euro, una stima di interessi di 21 mila euro ed un debito residuo di 193 mila euro. Se il Comune provvedesse, previa verifica della fattibilità della proposta, ad estinguere tali debiti si avrebbero benefici per il bilancio comunale e si avrebbero ulteriori possibilità di stipula di nuovi mutui per nuovi investimenti a tassi più bassi pari a meno del 4% per il tasso fisso e ancora più basso per il tasso variabile.

Ultimo aspetto da sottolineare sono i nuovi 10 parametri di deficitarietà, su 4 di essi il Comune non è in equilibrio di cui 3 connessi ai residui ed uno ai debiti fuori bilancio.

Al 5° parametro non rispettato il Comune si troverebbe ad essere in condizioni di deficit strutturale con le evidenti ripercussioni nella macchina amministrativa comunale.

È da sottolineare che presumibilmente anche quest’anno i parametri connessi ai residui non verranno rispettati stante l’elevato scostamento con il limite massimo.
Per quanto riguarda l’altro parametro non rispettato relativo ai debiti fuori bilancio nel 2010 sono già stati riconosciuti 24 mila euro di debiti e considerando l’aumento delle entrate correnti per il 2010 dovuto all’aumento della TARSU, che compensano eventuali minori proventi dei servizi pubblici e minori trasferimenti, la soglia massima del parametro non supererà i 100 mila euro e quindi rimane un margine massimo di 76 mila euro per il riconoscimento di debiti fuori bilancio.
Quindi anche per il 2010 rimarrebbero pregiudicati 4 parametri su 10 e quindi è opportuno attenzionare il parametro n.6 connesso alla spesa del personale, visto la vicinanza alla soglia massima pari al 39%.

Campobello di Licata, 7/9/2010

Firmato







martedì 7 settembre 2010

Consiglio comunale del 7/9/2010

Questa sera torna a riunirsi il Consiglio Comunale di Campobello di Licata alle ore 18 presso l'auditorium del Centro Polivalente con il seguente ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori;

2) Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;

3) Approvazione rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2009 ai sensi dell'art.227 del D.lgs. N.267/2000.

Torna, quindi, a riunirsi a distanza di quasi tre mesi il Consiglio comunale per approvare un importante documento contabile quale il conto consuntivo.

L'approvazione di tale documento arriva in fortissimo ritardo stante la sua obbligatoria approvazione entro il 30/4/2010 ed infatti per tale fattispecie abbiamo subito l'ennesima diffida e nomina del commissario ad acta.

Vi invito a partecipare ai lavori.

sabato 4 settembre 2010

Osservazione al bilancio 2009 della Dedalo Ambiente

COMUNICATO STAMPA
OSSERVAZIONI AL BILANCIO 2009 DELLA DEDALO


I Consiglieri comunali Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone hanno inviato una lettera al Sindaco contenente le osservazioni al bilancio 2009 della Dedalo oggetto dell’approvazione della prossima assemblea dei soci.

La lettera contiene una prima analisi del bilancio 2009 che secondo i consiglieri contiene alcuni punti negativi quali:

- il mancato richiamo per un importo di 208 mila euro delle azioni da versare da parte di alcuni Comuni per la ricostituzione del capitale sociale, sceso, a seguito delle perdite 2007 e 2008, al di sotto del minimo legale e con un patrimonio netto, di appena 20 mila euro, insufficiente rispetto alle attività aziendali, tale da indurre il collegio dei revisori e la società di revisione a porre rilievi e dubbi sulla continuità aziendale ed a sollecitare la convocazione urgente di un’assemblea per gli opportuni provvedimenti;

- la scarsa capacità dell’azienda a riscuotere i crediti, soprattutto verso i Comuni soci, pari a quasi 18 milioni di euro nel 2010, anche senza considerare la particolare situazione del Comune di Campobello di Licata che incide per il 50% ma che risulta allo stesso tempo creditrice e debitrice nei confronti della Dedalo per quasi lo stesso importo, al di la dei numeri indicati nel bilancio della Dedalo non coincidenti con quelli in possesso del Comune di Campobello;

- la poca chiarezza di alcune voci di bilancio, anche consistenti;

- l’aumento dei debiti, soprattutto quelli previdenziali e tributari, che hanno già generato sanzioni e multe e rischiano di crearne ancora di più esponendo il consiglio di amministrazioni anche a sanzioni penali;

- l’eccessivo costo del servizio di igiene urbana per i Comuni; si legge infatti dal bilancio della Dedalo che la società registra con una risultato positivo di 600 mila euro per la parte relativa alla gestione caratteristica, nonostante le disfunzioni in alcuni costi;

- la crescita della spesa del personale di 300 mila euro nonostante il decremento di 22 unità, raggiungendo un costo medio per dipendente di quasi 45 mila euro;

- la lamentela per il mancato finanziamento regionale degli impianti, per l’acquisto di mezzi ed attrezzature salvo poi ricevere un finanziamento utilizzato per buona parte per l’acquisto di un ufficio in zona industriale per realizzare un fantomatico polo tecnologico ed informatico;

- il numero elevato di infortuni nonostante nei documenti contabili è scritto che la Dedalo “ha intrapreso tutte le iniziative necessarie per la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro” e mentre proprio negli ultimi giorni si è appreso di un incidente ad un camion della Dedalo per il trasporto dei rifiuti causato forse dal sistema frenante e probabilmente dall’eccessivo carico di portata, rispetto a quello consentito, episodio che a quanto pare si ripete con una certa frequenza;

- la mancanza del piano industriale e di una contabilità analitica;

- la mancanza di un’adeguata impiantistica, mezzi vecchi che richiedono manutenzione sempre più crescenti e mancanza di una piano alternativo alla discarica di Siculiana.

I consiglieri comunali del PD ritengono che la Dedalo debba essere messa in liquidazione e comunque ritengono inderogabile l’attivazione del “periodo preparatorio della procedura di liquidazione, antecedente alla costituzione delle S.R.R.” e quindi alla nomina di un commissario, in sostituzione dell’attuale consiglio di amministrazione, che provveda alla quantificazione della massa attiva e passiva accertata e tutti gli altri adempimenti previsti dalle legge regionali 9/2010 e 11/2010.

Il testo integrale della lettera sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.
Campobello di Licata, 3/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

Testo della lettera inviata al Sindaco
Prot. 11508 del 2/9/2010

Al Sindaco di Campobello di Licata
SEDE

Oggetto: Osservazioni sul bilancio 2009 adottato dal Consiglio di Amministrazione della Dedalo ed oggetto di approvazione della prossima assemblea dei soci

In riferimento a quanto in oggetto, per quanto di Vostra competenza si segnalano le osservazioni del gruppo consiliare del PD di Campobello di Licata, non prima di aver sottolineato che, anche quest’anno, l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2009 avviene in ritardo, seppur prima di quella del 2008 (anche se dopo il bilancio 2008 è stato riapprovato nel 2010), forse anche per le sollecitazioni continue del gruppo consiliare del PD.

Si legge, infatti, dalla nota integrativa che la causa è dovuta al “ritardo con il quale i singoli Enti Soci hanno fatto pervenire, la definizione della posizione creditoria/debitoria e dello stato di organizzazione amministrativa interna della società”. A nostro giudizio le ragioni sono deboli e gravi nello stesso tempo anche perché il bilancio dell’azienda dovrebbe prescindere dalle comunicazioni delle posizioni creditorie/debitorie dei singoli soci, posizioni che possono essere determinate dal sistema contabile, e poi anche perché non si capisce come con 21 impiegati, un consulente del lavoro ed uno fiscale, l’azienda non abbia un’organizzazione amministrativa interna che le consente di approvare un bilancio nei termini ordinari.

Ma veniamo alle singole osservazioni, dopo una prima veloce lettura dei documenti contabili.

Credito v/soci
È grave che a distanza di oltre un anno ci sono soci che non hanno ancora versato le quote di azioni per un importo di quasi 208 mila euro, a fronte di 508 mila euro di azioni sottoscritte, anche perché il patrimonio netto 2009, che risulta pari ad appena 18 mila euro, sotto il minimo legale, ricomprende nel calcolo anche le azioni non versate e che al netto delle azioni non ancora versate determinerebbe un risultato negativo di 190 mila euro. È altresì grave che tali crediti non siano stati richiamati, posto che sono stati collocati tra le poste “parte da richiamare”.

Crediti v/clienti
I crediti verso i clienti sono in aumento rispetto al 2008 di una percentuale del 22,4% (da 14,5 milioni di euro a 17,7 milioni di euro) e del 410% rispetto al 2005, dimostrando una scarsa capacità dell’azienda a riscuotere i propri crediti, anche senza considerare la situazione creditoria/debitoria tra Dedalo ed il Comune di Campobello di Licata, che verrà approfondita in un apposito paragrafo.

I crediti presunti vantati nei confronti del Comune di Campobello incidono per il 50,5% rispetto ai crediti totali nei confronti di tutti i soci, con sottolineatura, tuttavia, che la Dedalo ha nei confronti del Comune di Campobello un debito equivalente mentre gli altri Comuni no, e tale circostanza dovrebbe essere adeguatamente chiarita a tutti gli organi, compresi quelli di stampa.

Tali crediti, visto il perdurante rinvio ogni anno, andrebbero appostati correttamente tra quelli esigibili oltre l’esercizio e non tra quelli esigibili entro l’esercizio.

Altri crediti
Non si trova traccia nella nota integrativa di specifiche analitiche di due voci consistenti, una è relativa alla partite da rendicontare per 23,5 mila euro e l’altra alle partite sospese per un importo di 171 mila euro, quest’ultima relativa a quanto pare ad un pignoramento della LAES nei confronti del Comune di Canicattì, che andava meglio spiegata ed approfondita.

Situazione creditoria/debitoria nei confronti del Comune di Campobello
Dall’analisi della nota integrativa si evince che la Dedalo registra un debito nei confronti del Comune di Campobello per 7 milioni di euro ed un credito di 9 milioni di euro, quindi con un saldo positivo di 2 milioni di euro.

Tale rappresentazione non coincide con i dati desunti dalla lettura delle varie relazioni predisposte dai funzionari comunali da dove si evince un sostanziale equilibro tra crediti e debiti ed anzi con una situazione favorevole per il Comune di Campobello se si provvedesse ad eliminare le differenze riscontrate dalla Dedalo per 678 mila euro nell’applicazione della tariffa.

La differenza principale è dovuta alla quota di ammortamento e mitigazione per il periodo 1/8/06-30/06/08 che secondo il Comune è di 2,5 milioni di euro, mentre secondo la Dedalo è di soli 511 mila euro.

Rispunta come per magia, ma per fortuna, il debito complessivo della Dedalo nei confronti del Comune di Campobello di quasi 156 mila euro per la gestione della discarica in nome e per conto della Dedalo nel periodo 1/1/05-31/5/05, l’anno scorso rappresentato nella nota integrativa per soli 85 mila euro, quest’ultima anomalia segnalata nella ultima interrogazione presentata dal gruppo consiliare del PD.

Per quanto riguarda le spese realizzate per la messa in sicurezza della discarica si rinvia alla contestazioni fatte dal funzionario Nigro in occasione del bilancio 2007 ovvero “non risulta essere stata data preventiva comunicazione al Comune con la quantificazione dell’intervento che si riteneva di effettuare, né tantomeno è pervenuta documentazione giustificativa della spesa”.

Se dai crediti della Dedalo togliessimo anche le differenze riscontrate nell’applicazione della tariffa, per il periodo 2004/2005/2006, di 8,68 €/ton (per la gestione operativa per l’esercizio della discarica, comprese le spese relative al personale, materiale di ricoprimento e d’usura, lubrificanti e carburanti, mezzi d’opera ecc ed utile d’impresa nella misura del 10%) la situazione risulterebbe a credito per il Comune di 500 mila euro.

Tra i presunti crediti vantati dalla Dedalo è prevista una somma di 86 mila euro per spese generali non riconosciuti al Comune di Campobello quale quota della tariffa per spese generali per la conduzione tecnica-amministrativa della discarica non riconosciuta nei cinque mesi di gestione diretta della Dedalo (2,03 €/ton applicata dalla Dedalo e 9,31 €/ton richiesto dal Comune di Campobello).




A pagina 9 della nota integrativa si fa riferimento ad “un contenzioso riguardante la richiesta da parte dello stesso (Comune di Campobello n.d.r.) di € 1.916.717,49 a titolo di ammortamento e mitigazione ambientale della discarica relativi al periodo 01.08.2006 – 31.12.2007, in quanto tale periodo la discarica è stata gestita dalla Dedalo” mentre tale debito ammonta secondo il Comune di Campobello ad € 2.070.065,69 fino al 31/12/2007 e pari a € 2.476.694,44 fino al 30/06/2008;

Sempre a pagina 9 della nota integrativa si fa riferimento ad “una contestazione riguardante, la richiesta, da parte della Dedalo della somma di € 1.430.994,44 oltre IVA (€ 182.005,72 per il 2004, € 648.483,85 per il 2005, € 600.504,87 per il 2006 n.d.r.), per rimborso costi di gestione della discarica, corrisposti (a titolo di ammortamento) e ritenuti da questa non dovuti perché alla data di inizio della utilizzazione della discarica da parte della Dedalo (nel 2004) la stessa risultava interamente ammortizzata”, mentre tale somma, che spetta invece al Comune di Campobello, e rientra nel debito di € 6.259.975,82 esposto a pagina 9 della nota integrativa.


Patrimonio netto
Come affermato in precedenza, il patrimonio netto dell’azienda, pari a quasi 20 mila euro, è inferiore al minimo legale e se a questo sottraiamo anche le quote di azioni ancora non versate, nonostante la delibera assembleare del 30/1/2009, il patrimonio netto diventa negativo per 190 mila euro.

Tale patrimonio è insufficiente rispetto alle attività aziendali ed inferiore al minimo previsto dalla legge (1 milioni di euro) per chiedere anticipazioni alla Regione, oltre ad essere inferiore al minimo legale.

Tale situazione, unitamente alle considerazioni espresse dalla società di revisione sul principio di continuità aziendale, ci induce nuovamente a sollecitare la messa in liquidazione della società, richiesta da formalizzare già nella prossima assemblea dei soci, e comunque ad attivare il “periodo preparatorio della procedura di liquidazione, antecedente alla costituzione delle S.R.R.” così come indicato nella lettera prot.18077 del 20/5/2010 del Dipartimento Regionale dell’acqua e dei rifiuti e quindi alla nomina di un commissario, in sostituzione dell’attuale consiglio di amministrazione, che provveda alla quantificazione della massa attiva e passiva accertata e tutti gli altri adempimenti previsti dalle legge regionali 9/2010 e 11/2010.

Debiti
Anche i debiti sono cresciuti rispetto all’anno 2008 per una percentuale del 14% e del 252% rispetto all’anno 2005.

In aumento i debiti verso i fornitori. Ciò che preoccupa sono i debiti tributari in aumento del 164% rispetto al 2008, debiti che porteranno sicuramente sanzioni su sanzioni. Si evince infatti dai documenti contabili che i debiti per le ritenute per il lavoro dipendente hanno raggiunto la quota di 1,3 milioni di euro contro i quasi 500 mila euro del 2008, il debito IRES ha raggiunto la quota di 254 mila euro (71 mila euro nel 2008), il debito iva la quota di 1,2 milioni di euro (354 mila euro nel 2008), mentre è in diminuzione il debito IRAP (289 mila contro 354 mila euro del 2008). Si evince anche un debito di 317 mila euro per imposte anni precedenti.

Tale situazione va attenzionata anche perché dal bilancio si evince un importo per multe e sanzioni per 22 mila euro (31 mila euro nel 2008), situazione divenuta ormai cronica.

Particolarmente preoccupante è la situazione dei debiti verso gli istituti di previdenza. Si evince infatti che il debito INPS, ovvero il mancato pagamento dei contributi previdenziali, che determina sanzioni anche penali (sottolineato sia nella relazione sulla gestione che in quella dei revisori), è pari a 1,4 milioni di euro contro un importo di 657 mila euro del 2008 ed il debito INAIL è pari a 242 mila euro contro un importo di 76 mila euro del 2008. Anche queste due voci vanno attenzionate soprattutto chiedendo maggiori chiarimenti su eventuali sanzioni applicate.

Ricavi del servizio smaltimento rifiuti
Per quanto riguarda i ricavi è da sottolineare che la tariffa iniziale di € 103,67 per abitante è stata rivalutata ogni anno, compreso il 2009, fino ad un importo di € 113,74. Tale procedura non è rispettosa del contratto di servizio stipulato con il Comune di Campobello di Licata nel 2005. Inoltre, la Dedalo ha ribaltato ai Comuni un importo di 3,8 milioni di euro, ovvero € 29,79 per abitante, a titolo di trasporto e conferimento in discarica, senza nessuna analisi a supporto. Nella sostanza dopo la chiusura della discarica di Campobello ed il conferimento presso la discarica di Siculiana la Dedalo ha ritenuto di applicare un parametro per abitante pari a 29,79 euro che ha portato la tariffa a 143,53 €/abitante, dimenticando che nella tariffa iniziale di € 103,67 era già compresa la parte della tariffa per abitante per il conferimento ed il trasporto nella discarica di Campobello, che con la chiusura non è stata eliminata ma anzi è stata incrementata di € 29,79 per abitante, facendo pagare quindi ai Comuni un costo molto esoso.

Come si può evincere, infatti, dai dati di bilancio tale costo per abitante ha determinato, nonostante le disfunzioni in alcuni costi e l’eccedenza di personale, un risultato positivo di bilancio, un ROI dell’11,3% e soprattutto un risultato operativo di 664 mila euro, a dimostrazione che il costo di igiene urbana ribaltato ai Comuni è eccessivo rispetto alle reali e concrete esigenze gestionali.

Alcune voci di costo
Andrebbe approfondita nel dettaglio la voce relativa al ritiro, trasporto e smaltimento per 4,3 milioni di euro, così come le spese di manutenzione per complessivi 384 mila euro (+48 mila euro rispetto al 2008). A tal proposito non si capisce come nonostante le elevate spese di manutenzione si registrano problemi ai camion, come quello recentemente ribaltatosi presso il Comune di Montallegro.

Anche la spesa per telefonia mobile, pari a 22 mila euro (+6 mila euro rispetto al 2008), è ritenuta eccessiva, così come andrebbero approfonditi i canoni di locazione (156 mila euro, + 24 mila euro rispetto al 2008) e noleggio (144 mila euro).

La spesa del personale è cresciuta di quasi 300 mila euro per un importo complessivo di 10,5 milioni di euro, nonostante un decremento di 22 unità rispetto al 2008 (257 nel 2008 e 235 nel 2009), raggiungendo un costo medio per dipendente pari a quasi 45 mila euro, in crescita di quasi 5 mila euro rispetto al 2008.

Andrebbe, altresì, approfondita la voce di spesa pari a 167 mila euro poiché riferita a “costi esercizi precedenti” e quindi non deducibile dal reddito 2009, determinando di conseguenza un aggravio di tassazione per la società.

Relazione gestionale
Appare quanto meno curioso leggere nella relazione gestionale che “Una delle ragioni principali delle difficoltà gestionali esistenti è sicuramente riferibile al fatto che i previsti finanziamenti per la realizzazione degli impianti e per l’acquisto di mezzi e attrezzature, per i quali sono stati presentati da alcuni anni appositi progetti all’Agenzia Rifiuti e Acque, non sono stati ancora approvati e decretati dalla Regione” quando invece nel novembre del 2009 la Dedalo ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione di un polo tecnologico ed informatico di 650 mila euro (di cui buona parte utilizzato per l’acquisto di un fabbricato per uffici nell’area industriale di Ravanusa), quale unico progetto cantierabile, di dubbia utilità rispetto alle reali esigenze dell’azienda legate, si legge nella relazione, all’impiantistica. Tale finanziamento sarebbe finalizzato allo “sviluppo delle attività formative, informative e della sperimentazione, collegata alle attività della raccolta differenziata”.

Dalla relazione si evince, inoltre, che l’azienda ha fatto dipendere le sorti della stessa solo dai finanziamenti regionali non approntando mai un piano finanziario alternativo per il finanziamento degli investimenti, necessari per una corretta gestione aziendale.

È grave leggere che la carenza di liquidità, generata dai Comuni soci morosi e non dal Comune di Campobello che come abbiamo visto, dai dati sopra rappresentati rispetto a quelli della Dedalo, ha una posizione creditoria/debitoria in sostanziale pareggio, non abbia “permesso alla Società di poter sviluppare la dovuta pianificazione gestionale per dare le dovute risposte in termini di ottimizzazione del servizio, ma ha posto la stessa nella condizione di forte criticità connessa ai perduranti mancati pagamenti nei confronti di fornitori, dell’Erario, degli istituti previdenziali/assistenziali ed assicurativi, della previdenza complementare, etc… che, oltre a ripercussioni in ordine all’applicazione di sanzioni pecuniarie, può determinare, in alcuni casi, ripercussioni sotto il profilo penale”. In questi anni l’azienda che cosa ha fatto per porre rimedio a questa carenza di liquidità?

Rimane da chiarire anche la questione della messa in sicurezza della discarica perché nella relazione c’è scritto che la Dedalo ha predisposto “per tempo una dettagliata progettualità di intervento” mentre il Sindaco di Campobello ha dichiarato che solo nel mese di agosto di quest’anno la Dedalo ha trasmesso il progetto per la messa in sicurezza della discarica.

Si legge inoltre dalla relazione che la Dedalo “ha intrapreso tutte le iniziative necessarie per la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro” mentre proprio negli ultimi giorni si è appreso di un incidente ad un camion della Dedalo per il trasporto dei rifiuti causato forse dal sistema frenante e probabilmente dall’eccessivo carico di portata, rispetto a quello consentito, episodio che a quanto pare si ripete con una certa frequenza, affermazione peraltro contraddetta per i continui infortuni registrati tra i dipendenti.

Si evidenzia inoltre dalla relazione una forte conflittualità della Dedalo con i propri dipendenti e con i Comuni soci per il cattivo servizio offerto, indice comunque di una situazione che non può essere più tollerata ed a cui è necessario porre rimedio con la messa in liquidazione della società e l’accelerazione del passaggio ad un Commissario liquidatore e poi alla nuova società d’ambito provinciale, così come previsto dalla recente legge regionale approvata.
Infine è da sottolineare la comicità dell’affermazione che “ E’ in corso di realizzazione un nuovo piano industriale” quando sappiamo che ad oggi non è stato ancora realizzato (il vecchio piano d’ambito prevedeva il calcolo provvisorio per il passaggio alla TIA, mai avvenuto), nonostante l’impegno a consegnarlo entro il 30 giugno 2010.

Relazione dei revisori
Nella relazione dei revisori si sottolinea che la situazione debitoria, soprattutto quella tributaria e previdenziale, ha già creato problemi all’azienda con sanzioni e multe, oltre al rischio di reati penali per la parte previdenziale.

Nella relazione è stato evidenziato che sia il CdA che l’assemblea si sono espressi nel senso di ribaltare i maggiori oneri derivanti dalla mancata riscossione dei crediti in capo ai Comuni inadempienti, pro-quota. Si sottolinea quindi l’importanza di sottolineare alla Dedalo che il Comune non rientra tra quei Comuni inadempienti per il sostanziale equilibro tra crediti e debiti.

I revisori criticano la scelta dell’azienda di fatturare nell’anno successivo un importo di 1,8 milioni di euro che risulterebbe attribuibile sostanzialmente alla rivalutazione ISTAT (la rivalutazione per l’anno 2009 è stata fatta solo nel mese di maggio 2010). Tale rivalutazione sembrerebbe non spettare alla Dedalo, per come si evince ad esempio dal contratto di servizio stipulato nel 2005 con il Comune di Campobello (dalla lettura di alcuni atti amministrativi del Comune di Naro ad esempio lo stesso Comune sembrerebbe non pagare il costo della rivalutazione).

Stupisce come i revisori prudenzialmente non hanno fatto rilevare che i Debiti della Dedalo nei confronti del Comune di Campobello di Licata non sono pari a 7 milioni di euro ma raggiungono la quota di 9 milioni di euro, per come di evince dalla tabella sopra riportata. Infatti in questi anni motu proprio si è assistito dal parte della Dedalo al disconoscimento di una parte della tariffa di conferimento nella discarica di Campobello (quota di ammortamento, gestione e spese generali). Tra l’altro stupisce che non si trovano adeguamenti stanziamenti nel fondo rischi per tale situazione e per le sanzioni che potrebbero scaturire dal mancato pagamento dei debiti tributari e previdenziali.

Anche i revisori sottolineano come la società sia sottocapitalizzata e che l’indebitamento “non può essere in alcun modo sostenuto da mezzi propri, assolutamente inadeguati anche per l’eventuale ricorso al credito” ed inoltre sottolineano il ricorso improprio “a fonti di finanziamento di liquidità a breve costituito dal mancato pagamento dei debiti previdenziali ed erariali, ed anche verso i fornitori”.

I revisori sottolineano, altresì, come gli oneri sociali per il 2009 ammontato a 2,3 milioni di euro, quasi tutti non pagati visto il debito ammontante a 2 milioni di euro, aspetto che determinerà quasi certamente un sovraccarico di sanzioni e multe.
Per la prima volta i revisori nella loro relazione al bilancio hanno sollecitato l’adozione di una contabilità analitica presupposto necessario per la predisposizione del piano industriale, sottolineando che non si “ha contezza dei costi unitari per singolo centro di costo e delle relative variazioni/scostamenti nel corso dell’esercizio”.

Nella relazione i revisori sottolineano alcuni indici relativi al personale quali i giorni medi per dipendente infortunato pari a quasi 50, le giornate di malattia pro-capite pari a 20 per dipendente ed i giorni di assenza per dipendente pari a 29, rimarcando che “è come se ogni dipendente sia stato assente per circa un mese a causa di malattia od infortunio”. Tutto ciò evidenzia che l’organizzazione interna dell’azienda lascia molto a desiderare e questa fattispecie, così come tante altre cose, dovrebbe essere addebitata al Direttore generale. A proposito che fine ha fatto lo “studio teso ad un migliore utilizzo della risorsa umana” citato nella relazione di gestione al bilancio 2008?

I revisori sottolineano la grave situazione del mancato completamento della procedura relativa alla copertura della perdita di esercizio per gli anni 2007 e 2008, evidenziando addirittura che “Relativamente all’esercizio 2008, non è stata neppure adottata la deliberazione di aumento di capitale e conseguente riduzione a ripianamento perdite, non essendo state ancora stato integralmente ricostituito il capitale sociale”.

Infine, i revisori sottolineano che la riscossione della TARSU 2010, per alcuni aspetti normativi, è pregiudicata vista l’abrogazione del periodo transitorio di applicazione del tributo ed il mancato passaggio alla tariffa integrata ambientale d’ambito.

Relazione della società di revisione e certificazione
Preme evidenziare che la società di revisione ha sottolineato che a causa della riduzione del capitale sociale ben al di sotto del minimo legale, imposto dalla legge, la “norma civilista impone che senza indugio, gli amministratori debbano convocare l’assemblea degli azionisti per gli opportuni provvedimenti” e che “si esprimono margini di dubbio sulla continuità aziendale, in quanto, il risultato positivo maturato alla data del 31 dicembre 2009, evidenziato in € 56.287,00, non consente di coprire la perdita d’esercizio dell’anno 2008, e a garantire l’integrità del valore minimo del Capitale Sociale” ed inoltre “appare rilevante un rischio di continuità, motivato da esigenze di cassa” e che quindi il giudizio sul bilancio 2009, per l’aspetto riferito alla “Continuità Aziendale”, “è pertanto un giudizio con rilievi”, determinato dalla “carente rappresentazione della situazione finanziaria”.

Finanziamenti ricevuti dalla Dedalo
A quanto pare, gli unici finanziamenti ricevuti dalla Dedalo da parte della Regione sono relativi alla realizzazione di cinque centri comunali a servizio della raccolta differenziata, l’acquisto di attrezzature per il compostaggio, il piano di comunicazione ed una piattaforma di conferimento temporaneo nel Comune di Licata (progetto quadrifoglio di 2,9 milioni di euro, piano di comunicazione di 1,1 milioni di euro, attrezzatura compostaggio di 276 mila euro per complessivi 4,3 milioni di euro).

Non si evidenzia nessun finanziamento per il Comune di Campobello di Licata, se non il CAM installato per la raccolta differenziata ed ad oggi non funzionante, ed inoltre le informazioni contenute nella nota integrativa sul finanziamento ottenuto nel novembre del 2009 da parte della Dedalo per il polo tecnologico (a proposito il gruppo del PD ancora aspetta una relazione sull’argomento chiesta ufficialmente durante l’ultima seduta consiliare) risultano insufficienti.

Complessivamente i finanziamenti ammonterebbero a 5 milioni di euro.

Di contro l’impiantistica della Dedalo è insufficiente, i mezzi sono vecchi, sono stati rilevati dai Comuni soci, richiedono continue manutenzioni ed a quanto pare viaggiano con una portata di carico superiore a quella consentita, rischiando di causare incidenti, per come è avvenuto nel mese di Agosto.

Non ci risulta, fino a prova contraria, che sia stato adottato un piano di investimenti per rilanciare l’azienda che prescinda anche dai finanziamenti regionali e la testimonianza più concreta di ciò è la mancanza del piano industriale, dove dovrebbe trovare riscontro all’interno anche la politica degli investimenti. L’unica cosa che si ripete è quella che la Dedalo prevede di realizzare una propria discarica di R.S.U. anche se non è dato sapere in quale luogo e per quali quantità.

Con l’auspicio che le nostre osservazioni siano prese in considerazione in occasione della Sua partecipazione all’assemblea dei soci con oggetto l’approvazione del bilancio 2009, porgiamo cordiali saluti.

Campobello di Licata, 2/9/2010

Firmato