sabato 4 settembre 2010

Osservazione al bilancio 2009 della Dedalo Ambiente

COMUNICATO STAMPA
OSSERVAZIONI AL BILANCIO 2009 DELLA DEDALO


I Consiglieri comunali Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone hanno inviato una lettera al Sindaco contenente le osservazioni al bilancio 2009 della Dedalo oggetto dell’approvazione della prossima assemblea dei soci.

La lettera contiene una prima analisi del bilancio 2009 che secondo i consiglieri contiene alcuni punti negativi quali:

- il mancato richiamo per un importo di 208 mila euro delle azioni da versare da parte di alcuni Comuni per la ricostituzione del capitale sociale, sceso, a seguito delle perdite 2007 e 2008, al di sotto del minimo legale e con un patrimonio netto, di appena 20 mila euro, insufficiente rispetto alle attività aziendali, tale da indurre il collegio dei revisori e la società di revisione a porre rilievi e dubbi sulla continuità aziendale ed a sollecitare la convocazione urgente di un’assemblea per gli opportuni provvedimenti;

- la scarsa capacità dell’azienda a riscuotere i crediti, soprattutto verso i Comuni soci, pari a quasi 18 milioni di euro nel 2010, anche senza considerare la particolare situazione del Comune di Campobello di Licata che incide per il 50% ma che risulta allo stesso tempo creditrice e debitrice nei confronti della Dedalo per quasi lo stesso importo, al di la dei numeri indicati nel bilancio della Dedalo non coincidenti con quelli in possesso del Comune di Campobello;

- la poca chiarezza di alcune voci di bilancio, anche consistenti;

- l’aumento dei debiti, soprattutto quelli previdenziali e tributari, che hanno già generato sanzioni e multe e rischiano di crearne ancora di più esponendo il consiglio di amministrazioni anche a sanzioni penali;

- l’eccessivo costo del servizio di igiene urbana per i Comuni; si legge infatti dal bilancio della Dedalo che la società registra con una risultato positivo di 600 mila euro per la parte relativa alla gestione caratteristica, nonostante le disfunzioni in alcuni costi;

- la crescita della spesa del personale di 300 mila euro nonostante il decremento di 22 unità, raggiungendo un costo medio per dipendente di quasi 45 mila euro;

- la lamentela per il mancato finanziamento regionale degli impianti, per l’acquisto di mezzi ed attrezzature salvo poi ricevere un finanziamento utilizzato per buona parte per l’acquisto di un ufficio in zona industriale per realizzare un fantomatico polo tecnologico ed informatico;

- il numero elevato di infortuni nonostante nei documenti contabili è scritto che la Dedalo “ha intrapreso tutte le iniziative necessarie per la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro” e mentre proprio negli ultimi giorni si è appreso di un incidente ad un camion della Dedalo per il trasporto dei rifiuti causato forse dal sistema frenante e probabilmente dall’eccessivo carico di portata, rispetto a quello consentito, episodio che a quanto pare si ripete con una certa frequenza;

- la mancanza del piano industriale e di una contabilità analitica;

- la mancanza di un’adeguata impiantistica, mezzi vecchi che richiedono manutenzione sempre più crescenti e mancanza di una piano alternativo alla discarica di Siculiana.

I consiglieri comunali del PD ritengono che la Dedalo debba essere messa in liquidazione e comunque ritengono inderogabile l’attivazione del “periodo preparatorio della procedura di liquidazione, antecedente alla costituzione delle S.R.R.” e quindi alla nomina di un commissario, in sostituzione dell’attuale consiglio di amministrazione, che provveda alla quantificazione della massa attiva e passiva accertata e tutti gli altri adempimenti previsti dalle legge regionali 9/2010 e 11/2010.

Il testo integrale della lettera sarà reso disponibile sul blog www.giuseppesferrazza.blogspot.com.
Campobello di Licata, 3/9/2010

I Consiglieri comunali del PD di Campobello di Licata
Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone

Testo della lettera inviata al Sindaco
Prot. 11508 del 2/9/2010

Al Sindaco di Campobello di Licata
SEDE

Oggetto: Osservazioni sul bilancio 2009 adottato dal Consiglio di Amministrazione della Dedalo ed oggetto di approvazione della prossima assemblea dei soci

In riferimento a quanto in oggetto, per quanto di Vostra competenza si segnalano le osservazioni del gruppo consiliare del PD di Campobello di Licata, non prima di aver sottolineato che, anche quest’anno, l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2009 avviene in ritardo, seppur prima di quella del 2008 (anche se dopo il bilancio 2008 è stato riapprovato nel 2010), forse anche per le sollecitazioni continue del gruppo consiliare del PD.

Si legge, infatti, dalla nota integrativa che la causa è dovuta al “ritardo con il quale i singoli Enti Soci hanno fatto pervenire, la definizione della posizione creditoria/debitoria e dello stato di organizzazione amministrativa interna della società”. A nostro giudizio le ragioni sono deboli e gravi nello stesso tempo anche perché il bilancio dell’azienda dovrebbe prescindere dalle comunicazioni delle posizioni creditorie/debitorie dei singoli soci, posizioni che possono essere determinate dal sistema contabile, e poi anche perché non si capisce come con 21 impiegati, un consulente del lavoro ed uno fiscale, l’azienda non abbia un’organizzazione amministrativa interna che le consente di approvare un bilancio nei termini ordinari.

Ma veniamo alle singole osservazioni, dopo una prima veloce lettura dei documenti contabili.

Credito v/soci
È grave che a distanza di oltre un anno ci sono soci che non hanno ancora versato le quote di azioni per un importo di quasi 208 mila euro, a fronte di 508 mila euro di azioni sottoscritte, anche perché il patrimonio netto 2009, che risulta pari ad appena 18 mila euro, sotto il minimo legale, ricomprende nel calcolo anche le azioni non versate e che al netto delle azioni non ancora versate determinerebbe un risultato negativo di 190 mila euro. È altresì grave che tali crediti non siano stati richiamati, posto che sono stati collocati tra le poste “parte da richiamare”.

Crediti v/clienti
I crediti verso i clienti sono in aumento rispetto al 2008 di una percentuale del 22,4% (da 14,5 milioni di euro a 17,7 milioni di euro) e del 410% rispetto al 2005, dimostrando una scarsa capacità dell’azienda a riscuotere i propri crediti, anche senza considerare la situazione creditoria/debitoria tra Dedalo ed il Comune di Campobello di Licata, che verrà approfondita in un apposito paragrafo.

I crediti presunti vantati nei confronti del Comune di Campobello incidono per il 50,5% rispetto ai crediti totali nei confronti di tutti i soci, con sottolineatura, tuttavia, che la Dedalo ha nei confronti del Comune di Campobello un debito equivalente mentre gli altri Comuni no, e tale circostanza dovrebbe essere adeguatamente chiarita a tutti gli organi, compresi quelli di stampa.

Tali crediti, visto il perdurante rinvio ogni anno, andrebbero appostati correttamente tra quelli esigibili oltre l’esercizio e non tra quelli esigibili entro l’esercizio.

Altri crediti
Non si trova traccia nella nota integrativa di specifiche analitiche di due voci consistenti, una è relativa alla partite da rendicontare per 23,5 mila euro e l’altra alle partite sospese per un importo di 171 mila euro, quest’ultima relativa a quanto pare ad un pignoramento della LAES nei confronti del Comune di Canicattì, che andava meglio spiegata ed approfondita.

Situazione creditoria/debitoria nei confronti del Comune di Campobello
Dall’analisi della nota integrativa si evince che la Dedalo registra un debito nei confronti del Comune di Campobello per 7 milioni di euro ed un credito di 9 milioni di euro, quindi con un saldo positivo di 2 milioni di euro.

Tale rappresentazione non coincide con i dati desunti dalla lettura delle varie relazioni predisposte dai funzionari comunali da dove si evince un sostanziale equilibro tra crediti e debiti ed anzi con una situazione favorevole per il Comune di Campobello se si provvedesse ad eliminare le differenze riscontrate dalla Dedalo per 678 mila euro nell’applicazione della tariffa.

La differenza principale è dovuta alla quota di ammortamento e mitigazione per il periodo 1/8/06-30/06/08 che secondo il Comune è di 2,5 milioni di euro, mentre secondo la Dedalo è di soli 511 mila euro.

Rispunta come per magia, ma per fortuna, il debito complessivo della Dedalo nei confronti del Comune di Campobello di quasi 156 mila euro per la gestione della discarica in nome e per conto della Dedalo nel periodo 1/1/05-31/5/05, l’anno scorso rappresentato nella nota integrativa per soli 85 mila euro, quest’ultima anomalia segnalata nella ultima interrogazione presentata dal gruppo consiliare del PD.

Per quanto riguarda le spese realizzate per la messa in sicurezza della discarica si rinvia alla contestazioni fatte dal funzionario Nigro in occasione del bilancio 2007 ovvero “non risulta essere stata data preventiva comunicazione al Comune con la quantificazione dell’intervento che si riteneva di effettuare, né tantomeno è pervenuta documentazione giustificativa della spesa”.

Se dai crediti della Dedalo togliessimo anche le differenze riscontrate nell’applicazione della tariffa, per il periodo 2004/2005/2006, di 8,68 €/ton (per la gestione operativa per l’esercizio della discarica, comprese le spese relative al personale, materiale di ricoprimento e d’usura, lubrificanti e carburanti, mezzi d’opera ecc ed utile d’impresa nella misura del 10%) la situazione risulterebbe a credito per il Comune di 500 mila euro.

Tra i presunti crediti vantati dalla Dedalo è prevista una somma di 86 mila euro per spese generali non riconosciuti al Comune di Campobello quale quota della tariffa per spese generali per la conduzione tecnica-amministrativa della discarica non riconosciuta nei cinque mesi di gestione diretta della Dedalo (2,03 €/ton applicata dalla Dedalo e 9,31 €/ton richiesto dal Comune di Campobello).




A pagina 9 della nota integrativa si fa riferimento ad “un contenzioso riguardante la richiesta da parte dello stesso (Comune di Campobello n.d.r.) di € 1.916.717,49 a titolo di ammortamento e mitigazione ambientale della discarica relativi al periodo 01.08.2006 – 31.12.2007, in quanto tale periodo la discarica è stata gestita dalla Dedalo” mentre tale debito ammonta secondo il Comune di Campobello ad € 2.070.065,69 fino al 31/12/2007 e pari a € 2.476.694,44 fino al 30/06/2008;

Sempre a pagina 9 della nota integrativa si fa riferimento ad “una contestazione riguardante, la richiesta, da parte della Dedalo della somma di € 1.430.994,44 oltre IVA (€ 182.005,72 per il 2004, € 648.483,85 per il 2005, € 600.504,87 per il 2006 n.d.r.), per rimborso costi di gestione della discarica, corrisposti (a titolo di ammortamento) e ritenuti da questa non dovuti perché alla data di inizio della utilizzazione della discarica da parte della Dedalo (nel 2004) la stessa risultava interamente ammortizzata”, mentre tale somma, che spetta invece al Comune di Campobello, e rientra nel debito di € 6.259.975,82 esposto a pagina 9 della nota integrativa.


Patrimonio netto
Come affermato in precedenza, il patrimonio netto dell’azienda, pari a quasi 20 mila euro, è inferiore al minimo legale e se a questo sottraiamo anche le quote di azioni ancora non versate, nonostante la delibera assembleare del 30/1/2009, il patrimonio netto diventa negativo per 190 mila euro.

Tale patrimonio è insufficiente rispetto alle attività aziendali ed inferiore al minimo previsto dalla legge (1 milioni di euro) per chiedere anticipazioni alla Regione, oltre ad essere inferiore al minimo legale.

Tale situazione, unitamente alle considerazioni espresse dalla società di revisione sul principio di continuità aziendale, ci induce nuovamente a sollecitare la messa in liquidazione della società, richiesta da formalizzare già nella prossima assemblea dei soci, e comunque ad attivare il “periodo preparatorio della procedura di liquidazione, antecedente alla costituzione delle S.R.R.” così come indicato nella lettera prot.18077 del 20/5/2010 del Dipartimento Regionale dell’acqua e dei rifiuti e quindi alla nomina di un commissario, in sostituzione dell’attuale consiglio di amministrazione, che provveda alla quantificazione della massa attiva e passiva accertata e tutti gli altri adempimenti previsti dalle legge regionali 9/2010 e 11/2010.

Debiti
Anche i debiti sono cresciuti rispetto all’anno 2008 per una percentuale del 14% e del 252% rispetto all’anno 2005.

In aumento i debiti verso i fornitori. Ciò che preoccupa sono i debiti tributari in aumento del 164% rispetto al 2008, debiti che porteranno sicuramente sanzioni su sanzioni. Si evince infatti dai documenti contabili che i debiti per le ritenute per il lavoro dipendente hanno raggiunto la quota di 1,3 milioni di euro contro i quasi 500 mila euro del 2008, il debito IRES ha raggiunto la quota di 254 mila euro (71 mila euro nel 2008), il debito iva la quota di 1,2 milioni di euro (354 mila euro nel 2008), mentre è in diminuzione il debito IRAP (289 mila contro 354 mila euro del 2008). Si evince anche un debito di 317 mila euro per imposte anni precedenti.

Tale situazione va attenzionata anche perché dal bilancio si evince un importo per multe e sanzioni per 22 mila euro (31 mila euro nel 2008), situazione divenuta ormai cronica.

Particolarmente preoccupante è la situazione dei debiti verso gli istituti di previdenza. Si evince infatti che il debito INPS, ovvero il mancato pagamento dei contributi previdenziali, che determina sanzioni anche penali (sottolineato sia nella relazione sulla gestione che in quella dei revisori), è pari a 1,4 milioni di euro contro un importo di 657 mila euro del 2008 ed il debito INAIL è pari a 242 mila euro contro un importo di 76 mila euro del 2008. Anche queste due voci vanno attenzionate soprattutto chiedendo maggiori chiarimenti su eventuali sanzioni applicate.

Ricavi del servizio smaltimento rifiuti
Per quanto riguarda i ricavi è da sottolineare che la tariffa iniziale di € 103,67 per abitante è stata rivalutata ogni anno, compreso il 2009, fino ad un importo di € 113,74. Tale procedura non è rispettosa del contratto di servizio stipulato con il Comune di Campobello di Licata nel 2005. Inoltre, la Dedalo ha ribaltato ai Comuni un importo di 3,8 milioni di euro, ovvero € 29,79 per abitante, a titolo di trasporto e conferimento in discarica, senza nessuna analisi a supporto. Nella sostanza dopo la chiusura della discarica di Campobello ed il conferimento presso la discarica di Siculiana la Dedalo ha ritenuto di applicare un parametro per abitante pari a 29,79 euro che ha portato la tariffa a 143,53 €/abitante, dimenticando che nella tariffa iniziale di € 103,67 era già compresa la parte della tariffa per abitante per il conferimento ed il trasporto nella discarica di Campobello, che con la chiusura non è stata eliminata ma anzi è stata incrementata di € 29,79 per abitante, facendo pagare quindi ai Comuni un costo molto esoso.

Come si può evincere, infatti, dai dati di bilancio tale costo per abitante ha determinato, nonostante le disfunzioni in alcuni costi e l’eccedenza di personale, un risultato positivo di bilancio, un ROI dell’11,3% e soprattutto un risultato operativo di 664 mila euro, a dimostrazione che il costo di igiene urbana ribaltato ai Comuni è eccessivo rispetto alle reali e concrete esigenze gestionali.

Alcune voci di costo
Andrebbe approfondita nel dettaglio la voce relativa al ritiro, trasporto e smaltimento per 4,3 milioni di euro, così come le spese di manutenzione per complessivi 384 mila euro (+48 mila euro rispetto al 2008). A tal proposito non si capisce come nonostante le elevate spese di manutenzione si registrano problemi ai camion, come quello recentemente ribaltatosi presso il Comune di Montallegro.

Anche la spesa per telefonia mobile, pari a 22 mila euro (+6 mila euro rispetto al 2008), è ritenuta eccessiva, così come andrebbero approfonditi i canoni di locazione (156 mila euro, + 24 mila euro rispetto al 2008) e noleggio (144 mila euro).

La spesa del personale è cresciuta di quasi 300 mila euro per un importo complessivo di 10,5 milioni di euro, nonostante un decremento di 22 unità rispetto al 2008 (257 nel 2008 e 235 nel 2009), raggiungendo un costo medio per dipendente pari a quasi 45 mila euro, in crescita di quasi 5 mila euro rispetto al 2008.

Andrebbe, altresì, approfondita la voce di spesa pari a 167 mila euro poiché riferita a “costi esercizi precedenti” e quindi non deducibile dal reddito 2009, determinando di conseguenza un aggravio di tassazione per la società.

Relazione gestionale
Appare quanto meno curioso leggere nella relazione gestionale che “Una delle ragioni principali delle difficoltà gestionali esistenti è sicuramente riferibile al fatto che i previsti finanziamenti per la realizzazione degli impianti e per l’acquisto di mezzi e attrezzature, per i quali sono stati presentati da alcuni anni appositi progetti all’Agenzia Rifiuti e Acque, non sono stati ancora approvati e decretati dalla Regione” quando invece nel novembre del 2009 la Dedalo ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione di un polo tecnologico ed informatico di 650 mila euro (di cui buona parte utilizzato per l’acquisto di un fabbricato per uffici nell’area industriale di Ravanusa), quale unico progetto cantierabile, di dubbia utilità rispetto alle reali esigenze dell’azienda legate, si legge nella relazione, all’impiantistica. Tale finanziamento sarebbe finalizzato allo “sviluppo delle attività formative, informative e della sperimentazione, collegata alle attività della raccolta differenziata”.

Dalla relazione si evince, inoltre, che l’azienda ha fatto dipendere le sorti della stessa solo dai finanziamenti regionali non approntando mai un piano finanziario alternativo per il finanziamento degli investimenti, necessari per una corretta gestione aziendale.

È grave leggere che la carenza di liquidità, generata dai Comuni soci morosi e non dal Comune di Campobello che come abbiamo visto, dai dati sopra rappresentati rispetto a quelli della Dedalo, ha una posizione creditoria/debitoria in sostanziale pareggio, non abbia “permesso alla Società di poter sviluppare la dovuta pianificazione gestionale per dare le dovute risposte in termini di ottimizzazione del servizio, ma ha posto la stessa nella condizione di forte criticità connessa ai perduranti mancati pagamenti nei confronti di fornitori, dell’Erario, degli istituti previdenziali/assistenziali ed assicurativi, della previdenza complementare, etc… che, oltre a ripercussioni in ordine all’applicazione di sanzioni pecuniarie, può determinare, in alcuni casi, ripercussioni sotto il profilo penale”. In questi anni l’azienda che cosa ha fatto per porre rimedio a questa carenza di liquidità?

Rimane da chiarire anche la questione della messa in sicurezza della discarica perché nella relazione c’è scritto che la Dedalo ha predisposto “per tempo una dettagliata progettualità di intervento” mentre il Sindaco di Campobello ha dichiarato che solo nel mese di agosto di quest’anno la Dedalo ha trasmesso il progetto per la messa in sicurezza della discarica.

Si legge inoltre dalla relazione che la Dedalo “ha intrapreso tutte le iniziative necessarie per la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro” mentre proprio negli ultimi giorni si è appreso di un incidente ad un camion della Dedalo per il trasporto dei rifiuti causato forse dal sistema frenante e probabilmente dall’eccessivo carico di portata, rispetto a quello consentito, episodio che a quanto pare si ripete con una certa frequenza, affermazione peraltro contraddetta per i continui infortuni registrati tra i dipendenti.

Si evidenzia inoltre dalla relazione una forte conflittualità della Dedalo con i propri dipendenti e con i Comuni soci per il cattivo servizio offerto, indice comunque di una situazione che non può essere più tollerata ed a cui è necessario porre rimedio con la messa in liquidazione della società e l’accelerazione del passaggio ad un Commissario liquidatore e poi alla nuova società d’ambito provinciale, così come previsto dalla recente legge regionale approvata.
Infine è da sottolineare la comicità dell’affermazione che “ E’ in corso di realizzazione un nuovo piano industriale” quando sappiamo che ad oggi non è stato ancora realizzato (il vecchio piano d’ambito prevedeva il calcolo provvisorio per il passaggio alla TIA, mai avvenuto), nonostante l’impegno a consegnarlo entro il 30 giugno 2010.

Relazione dei revisori
Nella relazione dei revisori si sottolinea che la situazione debitoria, soprattutto quella tributaria e previdenziale, ha già creato problemi all’azienda con sanzioni e multe, oltre al rischio di reati penali per la parte previdenziale.

Nella relazione è stato evidenziato che sia il CdA che l’assemblea si sono espressi nel senso di ribaltare i maggiori oneri derivanti dalla mancata riscossione dei crediti in capo ai Comuni inadempienti, pro-quota. Si sottolinea quindi l’importanza di sottolineare alla Dedalo che il Comune non rientra tra quei Comuni inadempienti per il sostanziale equilibro tra crediti e debiti.

I revisori criticano la scelta dell’azienda di fatturare nell’anno successivo un importo di 1,8 milioni di euro che risulterebbe attribuibile sostanzialmente alla rivalutazione ISTAT (la rivalutazione per l’anno 2009 è stata fatta solo nel mese di maggio 2010). Tale rivalutazione sembrerebbe non spettare alla Dedalo, per come si evince ad esempio dal contratto di servizio stipulato nel 2005 con il Comune di Campobello (dalla lettura di alcuni atti amministrativi del Comune di Naro ad esempio lo stesso Comune sembrerebbe non pagare il costo della rivalutazione).

Stupisce come i revisori prudenzialmente non hanno fatto rilevare che i Debiti della Dedalo nei confronti del Comune di Campobello di Licata non sono pari a 7 milioni di euro ma raggiungono la quota di 9 milioni di euro, per come di evince dalla tabella sopra riportata. Infatti in questi anni motu proprio si è assistito dal parte della Dedalo al disconoscimento di una parte della tariffa di conferimento nella discarica di Campobello (quota di ammortamento, gestione e spese generali). Tra l’altro stupisce che non si trovano adeguamenti stanziamenti nel fondo rischi per tale situazione e per le sanzioni che potrebbero scaturire dal mancato pagamento dei debiti tributari e previdenziali.

Anche i revisori sottolineano come la società sia sottocapitalizzata e che l’indebitamento “non può essere in alcun modo sostenuto da mezzi propri, assolutamente inadeguati anche per l’eventuale ricorso al credito” ed inoltre sottolineano il ricorso improprio “a fonti di finanziamento di liquidità a breve costituito dal mancato pagamento dei debiti previdenziali ed erariali, ed anche verso i fornitori”.

I revisori sottolineano, altresì, come gli oneri sociali per il 2009 ammontato a 2,3 milioni di euro, quasi tutti non pagati visto il debito ammontante a 2 milioni di euro, aspetto che determinerà quasi certamente un sovraccarico di sanzioni e multe.
Per la prima volta i revisori nella loro relazione al bilancio hanno sollecitato l’adozione di una contabilità analitica presupposto necessario per la predisposizione del piano industriale, sottolineando che non si “ha contezza dei costi unitari per singolo centro di costo e delle relative variazioni/scostamenti nel corso dell’esercizio”.

Nella relazione i revisori sottolineano alcuni indici relativi al personale quali i giorni medi per dipendente infortunato pari a quasi 50, le giornate di malattia pro-capite pari a 20 per dipendente ed i giorni di assenza per dipendente pari a 29, rimarcando che “è come se ogni dipendente sia stato assente per circa un mese a causa di malattia od infortunio”. Tutto ciò evidenzia che l’organizzazione interna dell’azienda lascia molto a desiderare e questa fattispecie, così come tante altre cose, dovrebbe essere addebitata al Direttore generale. A proposito che fine ha fatto lo “studio teso ad un migliore utilizzo della risorsa umana” citato nella relazione di gestione al bilancio 2008?

I revisori sottolineano la grave situazione del mancato completamento della procedura relativa alla copertura della perdita di esercizio per gli anni 2007 e 2008, evidenziando addirittura che “Relativamente all’esercizio 2008, non è stata neppure adottata la deliberazione di aumento di capitale e conseguente riduzione a ripianamento perdite, non essendo state ancora stato integralmente ricostituito il capitale sociale”.

Infine, i revisori sottolineano che la riscossione della TARSU 2010, per alcuni aspetti normativi, è pregiudicata vista l’abrogazione del periodo transitorio di applicazione del tributo ed il mancato passaggio alla tariffa integrata ambientale d’ambito.

Relazione della società di revisione e certificazione
Preme evidenziare che la società di revisione ha sottolineato che a causa della riduzione del capitale sociale ben al di sotto del minimo legale, imposto dalla legge, la “norma civilista impone che senza indugio, gli amministratori debbano convocare l’assemblea degli azionisti per gli opportuni provvedimenti” e che “si esprimono margini di dubbio sulla continuità aziendale, in quanto, il risultato positivo maturato alla data del 31 dicembre 2009, evidenziato in € 56.287,00, non consente di coprire la perdita d’esercizio dell’anno 2008, e a garantire l’integrità del valore minimo del Capitale Sociale” ed inoltre “appare rilevante un rischio di continuità, motivato da esigenze di cassa” e che quindi il giudizio sul bilancio 2009, per l’aspetto riferito alla “Continuità Aziendale”, “è pertanto un giudizio con rilievi”, determinato dalla “carente rappresentazione della situazione finanziaria”.

Finanziamenti ricevuti dalla Dedalo
A quanto pare, gli unici finanziamenti ricevuti dalla Dedalo da parte della Regione sono relativi alla realizzazione di cinque centri comunali a servizio della raccolta differenziata, l’acquisto di attrezzature per il compostaggio, il piano di comunicazione ed una piattaforma di conferimento temporaneo nel Comune di Licata (progetto quadrifoglio di 2,9 milioni di euro, piano di comunicazione di 1,1 milioni di euro, attrezzatura compostaggio di 276 mila euro per complessivi 4,3 milioni di euro).

Non si evidenzia nessun finanziamento per il Comune di Campobello di Licata, se non il CAM installato per la raccolta differenziata ed ad oggi non funzionante, ed inoltre le informazioni contenute nella nota integrativa sul finanziamento ottenuto nel novembre del 2009 da parte della Dedalo per il polo tecnologico (a proposito il gruppo del PD ancora aspetta una relazione sull’argomento chiesta ufficialmente durante l’ultima seduta consiliare) risultano insufficienti.

Complessivamente i finanziamenti ammonterebbero a 5 milioni di euro.

Di contro l’impiantistica della Dedalo è insufficiente, i mezzi sono vecchi, sono stati rilevati dai Comuni soci, richiedono continue manutenzioni ed a quanto pare viaggiano con una portata di carico superiore a quella consentita, rischiando di causare incidenti, per come è avvenuto nel mese di Agosto.

Non ci risulta, fino a prova contraria, che sia stato adottato un piano di investimenti per rilanciare l’azienda che prescinda anche dai finanziamenti regionali e la testimonianza più concreta di ciò è la mancanza del piano industriale, dove dovrebbe trovare riscontro all’interno anche la politica degli investimenti. L’unica cosa che si ripete è quella che la Dedalo prevede di realizzare una propria discarica di R.S.U. anche se non è dato sapere in quale luogo e per quali quantità.

Con l’auspicio che le nostre osservazioni siano prese in considerazione in occasione della Sua partecipazione all’assemblea dei soci con oggetto l’approvazione del bilancio 2009, porgiamo cordiali saluti.

Campobello di Licata, 2/9/2010

Firmato

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