martedì 3 novembre 2009

I risultati delle primarie regionali del PD e l’accordo Lupo-Mattarella


Quasi 198 mila persone hanno espresso una preferenza per una delle liste presentate a supporto dei candidati alla segreteria regionale del PD.

Come tutti sappiamo le liste che sostenevano Lupo hanno ottenuto la percentuale maggiore, il 40,8% (80.390 voti) contro il 30,5% di Lumia (60.100 voti) ed il 28,8% di Mattarella (56.703 voti), risultati che tradotti in seggi si traducono in 71 seggi per Lupo (39,4%), 56 seggi per Lumia (31,1%) e 53 seggi Mattarella (29,4%).

Dunque nessuno ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, ipotesi facilmente preventivabile, condizione necessaria e sufficiente per vincere le elezioni; si apre, e dalle notizie dell’ultima ora, si chiude il ballottaggio tra Lupo e Lumia.

Ma prima di passare al ballottaggio analizziamo alcuni dati.

Lupo ha ottenuto una percentuale media di voti sopra il 40%, sopra il 50% in due province (Trapani con il 55% e Messina con il 61,6%), ma sotto il 40% in sei provincie su nove (Agrigento con il 29,6%, Caltanissetta-Enna con il 34,2%, Catania con il 29,5%, Ragusa con il 29,5% e Palermo con il 37,8%). Per la cronaca a Siracusa si è attestato sul 43,3%.

Lupo ottiene più voti rispetto a ciascuno degli altri candidati solo in tre provincie (Messina, Siracusa e Trapani) e più voti rispetto alla somma dei voti degli altri due candidati solo in due province (Messina e Trapani).

Troppo poco dunque per proclamarsi vincitore.

Gli altri due candidati hanno registrato i seguenti risultati:

- Lumia ha ottenuto le sue migliori performance a Ragusa (40%), Palermo (40%) ed Agrigento (33,1%), i risultati peggiori a Catania (19,2%), Siracusa (25,5%) e Messina (26,5%). È risultato primo in due provincie (Ragusa e Palermo), probabilmente tre (Caltanissetta), visti i risultati tra gli iscritti, se sdoppiamo i dati del collegio Caltanissetta-Enna;

- Mattarella ha ottenuto le sue migliori performance a Catania (51,4%), Agrigento (37,3%) e nel collegio Caltanissetta-Enna (37,3%). È risultato primo in tre provincie (Agrigento, Caltanissetta-Enna e Catania), probabilmente quattro (Enna), visti i risultati tra gli iscritti, se sdoppiamo i dati del collegio Caltanissetta-Enna.

Lupo ottiene il 26,2% dei suoi voti complessivi nella provincia di Messina, il 19,9% dei voti nella provincia di Palermo, il 13,0% dei voti nelle provincie di Caltanissetta-Enna , l’11,3% dei voti nella provincia di Trapani, il 10,2% dei voti nella provincia di Catania. Le rimanenti province contribuiscono per il 19,4% dei voti.

Lumia ottiene il 28,1% dei suoi voti complessivi nella provincia di Palermo, il 15,2% dei voti nelle province di Caltanissetta-Enna, il 15,1% dei voti nella provincia di Messina, il 10,4% nella provincia di Agrigento. Le rimanenti province contribuiscono per il 31,3%.

Mattarella ottiene il 25,2% dei suoi voti nella provincia di Catania, il 19,5% dei voti nelle provincie di Caltanissetta-Enna, il 16,6% dei voti nella provincia di Palermo, il 12,5% dei voti nella provincia di Agrigento. Le rimanenti provincie contribuiscono per il 26,3%.

A ciascuno dei candidati, dunque, un’area metropolitana (Messina per Lupo, Palermo per Lumia e Catania per Mattarella).

Nessun vincitore, anche se il risultato delle liste che sostenevano Lumia, fuori dalle mozioni nazionali, è davvero ragguardevole e comunque non può essere assolutamente sottovalutato sia da Lupo che da Mattarella.

Rispetto alla votazione tra gli scritti è Lumia ad aver conseguito la migliore performance ottenendo 4,2 punti percentuali in più (dal 26,3% al 30,5%), mentre Lupo ha perso 3,3 punti percentuali (dal 44,1% al 40,8%) e Mattarella ha ottenuto lo 0,3% in più (dal 28,5% al 28,8%).

Al ballottaggio vanno, dunque, Lupo e Lumia con due diversi profili, personale e politico.

Un accordo a due tra ciascuno dei candidati porterebbe la maggioranza in assemblea e la maggioranza dei voti in ciascuna provincia tranne la provincia di Catania nel caso di accordo tra Lupo e Lumia e le provincie di Messina e Trapani nel caso di accordo tra Lumia e Mattarella.

È l’accordo tra Lupo e Lumia quello che consentirebbe di ottenere una maggioranza più solida, l’accordo Lumia e Mattarella la maggioranza meno solida, ma pur sempre maggioranza.

Questa è la logica fredda dei numeri, ma tutti noi sappiamo che dietro i numeri c’è la politica, posizioni progettuali diverse, concezione della politica differenti, oltre naturalmente sposare mozioni differenti.

All’improvviso (link) stasera spunta l’accordo tra Lupo e Mattarella, che per la verità molti sospettavamo da molto tempo, ed anzi ai più la candidatura di Mattarella è sembrata solamente come un freno alla sicura vittoria di Lumia.

Ma cosa si aspetterebbe un elettore, un militante, un dirigente del PD?

Io personalmente, avendo tutte e tre le caratteristiche accennate, mi sarei aspettato che ciascuno dei candidati presentasse agli elettori ed al partito la propria proposta politica per tenere unito il partito, per rilanciarlo e soprattutto per renderlo diverso rispetto al passato e renderlo credibile agli occhi della gente, prima ancora dell’appuntamento del prossimo 8 novembre e soprattutto prima ancora rispetto a qualsiasi accordo politico.

Si salda, invece, un asse tra la mozione Franceschini e Bersani, senza al momento proposta politica, o meglio con una sola proposta ovvero sconfiggere con ragionevole certezza al ballottaggio lo sfidante Lumia.

E se i delegati si ribellano a questa logica, permettetemi di definire di “potere”?

E se anziché 126 voti Lupo ottenesse molti voti in meno quali ripercussioni politiche si avrebbero in capo al candidato vincente? come verrebbe veicolato il messaggio dai mass media e dai quotidiani?

Ma veramente Lupo e Mattarella pensano con questo accordo di governare questo partito non tenendo conto della proposta politica che ha ottenuto un voto su tre, fuori dalle mozioni nazionali (non penso che altri candidati fuori dalle mozioni in altre regioni abbiano ottenuto queste percentuali), maggioritaria nell’area metropolitana più importante della Sicilia?

Può dirci Lupo a chiare lettere quale sarà il suo atteggiamento politico rispetto ad una vecchia classe dirigente, che ha contribuito a relegare la Sicilia all’opposizione da tanti anni, visto che è sua alleata?

Può dirci Lupo come intende rinnovare la classe dirigente visto che si ritroverà imbrigliato dall’accordo appena stipulato con Mattarella e con i suoi big sponsor?

Non era forse il caso di osare di più e rompere questi vecchi schemi?

Io mi sento ancora giovane in politica e spero che questo partito possa realmente cambiare, abbandonando l’ambiguità che lo ha contraddistinto negli ultimi tempi e ritornando ad essere credibile agli occhi della gente, ma sarà così?

Per intanto fatto l’accordo tra Lupo e Mattarella qualcuno direbbe “come volevasi dimostrare”

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