sabato 12 luglio 2008

Assemblea regionale del PD ed analisi del voto

Ieri si è tenuta, presso l'Astoria Palace di Palermo, l'assemblea regionale del PD, a cui ho partecipato.
L'ordine del giorno era abbastanza ricco e comprendeva l'analisi del voto, la ripresa dell'analisi costituente, la presentazione dei lavori delle Commissioni e l'elezione della Direzione Regionale.
Il dibattito è stato articolato ed i lavori sono terminati alle ore 20:20.
Riassumendo i lavori dell'assemblea posso affermare che la cosa più importante è quello di aver fissata una data massina (28/02/09) per la celebrazione dei congressi a livello comunale, provinciale e regionale, nonchè l'avvio al più presto possibile dei circoli in tutti i Comuni siciliani.
Si è deciso altresì di eleggere la direzione regionale, composta da 17 donne e 16 uomini (per Agrigento se non dimentico nessuno sono stati eletti Mariolina Bono, Filippo Marciante, Giuseppe Sinesio, Giandomenico Vivacqua, Pasquale Amato), di prevedere la nomina di un comitato di tesoreria per la gestione economica-finanziaria del partito, di avviare il tesseramento e su proposta dell'On.le Cracolici di fare una grande manifestazione sui temi della Sicilia per il prossimo mese di Ottobre.
Durante i lavori sono stati presentati i lavori delle commissioni valori, statuto e programma ((io faccio parte di quella programma) nonchè diverse mozioni, alcune sono state ritirate altre sono state votate ed approvate.
Infine, è stato approvato il regolamento per la pubblicità e approvazione dello statuto. In sostanza abbiamo preso l'impegno di approvare lo Statuto entro il mese prossimo di settembre.
Per chi volesse approfondire la relazione del segretario regionale On.le Genovese si rinvia al seguente link.
Anche in questa occasione ho ritenuto di preparare un documento dal titolo "alcuni spunti per l'analisi del voto del PD Sicilia" che voglio mettere a disposizione di tutti.
Eccovi il documento

Alcuni spunti per un’analisi del voto del Partito Democratico nella Regione Sicilia nelle elezioni nazionali, regionali e provinciali
Premessa
La presente relazione, da considerarsi ancora provvisoria, ha come scopo quello di analizzare in maniera asettica i dati numerici del voto del PD alle elezioni provinciali, regionali e nazionali del 2008, non dimenticando le specificità di ogni appuntamento elettorale.
Non viene preso in considerazione, dunque, l’aspetto sociologico del voto e quindi manca ad esempio un approfondimento sulla rappresentanza delle classi sociali, sulla capacità o incapacità delle forze politiche di rappresentare il proprio territorio nei diversi ambiti, economico, sociale e culturale.
Al fine rendere più scorrevole la relazione ho preferito inserire le tabelle nell’appendice.
Sintesi
Dall’analisi dei dati delle tre elezioni nazionali, regionali e provinciali sono emerse le seguenti indicazioni:
­- il PD ha conseguito 718 mila voti, pari al 25,4%, alla Camera dei Deputati e 636 mila voti, pari al 25,5%, al Senato della Repubblica, ben al di sotto delle medie nazionali pari rispettivamente al 33,2% e 33,7%. La performance migliore è stata nella circoscrizione Sicilia 1 sia alla Camera che al Senato. Catania ed Enna sono le provincie dove sono state raggiunte rispettivamente la percentuale più bassa (21% in ambedue le Camere) e più alta (33,9% alla Camera e 32,9% al Senato). Rispetto le elezioni politiche dell’anno 2006 il PD ha perso solo 10 mila voti rispetto l’Ulivo, guadagnando 15 mila voti nella circoscrizione Sicilia 1 e perdendo 25 mila voti nella circoscrizione Sicilia 2;
­- nella competizione elettorale regionale il PD è sceso a 505 mila voti, pari al 18,8%. Anche in questo caso Catania ed Enna si confermano le provincie dove sono state ottenute la percentuale più bassa e più alta del partito. Rispetto le elezioni regionali il PD perde 213 mila voti e 6,6 punti percentuali, mentre rispetto le elezioni regionali del 2006 il PD perde 135 mila voti e 7,2 punti percentuali rispetto alla somma dei voti della Margherita e dei DS. Alle elezioni regionali quasi quattro elettori su dieci hanno segnato solo il simbolo del partito, non attribuendo nessuna preferenza. La Presidente Finocchiaro ha conseguito 96 mila voti in più rispetto alle liste di appoggio, nonostante anche il candidato del centro-destra abbia ottenuto anche lui più voti rispetto le liste di supporto;
­- nelle ultime elezioni provinciali il PD ha avuto un ulteriore calo di consensi fino ad arrivare a 322 mila voti (non votava solo Ragusa). In queste elezioni provinciali solo due elettori su dieci hanno nuovamente segnato solo il simbolo del partito, contro i 4 delle elezioni regionali. Rispetto, dunque, le elezioni regionali sono stati persi 183 mila voti, ovvero 152 mila voti non considerando Ragusa, mentre rispetto le elezioni nazionali sono stati persi 396 mila voti, ovvero 349 mila voti non considerando Ragusa.
In sostanza, dalle elezioni nazionali a quelle provinciali metà di elettori non hanno più confermato la fiducia al PD.



Elezione nazionale
Il Partito Democratico (PD) ha conseguito nelle elezioni per la Camera dei Deputati, senza i voti di lista dell’estero e non considerando la Valle D’Aosta, 12 milioni di voti (12.092.969) per una percentuale del 33,174% e 211 deputati.
Complessivamente la coalizione che ha sostenuto Veltroni ha raggiunto quasi 13,7 milioni di voti (13.686.501), grazie all’apporto della lista di Di Pietro che ha ottenuto 1,6 milioni di voti (1.593.532), per una percentuale del 4,37%.
All’estero, sempre per la Camera dei Deputati, il PD ha raggiunto di 331 mila voti (331.567), per una percentuale del 32,73%, primo partito all’estero, seguito dal PDL con 314 mila voti (314.357) ed una percentuale del 31%.
Al Senato il PD ha raggiunto 11 milioni di voti (11.042.326), per una percentuale del 33,69% e 116 Senatori, mentre la coalizione che ha sostenuto Veltroni ha superato i 12 milioni di voti (12.456.444).
Nella stessa competizione all’estero il PD ha raggiunto 308 mila voti (308.157), per una percentuale del 33,15%, secondo partito dopo il PDL con quasi 316 mila voti (315.720) ed una percentuale del 33,97%.
In Sicilia (tab.01) il PD alla Camera dei Deputati ha preso 718 mila voti (718.494), per una percentuale del 25,4%, inferiore di quasi 6 punti percentuali rispetto al dato nazionale (33,17%), mentre al Senato (tab.01) ha preso quasi 636 mila voti (635.682), per una percentuale del 25,5%, anche in questo caso inferiore al dato nazionale di 8 punti percentuali (33,69%).
Sia alla Camera che al Senato il PD ha raggiunto una percentuale più elevata nella circoscrizione Sicilia 1 (Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani), con rispettivamente 25,8% (25,1% alla circoscrizione Sicilia 2) e 26% (25% alla circoscrizione Sicilia 2).
Catania è la provincia dove il PD sia alla Camera (21%) che al Senato (21,1%) ha raggiunto la più bassa percentuale, ben al di sotto la media regionale, mentre la provincia di Enna è quella che ha fatto registrare la percentuale più elevata, sia alla Camera (33,9%) che al Senato (32,9), seguita da Siracusa ed Agrigento.
Rispetto le elezioni politiche del 2006 (tab.02) il PD (nel 2006 Ulivo) alla Camera dei Deputati perde quasi 10 mila voti (-9.581), da 728 mila (728.075) a 718 mila (718.484). A livello di circoscrizionale il PD guadagna 15 mila voti nella circoscrizione Sicilia 1, mentre perde quasi 25 mila voti nella circoscrizione Sicilia 2.
A livello di singole provincie quella che ha perso i maggiori consensi è quella di Catania con quasi 15 mila voti (14.873), segue Ragusa con quasi 9 mila voti (8.882) e Caltanissetta con 4 mila voti (4.261). Perdono voti anche le province di Enna (3.602) e Siracusa (3.378), mentre migliorano i risultati elettorali le provincie di Palermo con oltre 15 mila voti (15.380), Messina (6.123), Agrigento (2.831) e Trapani (1.081).

Elezione regionale
Nelle elezioni regionali (tab.03) il PD ha conseguito 505 mila voti (505.420), per una percentuale del 18,8%, che arrivano a 589 mila voti (589.120) e quasi il 22%, se si sommano anche quelli della Lista Finocchiaro (83.700), dove non tutti i candidati erano riconducibili al PD.
A livello provinciale il PD passa da 14% della provincia di Catania al 33,7% della provincia di Enna. Le provincie sopra la media regionale sono Caltanissetta, Enna, Messina e Ragusa.
Rispetto alle elezioni nazionali (tab.05), sia che consideriamo il PD da solo o insieme alla lista Finocchiaro, in ambedue i casi si è registrata un’enorme flessione, nonostante si votava lo stesso giorno. Nelle specifico sono stati persi 213 mila voti e 6,6 punti percentuali, che scendono a 130 mila e 3,5 punti percentuali considerando anche i voti della lista Finocchiaro.
Il calo percentuale più cospicuo è risultato nella provincia di Agrigento (-11%), segue Trapani (-8,5%) Ragusa (-8,2%), anche se c’è da sottolineare che in queste provincie alcuni candidati erano nella lista Finocchiaro.
Se analizziamo i risultati rispetto alle elezioni regionali del 2006 (tab.04) si evidenzia che il PD (insieme con la Lista Finocchiaro) ha perso 51 mila voti (51.193) e 4 punti percentuali (tab.06) rispetto alla somma dei voti della Margherita e dei DS, perdita che passa a quasi 135 mila voti e 7,2 punti percentuali se si confrontano solo le liste ufficiali del PD e delle di Margherits e DS.
Se confrontiamo i soli dati del PD la perdita più consistente si è registrata nella provincia di Enna con quasi 13 mila voti (12.847) e nella provincia di Caltanissetta con 10 mila voti (10.021).
Nelle regionali (tab.07) i voti del PD si sono divisi per il 60,4% come voti di preferenza e per il 39,6% come voti di lista, ovvero 200 mila elettori hanno barrato solo la lista del PD e non hanno espresso preferenze per nessuno dei candidati. Il dato dei voti di lista è risultato significativo poiché la media regionale si è attestata sul 29,1%.
A livello di singole provincie si passa dal 34,4% dei voti di lista di Enna al 50,5% a Catania, seguita con il 45,2% di Ragusa.
La candidata alla Presidenza della Regionale Anna Finocchario (tab.11) ha preso 866 mila voti (866.044) per una percentuale del 30,4% sul dato regionale, conquistando quasi 96 mila voti (95.985) in più rispetto alla coalizione che l’ha appoggiata (770.059).
A livello di singole provincie si passa dal 24,2% di Catania al 40,5% della provincia di Enna ed al 36,2% della provincia di Ragusa.
Il candidato alla Presidenza Lombardo (tab.12) ha preso anche lui più voti rispetto alle liste di appoggio (29.056) in quasi tutte le provincie, tranne Agrigento (-3.338) e Messina (-1.719), per cui tutti i voti in più conquistati dalla Finocchiaro sono frutto del suo profilo politico.

Elezione provinciale
Quasi tutte le provincie della Sicilia sono andate al voto, tranne quella di Ragusa.
I dati che prenderemo a raffronto sono solo quelli del PD, poiché in questa sede non è possibile aggregare quelli di altre liste riconducibili al PD.
Complessivamente il PD ha raggiunto 322 mila voti (322.349) di cui il 79,1% come voti di preferenza e 21,9% come voti di lista (tab.13).
I voti di lista passano dall’8,5% della provincia di Caltanissetta al 34,2% della provincia di Catania.
Rispetto alle elezioni regionali (tab.14) il PD ha perso 183 mila voti (183.071) che si riducono 152 mila voti (151.954) non considerando la provincia di Ragusa che non è andata al voto alle provinciali.
Considerando solo i voti di lista la perdita è stata di quasi 133 mila voti (132.807) che si riduce a quasi 119 mila (118.745) non considerando Ragusa, mentre i voti di preferenza persi sono risultati pari a 50 mila (50.264), che scendono a 33 mila (33.209) non considerando Ragusa.
Rispetto alle elezioni nazionali (tab.15) il PD ha perso qualcosa come 396 mila (396.145) voti, pari al 55,1% dei consensi, che scendono 349 mila (349.550), per una percentuale del 52%, non considerando la provincia di Ragusa.
A livello circoscrizionale (tab.16) la perdita dei voti si distribuisce per il 49,5% (44,7% alle Regionali) nella circoscrizione Sicilia 1 e per il 50,5% (55,3% alle elezioni Regionali) nella circoscrizione Sicilia 2

Tabelle allegate alla relazione: scarica

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