giovedì 23 ottobre 2008

I presìdi Slow Food

Da oggi e fino al 27 ottobre a Torino si terrà il Salone Internazionale del Gusto, edizione 2008, manifestazione fieristica a cadenza biennale, organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino.

La manifestazione fieristica è un appuntamento importante per chi vuole conoscere il mondo dell’enogastronomia, diventata nel tempo la mostra-mercato mondiale del cibo di qualità.

I prodotti esposti esaltano i sapori e le tradizioni, rappresentando uno straordinario esempio di patrimonio storico-ambientale nel campo dell’alimentazione.

La produzione è principalmente artigianale e su piccola scala.

Tra i produttori anche un campobellese, il nostro coordinatore cittadino Giacomo Gatì, con i suoi formaggi di alta qualità fatti con latte di capra girgentana, responsabile, insieme ad un’altra persona, del presìdio Slow Food della capra girgentana, capra dalle lunghissime corna a spirale, di taglia media con pelo lungo, folto e bianco (talvolta maculato), sul mento ha una barbetta e, sulla fronte, un ciuffo folto.

Un esempio positivo di come si possa valorizzare un prodotto di nicchia.

Ma vediamo cosa sono i presìdi Slow Food, quanti ne esistono in Sicilia e nel nostro circondario, e quale è il potenziale di sviluppo.

I presìdi Slow Food, che sono 177 in Italia e 121 in altri 46 Paesi del mondo, coinvolgono oltre 10 mila piccoli produttori: contadini, pescatori, pastori, fornai, pasticceri, eccetera.

I presìdi costituiscono un modello alternativo di sviluppo, basato sulla qualità, sul recupero delle tradizioni, sul rispetto delle stagioni e sul benessere animale.

I presìdi sono promossi e coordinati dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

I prodotti dei presìdi riportano in etichetta o sulle confezioni il contrassegno “Presidio Slow Food”, ciò garantisce la sottoscrizione da parte dei produttori di un disciplinare di produzione improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale.

I produttori dei Presìdi impiegano nelle loro confezioni, etichette e brochure informative, materiali ecologici quali carte riciclate, vetro, legno o comunque materiali che consentono possibilità di recupero e imballi minimali.

In Sicilia i presìdi slow food sono 29, regione con il maggior numero di presìdi tutelati dal marchio slow food, ed hanno un valore, secondo le stime dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, che supera i quattro milioni di euro e contano oltre 200 produttori, 29 prodotti e una superficie di quasi 500 ettari dedicata solo all’ortofrutta.
Il potenziale economico potrebbe superare i 24 milioni di euro, secondo le stime dell'Assessorato.

Tra i presìdi siciliani l’aglio rosso di Nùbia, l’ape nera sicula, l’asino ragusano, il cappero di Salina, la capra girgentana, la cipolla di Giarratana, la Cuddriredda di Delia, il fagiolo Badda di Polizzi Generosa, la fava larga di Leonforte, la lenticchia di Ustica, il limone Interdonato, il maiorchino, il mandarino tardivo di Ciaculli, le mandorle di Noto, la manna delle madonie, la masculina da magghia, il melone pucerddu d’Alcamo, l’oliva minuta, il pane nero di Castelvetrano, il pane tradizionale di Lentini, le pesche tardive di Leonforte, il pistacchio di Bronte, la provola dei nebrodi, il ragusano di razza modicana, il sale marino artigianale di Trapani, il suino nero dei nebrodi, la vasteda del Belìce.

Per quanto riguarda la capra girgentana i produttori attuali sono sei ed allevano 320 capi con un valore economico attuale di 100 mila euro. Le previsioni sono di aumentare i produttori a nove, i capi a 500, ed il valore economico a 160 mila euro.

L’altro presìdio prossimo al nostro territorio è quello della cuddriredda di Delia, dove esistono due produttori locali che lavorano un quantitativo di 86 quintali per un valore economico di 138 mila euro. La previsione è quella che i produttori aumentino a tre, per una produzione di 125 quintali ed un valore economico di 200 mila euro. La cuddriredda è un dolce, rotolino di pasta dalla complicata forma a corona, preparata con farina di grano duro, uova fresche, zucchero, un poco di strutto, vino rosso, cannella e scorzette di arancio.

La provincia di Agrigento interessa che altri due presìdi, quello dell’ape nera sicula, un’ape scurissima che si differenza dalla comune Apis mellifica ligustica per il colore scuro e le ali più piccole, molto produttiva e lavora a anche a temperature elevate, quando le altre api di bloccano, sopportando bene gli sbalzi di temperatura, mentre l’altro presìdio è quello della vastedda del Belìce, unico formaggio di pecora a pasta filata, da consumare freschissimo, straordinario per fragranza, suadenza e intensità gustativa. Questo presìdio interessa la Valle del Belice ed interessa anche le province di Trapani e Palermo.
Per approfondimenti si rinvia al sito web della fondazione slow food (link) o al sito web dei presìdi Slow Food (link)

Presìdio Capra girgentana (link)

Presìdio Cuddriredda di Delia (link)

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