venerdì 7 maggio 2010

Il probabile mancato rispetto del Patto di stabilità nel Comune di Campobello di Licata

Alcuni di voi in questi giorni sia in tv che per le strade hanno sentito parlare del famoso Patto di Stabilità che impedisce il regolare svolgimento dell’attività amministrativa, blocco dei pagamenti, lavori fermi e tanto altro ancora.

Ed ancora alcuni di voi avranno visto un’intervista del Sindaco in cui si accusava l’opposizione di irresponsabilità dovuta alla mancata approvazione di un atto di indirizzo ai funzionari per consentire loro di poter operare.

In questa nota, dunque, cercheremo di dare un contributo quanto più esaustivo sulle ragioni che con tutta probabilità porteranno il Comune a sforare il Patto di stabilità, sulla conduzione di tutta questa vicenda da parte dell’Amministrazione comunale e su quello che ha fatto il gruppo del PD.

Il Consiglio Comunale di Campobello alcuni anni fa, precisamente nel 2006, fu sciolto, ai sensi dell’art.143 del D.lgs.267/2000, per infiltrazioni mafiose e la direzione fu affidata a tre commissari.

In virtù di una disposizione di legge, commi 704 e 707 dell’art.1 della legge 296/2006, nel triennio 2007/2009, il Comune, proprio perché soggetto alla misura di rigore di cui all’art.143, ha beneficiato di risorse finanziare per oltre 5 milioni di euro da destinare a spese di investimento, che alla data del 31/12/2009 risultano impegnate ma non pagate per la lunghezza del ciclo finanziario, ed in virtù del comma 18 dell’art.77 bis del D.L.118/2008, nel testo attualmente vigente, il Patto di Stabilità non si è applicato in questi anni nei Comuni sciolti per mafia, con un obbligo di applicazione per gli stessi Comuni a partire dall’anno successivo dalla rielezione degli organi, che nel caso di Campobello si traduce nell’anno 2010.

Si legge dal sito della Camera dei Deputati che “le regole del Patto sono funzionali all’esigenza di assicurare il concorso di tutti gli enti territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, in considerazione del fatto che i vincoli sul disavanzo e sul debito, previsti dal Trattato CE e dal Patto di stabilità e crescita, si riferiscono al complesso delle amministrazioni pubbliche”.

Gli obiettivi finanziari del Patto di stabilità interno per gli enti locali sono quantificati per l’anno 2010 in 2,9 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e prevede il contributo della finanza locale al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica in termini di riduzione del saldo finanziario tendenziale del comparto.

La misura del concorso di ciascun ente alla manovra è determinata applicando determinati coefficienti all’entità del saldo 2007, calcolato in termini di competenza mista (differenza tra entrate finali e spese finali, al netto delle entrate derivanti dalla riscossione di crediti e delle spese derivanti dalla concessione di crediti; le entrate e le uscite di parte corrente si considerano in termini di competenza giuridica -accertamenti e impegni -, e quelle in conto capitale si considerato in termini di cassa – incassi e pagamenti), differenziati per i comuni e le province e a seconda che l’ente abbia o meno rispettato il Patto di stabilità per l’anno 2007 e presenti un saldo positivo o negativo nel 2007, in termini di competenza mista.

Quindi il saldo va migliorato per gli enti in disavanzo ovvero peggiorato per gli enti in avanzo in virtù di alcuni coefficienti.

Per approfondimenti si rinvia al seguente link.

Il parametro di riferimento per il calcolo del saldo finanziario è dunque l’anno 2007, anno in cui il Comune, a causa dello scioglimento, non era obbligato a rispettare il Patto di Stabilità.

In quell’anno il Comune beneficiò dei trasferimenti di cui alla legge 296/2006 per un importo di quasi 1,6 milioni di euro e degli accantonamenti della discarica di Campobello per un importo di 2,9 milioni di euro ed in virtù di queste due concause il saldo finanziario 2007 fu pari a + 4,1 milioni di euro e nel 2010, a causa del Patto, deve essere pari a +3,7 milioni di euro.

Nel saldo incidono le spese in conto capitale degli anni precedenti che non sono state ancora pagate alla data del 31/12/2009; quante e quali sono queste spese ad oggi non è dato sapere.

Ho chiesto di conoscere tale dato e mi hanno risposto che è in corso di redazione un apposito elenco, da fare approvare al Consiglio comunale.

Si intuisce, dunque, il problema oggettivo e proibitivo che il Comune quest’anno dovrà affrontare anche perché nel saldo influiranno, forse in maniera determinante, quei finanziamenti ottenuti ai sensi della legge 296/2006.

Ancora non conosciamo il progetto di bilancio di previsione, e questo di per se è grave, ma è di tutta evidenza che il Comune con tutta probabilità, allo stato conoscitivo dei fatti, non riuscirà a rispettare il Patto.

Già molti creditori non ricevono i pagamenti a causa del blocco della macchina amministrativa.

Molti si chiedono cosa abbia fatto il Comune di Campobello fino ad oggi.

Senz’altro possiamo dire che ha tenuto allo scuro il Consiglio comunale fino alla fine del mese di marzo quando con lettera, notificata il 24 marzo, il Sindaco ha convocato una conferenza programmatica per il 31 marzo successivo.

In quella riunione i capigruppo sono stati avvertiti della problematica e sono stati informati circa una lettera del Sindaco, firmata anche dal responsabile del servizio finanziario, datata il 5 marzo c.a. ed inviata al Sottosegretario dell’Interno, al Prefetto di Agrigento, al Dipartimento Ragionerie Generale della Regione Siciliana, al Segretario Reginale dell’Anci ed al componente la Commissione Bilancio, On.le Vincenzo Fontana del PDL.

Io come capogruppo del PD ho contestato questa lettera poiché era indirizzata solo ad un parlamentare mentre dove essere indirizzata a tutta la Commissione interessando tutta la deputazione visto il problema così grave e quindi ho lamentato il mancato coinvolgimento di tutte le forze politiche.

Nel saldo finanziario 2010, e poi anche 2011 e 2012, influiranno le provvidenze di cui alla legge 296/2006, la scelta dell’anno finanziario base ovvero il 2007 e l’ammontare dei residui passivi al 31/12/2009, connessi ad impegni contrattuali assunti in forza degli interventi finanziati con le provvedimento prima accennate e non ancora completamente pagati per “la complessità del ciclo finanziario degli investimenti”.

Quindi fino alla fine di marzo il Sindaco ed i componenti della Giunta non avevano fatto presagire nulla di ciò, anzi il Sindaco aveva proposto l’aumento di un settore con la relativa attribuzione di posizione organizzativa, aveva proposto la trasformazione di alcuni contratti part-time a tempo pieno ed inoltre erano stati finanziate associazioni per attività varie sul territorio e non, come ad esempio selezioni di nuoto, maratone a Milano e così via.

Di recente il Consiglio comunale è stato coinvolto nella votazione di un atto di indirizzo.

Nella sostanza il Sindaco e la Giunta invitavano il Consiglio a formulare alcuni indirizzi nei confronti dei funzionari per “provvedere ad effettuare i pagamenti per impegni contrattualmente assunti anche in violazione delle disposizioni sul patto di stabilità interno”, “a dichiarare la propria disponibilità ad approvare gli strumenti finanziari per il triennio 2010-2012, con previsioni non coerenti con gli obiettivi del patto di stabilità interno e in presenza di pareri contrari”, “a provvedere ad assumere impegni di competenza per spesa in conto capitale anche in violazione delle disposizioni sul patto di stabilità interno in caso di interventi necessari, improcrastinabili per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’ente”, “a dichiarare la propria disponibilità a provvedere, sulla base delle indicazioni del Custode giudiziario, all’applicazione dell’avanzo di amministrazione – quota vincolata, per la messa in sicurezza della discarica anche in violazione delle disposizioni sul patto di stabilità”, “assumersi la responsabilità di una ridotta capacità operativa dell’azione amministrativa a seguito dell’applicazione del sistema sanzionatorio/limitazioni amministrative” ed altro ancora.

Noi come gruppo del PD, ma anche i consiglieri di opposizione presenti, abbiamo espresso voto contrario, criticando l’Amministrazione per come ha gestito la situazione della discarica, sequestrata nell’operazione Apocalisse, poiché già lo scorso ottobre il Comune aveva ricevuto un’Ordinanza Commissariale in cui si intimava al Comune il finanziamento del progetto di messa in sicurezza e dunque tale finanziamento o trasferimento delle somme accantonate alla Dedalo, provvedimento che doveva essere fatto entro la fine del 2009 (da ultimo con lettera dell’Assessorato alle Autonomie Locali il Comune è stato diffidato, tale diffida è scaduta lo scorso 24 aprile e quindi con molta probabilità arriverà un Commissario per esercitare i poteri sostitutivi).

Qualcuno in questi giorni ci ha chiesto se c’era qualcosa che si poteva fare per risolvere questa problematica.

Io ho risposto che c’era una soluzione che poteva risolvere il problema alla radice con una modifica normativa.

Lo scorso mese di gennaio, infatti, con il D.L. 2/2010 convertito poi in Legge il 26 marzo, la n.42/2010, si è provveduto a introdurre alcune deroghe al Patto di Stabilità, prima fra tutte l’esclusione dal calcolo del saldo delle somme che direttamente o indirettamente provengono dall’UE.

È in quella legge che, a nostro giudizio, doveva essere inserita una deroga anche per i Comuni di cui all’art.143 citato, ma il Sindaco in Consiglio ci ha risposto che hanno percorso tale strada ma, siccome il provvedimento era blindato da parte del Governo, non si è potuto fare niente.

Da sottolineare che se noi avessimo saputo tutto ciò per tempo avremmo chiesto alla deputazione del PD di presentare ufficialmente un apposito emendamento al D.L. in corso di discussione e dopo avremmo visto chi era realmente favorevole a tale fattispecie, mentre il Governo Berlusconi, che era a conoscenza di tale problema, non ha presentato nessun emendamento che andasse incontro ai Comuni sciolti per mafia, anzi dal resoconto parlamentare si evince che molti emendamenti del PD sono stati bocciati, tesi ad esempio a sbloccare gli impegni contrattualizzati alla data del 31/12/2009 per spese di investimento quali l’edilizia scolastica, la sicurezza ambientale, le opere di rilievo sociale, la messa in sicurezza del territorio e della mobilità oppure tutte le spese contrattualizzate nei limiti della disponibilità di cassa.

Noi naturalmente abbiamo cercato di fare quello che era nelle nostre possibilità, come gruppo di opposizione, criticando l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale tenuto fino a quel momento e chiedendo il ritiro dell’atto di indirizzo, manifestando la volontà a sottoscrivere un documento unitario da inviare a tutti gli organi competenti, con la disponibilità delle dimissioni in massa in caso di mancata soluzione al problema.

Loro hanno rigettato tale richiesta ed hanno votato l’atto di indirizzo, nonostante l’indomani c’era in discussione una interpellanza urgente presentata dall’On.le Fontana a nome del PDL in cui si chiedeva un intervento del Governo (link).

La risposta del Governo (link) è stata quella di condivisione della tesi, oggettiva, del Comune di Campobello, e degli altri 14 che si trovano nella medesima situazione, ma il Sottosegretario ha detto che è necessario adottare un provvedimento specifico con copertura finanziaria, atteso che non basta una semplice interpretazione, come auspicato dal Sindaco di Campobello durante i lavori consiliari.

Dunque, al momento, a normativa invariata, si può fare poco e la disponibilità del Governo doveva trovare, secondo noi, adeguato riscontro nel D.L. 2/2010 e non in un provvedimento futuro ed incerto, tutto da costruire, dove si rimetterebbero in moto anche i desideri di tantissime Amministrazioni Comunali, anche perché il problema del Patto riguarda tantissimi Comuni d’Italia; ed infatti nel 2011 secondo l’ANCI la metà dei Comuni d’Italia avranno avanzi di amministrazione, ovvero somme in più che non potranno spendere.

Il giorno successivo all’approvazione dell’atto di indirizzo, durante la seduta di prosecuzione dei lavori consiliari e dopo la risposta mattutina del Governo all’interpellanza citata, abbiamo presentato una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale per l’approvazione di un ordine del giorno contenente la modifica dell’art.77 bis del D.L. 112/2008 (allegato alla fine di questo post), introducendo la deroga per i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, da inviare a tutta la deputazione siciliana per presentare una proposta di legge di modifica del Patto.

Il Consiglio comunale è stato convocato per discutere di questo argomento per il prossimo 12 maggio alle ore 20, appena sarà approvato l’ordine del giorno sarà trasmesso alla deputazione per verificare la concreta disponibilità del Governo alla modifica normativa.

In caso di esito negativo ci può essere un’altra soluzione derivante dall’intesa di programma Stato-Regioni, includendo nell’intesa i finanziamenti di cui alla legge 296/2006, così come avvenuto per l’anno 2009 (intesa siglata nel mese di aprile di quest’anno) per le somme stanziate per i precari, oppure ancora un’altra soluzione contemplata dalla normativa ma che a quanto pare il Comune di Campobello non dovrebbe rientrarci.

Infine è da sottolineare che ad oggi non esiste un progetto di bilancio e quantunque esistesse non potrebbe essere discusso in Consiglio comunale anche perché questa Giunta Comunale ha provveduto ad adottare il piano triennale delle opere pubbliche 2010/2012 solo lo scorso 26 marzo e per legge tale strumento deve rimanere affisso all’albo pretorio fino al 26 maggio per poi essere incluso tra gli allegati al bilancio e quindi c’è stato un deficit di programmazione di questa Amministrazione Comunale ed infatti, a nostro giudizio, l’altra sera non dovevamo discutere l’atto di indirizzo ma il Bilancio vero e proprio.

Giuseppe Sferrazza
Capogruppo PD al Consiglio comunale di Campobello di Licata

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PER IL CONSIGLIO COMUNALE
Oggetto: Ordine del giorno da inviare ai Deputati e Senatori eletti nella Regione Sicilia ai fini della presentazione di una proposta di legge nazionale di modifica dell’art.77 bis del D.L. 112/2008, nel testo attualmente vigente, allo scopo di prevedere una deroga al Patto di Stabilità per le provvidenze ricevute ai sensi dei commi 704 e 707 della legge 296/2006
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAMPOBELLO DI LICATA
Premesso che:
- il Comune di Campobello di Licata, a decorrere dal 18/6/2006, è stato destinatario della misura di rigore prevista dall’art.143 del D.lgs. n.267/2000 (D.P.R. del 18/6/2006) per i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, successivamente prorogata fino al 24/6/2009 (D.P.R. 16/1/2008);
- ai sensi del comma 704 della legge 27 dicembre 2006, n.296 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) i comuni di cui all’art.143 del D.lgs. 267/2000, tra cui il Comune di Campobello di Licata, a decorrere dall’anno 2007, hanno ottenuto il rimborso a carico dello Stato degli oneri relativi alle Commissioni Straordinarie da destinare a spese di investimento;
- ai sensi del comma 707 della legge 296/2006 i comuni, tra cui il Comune di Campobello di Licata, che si sono trovati, alla data del 1° gennaio di ciascun anno, nelle condizioni di cui all’art.143 del D.lgs.267/2000, sono risultati destinatari di un contributo destinato alla realizzazione o manutenzione di opere pubbliche nella misura massima di 30 milioni di euro, ripartiti in base alla popolazione residente come risultante al 31 dicembre del penultimo anno precedente;
- le somme concesse ed erogate al Comune di Campobello di Licata, ai sensi dei commi 704 e 707 della legge 296/2006, ammontano ad € 5.231.990,16 (€ 1.553.32030 per il 2007, € 1.627.744,76 per il 2008, € 2.050.925,10 per il 2009);
- i Comuni che hanno subito il provvedimento di rigore di cui all’art.143 del D.lgs. n.267/200 ai sensi del comma 18 dell’art.77 bis del D.L. 112/2008, nel testo attualmente vigente, sono soggetti alle regole del patto di stabilità interno dall’anno successivo a quello della rielezione degli organi istituzioni;
- il Comune di Campobello di Licata ha rinnovato i propri organi elettivi nel 2009 per cui è soggetto al Patto di stabilità a partire dall’anno 2010;
- attualmente sono diversi i comuni, precedentemente sottoposti alla misura di rigore di cui all’art.143 del D.lgs.267/2000, che si trovano ad affrontare le conseguenze che il rispetto delle disposizioni in materia di patto di stabilità interno determina sulla situazione finanziaria dei propri bilanci;
Considerato che:
- ai fini del calcolo del rispetto del patto di stabilità si considera il saldo finanziario dell’anno 2007 tra entrate finali e spese finali calcolato in termini di competenza mista così come disciplinato dal comma 5 dell’art.77 bis citato;
- che le provvidenze di cui ai commi 704 e 707 della legge 296/2006 incidono nel saldo finanziario 2007 del Comune di Campobello di Licata per un importo di € 1.553.320,30 concorrendo di fatto a contribuire in maniera rilevante allo sforamento del patto di stabilità per l’anno 2010;
- con interpellanza urgente n.2-00683 presentata dall’On.le Vincenzo Antonio Fontana, ed altri parlamentari del PDL in data 21/4/2010, nella seduta assembleare n.310 della Camera dei Deputati, per sapere dal Ministero dell’Intero e delle Ministero dell’Economia e delle Finanze “se il Governo, alla luce del vigente quadro normativo, dell'irrazionale rapporto che si è venuto a determinare tra le disposizioni di favore previste per i comuni sottoposti misure di rigore, delle disposizioni di finanza pubblica e delle norme sull'ordinamento finanziario e contabile, dei pesanti effetti del blocco dei pagamenti per spese d'investimento contrattualmente assunte durante il periodo commissariale, non ritenga di intervenire rapidamente, per trovare una soluzione che ponga fine a una situazione che potrebbe rivelarsi assolutamente disastrosa, attraverso misure idonee a sterilizzare, agli effetti del patto di stabilità interno, gli interventi finanziati con le provvidenze previste dai commi 704 e 707 della legge n. 296 del 2006, assumendo come valori di riferimento per la determinazione degli obiettivi le risultanze dell'esercizio finanziario precedente a quello in cui l'Ente è stato assoggettato ai vincoli del patto, e armonizzando il quadro dei valori in prossimità all'ingresso nella gestione ordinaria”;
- che il Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze, Alberto Giorgetti, nella seduta assembleare n.314 del 29/4/2010 della Camera dei Deputati, per come si evince dal resoconto stenografico, pur condividendo “sostanzialmente le ragioni espresse nel documento parlamentare le motivazioni profonde che stanno dietro alla necessità di fornire non solo una risposta ai sindaci, ma anche una risposta vera in termini amministrazione ai cittadini” ha detto “che il Patto di stabilità, così come è organizzato, non prevede deroghe specifiche nei confronti di queste amministrazioni”, che il tema “è sostanzialmente politico” e qualunque metodo da suggerire per poter uscire da vincoli così stringenti “deve precedere una sostanziale copertura di carattere tecnico e di risorse che vengono destinate per poter consentire una deroga o, chiamiamola così, una modifica del funzionamento del Patto di stabilità, che dovrebbe tener conto di parametri diversi rispetto a quelli ordinari” ed infine ha annunciato che stanno lavorando ad un provvedimento che prevede anche la relativa copertura poiché “non basta una semplice interpretazione” anche perché “non è possibile dire che non rispettiamo la sanzione, che in qualche modo togliamo la sanzione dal Patto di stabilità, perché questo significherebbe a maggior ragione porre i conti pubblici in una situazione di difficoltà in questa congiuntura” e dunque stanno studiando una soluzione per trovare una copertura che “dovrà entrare in un provvedimento specifico, che garantisca la copertura e che consenta a questi sindaci di poter operare secondo il mandato che gli è stato assegnato e riconosciuto dalla popolazione” sperando “di poter trovare una risposta in tempo ragionevoli”;
- dunque serve un provvedimento specifico per risolvere il problema;
- uno di questi provvedimenti è la modifica dell’art.77 bis del D.L. 112/2008, nel testo attualmente in vigore a seguito delle ultime modifiche di cui al D.L. 25/1/2010, n.2, convertito dalla legge 26/3/2010, n.42, allo scopo di neutralizzare gli effetti di cui ai commi 704 e 707 citati;
Ritenuto:
- opportuno approvare un ordine del giorno da inviare a tutti i Deputati e Senatori eletti nella Regione Siciliana allo scopo di proporre una proposta di legge nazionale di modifica dell’art.77 bis del D.L. 112/2008,
per quanto premesso, considerato e ritenuto il Consiglio Comunale di Campobello di Licata
DELIBERA
- di approvare un ordine del giorno che contiene la proposta di modifica dell’art.77 bis del D.L. 112/2008, nel testo attualmente vigente, da inviare ai Deputati e Senatori eletti nella Regione Sicilia allo scopo di proporre una proposta di legge nazionale di modifica dell’art.77 bis citato, previa individuazione delle risorse finanziare per la relativa copertura finanziaria, introducendo un nuovo comma, il 7-sexies che così reciterebbe:
“Nel saldo finanziario di cui al comma 5 non sono considerate le risorse provenienti dagli stanziamenti di cui ai commi 704 e 707 della legge 296/2000 né le relative spese in conto capitale sostenute dai Comuni di cui al successivo comma 18. L’esclusione delle spese opera anche se effettuate in più anni, purché nei limiti complessivi delle medesime risorse”.
- di inviare la proposta di delibera a tutti i Deputati e Senatori eletti nella Regionale Sicilia;
- di inviare la proposta di delibera agli altri Comuni che hanno subito il provvedimento di rigore di cui all’art.143 del D.lgs. n.267/2000 ai fini dell’adozione di un analogo provvedimento.

Campobello di Licata, 29/4/2010

Firme

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