venerdì 29 aprile 2011

Le nostre posizioni sul piano industriale della Dedalo

Lo scorso 26 aprile abbiamo inviato una lettera al Sindaco di Campobello per esternare la nostra posizione sulla 2^ bozza del piano industriale presentato dalla Dedalo ed oggetto dell'odierna assemblea dei soci.
La lettera segue quella inviata lo scorso mese di gennaio sulla 1^ bozza di piano industriale e tutta l'azione politica portata avanti dal PD sull'argomento e che già ha dato i suoi primi frutti e che è possibile visionare dai precedenti post.
Di seguito si riportano ambedue le osservazioni presentate.


GRUPPO CONSILIARE DEL PD DI CAMPOBELLO DI LICATA

Prot. 5530 del 26/4/2011
Al                    Sindaco del Comune di Campobello di Licata
Oggetto:         Piano industriale 2011 della Dedalo Ambiente
Il sottoscritto Giuseppe Sferrazza, nella qualità di capogruppo del PD di Campobello di Licata, già lo scorso 29 marzo aveva segnalato alcuni suggerimenti sulla bozza di piano industriale (oltre a quelli segnalati nella nota dell’11/11/2011), integrati verbalmente con il funzionario competente al ramo, così come avevo auspicato un pronto intervento per l’approvazione del protocollo di intesa suggerito dalla Dedalo per l’avvio della raccolta differenziata.
Le ricordo altresì che in alcune riunioni tenutesi presso il Comune avevo sollecitato il coinvolgimento di altre Amministrazioni che avevano raggiunto ottime percentuali di raccolta differenziata allo scopo di avviare sul serio nel nostro territorio la raccolta differenziata, atteso che nel 2010 è risultata pari all’1,5% , ovvero non è esistita.
Nella bozza di piano industriale sono anche evidenziati gli ulteriori risparmi che il Comune potrebbe conseguire raggiungendo l’obiettivo di raccolta differenziata fissato dalla normativa per l’anno 2011, obiettivo raggiungibile grazie all’approvazione di quel famoso ordine del giorno approvato da alcuni Consigli comunali dell’Ambito, tuttavia per evitare che tutto ciò rimanga lettera morta è opportuno fare di più, molto di più, anche perché non ci risulta che siano stati fatti adempimenti operativi per l’avvio della raccolta differenziata nel nostro territorio.
Ritornando alla bozza di piano industriale, che dovrà essere approvata entro la fine del mese, si segnala quanto segue (alcuni di questi suggerimenti sono già stati fatti verbalmente):
-         la Dedalo fino alla comunicazione dello scorso 4/2/2011 (prot.1740 dell’8/2/2011) ha ribadito che il costo del servizio è pari ad € 143,53 per abitante per un costo complessivo di euro 18.386.767,12 oltre iva “nelle more che l’Assemblea dei Soci dia indicazioni circa la rivalutazione istat per l’anno in corso” e durante la conferenza dei Sindaci tenutasi lo scorso 14 febbraio presso la nuova sede della Dedalo nell’Asi di Ravanausa si è deciso di non votare proprio sul punto relativo alla rivalutazione ISTAT, ragione per cui il costo complessivo indicato nelle tabelle 9, 10.2 e 10.4 della nuova bozza del piano industriale, pari ad euro 18.629.418,21, deve essere ricondotto quanto meno al costo di euro 18.386.767,12, poiché anche questo ultimo è stato frutto di semplici comunicazioni della Dedalo mai suffragate da un vero piano industriale ed avallate dai Consigli comunali dei Comuni appartenenti all’ATO rifiuti. Inoltre, nel piano industriale deve essere previsto il rispetto di una delle direttive impartire al liquidatore all’atto della noma dello scorso 27 gennaio ovvero “ridurre il costo del servizio”;
-         dall’analisi della spesa del personale sembra eccessivo sia il numero (n.30 unità) che il costo del personale impiegato nei servizio di ambito (euro quasi 1,4 milioni di euro), così come sembra eccessiva la spesa per il lavoro straordinario (349 mila euro) e la spesa per il lavoro interinale (337 mila euro). Va fissato un tetto sia per il lavoro straordinario che per quello interinale. A nostro giudizio, comunque, il numero degli impiegati (n.16 unità) nei servizi di ambito sembra eccessivo;
-         c’è da chiarire il punto relativo al personale comandato il cui costo ammonta a 775 mila euro per complessive 24 unità;
-         non si capisce se il costo della stazione di trasferenza pari a quasi 730 mila partecipi al costo complessivo del servizio poiché nel caso positivo si dovrebbe sapere quali risparmi apporti tali ipotesi in termini di minori costi di trasferimento, di carburante, di personale e di straordinari. Si parla poi di stazione di trasferenza all’ASI di Ravanusa mentre è notorio che vi è un analogo progetto, presentato da una ditta privata, nel territorio di Campobello. Inoltre, l’area individuata dalla Dedalo per la stazione di trasferenza (inizialmente era prevista un’altra area) è stata destinata per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, il cui progetto dovrebbe essere stato presentato alcuni anni fa. Delle due l’una, o si realizza la stazione di trasferenza nell’area ASI e dunque non si realizza l’impianto di compostaggio (che invece dovrebbe essere prioritario per il nostro ambito per  il forte contributo che darebbe per l’incremento della raccolta differenziata) oppure se non si realizza la stazione nell’area ASI e dunque resta in piedi la proposta del privato, atteso che la stazione determina minori costi di trasferimento dei rifiuti grazie all’utilizzo di mezzi (rapporto 3:1); è altrettanto notorio che con la quarta vasca non si avrebbe la necessità di realizzare la stazione;
-         nel piano industriale non trova riscontro l’ipotesi della realizzazione della quarta vasca nonostante tra le direttive impartite al liquidatore vi è quella che impone di “realizzare la quarta vasca della discarica di Campobello di Licata al fine di addivenire alla sua riapertura” e tale direttiva non è in contrasto con l’altro punto teso a “riportare il piano industriale alla scadenza del mandato del liquidatore ovvero fino al 31 dicembre 2011 anche perché la quarta vasca dispone dell’AIA già rilasciata ed i lavori per la messa in sicurezza della discarica sono in procinto di essere avviati;
-         nel costo del servizio non è compreso l’ammortamento annuale delle attrezzature per la raccolta differenziata che dovrebbero essere acquistate grazie ad un finanziamento regionale. Naturalmente la soluzione individuata è corretta ma tuttavia non si può aspettare fino alla fine dell’anno tale finanziamento altrimenti la differenziata non partirà mai ed i costi per l’ambito rimarranno elevati;
-         nel costo complessivo proposto non sono previsti gli eco-oneri che secondo le previsioni dovrebbero essere pari nel 2011 a 54 mila euro per il Comune di Campobello e complessivamente a 722 mila euro per l’intero ambito. Se aggiungiamo tali costi al costo complessivo proposto dalla Dedalo il totale ammonterebbe a 19,4 milioni di euro ovvero 1,1 milioni di più rispetto a quanto applicato nel 2010. In ogni caso nella tabella 8.3 c’è un errore nella casella ex post in quanto sono errate le quantità conferite;
-         nel costo complessivo non sono neanche previsti, come rilevato nella bozza di piano, gli eventuali maggiori costi per maggiori tempi di conferimento in discarica, dipendenti da possibili tempi morti derivanti dall’afflusso nella stessa di mezzi di diverse provenienze;
-         nel costo non sono previste le somme che dovrebbe riconoscere la Provincia Regionale di Agrigento per la pulizia dei litorali, mentre a noi giudizio devono essere previste atteso che con l’approvazione del piano lo stesso diverrebbe vincolante anche per la Provincia di Agrigento visto lo status di socio;
Complessivamente, dunque, ci sono molti costi che allo stato non sono previsti ma che se si dovessero verificare farebbero aumentare di molto il costo complessivo del servizio ben al di sopra di quello approvato fino all’anno scorso, ragion per cui è necessario comunque fissare un tetto massimo.
Infine, Le ricordo, come segnalato nella lettera dello scorso 29 marzo, che è opportuno avviare la procedura per approvare entro il 7/6/2011 l’atto e lo statuto delle nuove S.R.R. oltre al fatto che con l’approvazione della legge 5/2011 le società con totale o prevalente capitale pubblico, come la Dedalo, limitatamente all’esercizio delle funzioni amministrative, devono perseguire oltre gli obiettivi di economicità, di efficacia, di pubblicità anche quello di imparzialità e trasparenza. È, dunque, importante sollecitare la Dedalo al rispetto della nuova legge che è entrata in vigore oggi e procedere alla pubblicazione sul sito web della società di tutta una serie di dati, dal bilancio alla spesa del personale ed altro ancora.
Cordiali saluti.
Campobello di Licata, 26/4/2011
Firma

Osservazioni presentate in data 11/1/2011 durante la conferenza dei Capigruppo
OSSERVAZIONI SULLA BOZZA DI PIANO INDUSTRIALE DELLA DEDALO
Scopo del presente documento è quello di esprimere alcune osservazioni sulla prima bozza di piano industriale, elaborato dalla Società d’ingegneria “Studio Lumera s.r.l.” per conto dalla Dedalo Ambiente AG3 S.p.A., per l’ottimizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti nell’ATO AG3 che comprende i Comuni di Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Licata, Naro, Palma di Montechiaro e Ravanusa.
Finalmente, dunque, dopo varie ed insistenti richieste, ben oltre la tempistica annunciata dalla Dedalo, ovvero il 30/06/2010, è stata presentata una prima bozza che secondo i redattori necessita di “un processo di confronto, esame e validazione con i Comuni dell’ATO”, anche se per la verità, se si esclude il presente incontro, non si ha contezza di incontri, eppure alcuni giorni fa era già previsto l’approvazione del documento in un’apposita Assemblea dei Sindaci.
Il documento, redatto in via provvisoria, doveva nella versione definitiva comprendere “una più completa e corposa relazione esplicativa e propositiva” ma ad oggi non è stata prodotta, o almeno al Comune di Campobello di Licata non è ancora pervenuta, ragion per cui tutte le analisi faranno riferimento alla 1^ bozza disponibile.
Il piano industriale è stato elaborato tenendo conto di due periodi temporali che sembrano riferirsi al 2009, quale situazione ex ante, ed il 2012 quale situazione a regime.
Per quanto riguarda l’anno a regime è opportuno evidenziare che i termini di cui all’art.19 della LR 9/2010, ovvero che le attuali gestioni dovevano comunque concludersi entro e non oltre il 12/4/2011 (un anno dall’entrata in vigore della legge), sono stati prorogati dalla Disposizione Commissariale n.28 del 14/12/2010, emanata ai sensi della OPCM 3887/2010, al 31/12/2011 ragion per cui l’arco temporale di riferimento dell’attuale gestione della Dedalo va ricondotto a quella data poiché a far data dal 1° gennaio 2012 la gestione del servizio sarà sotto responsabilità esclusiva delle nuove SRR. A tal fine è opportuno richiamare il contenuto della circolare n.2 dello scorso 16 dicembre dell’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità che sul punto ha chiarito che “gli attuali consorzi o società d’ambito nonché i liquidatori, una volta nominati, dovranno garantire, anche attraverso l’adozione di specifici atti, che il servizio di gestione integrata dei rifiuti venga svolto sino e non oltre i suddetti termini”, fissati per il 31/12/2001 e che “tutti gli atti di gestione, ivi compresi quelli riguardanti il personale, posti in essere e/o che producano effetti oltre i termini di cui al comma 12 dell’art.19 della legge saranno viziati da nullità in quanto emessi in carenza di potere, subentrando la competenza esclusiva delle S.R.R.”.
Il piano industriale, dunque, al fine delle opportune valutazioni dei Consigli comunali dell’ATO AG3, anche in relazione al costo del servizi 2011, dovrà essere ricondotto al 2011 ed il 2012, se lasciato, può essere considerato solo un auspicio, senza nessun valore di legge.
I dati relativi alla popolazione si riferiscono a quelli desunti dal piano d’ambito, ovvero alla data del 31/12/2001, non riscontrabili tuttavia con quelli ufficiali, almeno per il Comune di Campobello di Licata, ed un’altra data che verosimilmente coincide con il mese di giugno del 2009, almeno per Campobello e Canicattì.
Il piano prende spunto dal Piano d’Ambito, che a tutt’oggi non è disponibile al Comune di Campobello di Licata, e parte da alcuni assunti ovvero che:
-         il personale oggi in forza all’ATO AG3 è ritenuto “in linea di principio e salvo spostamenti e riutilizzi da approfondirsi nella fase operativa da parte dei competenti Uffici dell’ATO, sufficiente per un proficuo sviluppo della R.D. con il sistema misto stradale che domiciliare, salvo verifica delle rispettive proporzionai e rendimenti in corso d’opera”;
-         i mezzi in forza “siano al momento idonei per numero, mentre va verificata più nel dettaglio la loro efficienza e funzionalità, per valutarne l’idoneità operativa e l’eventuale necessità di sostituzione e/o integrazioni”.
Il Piano prevede anche la realizzazione di una stazione di trasferenza per migliorare il sistema di trasporto e conferimento nell’impianto di Siculiana da localizzarsi nell’ASI di Ravanusa, nonché il raggiungimento dell’obiettivo del 65% della raccolta differenziata voluto dalla normativa vigente e che l’impiantistica di servizio, nuova e/o di completamento, ad eccezione della “sola stazione di trasferenza” sia realizzata solo su finanziamento pubblico.
Sull’impiantistica e sugli obiettivi relativi alla raccolta differenziata è opportuno evidenziare quanto segue.
Come accennato in precedenza, l’attuale gestione della Dedalo terminerà, salvo proroghe Commissariale, il 31/12/2011 per cui è necessario capire cosa è realmente necessario per il futuro di questi territori nella nuova ottica provinciale.
Per fare questo è necessario a nostro giudizio verificare la dotazione impiantistica, del nuovo ATO da costituire, disponibile nel breve, nel medio e lungo periodo e poi decidere quale impiantistica realizzare.
Al momento l’unico dato certo è l’AIA ottenuta dalla Dedalo, nel mese di aprile del 2009, per realizzare nel territorio di Campobello una nuova vasca autonoma in Contrada Bifara-Favarotta di 172 mila mc con la contestuale messa in sicurezza delle tre vasche di raccolta esaurite.
Perché nulla è stato fatto fin’ora?
Qualcuno afferma che i costi della messa in sicurezza sono proibitivi per cui non vi è la convenienza a realizzare la nuova vasca. Se così stanno le cose così perché è stato presentato originariamente il progetto di ampliamento della discarica se si sapeva fin dall’inizio che i costi erano proibitivi?
Ed inoltre i soldi nelle disponibilità del Comune per la messa in sicurezza sembrerebbero insufficienti rispetto a quelli che necessitano ed allora ci sono due soluzioni o è la Regione a provvedere al finanziamento (non solo per i 2,4 milioni di euro, come da delibera del Commissario ad acta dello scorso mese di settembre) oppure dovranno essere i Comuni attraverso l’aggiornamento e l’approvazione definitiva della tariffa di conferimento in discarica, mai approvata dalla Regione, sicuramente non può essere un problema solo e soltanto del Comune di Campobello di Licata.
Ritornando all’impiantistica è opportuno evidenziare che sarebbe più interessante realizzare un impianto di compostaggio che ridurrebbe di molto i rifiuti da conferire in discarica, vista l’elevata incidenza percentuale in peso sui rifiuti.
L’obiezione che viene fatta è quella che i costi sono elevati e la Dedalo non ha capacità finanziarie adeguate ed inoltre la Regione, nonostante a quanto pare vi sia un progetto presentato, non ha ancora provveduto a finanziarlo.
All’obiezione si può facilmente rispondere che in questi anni a causa della chiusura della discarica di Campobello e del conferimento a Siculiana la Dedalo ha già chiesto ai Comuni  oltre 9 milioni di euro a titolo di maggiore costi di conferimento oltre IVA, mentre con l’attivazione della raccolta differenziata fin dal 2004, anno in cui iniziò il conferimento della Dedalo, secondo percentuali dignitose si sarebbe allungata la vita utile della discarica con i connessi minori costi di trasporto verso Siculiana ed i minori costi di conferimento.
Anche sui costi elevati ci sarebbe da ridire poiché a Ragusa è stato finanziato un impianto di 2,3 milioni di euro ed a Castelvetrano il 1° lotto da 2,5 milioni di euro.
Sarebbe interessante sapere perché l’impianto di compostaggio di Ravanusa non è stato fino ad oggi realizzato nonostante l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3072 del 21/7/2000 fissava all’art.6 che in attuazione del “Documento delle priorità degli interventi per l’emergenza rifiuti” il Commissario delegato-Presidente della Regione siciliana doveva realizzare alcune opere tra cui un impianto di compostaggio nell’area ASI di Ravanusa ed in altre aree, come quella di Grammichele dove è stato realmente realizzato.
Tale impianto potrebbe essere realizzato con fondi propri o in sostituzione della stazione di trasferenza per come spiegato più avanti. Il non avere mai pensato a realizzare investimenti con fondi propri è stato da sempre un errore della Dedalo anche perché alla fine sono stati sostenuti costi elevati per altre finalità, come i costi di trasporti di Siculiana, e nulla è rimasto come impiantistica.
Riepilogando dunque è necessario approfondire la possibilità tecnica di realizzare la quarta vasca e valutare bene la realizzazione dell’impianto di compostaggio in luogo della realizzazione della stazione di trasferenza.
Per quanto riguarda gli obiettivi della raccolta differenziata il piano industriale prevede il raggiungimento del 65% nel 2012, tuttavia è opportuno rimodulare il piano tenendo conto, alle luce delle superiori considerazioni, degli obiettivi della normativa per il 2011 che risultano fissati dall’OPCM n.3887 del 9/7/2010 ovvero al 35% di raccolta differenziata (almeno carta, plastica, vetro e metalli) di cui almeno il 50% di raccolta destinata al riciclo.
Tale obiettivo deve essere raggiunto sul serio e non come quello che doveva essere raggiunto ai sensi della lr 9/2010 nel 2010, ovvero il 20%. A tal fine si ricorda che il mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata costituisce grave violazione di legge che può portare allo scioglimento degli organi.
Per quanto riguarda la situazione del personale, non avendo altri elementi per stabilire se il numero è congruo o meno, in questa fase si prendono per buoni i dati proposti sottolineando tuttavia tre aspetti ovvero che nel piano è necessario stabilire il rispetto della LR 9/2010 nella parte relativa al personale ovvero che in ogni SRR, ma anche nella Dedalo, il rapporto tra profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti e i rimanenti profili professionali non può essere inferiore al 90%. Va avviata, inoltre, una verifica per tutto il personale impiegato nell’area logistica e nei servizi comuni, che obiettivamente sembrano eccessivo da una prima analisi rispetto a quello impiegato nella raccolta diretta. Per ultimo è necessario verificare il personale comandato e se il trasporto nella discarica avviene con personale interno o esterno, nel secondo caso è necessario rivedere tale situazione per impiegare al meglio ed al massimo della produttività il personale interno della Dedalo.
Il piano industriale è stato elaborato tenendo conto del fatto che il servizio è unico e verrà offerto a tutti alle medesime condizioni, ovvero sulla base del parametro “euro per abitante”, anziché, come di norma avviene, “euro per tonnellata di rifiuto gestito”, parametro ritenuto “abbastanza inusuale” dal Commissario delegato ex O.P.C.M n. 3887/2010 con un’apposita lettera inviata alla Dedalo.
Il piano, invece, dovrebbe essere modulare per tenere conto del livello di servizio da offrire ai Comuni, fermo restando che prima dovrebbe essere utilizzato al massimo della produttività il personale interno. Ad esempio raccolta giornaliera piuttosto che un giorno si ed un giorno no, spazzamento giornaliero o meno, pulizia delle ville ed altro ancora. In questo modo ogni Comune potrebbe scegliere il livello di servizio compatibile con le risorse finanziarie dell’Ente.
Nella bozza di piano, oltre al fatto che i dati di bilancio del 2009 non trovano riscontro nella bozza di piano industriale, sembrerebbero esserci alcuni errori ed incongruenze quali:
-         Tabella 2.0 della Dedalo relativa alla situazione ex ante. C’è un’incongruenza con le tabelle dei Comuni. In quella di riepilogo non è riportata la raccolta differenziata riportata invece nelle tabelle dei singoli Comuni. La quota conferita in impianto di smaltimento è pari a 58.718,17 tonn/anno contro il dato rappresentato dalla tabella pari a 61.169,99 tonn/anno;
-         Tabella 2.0.7 relativa al Comune di Palma di Montechiaro. Il totale rifiuti indicato (19.837,97 tonn/ann) è diverso da quello effettivo (10.139,57 tonn/anno). Il dato rappresentato nella tabella è quello di Licata. La quota conferita in impianto di smaltimento dovrebbe essere pari a 9.932,10 tonn/anno e non a 19.630,50 tonn/anno come riportato nella tabella, di conseguenza le percentuali cambiano;
-         Tabella 2.1 e seguenti. Come raccolta differenziata si sommano due grandezze percentuali diverse, essendo diverso il denominatore. Ad esempio nella tabella 2.1.1 la percentuale di raccolta differenziata è data dal rapporto tra raccolta differenziata (604,80 tonn/anno) e totale quantità RSU (976,50 tonn/anno), mentre la quota di raccolta differenziata derivanti dal altri rifiuti è data dal rapporto tra totale rifiuto raccolto (83,70 tonn/anno) e la quantità di RSU più gli altri rifiuti (1.080,35 tonn/anno). Di conseguenza essendo due denominatori diversi non è possibile sommare i due valori percentuali rispettivamente pari a 61,94% e 7,75%, la somma dunque non sarà pari a 69,68% ma a 63,73%;
-         Tabella 2.1.7 relativa al Comune di Palma di Montechiaro. Il totale quantità RSU è pari a 10.139,57 tonn/anno e non a 19.837,97 tonn/anno. La quota recuperabile da raccolta differenziata è pari a 6.279,94 tonn/anno e non a 24.279,76 tonn/anno. La quota da conferire in impianto di smaltimento è pari a 3.859 tonn/anno e non 7.551,32 tonn/anno. Anche la quota di altri rifiuti è errata;
-         Tabella 4.1.9 relativa al costo del personale. La tabella andrebbe integrata con la tabella 8.2.2 relativa al costo annuo trasporto con auto compattatori che ricomprende solo spesa del personale. Il dato totale passerebbe da 10.421.246,45 € ad 11.155.125,72 €;
-         Tabella 8.1 relativa ai costi di smaltimento dei rifiuti. La quota conferita in discarica, al meno nella situazione ex ante, è diversa rispetto a quella indicata nelle singole tabelle. Ad esempio per Campobello di Licata la quota conferita in discarica è pari a 4.665,22 tonn/anno mentre nella tabella 2.0.3 è pari a 4.704,25 tonn/anno. Nella situazione a regime le due tabelle coincidono, tranne per Palma dove la quantità conferita a regime è pari a 3.859 tonn/anno e non a 7.551,32 tonn/anno, come il dato di Licata, per cui il costo complessivo di cui alla tabella 10 è pari a 1.920.209,21 euro e non a 2.224.714,91 euro. Chiarire anche la tariffa media pari a 82,47 €/tonn anche perché la tariffa di Siculiana è pari a 61,26+11,66 €/tonn, oltre ecotassa;
-         Tabella 8.2.1 relativa al costo annuo di utilizzo completo della stazione di trasferenza.  Nel costo si dovrebbe considerare solo l’ammortamento annuale e non l’intero costo. È previsto l’utilizzo di 7 persone, probabilmente da assumere, mentre andrebbero utilizzati solo quelli attualmente assunti. Per quanto riguarda il costo di trasferenza pari a € 733.879,27 potrebbe essere sostituito da un impianto di compostaggio da finanziare con un mutuo bancario, se non fossero disponibili risorse pubbliche, e con molta probabilità con l’ammortamento annuale da considerare in tariffa si coprirebbe l’intero investimento;
-         Tabella 8.2.2 relativa al costo annuo trasporto con auto compattatori. Il totale di € 1.398.608,64 non trova riscontro nella tabella 10 pari a 733.879,27 euro, ovvero il costo della stazione di trasferenza di cui alla tabella 8.2.1;
-         Tabella 9 relativa ai ricavi da raccolta differenziata. Nel totale non è stato conteggiato il vetro. Nell’ipotesi di piano non è neanche contemplata la valorizzazione dell’organico;
-         Tabella 10 relativa al riepilogo e raffronto dei costi situazione ex ante. Il costo medio per abitante pari a 149,53 €/abitante, tenendo conto della popolazione al mese di giugno del 2009, mentre risulta pari a 153,67 se consideriamo il dato della popolazione di cui al Piano d’ambito. Tale costo così determinato è diverso rispetto da quello comunicato dalla Dedalo pari a 143,53 €/abitante. Nella tabella a regime come costo di trasporto in discarica c’è solo il costo della stazione di trasferenza mentre manca il costo di trasporto in discarica. Il costo del conferimento in discarica è inferiore per le quantità errate di Palma. Tale costo è pari a 1.920.209,21 euro e non 2.224.714,91 euro per cui il totale è pari a 14.665,191 euro e non 14.969.696,91 euro. Il costo per abitante passerebbe da 113,70 €/abitante a 111,39 €/abitante;
-         il totale personale pari a 251 è diverso rispetto a quello indicato nel bilancio pari a 235;
-         gli ammortamenti dei contenitori di cui alla tabella 6.1 non sono chiari. Se l’ammortamento è quinquennale il costo unitario è pari a 188 € e non 229,26 € per cui il costo totale sarebbe notevolmente inferiore;
Conclusivamente è opportuno che il piano venga rielaborato tenendo conto solo dell’anno 2011 con una percentuale di raccolta differenziata stabilita dall’OPCM citata, con l’utilizzo della discarica di Gela che comporterà minori costi e con l’avvio delle procedure per la realizzazione della quarta vasca e dell’impianto di compostaggio.
L’adozione del piano non può prescindere dall’attivazione della contabilità analitica per come sottolineato dai revisori dei conti nel parere al bilancio 2009.
Tale piano, a nostro giudizio, deve essere approvato da tutti i Consigli comunali dell’ambito e se sarà così per la prima volta si potrebbe approvare un bilancio di previsione a carattere autorizzatorio e vincolante in modo tale da aver chiaro il quadro dei costi fin dall’inizio  e si farà rispettare la sentenza della Cassazione, sezione tributaria n.8313 del 8/4/2010 che sancisce che “la gestione e la programmazione dei servizi è condizionata dalla risorse finanziarie disponibili e non viceversa”.
Campobello di Licata, 11/11/2011
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