Qui di seguito
si riporta il testo della mozione di sfiducia.
MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO DEL COMUNE DI CAMPOBELLO DI LICATA
I
sottoscritti Consiglieri Comunali di Campobello di Licata eletti nella tornata
elettorale amministrativa per il rinnovo dell’organo consiliare e per
l’elezione del Sindaco tenutasi lo scorso giugno 2009:
Visti:
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l’ Art. 52 del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000;
-
l’art. 10
della L.R. n. 35 del 15.09.1997, come modificato dall’art. 2 della L.R. n. 25
del 16.12.2000;
-
l’art.71
del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale vigente al Comune
di Campobello di Licata disciplina l’istituto della sfiducia al Sindaco,
tuttavia esso può essere ritenuto superato dalle sopravvenute modifiche
apportate con l’art.2, comma 1 della legge regionale 25/00;
Premesso che:
-
il Sindaco
Michele Termini è stato eletto nel giugno 2009 dopo ballottaggio, in seguito ad
un plebiscito popolare ottenuto dalle liste elettorali collegate che ha
permesso l’elezione di ben quattordici Consiglieri comunali di maggioranza;
-
alla prima
tornata elettorale il Sindaco ha riscosso circa settecento voti in meno alle
liste elettorali dei partiti e delle civiche che lo hanno appoggiato;
-
la condotta
del Sindaco Termini è oggi invisa alla quasi totalità della cittadinanza e si è
caratterizzata per le gravissime inosservanze dei più elementari principi di
correttezza e buona gestione politico-amministrativa, oltre che per gravi
inadempienze programmatiche di seguito elencate;
-
che lo
stato di abbandono in cui versa il nostro Comune è un dato di fatto
incontrovertibile;
-
il Sindaco
non riesce a capire di non poter continuare ad espletare dignitosamente il
proprio mandato e non vuol sapere di dimettersi nonostante sia stato unico
artefice di un continuo processo di “dividi et impera” perpetrato ai danni dei
Consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza, come dimostrato da
continui ed incessanti cambi di gruppi consiliari in seno al Consiglio
comunale;
-
in questi
due anni e mezzo si è assistito a continui cambi di Assessori, così come la
carica di Vice Sindaco è stata assegnata più volte;
-
lo stesso
Sindaco ha cambiato partito passando dal PDL all’UDC;
-
Sindaco e Consiglio comunale
costituiscono “interdipendente
espressione di sovranità popolare”, con la conseguenza che, in caso
d’incompatibilità insuperabile fra i due organi, l’esigenza fondamentale della
governabilità viene assicurata sia dallo strumento delle dimissioni del
Sindaco, sia da quello della sfiducia consiliare, con conseguente ricorso a
nuove elezioni;
-
la mozione di sfiducia al Sindaco,
adottata dal Consiglio comunale, rientra fra i provvedimenti caratterizzati da
un'elevatissima discrezionalità, la cui motivazione può essere anche incentrata
su una diversità di orientamenti politici fra Sindaco e maggioranza consiliare,
per cui non deve essere motivata con riferimento a precise inadempienze del
Sindaco rispetto al programma in base al quale è stato eletto (vedasi la
sentenza T.A.R. Sicilia Palermo, sez. I, 20 agosto 2007 , n. 1955) ed è
sindacabile solo in caso di manifesta illogicità o evidente travisamento dei
fatti (vedasi Sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa n.886 del
28/9/2007);
-
tali concetti sono stati ribaditi nella recente
sentenza del TAR Catania n.1170/2011 del 12/5/2011;
Considerato che:
-
è da tempo che si è incrinato il
rapporto di fiducia politica tra il Sindaco è la maggioranza dei componenti del
Consiglio comunale;
-
nonostante le continue sollecitazioni
da parte di alcuni gruppi consiliari il Sindaco non intende dimettersi;
-
quindi ai sottoscritti Consiglieri
comunali non rimane altro che utilizzare l’unico strumento legittimamente
valido, ovvero proporre l’istituto della sfiducia del Sindaco con lo scopo di
evitare di far subire ulteriore degrado alla politica a Campobello di Licata,
nella certezza che, sicuramente, ciò restituirà dignità a questo Consiglio
Comunale e consentirà di riconsegnare al cittadino, se approvata, il
diritto-dovere, in qualità di unico ed effettivo titolare, di esprimere la
fiducia ad una nuova e ci auguriamo una migliore amministrazione;
-
dunque tra Consiglio comunale e Sindaco
non intercorre un rapporto di coesa collaborazione e di ininterrotto
coordinamento;
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di fatto si è consumata una frattura
oramai insanabile tra Sindaco e Consiglio Comunale per le motivazioni che di
seguito verranno indicate;
-
il sistema dell’elezione diretta del
Sindaco contempla la possibilità del voto disgiunto, rafforzato da ultimo con
le modifiche di cui alla LR 6/2011 sul voto confermativo, e tale meccanismo
comporta proprio la possibilità che vi sia in Consiglio una maggioranza contrapposta
al Sindaco, come anche che vi sia una situazione di equilibrio fra i
consiglieri eletti in altre liste, situazione verificabile anche nel corso del
mandato elettorale, con la conseguenza che il Sindaco dovrà assicurarsi la
governabilità in Consiglio;
-
in questi due anni e mezzo il Sindaco
ha tradito l’ampio mandato elettorale ricevuto dagli elettori campobellesi
entrando in contrasto con alcuni partiti e le liste civiche che ne hanno
determinato il successo elettorale visto l’ampio consenso della coalizione non
confermato al 1° turno dai voti del Sindaco;
-
che lo stesso ha più volte dichiarato, in occasione
del suo primo comizio post elezioni fino all’ultima recente intervista, di
voler ringraziare e parlare solo con i cittadini che lo hanno votato e non con
i Consiglieri comunali che sono stati eletti nelle liste elettorali collegate,essendo
stato eletto al ballottaggio e non grazie all’impegno di centinaia di persone
che avevano riposto in lui fiducia e consenso; queste dichiarazioni sono ancora
più gravi se pronunciate da una persona laureata in giurisprudenza…;
-
altresì non ha dato piena attuazione al
suo programma elettorale ed anzi in una recente intervista ha dichiarato che “per ben tre quarti è irrealizzabile” e
dunque non vi sono più ragioni politiche per continuare il suo mandato
elettorale;
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in questi due anni e mezzo il Sindaco
ha perso, man mano, per sua responsabilità, la propria maggioranza in seno al
Consiglio comunale, da 14 Consiglieri eletti è passato agli attuali 5
Consiglieri e nulla è stato fatto da parte Sua per assicurarsi la governabilità
in Consiglio ed anzi con la maggioranza del Consiglio è entrato più volte in
contrasto non dando seguito ad alcuni
provvedimenti ed indirizzi approvati come nel caso dell’ultimo bilancio
approvato;
-
dunque la gestione della fase relativa
al bilancio è un altro degli esempi emblematici di come il Sindaco non abbia
mai cercato una collaborazione con il Consiglio comunale per assicurarsi la
governabilità in Consiglio;
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ad oggi il Sindaco non ha risposto ad
alcune interrogazioni presentati dai gruppi consiliari, nonostante l’obbligo
normativo e statutario;
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sono stati fatti in questi anni al
Sindaco, reiterati inviti da parte di alcuni consiglieri, per creare un
rapporto più stretto e produttivo tra l’assemblea cittadina e l’esecutivo, con
l’obiettivo di risolvere i problemi della nostra comunità e di consentire di
governare superando conflitti e divisioni, mai da questo presi in
considerazione;
-
quindi si è oramai creata una frattura
insanabile tra Consiglio comunale e Sindaco, nonché tra quest’ultimo e la
popolazione che continuamente manifesta ai Consiglieri comunali un profondo
disagio;
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anche un recente sondaggio condotto da
un importante sito web locale evidenzia che il Sindaco non gode più della
fiducia della stragrande maggioranza della popolazione campobellese. Nello
specifico si evidenzia, infatti, che su 1800 votanti, una cifra impressionante,
quasi sette utenti su dieci ritengono che il Sindaco si debba dimettere o
comunque debba essere sfiduciato e solo un elettore su dieci ritiene
l’Amministrazione vada bene;
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dalle continue interviste rilasciate
dal Sindaco si evidenzia come lo stesso prima si era impegnato ad avviare
alcuni servizi ed ora ripete invece di essere nell’impossibilità di riavviarli
come nel caso della piscina dove ha affermato che “difficilmente si riaprirà” e di cui anzi ne propone la vendita
oppure come nel caso del Centro Diurno per i disabili dove dopo aver chiuso il
Centro è stato condannato dal TAR per la mancata attivazione del servizio di
educatore culturale e del servizio igienico;
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in questo modo non si valorizza ciò che
è presente nella nostra comunità con evidenti danni per la cosa pubblica;
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oggi, in generale, vi è un eccesso di
personalizzazione della politica e presidenzialismo nelle Istituzioni locali
che annulla il ruolo delle assemblee elettive, per come è accaduto nel Comune
di Campobello di Licata;
-
il Sindaco non ha tenuto conto più
volte delle volontà del Consiglio Comunale, per come accaduto per un alcuni
atti approvati quale la costruzione dei nuovi locali cimiteriali, la modalità
di effettuazione del servizio mensa, o per alcuni emendamenti approvati nella
proposta di bilancio come la manutenzione del Parco della Divina Commedia, la
manutenzione straordinaria degli alloggi popolari, l’avvio del Centro Diurno,
il trasporto agli anziani ed altro ancora;
-
-
il Sindaco è sempre più sordo a tutte
le sollecitazioni e contestazioni richiamanti un corretto e legittimo modo di
amministrare;
-
esiste quindi una diversità di
orientamenti politici tra il Sindaco e la maggioranza consiliare;
-
esistono ripetute conflittualità tra
gli organi comunali con il totale dissenso da parte dell'organo assembleare
sulla gestione adottata dal Sindaco;
Ritenuto:
-
di non condividere questo modo di fare
e soprattutto questa governance del
Comune;
-
che i compiti di cui è investito il
Consiglio Comunale impongono, nell’ambito delle funzioni di indirizzo
politico-amministrativo e di controllo, una seria valutazione della situazione
per verificare di porre fine, prima del tempo, ad una “amministrazione impopolare”;
-
che si è definitivamente incrinato il
rapporto di fiducia politica tra Sindaco e maggioranza del Consiglio comunale,
-
che sia cosa corretta, alla luce del
vasto disagio popolare che pervade i cittadini di Campobello di Licata,
ricorrere a nuove elezioni,
per quanto premesso,
ritenuto e considerato, in qualità di consiglieri comunali del Comune di
Campobello di Licata ed in virtù delle disposizioni di legge,
PROPONGONO
la mozione di sfiducia ai sensi
dell’art.10 della legge regionale 15 settembre 1997, n.35 e successive
modificazioni ed integrazioni.
A tal fine, i
sottoscritti Consiglieri Comunali, ai sensi del comma 1 dell’art.10 della LR
5/1997, chiedono che la proposta di mozione di sfiducia al Sindaco, per come
prevede la legge, sia votata per appello nominale.
Campobello di Licata,
12/12/2011
Con ossequio
I Consiglieri comunali:
Accascio
Santa Rita
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Falsone
Giovanni
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Gammacurta Salvatore
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Grova Calogero
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Intorre Angelo
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Montaperto Calogero ________________________
Picone Giovanni
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Puntarello Giovanni ________________________
Rizzo Salvatore
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Sciortino Michelangelo
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Sferrazza Giuseppe
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Turco Maria Rita
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