domenica 4 gennaio 2009

Le caratteristiche nel tempo della popolazione campobellese



In questo post analizzeremo le caratteristiche della popolazione campobellese nel tempo, rinviando ad un successivo post l’analisi dei nuclei familiari e dello stato civile (celibe/nubile, coniugato, divorziato, vedovo).

Secondo gli ultimi dati disaggregati disponibili (1° gennaio 2008) la popolazione residente risulta di poco al di sopra dei 10 mila abitanti (10.312), con una densità di 127,5 abitanti/kmq (149,8 a livello provinciale) ed una leggera prevalenza del sesso femminile (51,7% pari a 5.329).

Le famiglie sono 4 mila, mentre il numero medio di componenti per famiglia è di 2,6.

A fine giugno 2008 la popolazione residente è pari a 10.267 di cui 4.966 maschi e 5.301 femmine.

Dall’analisi del bilancio demografico degli ultimi cinque anni emergono alcuni dati interessanti che segnalano una tendenza ormai diventata strutturale.

Il primo dato che emerge è la continua diminuzione della popolazione residente passata da 10.919 nel 2002 a 10.312 nel 2007, ovvero una diminuzione di oltre 600 residenti pari al 5,6%, oltre 100 residenti per anno.

Con questo andamento quasi certamente nel 2010 la popolazione residente si attesterà sotto i 10 mila abitanti con conseguenze anche sul piano finanziario, dato dal declassamento del Comune (dalla 7^ alla 6^ fascia).

È da sottolineare altresì che la popolazione presente è già sotto i 10 mila abitanti nonostante la presenza massiccia degli stranieri. È consuetudine, infatti, che molti cittadini di Campobello si trasferiscono per motivi di studio o di lavoro in altre città ma mantengono la residenza a Campobello.

Il secondo dato che emerge è il calo delle nascite e l’aumento considerevole dei morti (+27%) con un contestuale peggioramento del saldo naturale, da positivo nel 2002 (+13) a negativo nel 2007 (-25). È infatti la tendenza di quest’ultimo saldo, più del saldo migratorio, che ha determinato la diminuzione della popolazione. Le nascite nel periodo 2002-2007 sono diminuite di 11 unità, pari a quasi il 10%. Nello stesso periodo le morti sono aumentate di 27 unità per una percentuale del 27%.
Solo per fare un raffronto con il dato provinciale nello stesso periodo di riferimento le nascite sono diminuite dell’8,0% e le morti aumentate del 2,6%. Ciò segnala una tendenza allarmante per la Comunità di Campobello di Licata.

Il terzo dato che emerge è la costanza negativa del saldo migratorio, sempre sopra i 100 residenti, tranne per quest’ultimo anno (+13 unità).

Suddividendo la popolazione residente per sesso il bilancio demografico evidenzia i seguenti dati.

Se complessivamente la popolazione è diminuita del 5,6%, a livello maschile è diminuita ancora di più (-6% pari a 320 unità), mentre a livello femminile è diminuita di meno (-5,1% pari a 287 unità).

I nati maschi sono diminuiti del 23,6% (da 55 del 2002 a 42 unità del 2007), mentre i nati donna sono aumentati del 2% (da 58 del 2002 a 60 del 2007).

I morti maschi sono aumentati del 48% (+23 unità), quelli donna sono aumentati di quasi l’8% (+4 unità).

Il saldo naturale maschile è passato da +7 unità nel 2002 a -29 unità nel 2007, mentre quello femminile da +6 a +4 unità nello stesso periodo di riferimento.
Complessivamente, dunque, nascono più donne (60 contro 42) anche se rispetto al 2002 nascono molto meno maschi. La differenza è passata da +3 unità nel 2002 a +18 unità nel 2007 a favore delle donne.

Non sono disponibili dati aggiornati relativi alla suddivisione della popolazione nei vari quartieri, per cui in questa sede riportiamo quelli tratti dall’indagine conoscitiva del territorio, della popolazione, dei servizi e dell’economia insediata del Comuni di Campobello di Licata fatta nel 1998 da una società di consulenza con il supporto di venti ricercatori campobellesi, tra cui il sottoscritto, per conto del Comune di Campobello di Licata.

Secondo l’indagine suddetta il territorio comunale è stato suddiviso in base alla collocazione spaziale delle principali parrocchie individuando così 10 quartieri (Matrice, Gesù e Maria, S.Giuseppe, Lourdes, Immacolata, Stazzone, Africano, Case Nuove, Bordollino, Uliva) che successivamente, soprattutto per esigenze pratiche di rilevazione dei dati, sono stati accorpati nei sei seguenti: 1 – Matrice; 2 - Gesù e Maria, e Bordollino; 3 - S.Giuseppe, Lourdes e Uliva; 4 - Immacolata e Case Nuove; 5 – Stazzone; 6 - Africano.

Dai dati emerge che il quartiere più popolato è quello denominato S.Giuseppe-Lourdes-Uliva con quasi 2800 residenti, pari a quasi il 24% della popolazione, mentre quello meno popolato è quello denominato Africano con poco più di 1500 residenti, pari a quasi il 13%.

Complessivamente la struttura per età risulta omogenea fra i quartieri della città. Solo nel quaritere denominato Gesù e Maria- Bordollino le donne risultano meno numerose rispetto ai maschi.

È da sottolineare che negli ultimi anni sono stati costruiti nuovi complessi edilizi nella parte sud-est del centro abitato, proseguendo nel quartiere africano. In quella parte della città già vi risiedono moltissimi cittadini campobelllesi, che ne acquisiranno la residenza non appena saranno collaudati gli edifici.




Analizzando gli indici più significativi (dati dal 1° gennaio 1982 al 1° gennaio 2007) si evidenzia che:
­- l’indice di dipendenza (carico della popolazione non attiva - da 0 a 14 anni e da 65 anni e più - su quella attiva) è pari a 54,7, ovvero ci sono quasi 55 persone a carico della collettività ogni 100 persone attive. Il dato si presenta migliore rispetto al 1982 dove ogni 100 persone in condizione attiva vi erano quasi 67 persone in condizione non attiva;
­- l’indice di vecchiaia (numero di persone anziane che vivono nella popolazione ogni 100 giovani) è pari a 129, ovvero ci sono 129 anziani ogni 100 giovani. Il dato si è peggiorato di molto rispetto al 1982 quando ogni 100 giovani c’erano quasi 52 anziani;
­- l’età media è pari a 41 anni. Il dato del 1982 non è disponibile, il primo dato disponibile è quello relativo al 1992 ed è pari a 35,7; ciò significa che negli ultimi 15 anni l’età media della popolazione è aumentata di oltre 5 anni;
­- il tasso di ricambio della popolazione in età attiva (possibilità di lavoro che derivano dai posti resi disponibili da coloro che lasciano l’attività lavorativa) è passato da 56,3 a 85,6, ovvero a 100 potenziali nuovi ingressi nel mondo del lavoro, corrispondono a 56 uscite di individui giunti al termine dell'attività lavorativa nel 1982 e 86 nel 2007;




Suddivisione della popolazione per classi di età

Al fine di analizzare i dati della popolazione suddivisi per fascia di età è necessario ricorrere a quelli disponibili, ovvero quelli al 1° gennaio 2008.

Dagli stessi emerge che il 66% della popolazione ha un’età compresa tra 15 e 65 anni, mentre quasi il 19% ha un’età maggiore di 65 anni ed il 15,4% ha un’età inferiore a 15 anni.

Scomponendo i dati ancora di più si evidenzia che la fascia più numerosa è quella 35-39 anni e 40-44 anni con il 7,4 e 7,3%, mentre quella meno numerosa è quella con più di 85 anni.



Utilizzando un’altra suddivisione si evidenzia che il 45,9% della popolazione si concentra nella fascia dell’età adulta, il 19,8% nella fascia di età di prima occupazione, il 18,9% nella fascia senile, l’8,7% nella fascia dell’età dell’obbligo ed il 6,8% nella fascia di età prescolare.




Nel 1982, anno a partire dal quale sono disponibili dati dettagliati, la struttura della popolazione del Comune di Campobello di Licata era completamente diversa.
Nello specifico la popolazione al di sotto dei quindici anni di età incideva per il 26,4% contro l’attuale incidenza del 15,4%, le persone al di sopra i sessantacinque anni di età incidevano per il 12,7% contro l’attuale percentuale del 18,9%, mentre la fascia di popolazione tra quindici e sessantacinque anni è passata dal 60,9% al 65,6%.




C’è stato dunque, oltre la diminuzione della popolazione di oltre mille unità, un invecchiamento della stessa.

Il calo più consistente si è registrato nella fascia di popolazione al di sotto dei quindi anni di età (-1433 unità).



Rispetto al 1982 il calo più consistente si è registrato nella fascia di età della scuola dell’obbligo con il 49% pari a 859 unità, seguita dalla fascia prescolare con il 45% pari a 574 unità. L’età senile è aumentata del 33,4%, ovvero 489 persone in più.

Scomponendo ancora di più i dati la perdita più consistente si è registrata nella fascia 10-14 anni con una percentuale del 51% (-585 persone), seguita dalla fascia 5-9 anni con il 46% (-471 persone).

Le persone con età superiore ad 85 anni sono aumentare del 214%, ovvero 171 persone in più, mentre la fascia 80-84 anni è aumentata del 105% (162 persone in più).
Complessivamente diminuiscono le fasce di età da 0 a 29 anni, da 50 a 59 anni, da 65 a 69 anni, aumentano tutte le altre.

Se la popolazione nel periodo di riferimento è diminuita del 10,1% (-1.155 persone), i maschi sono diminuiti del - 12,7% (-728 persone), mentre le donne sono diminuite solo del 7,4%.

Appartiene, comunque, alle donne il calo più vistoso , ovvero quello nella fascia di età 10-14 anni con 318 persone in meno pari al 57% in meno rispetto al 1982. Spetta anche alle donne l’aumento più consistente, quello della fascia oltre 85 anni di età con +222,9% (107 persone in più).

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