In questi giorni c’è stata la possibilità che potessi candidarmi alla segreteria provinciale del PD, non per volontà mia ma su sollecitazione di altri, cosa che naturalmente mi ha fatto piacere ed anzi colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che si sono spesi.
Alla
fine non si è fatto niente, probabilmente è stato meglio così anche perché sono
impegnato a fare l’amministratore al Comune, vivo lontano da Agrigento e sarei
stato costretto a rivedere la mia vita.
Ho
percepito, però, tanta ipocrisia.
Non
entro nel merito delle candidature proposte, nei prossimi giorni probabilmente
affronteremo l’argomento insieme ad altri.
Di
getto avevo scritto una prima bozza di documento programmatico che, spero, sia
argomento di discussione nel prossimo congresso.
Buon
fine settimana.
IL PD DI AGRIGENTO CHE
VOGLIAMO: UN PARTITO APERTO, PLURALE E PARTECIPATO
Il Partito Democratico (PD) che
vogliamo e` un partito plurale, aperto, trasparente e soprattutto partecipato
che si faccia interprete delle istanze dei territori e del grido di allarme dei
suoi amministratori locali, rispettoso dei processi di trasformazione
amministrativa in atto all`interno della Regione Sicilia con la riforma in
corso dei liberi consorzi.
Il PD che vogliamo e` un
partito che guarda al futuro e che si lascia alle spalle, definitivamente,
lotte intestine e scontri, quasi masi comprese dal cittadino comune.
Il PD che vogliamo, attraverso
il suo gruppo dirigente, interagisce sistematicamente con i suoi amministratori,
vero punto di forza del partito, e si fa portavoce con le strutture di partito
regionali e nazionali delle istanze che provengono dal territorio.
Il PD che vogliamo ha una
struttura di governo snella, rappresentata da giovani ed amministratori,
rispettosa dell`alternanza di genere, che utilizza i social network come metodo
di lavoro e comunicazione.
Il PD che vogliamo concentra le
proprie energie per portare avanti una politica infrastrutturale che consenta
all`intero territorio provinciale di raccordarsi con le principali arterie
stradali, attraverso il potenziamento dell`attuale SS115 e della SS189, ma
anche che si impegna sulla effettiva realizzazione della cosiddetta strada
mare-monti.
Il PD che vogliamo mette in
rete le varie eccellenze nei territori, da quelle archeologiche a quelle enogastronomiche,
che devono trovare una sintesi in una politica per il turismo multi target, che
valorizzi le aree interne e montane, nonché le bellissime coste
dell`agrigentino e l`invidiato patrimonio dell`umanità rappresentato dalla
Valle dei Templi.
Il PD che vogliamo e` un
partito che sta dalla parte dei cittadini e dunque che si batte per consentire
che il controllo e la gestione delle reti idriche ritornino sotto la sfera
degli enti locali, che le relative tariffe siano realmente sostenibili per le
famiglie, così come nel settore dei rifiuti, puntando tutte le energie per una
politica per l`impiantistica, diffusa in tutta la provincia, che consenta di
diminuire drasticamente la movimentazione dei rifiuti in provincia e che
consenta davvero l`avvio, ed in alcuni casi il potenziamento, della raccolta
differenziata, privilegiando a valle, solo per la parte residuale, una rete di
discariche pubbliche.
Il PD che vogliamo è un partito
contro la mafia ma non a parole ma nei fatti, facendosi promotore dell`adozione
di comportamenti ed atti amministrativi finalizzati al contrasto delle
infiltrazioni mafiose.
Il PD che vogliamo fa della
lotta alla precarietà, gli ultimi, gli esclusi, gli emarginati, i nuovi espulsi
dal mondo del lavoro, anche quello più qualificato, ma anche della tutela della
salute nei vari territori, soprattutto quelli che in passato hanno avuto un
forte impatto industriale e quelli minacciati da nuove infrastrutture pesanti,
così come la ecosostenibilià, il rilancio delle aree industriali, la rete dei
distretti produttivi, il rilancio del polo universitario, argomenti di
discussione e di azioni e proposte del partito nelle sede istituzionali.
Il PD che vogliamo e` un
partito che accompagna e sostiene il Presidente Crocetta e la sua Giunta in
questo tentativo difficile e dirompente di riforma della Regione Sicilia,
contribuendo, laddove necessario, a superare incomprensioni e disfunzioni.