giovedì 31 luglio 2008

Il PD di Campobello di Licata c'è



E quindi alla fine dell'incontro-dibattito dello scorso 30 luglio è stata data la risposta alla domanda iniziale del nostro manifesto "il PD a Campobello c'è o non c'è?". Ebbene con nostro piacere il Partito Democratico di Campobello di Licata c'è.
La partecipazione, con tutta sincerità, è stata superiore alle attese.
Tutte le varie anime del partito erano presenti, ma soprattutto era presente la gente, i campobellesi.
L'incontro si è aperto con l'intervento iniziale di Rosario La Russa che ha parlato a nome di tutto il gruppo organizzatore e ha articolato il suo intervento personale.
Subito dopo si sono susseguiti gli interventi di Angelo La Greca, Antonio Pitrola, Giovanni Picone, Giuseppe Sferrazza, Domenico Tascarella, Nazareno Ragusa e nuovamente Rosario La Russa per le conclusioni.
Il mio intervento si è concentrato su alcuni punti:
- il rapporto passato tra DS e Margherita;
- la nascita del PD ed il suo travaglio iniziale;
- la costituzione del circolo entro il mese di Settembre con la partecipazione di tutti coloro che vorranno riconoscersi nel progetto. Ha già dato disponibilità al sottoscritto a partecipare la Presidente Anna Finocchiaro;
- la elezione diretta del gruppo dirigente, senza liste bloccate;
- la necessità di lasciarci alle spalle le antiche divisioni per creare un progetto credibile per la nostra comunità, oggi in crisi profonda.
Alla fine tutti insieme abbiamo votato un documento articolato in più punti quali:
- costituzione entro settembre del circolo del PD;
- ampia partecipazione degli elettori, non solo quindi quelli che hanno votato per le primarie del 14/10/2007, per la costituzione circolo e per la elezione del coordinamento e del coordinatore;
- elezione dei componenti del coordinamento, in un numero da concordare, e del coordinatore attraverso le preferenze e nel rigoroso nel rispetto paritario tra uomini e donne. In sostanza verranno fatti due elenchi, uno per il coordinamento e l'altro per il coordinatore, dove ognuno può manifestare la volontà a candidarsi. Verranno eletti coloro che otterranno più preferenze.

Iniziamo, dunque dal basso, dalla voglia di partecipazione della gente, senza paracadute, senza accordi e senza liste bloccate, oltre i regolamenti del partito, con un unico obiettivo: risvegliare le coscienze dei campobellesi.

Alcuni interventi sono stati registrati, compreso parte del mio, se riceverò l'autorizzazione provvederò a metterli on line.

Infine, oggi ho rilasciato un'intervista sia a TRC che a TV Europa sull'esito dell'incontro. Vi ripropongo l'intervista rilasciata a quest'ultima emittente.

domenica 27 luglio 2008

Direzione PD



L'appuntamento del PD del prossimo 30 luglio si avvicina.
L'unica variante riguarda il luogo, non più il cinema Corallo ma il ristorante "La Balera", uscita di Campobello, direzione Stadio Comunale, di fronte stazione Q8.
E' utile ripercorrere alcune tappe.
All'inizio del mese di luglio ho fatto una lettera aperta per il PD di Campobello di Licata (link)dove in sostanza ho fatto un appello a tutti coloro che si riconoscono e vogliono dare il proprio contributo alla nascita ed alla crescita del Partito Democratico (PD) di Campobello di Licata. Sono seguite alcune interviste alle TV locali (link) ed alcuni articoli di stampa.
Nel frattempo alcune riunioni si sono susseguite all'interno della ex sezione DS per decidere se fare un comitato o meno per approcciarsi con le altre anime del costituendo PD (link).
Negli stessi giorni alcuni componenti della ex sezione DS, della ex Margherita, ovvero coloro che giorno 5/5/2008 avevano partecipato ad una riunione provinciale sul PD di Campobello di Licata, hanno deciso di fare un passo in avanti organizzando un incontro pubblico per il 30 luglio c.a.
Altri articoli di stampa si sono susseguiti, ne riporto uno per tutti (link).
Sempre negli stessi giorni la ex sezione DS ha deciso di formare un coordinamento di sezione, composto da Marturana, La Mendola, Di Franco, Giuliana, Nigro e Marengo per avviare i primi contatti con le altre anime del costituendo PD.
Nei giorni successivi ci sono stati diversi incontri informali tra il sottoscritto e Marengo e tra il sottoscritto, insieme ad altri amici della ex Margherita, ed il coordinamento della ex sezione DS e la componente Tascarella.
Tutti, a quanto sembra, andiamo nella direzione del PD.
Vedremo, tuttavia, il prossimo Mercoledì come oguno di noi vede il PD di Campobello. Se ci sarà chiarezza e convergenza partiremo, altrimenti dobbiamo capire cosa fare.
Un punto resta fermo, i litigi non giovano a nessuno!
Nel fare il manifesto abbiamo ritenuto opportuno richiamare il fatto che oltre 2300 persone, ovvero il 43% dei voti validi, hanno barrato il simbolo del PD nelle elezioni nazionali, mentre ad oggi non si capisce se il PD di Campobello esiste o non esiste.
Da lì dobbiamo partire, a loro dobbiamo una risposta.
Di seguito si riporta il comunicato stampa trasmesso agli organi di stampa:

Si informano gli organi di stampa che un gruppo di simpatizzanti ed elettori del Partito Democratico (PD) di Campobello di Licata hanno organizzato un incontro-dibattito sul PD, mercoledì prossimo, 30 luglio c.a., alle ore 20:00, presso il ristorante “La Balera”, uscita di Campobello direzione stadio comunale, di fronte distributore Q8, e quindi non più presso il cinema Corallo.
Tra i promotori dell’iniziativa, Giovanni Meli, Salvatore Grasso, Calogero Sanfilippo, Fortunato Pitrola, Giuseppe Sferrazza, Angelo La Greca, Rosario La Russa e Giovanni Picone, ovvero ex dirigenti DS e Margherita, un ex consigliere comunale della Margherita, un componente regionale del PD ed il Presidente del seggio organizzato in occasione delle primarie nazionali e regionali del PD del 14/10/2007.
Scopo dell’iniziativa è quello di dare un contributo positivo alla nascita del PD a Campobello di Licata partendo da alcuni dati di fatto, quali:
- l’ottima affermazione del PD alle ultime elezioni politiche, con circa 2300 voti pari al 43% dei voti validi;
­- la mancata costituzione del Circolo locale.
Questi fatti impongono una mobilitazione ampia di quanti si riconoscono nel PD anche per verificare la comune volontà per la nascita del PD a cui seguirebbe, in un secondo momento, l’attivazione di tutte le procedure e gli adempimenti necessari, in raccordo con gli organismi del Partito, per convocare l’Assemblea per la costituzione del Circolo, l’avvio del tesseramento e l’organizzazione delle prossime elezioni amministrative.
L’ampio coinvolgimento della base elettorale e dei simpatizzanti rappresenta il primo passo per la costituzione del PD, in cui il confronto democratico dei cittadini che vi si riconoscono deve essere lo strumento con cui affrontare tutte le problematiche politiche, a partire da come i campobellesi, che si richiamano al Centro–Sinistra, vogliono il loro Partito Democratico.

domenica 20 luglio 2008

Il coordinamento del PD di Canicattì: analisi del voto e presa di posizione rispetto all'Amministrazione Comunale

Lo scorso materdì si è riunito il coordinamento cittadino del PD di Canicattì per analizzare il voto e per discutere della presa di posizione del partito nei confronti dell'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Corbo.
Il dibattito è stato molto vivace.
Anche in questa occasione ho fatto una mia analisi del voto che metto a disposizione di tutti.
Il PD di Canicattì quando è nato si è dotato di un coordinamento cittadino, composto da 66 componenti, di un coordinatore nella persona del dott. Antonio Cani, di un vice coordinatore nella persona dell'Avv. Diego Aprile, di un Presidente nella persona del ragioniere Franco Guccione e di un Vice Presidente nella persona dell'Insegnante Anna Tascarella. Infine, il partito si è dotato di una segreteria politica composta da: coordinatore, vice coordinatore, presidente, vice presidente, consiglieri comunali ed altri componenti.
A mio parere, ma anche a parere di alcuni altri componenti del coordinamento, visti i risultati elettorali sarebbe opportuno rivedere l'organigramma del partito anche perchè si sta per avviare la fase del tesseramento, che si chiuderà il prossimo 31 dicembre con la celebrazione del congresso entro il 28 febbraio del 2009, ed inoltre è necessario allargare il partito, con altre forze rappresentatitve della città e fare entrare negli organismi la componente che fa capo al neo consiglier provinciale Di Ventura.
Ad oggi, inoltre, risulta dimissionario il Presidente del coordinamento anche se non ha mai fatto pervenire le dimissioni al coordinamento.
A mio parere sarebbe opportuno fare chiarezza in merito alla segreteria politica, o diventa un esecutivo di diretta espressione del coordinatore oppure se deve essere un organismo dove si rispecchia la diversa articolazione del partito in città deve necessariamente cambiare fisionomia. Affronteremo l'argomento a partire dal mese di Settembre.
Per quanto riguarda il rapporto tra il PD e l'Amministrazione Comunale, finalmente è stata presa una posizione chiara e netta, senza tentennamenti ed ambiguità.
C'è un problema tra il PD ed il suo gruppo consiliare.
Questo argomento sarà oggetto di discussione nelle prossime settimane. L'obiettivo è quello di non perdere nessuno, anche se per fare ciò è necessaria la collaborazione di tutti.
Di seguito si riporta il comunicato stampa del PD in merito alle ultime scelte amministrative ed a seguire la mia analisi del voto del PD di Canicattì.
Ecco il testo del comunicato stampa:
Il PD di Canicattì manifesta il suo deciso giudizio negativo sulle ultime vicende politico amministrative e sulle dichiarazioni programmatiche rese dal Sindaco durante le ultime sedute consiliari.
Non vi è dubbio come la scelta operata dal Sindaco, di aderire al partito MPA e al progetto politico del Presidente della Regione Raffaele Lombardo, rappresenti un vero e proprio tradimento delle aspettative dei cittadini che meno di due anni fa avevano consegnato nelle mani di Corbo un chiaro ed esplicito mandato elettorale.
Il Sindaco dimenticando la propria storia politica ed amministrativa di centro-sinistra, dimenticando di essersi contrapposto politicamente e pubblicamente a quelle forze politiche che oggi sono sue alleate, orienta la sua azione politica richiamandosi ad un autonomismo di facciata e ad un governo di salute pubblica, celando il fallimento politico ed il suo vero obiettivo, far sopravvivere la sua sindacatura il più a lungo possibile.
Il PD per senso di responsabilità verso la città non può più tollerare scelte confusionarie e sterili che aggraveranno la già di per sé critica situazione economico e sociale di Canicattì, per cui intende sgombrare il campo da ogni ambiguità e dichiara apertamente di considerarsi alternativo e contrapposto a tale modo di fare politica.
Con lo stesso senso di responsabilità verso la città, il PD si dichiara disponibile a dare il proprio contributo sui grandi temi che riguardano il futuro della nostra città e del suo comprensorio, che verranno esplicitati nelle prossime settimane e ad affrontare le questioni urgenti che affliggono la nostra comunità riservandosi di valutare positivamente tutti quei provvedimenti che mirano a risolvere le emergenze quotidiane della nostra Canicattì.
IL COORDINAMENTO CITTADINO

Di seguito si riporta l'analisi del voto del PD di Canicattì


Alcuni spunti per un’analisi del voto del Partito Democratico a Canicattì nelle elezioni nazionali, regionali e provinciali


Premessa
La presente relazione, da considerarsi ancora provvisoria, ha come scopo quello di analizzare in maniera asettica i dati numerici del voto del PD alle elezioni provinciali, regionali e nazionali del 2008, non dimenticando le specificità di ogni appuntamento elettorale.
Non viene preso in considerazione, dunque, l’aspetto sociologico del voto e quindi manca ad esempio un approfondimento sulla rappresentanza delle classi sociali, sulla capacità o incapacità delle forze politiche di rappresentare il proprio territorio nei diversi ambiti, economico, sociale e culturale.
Al fine rendere più scorrevole la relazione ho preferito inserire le tabelle nell’appendice.

Il PD di Canicattì nelle elezioni provinciali e confronto con i dati delle regionali e nazionali
Il Partito democratico (tab.02) nelle elezioni provinciali ha conseguito quasi 1800 voti (1.780) per una percentuale pari al 12,1%, su un totale di 14.759 voti validi per le liste, attestandosi come 5^ forza politica locale, dopo PDL (22,8%), MPA (17,64%), Alleanza Azzurra (14,83%) e Sicilia Libera e Forte (14,22%).
Rispetto al dato complessivo provinciale del PD, quello di Canicattì è inferiore del 2,4% (14,5% contro il 12,1%, ovvero 31.986 contro 1.780 voti), uno dei peggiori rispetto alle città più popolose della provincia (Agrigento con il 13,5%, Favara con il 13,1%, Licata con il 15,9%, Sciacca con il 22,7%), anche se c’è da sottolineare che in ognuno di questi Comuni vi era più di un candidato del partito.
La percentuale dei voti ottenuti oscilla nelle varie sezioni (tab.05), si passa dall’8,1% della 13^ sezione (scuola La Carrubba, quartiere oltreponte) al 18,2% della 25^ sezione (Scuola Gangitano).
Complessivamente in 10 sezioni su 36 il PD di Canicattì ha raggiunto percentuali sotto al 10% (sezioni 1, 6, 11, 12, 13, 19, 28, 29, 31, 36), 20 sezioni su 36 la percentuale oscilla dal 10 al 15% (sezioni 2, 3, 4, 7, 8, 10, 14, 15, 17, 18, 20, 21, 22, 24, 26, 27, 30, 32, 34, 35), solo i 6 sezioni la percentuale supera il 15% (sezioni 5, 9, 16, 23, 25, 33).
Su quasi 1800 voti conseguiti quasi 1600 sono risultate le preferenze e solo 200 sono i voti dati al solo simbolo del partito, per una percentuale dell’11,2%, inferiore al dato provinciale pari al 12,8% e regionali pari al 20,9%. Nelle regionali i voti di preferenza furono oltre 1300, mentre quelli al simbolo furono quasi 1500 per una percentuale del 52%. Ciò significa che in soli due mesi sono stati persi quasi 1300 voti solo al simbolo (stesso discorso accaduto per il PD provinciale che in soli due mesi ha perso 11 mila voti di lista da 15 mila a 4 mila). Di contro, invece le preferenze sono risultate superiori a quelli registrate nelle regionali di oltre 200 voti (il PD in provincia di Agrigento ha registrato le stesse preferenze sia alle provinciali che alle regionali).
I voti dei candidati a Presidente della Provincia del centrosinistra (tab.07) sono pari a oltre 3500 (3.536) per una percentuale pari al 23,6%, così suddivisi: il candidato ufficiale del PD Vivacqua 1.601 voti ed una percentuale del 10,7%, l’altro candidato del PD Arnone 1.520 voti ed una percentuale del 10,1% e l’ex capogruppo del PD in provincia di Agrigento Bruno 415 voti ed una percentuale del 2,8%.
Addirittura Arnone che complessivamente ha ottenuto solo 80 voti in meno rispetto a Vivacqua, nelle singole sezioni ha ottenuto più voti in quasi la metà, ovvero 17 su 36 (sezioni 4,6,7,12,13,17,19,20,23,26,28,29,30,31,34,35,36).
Se si analizzano i voti delle liste e quelli ottenuti dai Presidenti (tab.11) si evidenzia che nella città di Canicattì il voto disgiunto è andato ad Arnone con 1.520 voti (1.520 voti disgiunti, senza lista nel collegio) ed a Bruno con 40 voti (415 voti come Presidente contro 375 voti di lista), mentre i candidati che hanno meno voti rispetto alle liste sono stati D’Orsi con -1.100 voti (10.828 voti come presidente e 11.928 come liste), Vivacqua con -179 voti (1.601 voti come Presidente contro 1.780 voti di lista) ed Incardona con -43 voti (633 voti come presidente contro 675 voti come lista).
Vivacqua in quasi tutte le sezioni ha preso meno voti rispetto alla lista di appoggio. Solo in tre sezioni ha preso più voti rispetto alla lista (sezione 5 con 1 voto, sezione 24 con 1 voto e sezione 29 con 10 voti).

Le elezioni provinciali e regionali
Rispetto alle elezioni regionali (tab.14) il PD di Canicattì perde mille voti (2.805 contro 1.780) con una flessione del 36,5%. Considerando solamente i votanti e le percentuali ottenute la flessione è stata pari al 24,2%.
Il dato assume un valore maggiormente negativo se oltre ai voti del PD aggiungiamo anche quelle dei candidati riconducibili al PD candidati nella lista Finocchiaro. In questo caso i voti persi passano a 1.421 con una flessione del 44,4%. Se anche in questo caso ci limitiamo ai votanti ed alle percentuali ottenute la flessione è stata pari al 33,6 (dal 18,2% al 12,1%, - 6,1%).
In valore assoluto Canicattì è la città, dopo Ribera (-1.690 voti), in provincia di Agrigento che ha perso più voti (-1.025 voti). Se consideriamo anche i candidati del PD nella lista Finocchiaro la città di Canicattì passa al 4° posto (-1.421 voti), dopo Agrigento (-2.524 voti), Ribera (1.817 voti), Ravanusa (1.704 voti).
Nelle elezioni regionali il PD era la 3^ forza politica (15,9%), dopo Sicilia Libera e Forte (27,5%) e PDL (19,3%), mentre come abbiamo accennato prima nelle elezioni provincia il PD è diventata la 5^ forza politica.
É da sottolineare che la Finocchiaro (tab.19) a Canicattì prese 5.429 voti pari al 29,4%, mentre i tre candidati provinciali del centrosinistra hanno preso 3.536 voti per una percentuale pari al 23,6% (-1.893 voti e -5,8%), con una flessione del 34,9% come voti e del 19,8% in termini percentuali.

Le elezioni provinciali e politiche
Rispetto alle elezioni politiche (tab.25) il PD di Canicattì perde 3.709 voti (5.489 voti contro 1.780) con una flessione del 67,6%. Considerando solamente i votanti e le percentuali ottenute la flessione è stata pari al 60,8%, dal 30,8% al 12,1%.
In valore assoluto Canicattì è la città, dopo Agrigento (-4.870 voti) , in provincia di agrigento che ha perso più voti (-3.709 voti).
Nelle elezioni nazionali il PD era la 2^ forza politica (30,78%) dopo il PDL (42,48%) sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica (30,99% contro il 42,75%.

Per chi volesse approfondire l'argomento è possibile scaricare le tabelle allegata alla relazione: scarica

Per chi, invece, volesse ulteriori dati si rinvia al sito del Comune di Canicatti ed al seguente link

venerdì 18 luglio 2008

In ricordo di BORSELLINO


In occasione del 16° anniversario della morte di Borsellino e di alcuni uomini della sua scorta ogni Istituzione, ogni Mass-media, ogni cittadino ricorderà questo "Eroe" in diversi modi.
A me piace ricordalo riprendendo un suo discorso tenuto il 26/01/1989 all'Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa, in cui affronta i temi della mafia e della legalità.
In merito al rapporto mafia-politica il giudice Borsellino affermava: “L’equivoco su cui spesso si gioca è questo. Quel politico era vicino ad un mafioso. Quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la Magistratura non lo ha condannato, quindi, quel politico è un uomo onesto. E no questo discorso non va, perché la Magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire beh ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire che quest’uomo è mafioso, però siccome dall’indagine sono emersi, tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali o quale che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato, ma rendevano il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.
Questi giudizi non sono stati tratti, perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza. Ah questo tizio non è stato mai condannato quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci gente che è disonesta, ma non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarlo, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe quanto meno indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi, da fatti inquietanti anche se non costituenti reato”.

Per chi volesse rivedere l'intera registrazione si rinvia al seguente link

Per chi invece volesse rivedere un bel filmato sulla sua storia si rinvia al seguente link "Paolo Borsellino. La storia del magistrato ucciso dalla mafia La Storia siamo Noi - Rai Educational" oppure al seguente link, si tratta del sito della Fondazione Progetto Legalità onlus in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia

giovedì 17 luglio 2008

Fioriscono i movimenti


A Campobello di Licata i movimenti nascono come i funghi.
Manca ancora un anno alle elezioni amministrative, ma qualcosa già fermenta.
Campobello Libera, Campobello Città Viva, Uniti per Campobello, tanto per iniziare.
I cittadini si chiedono e le forze politiche ci saranno?
Io spero di sì, perché è vero che dopo quasi tre anni di Commissariamento (il prossimo anno) ci vuole il concorso di più forze sociali, ma i partiti sono importanti per la selezione della classe dirigente, per l'assunzione di responsabilità in tema di candidature e per le scelte per il futuro. Il tutto dipende naturalmente da loro, più latitano e più fioriranno le liste civiche. Diventa quasi un'esigenza.
Dobbiamo, comunque, riflettere sull'assenza della politica magari prendendo spunto da qualche esperienza passata. Ravanusa, Agrigento e da ultimo Canicattì. Non mi sembra che a Canicattì dopo due anni di Amministrazione senza colore politico, dopo uno scioglimento per mafia, le cose vadano per il verso giusto. Addirittura in questi giorni si è assistito ad un rimescolamento ed all'ingresso in Amministrazione delle forze politiche di centro-destra, terminando l'esperienza di Amministrazione al di sopra dei partiti.
Quindi è necessario meditare e meditare.
Per adesso vediamo cosa propongono questi movimenti, iniziando da Campobello Citta Viva.
Dal loro sito, www.campobellocittaviva.it, si legge che per il movimento "si è posta con insistenza la necessità di prendere coscienza della realtà che ci circonda e di attivarci, senza più delegare ad altri, per costruire insieme il nostro futuro e fare in modo che, realmente, qualcosa possa cambiare. Non è più tempo di stare a guardare ed aspettare che altri si muovano per noi. E’ un dovere verso noi stessi e, soprattutto, verso le nuove generazioni. Da queste semplici considerazioni e con questi intenti nasce il Movimento Città Viva composto da un gruppo di cittadini “normali”, provenienti da diverse estrazioni sociali, uniti da un forte senso di responsabilità civile, che nulla hanno da spartire con la malavita organizzata né con i vari potentati politici. Vogliamo rappresentare la parte sana e vitale di questo paese. Abbiamo deciso di chiamare Città Viva il nostro movimento perché vogliamo rappresentare le forze attive presenti a Campobello di Licata che, seppur con sofferenza e disagio, vanno avanti nel loro impegno quotidiano e non si rassegnano di fronte all’attuale stato di crisi che attraversa la nostra comunità. Un punto di partenza da cui intraprendere un percorso comune di crescita e di impegno sociale. Una presa di coscienza delle potenzialità insite in ognuno di noi ma anche una esortazione all’impegno rivolta a chi è direttamente coinvolto nel Movimento ma anche e soprattutto ai Cittadini onesti di Campobello di Licata. Città Viva non ha un colore, al Movimento appartengono tutti i colori: i colori dell’amicizia, della legalità, dell’impegno, della lealtà, della solidarietà, della partecipazione. Un vento nuovo. Un vento di cambiamento. Ecco cos’è Città Viva".

Il movimento Campobello Libera fa riferimento al neo consigliere provinciale Giovanni D'Angelo, che evidentemente ha intenzione di presentare una lista civica e non la lista dell'UDC, almeno lui. Di questo movimento sappiamo poco se non qualche articolo apparso mesi orsono nei giornali e di una intervista dello stesso D'Angelo al giornalino locale "Qui Campobello Libera". Nell'intervista si parla di autoporto, di agricoltura, si legge nell'intervista "creare le condizioni affinché tutti possano avere i contributi e percepire la disoccupazione agricola". Si parla anche dell'inserimento di alcuni cittadini nei lavori della strada statale SS640 Agrigento-Caltanissetta, nel riutilizzo dei terreni dismessi per zona forestale, del mercato ortofrutticolo, del centro polivalente, del riutilizzo dell'ospizio in zona Milici "forse come centro d'accoglienza per immigrati".
A proposito lo stesso D'Angelo ha collocato in Piazza XX Settembre un grosso striscione (vedi foto) con la scritta "E la festa ... inizia!!!!" alludendo a cosa potrebbe accadere per le elezioni amministrative il prossimo anno per la sua parte politica.

Il movimento Uniti per Campobello è venuto allo scoperto con un comunicato ai cittadini dove si complimentano per i neo consiglieri provinciali eletti, si legge nel documento "che per primi sono riusciti a cavalcare l'onda del rinnovamento politico di questa nostra città" ed ancora "ormai è chiaro, si sente nell'aria il momento del cambiamento per rilanciare la nostra Amministrazione è vicino". Per quanto riguarda i progetti lasciamo parlare il volantino che per buona creanza dovrebbe recare la firma con nome e cognome.
Eccovi il testo integrale: "Ci complimentiamo con i Neo Consiglieri Provinciali, D'Angelo Giovanni e Lo Leggio Calogero, che per primi sono riusciti a cavalcare l'onda del rinnovamento politico di questa nostra città.
Ormai è chiaro, si sente nell'aria, il momento del cambiamento per rilanciare la nostra Amministrazione è vicino.
Stiamo lavorando su di un progetto che porti a riaccendere l'orgoglio che è in ognuno di noi, per avviare, finalmente, il difficile processo di recupero del tempo perduto, togliendoci, dallo stato di stand-by.
Siamo un gruppo di cittadini che ha tanta voglia di partecipare alla vita pubblica di questo Comune e che si vuole presentare a Voi con un programma ambizioso, che, se sarà gradito, Vi inviteremo a sposarlo perché insieme saremo forti e incoraggiati.
Saremo presenti nella campagna elettorale del prossimo Giugno con il movimento politico dal nome "UNITI PER CAMPOBELLO", per superare le barriere partitocratiche.
La formazione, oggi, si trova nella fase costituente, si sta lavorando anzitempo per poter completare una squadra composta da uomini preparati e impegnati, per scardinare e cancellare, insieme al vostro sostegno, il periodo negativo che tutti, come cittadini, stiamo ancora attraversando, riprendendo così, in mano le sorti di questo nostro amato Comune, avviandolo a un periodo di serenità, partecipazione e collaborazione per un futuro di rinascita con tutti i partecipanti l'amministrazione. A PRESTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Per adesso non è chiaro se c'è un legame tra questi movimenti. L'unica cosa certa sono le considerazioni fatte dai due neo-consiglieri provinciali nel giornalino citato, ovvero D'Angelo afferma che collaborerà insieme al collega Lo Leggio per "fare una squadra seria aldilà delle appartenenze politiche che si rimbocchi le maniche, per riuscire a mettere una bandierina pure su questo comune e ritornare ad amministrarlo nel migliore dei modi, per dare delle risposte ad un paese in declino", mentre il consigliere Lo Leggio afferma che "la prossima fase è delicatissima, in cui persone e gruppi politici devono avere come minimo denominatore solo l'amore per la città, esercitando un ruolo, per quello che può, che porti la società fuori dal guado. Potrebbe solo essere una fase transitoria, ma le istituzioni vogliono vedere in questi passaggi, discontinuità col passato, per non rischiare scioglimenti successivi. Serve un grande senso di responsabilità. Dopo il periodo di "decantazione", potranno anche tornare i partiti, la politica e quel rapporto concorrenziale. Abbiamo bisogno di questo per ripartire e assicurare di nuovo a Campobello buona amministrazione per molti anni, come è stato in passato. I partiti a livello centrale o agrigentino non devono forzare la mano per organizzare liste, bisogni e famiglie. E' un problema prettamente nostro farlo, ce la dobbiamo risolvere noi".

Per adesso ci fermiamo qui, per ora NO COMMENT.

martedì 15 luglio 2008

Stop ai rifiuti!



Finalmente sembra superata l'emergenza rifiuti a Campobello di Licata.
A quanto pare stamattina su disposizione della Commissione Prefettizia i rifiuti verranno conferiti nella discarica di contrada "Bifara-Favarotta" per superare l'emergenza igienico-sanitaria che si è venuta a creare a Campobello.
In questi giorni ho evitato di fare comunicati o volantini per non esasperare il clima pesante. Ho aspettato con fiducia che la terna commissariale risolvesse il problema.
Così è stato, anzi si apprende dal sito "Agrigento notizie" che addirittura i Commissari hanno annunciato di aver presentato un esposto all'Autorità giudiziaria su quanto avvenuto a Campobello in questi giorni.
Tornerò, comunque, in un momento successivo ad affrontare l'argomento relativo al conferimento dei rifiuti a Siculiana e dei costi connessi.

sabato 12 luglio 2008

La decapitazione delle due statue sacre a Campobello di Licata

Ho appreso che ieri a Campobello di Licata, in contrada Montalbo, sono state danneggiate e decapitate due statue sacre raffiguranti la Madonna delle Grazie ed il Bambin Gesù.
Questo gesto, ingiustificabile e sconsiderato, segnala una tendenza, ovvero il continuo impoverimento culturale del nostro paese.
Su questo tema, come su altri, è necessario avviare all'interno della nostra Comunità, sempre più apatica, una profonda discussione.

Assemblea regionale del PD ed analisi del voto

Ieri si è tenuta, presso l'Astoria Palace di Palermo, l'assemblea regionale del PD, a cui ho partecipato.
L'ordine del giorno era abbastanza ricco e comprendeva l'analisi del voto, la ripresa dell'analisi costituente, la presentazione dei lavori delle Commissioni e l'elezione della Direzione Regionale.
Il dibattito è stato articolato ed i lavori sono terminati alle ore 20:20.
Riassumendo i lavori dell'assemblea posso affermare che la cosa più importante è quello di aver fissata una data massina (28/02/09) per la celebrazione dei congressi a livello comunale, provinciale e regionale, nonchè l'avvio al più presto possibile dei circoli in tutti i Comuni siciliani.
Si è deciso altresì di eleggere la direzione regionale, composta da 17 donne e 16 uomini (per Agrigento se non dimentico nessuno sono stati eletti Mariolina Bono, Filippo Marciante, Giuseppe Sinesio, Giandomenico Vivacqua, Pasquale Amato), di prevedere la nomina di un comitato di tesoreria per la gestione economica-finanziaria del partito, di avviare il tesseramento e su proposta dell'On.le Cracolici di fare una grande manifestazione sui temi della Sicilia per il prossimo mese di Ottobre.
Durante i lavori sono stati presentati i lavori delle commissioni valori, statuto e programma ((io faccio parte di quella programma) nonchè diverse mozioni, alcune sono state ritirate altre sono state votate ed approvate.
Infine, è stato approvato il regolamento per la pubblicità e approvazione dello statuto. In sostanza abbiamo preso l'impegno di approvare lo Statuto entro il mese prossimo di settembre.
Per chi volesse approfondire la relazione del segretario regionale On.le Genovese si rinvia al seguente link.
Anche in questa occasione ho ritenuto di preparare un documento dal titolo "alcuni spunti per l'analisi del voto del PD Sicilia" che voglio mettere a disposizione di tutti.
Eccovi il documento

Alcuni spunti per un’analisi del voto del Partito Democratico nella Regione Sicilia nelle elezioni nazionali, regionali e provinciali
Premessa
La presente relazione, da considerarsi ancora provvisoria, ha come scopo quello di analizzare in maniera asettica i dati numerici del voto del PD alle elezioni provinciali, regionali e nazionali del 2008, non dimenticando le specificità di ogni appuntamento elettorale.
Non viene preso in considerazione, dunque, l’aspetto sociologico del voto e quindi manca ad esempio un approfondimento sulla rappresentanza delle classi sociali, sulla capacità o incapacità delle forze politiche di rappresentare il proprio territorio nei diversi ambiti, economico, sociale e culturale.
Al fine rendere più scorrevole la relazione ho preferito inserire le tabelle nell’appendice.
Sintesi
Dall’analisi dei dati delle tre elezioni nazionali, regionali e provinciali sono emerse le seguenti indicazioni:
­- il PD ha conseguito 718 mila voti, pari al 25,4%, alla Camera dei Deputati e 636 mila voti, pari al 25,5%, al Senato della Repubblica, ben al di sotto delle medie nazionali pari rispettivamente al 33,2% e 33,7%. La performance migliore è stata nella circoscrizione Sicilia 1 sia alla Camera che al Senato. Catania ed Enna sono le provincie dove sono state raggiunte rispettivamente la percentuale più bassa (21% in ambedue le Camere) e più alta (33,9% alla Camera e 32,9% al Senato). Rispetto le elezioni politiche dell’anno 2006 il PD ha perso solo 10 mila voti rispetto l’Ulivo, guadagnando 15 mila voti nella circoscrizione Sicilia 1 e perdendo 25 mila voti nella circoscrizione Sicilia 2;
­- nella competizione elettorale regionale il PD è sceso a 505 mila voti, pari al 18,8%. Anche in questo caso Catania ed Enna si confermano le provincie dove sono state ottenute la percentuale più bassa e più alta del partito. Rispetto le elezioni regionali il PD perde 213 mila voti e 6,6 punti percentuali, mentre rispetto le elezioni regionali del 2006 il PD perde 135 mila voti e 7,2 punti percentuali rispetto alla somma dei voti della Margherita e dei DS. Alle elezioni regionali quasi quattro elettori su dieci hanno segnato solo il simbolo del partito, non attribuendo nessuna preferenza. La Presidente Finocchiaro ha conseguito 96 mila voti in più rispetto alle liste di appoggio, nonostante anche il candidato del centro-destra abbia ottenuto anche lui più voti rispetto le liste di supporto;
­- nelle ultime elezioni provinciali il PD ha avuto un ulteriore calo di consensi fino ad arrivare a 322 mila voti (non votava solo Ragusa). In queste elezioni provinciali solo due elettori su dieci hanno nuovamente segnato solo il simbolo del partito, contro i 4 delle elezioni regionali. Rispetto, dunque, le elezioni regionali sono stati persi 183 mila voti, ovvero 152 mila voti non considerando Ragusa, mentre rispetto le elezioni nazionali sono stati persi 396 mila voti, ovvero 349 mila voti non considerando Ragusa.
In sostanza, dalle elezioni nazionali a quelle provinciali metà di elettori non hanno più confermato la fiducia al PD.



Elezione nazionale
Il Partito Democratico (PD) ha conseguito nelle elezioni per la Camera dei Deputati, senza i voti di lista dell’estero e non considerando la Valle D’Aosta, 12 milioni di voti (12.092.969) per una percentuale del 33,174% e 211 deputati.
Complessivamente la coalizione che ha sostenuto Veltroni ha raggiunto quasi 13,7 milioni di voti (13.686.501), grazie all’apporto della lista di Di Pietro che ha ottenuto 1,6 milioni di voti (1.593.532), per una percentuale del 4,37%.
All’estero, sempre per la Camera dei Deputati, il PD ha raggiunto di 331 mila voti (331.567), per una percentuale del 32,73%, primo partito all’estero, seguito dal PDL con 314 mila voti (314.357) ed una percentuale del 31%.
Al Senato il PD ha raggiunto 11 milioni di voti (11.042.326), per una percentuale del 33,69% e 116 Senatori, mentre la coalizione che ha sostenuto Veltroni ha superato i 12 milioni di voti (12.456.444).
Nella stessa competizione all’estero il PD ha raggiunto 308 mila voti (308.157), per una percentuale del 33,15%, secondo partito dopo il PDL con quasi 316 mila voti (315.720) ed una percentuale del 33,97%.
In Sicilia (tab.01) il PD alla Camera dei Deputati ha preso 718 mila voti (718.494), per una percentuale del 25,4%, inferiore di quasi 6 punti percentuali rispetto al dato nazionale (33,17%), mentre al Senato (tab.01) ha preso quasi 636 mila voti (635.682), per una percentuale del 25,5%, anche in questo caso inferiore al dato nazionale di 8 punti percentuali (33,69%).
Sia alla Camera che al Senato il PD ha raggiunto una percentuale più elevata nella circoscrizione Sicilia 1 (Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani), con rispettivamente 25,8% (25,1% alla circoscrizione Sicilia 2) e 26% (25% alla circoscrizione Sicilia 2).
Catania è la provincia dove il PD sia alla Camera (21%) che al Senato (21,1%) ha raggiunto la più bassa percentuale, ben al di sotto la media regionale, mentre la provincia di Enna è quella che ha fatto registrare la percentuale più elevata, sia alla Camera (33,9%) che al Senato (32,9), seguita da Siracusa ed Agrigento.
Rispetto le elezioni politiche del 2006 (tab.02) il PD (nel 2006 Ulivo) alla Camera dei Deputati perde quasi 10 mila voti (-9.581), da 728 mila (728.075) a 718 mila (718.484). A livello di circoscrizionale il PD guadagna 15 mila voti nella circoscrizione Sicilia 1, mentre perde quasi 25 mila voti nella circoscrizione Sicilia 2.
A livello di singole provincie quella che ha perso i maggiori consensi è quella di Catania con quasi 15 mila voti (14.873), segue Ragusa con quasi 9 mila voti (8.882) e Caltanissetta con 4 mila voti (4.261). Perdono voti anche le province di Enna (3.602) e Siracusa (3.378), mentre migliorano i risultati elettorali le provincie di Palermo con oltre 15 mila voti (15.380), Messina (6.123), Agrigento (2.831) e Trapani (1.081).

Elezione regionale
Nelle elezioni regionali (tab.03) il PD ha conseguito 505 mila voti (505.420), per una percentuale del 18,8%, che arrivano a 589 mila voti (589.120) e quasi il 22%, se si sommano anche quelli della Lista Finocchiaro (83.700), dove non tutti i candidati erano riconducibili al PD.
A livello provinciale il PD passa da 14% della provincia di Catania al 33,7% della provincia di Enna. Le provincie sopra la media regionale sono Caltanissetta, Enna, Messina e Ragusa.
Rispetto alle elezioni nazionali (tab.05), sia che consideriamo il PD da solo o insieme alla lista Finocchiaro, in ambedue i casi si è registrata un’enorme flessione, nonostante si votava lo stesso giorno. Nelle specifico sono stati persi 213 mila voti e 6,6 punti percentuali, che scendono a 130 mila e 3,5 punti percentuali considerando anche i voti della lista Finocchiaro.
Il calo percentuale più cospicuo è risultato nella provincia di Agrigento (-11%), segue Trapani (-8,5%) Ragusa (-8,2%), anche se c’è da sottolineare che in queste provincie alcuni candidati erano nella lista Finocchiaro.
Se analizziamo i risultati rispetto alle elezioni regionali del 2006 (tab.04) si evidenzia che il PD (insieme con la Lista Finocchiaro) ha perso 51 mila voti (51.193) e 4 punti percentuali (tab.06) rispetto alla somma dei voti della Margherita e dei DS, perdita che passa a quasi 135 mila voti e 7,2 punti percentuali se si confrontano solo le liste ufficiali del PD e delle di Margherits e DS.
Se confrontiamo i soli dati del PD la perdita più consistente si è registrata nella provincia di Enna con quasi 13 mila voti (12.847) e nella provincia di Caltanissetta con 10 mila voti (10.021).
Nelle regionali (tab.07) i voti del PD si sono divisi per il 60,4% come voti di preferenza e per il 39,6% come voti di lista, ovvero 200 mila elettori hanno barrato solo la lista del PD e non hanno espresso preferenze per nessuno dei candidati. Il dato dei voti di lista è risultato significativo poiché la media regionale si è attestata sul 29,1%.
A livello di singole provincie si passa dal 34,4% dei voti di lista di Enna al 50,5% a Catania, seguita con il 45,2% di Ragusa.
La candidata alla Presidenza della Regionale Anna Finocchario (tab.11) ha preso 866 mila voti (866.044) per una percentuale del 30,4% sul dato regionale, conquistando quasi 96 mila voti (95.985) in più rispetto alla coalizione che l’ha appoggiata (770.059).
A livello di singole provincie si passa dal 24,2% di Catania al 40,5% della provincia di Enna ed al 36,2% della provincia di Ragusa.
Il candidato alla Presidenza Lombardo (tab.12) ha preso anche lui più voti rispetto alle liste di appoggio (29.056) in quasi tutte le provincie, tranne Agrigento (-3.338) e Messina (-1.719), per cui tutti i voti in più conquistati dalla Finocchiaro sono frutto del suo profilo politico.

Elezione provinciale
Quasi tutte le provincie della Sicilia sono andate al voto, tranne quella di Ragusa.
I dati che prenderemo a raffronto sono solo quelli del PD, poiché in questa sede non è possibile aggregare quelli di altre liste riconducibili al PD.
Complessivamente il PD ha raggiunto 322 mila voti (322.349) di cui il 79,1% come voti di preferenza e 21,9% come voti di lista (tab.13).
I voti di lista passano dall’8,5% della provincia di Caltanissetta al 34,2% della provincia di Catania.
Rispetto alle elezioni regionali (tab.14) il PD ha perso 183 mila voti (183.071) che si riducono 152 mila voti (151.954) non considerando la provincia di Ragusa che non è andata al voto alle provinciali.
Considerando solo i voti di lista la perdita è stata di quasi 133 mila voti (132.807) che si riduce a quasi 119 mila (118.745) non considerando Ragusa, mentre i voti di preferenza persi sono risultati pari a 50 mila (50.264), che scendono a 33 mila (33.209) non considerando Ragusa.
Rispetto alle elezioni nazionali (tab.15) il PD ha perso qualcosa come 396 mila (396.145) voti, pari al 55,1% dei consensi, che scendono 349 mila (349.550), per una percentuale del 52%, non considerando la provincia di Ragusa.
A livello circoscrizionale (tab.16) la perdita dei voti si distribuisce per il 49,5% (44,7% alle Regionali) nella circoscrizione Sicilia 1 e per il 50,5% (55,3% alle elezioni Regionali) nella circoscrizione Sicilia 2

Tabelle allegate alla relazione: scarica

mercoledì 9 luglio 2008

Quota 10.312


10.312 è la popolazione residente nel Comune di Campobello di Licata al 31/12/2007. Così è stato certificato dall’Istat che il 4 luglio 2008 ha diffuso i dati definitivi del bilancio demografico.
Ma partiamo dall’Italia.
Al 31 dicembre 2007 la popolazione complessiva risulta pari a 59,6 milioni di unità con un incremento rispetto l’anno precedente di 488 mila unità, per una percentuale dello 0,8% (59,1 milioni nel 2006), dovuto completamente alle migrazioni dall’estero. Le isole hanno concorso con solo il 4% (+18.996 unità) all’incremento della popolazione
Il 26,5% delle popolazione residente si trova nel Nord-Ovest, il 23,7% nel Sud, il 19,6% nel centro, il 19% nel Nord-est e l’11,2% nelle Isole.
In Sicilia la popolazione al 31 dicembre 2007 risulta pari a 5 milioni, in crescita di quasi 13 mila unità rispetto l’anno precedente, con una crescita dello 0,3%, inferiore al dato nazionale. Le famiglie sono pari a 1.953.785 con un numero medio di componenti per famiglia pari a 2,6, superiore al dato nazionale (2,4).
La popolazione residente in Provincia di Agrigento risulta pari a 455.550, in leggerissima crescita (+323 unità) rispetto l’anno precedente (455.227); il saldo naturale si presenta negativo (-140), ovvero ci sono stati più morti (4.466) che vivi (4.326), quello migratorio e per altri motivi si presenta positivo (+463). Le famiglie sono pari a 172.536 per un numero medio per componente pari a 2,6, in linea con il dato regionale.
26 Comuni della provincia di Agrigento hanno fatto registrato un calo di residenti e 17 Comuni hanno fatto registrare un aumento dei residenti.
La crescita più consistente si è concentrata nei Comuni di Canicattì (+528 unità), Licata (+264 unità) e Favara (124 unità), mentre la diminuzione più consistente si è registrata nei Comuni di Ravanusa (155 unità) e Naro (87 unità).
La popolazione residente a Campobello di Licata risulta pari a 10.312 (5.329 femmine e 4.995 maschi), in leggera diminuzione rispetto l’anno precedente (10.324). Il dato è stato determinato dagli uomini poiché il numero complessivo di femmine è rimasto immutato. Il saldo naturale di presenta negativo (-25), quello migratorio e per altri motivi si presenta positivo (+13 unità). Le famiglie risultano pari a 4.037 per un numero medio di componenti per famiglia pari a 2,5.
Negli ultimi vent’anni la popolazione è diminuita di 1.572 unità (-13,2%), continuando così nei prossimi anni la popolazione scenderà sotto la fatidica soglia di 10 mila abitanti con ripercussioni anche dal punto di vista dei trasferimenti dello Stato e della Regione.
Questo rappresenta un dato che tutte le forze politiche e sociali non dovrebbero sottovalutare.
La popolazione residente a Canicattì risulta pari a 34.297 (17.918 femmine e 16.379 maschi), in crescita rispetto l’anno precedente (33.769). Il saldo naturale di presenta positivo (+70), così come quello migratorio e per altri motivi (+458 unità). Le famiglie risultano pari a 13.281 per un numero medio di componenti per famiglia pari a 2,6.
Negli ultimi vent’anni la popolazione (32.466 nel 1987) è aumentata di 1.831 unità.
Per chi volesse approfondire l’argomento si consiglia il sito web dell’ISTAT oppure direttamente al seguente link

martedì 8 luglio 2008

Articolo di stampa apparso oggi sul Giornale di Sicilia

Sul Giornale di Sicilia di oggi è stato pubblicato un articolo a firma del giornalista Paolo Picone dove si parla della mia lettera aperta sul PD e dell'incontro pubblico, concordato con altri aderenti e simpatizzanti del PD, fissato per il prossimo 30 luglio c.a.
Nello stesso articolo Picone fa riferimento ad una mia probabile candidatura a Sindaco di Campobello di Licata.
Devo precisare che non è un argomento all'ordine del giorno, le priorità sono altre, ovvero i problemi della Comunità di Campobello, del PD ed altro ancora.
Delle candidature se ne parlerà in autunno, dopo la costruzione del PD e dopo soprattutto l'elaborazione di una proposta progettuale per il futuro di Campobello che includa possibilmente altre forze politiche e sociali.
Sicuramente ci saranno più proposte in campo, troveremo un modo per fare sintesi, magari attraverso lo strumento delle primarie.
Ma ne riparleremo in un secondo momento.

lunedì 7 luglio 2008

Eppur qualcosa si muove

Come avevo accennato in alcuni post precedenti qualcosa si muove per il Partito Democratico di Campobello di Licata.
Proprio oggi un gruppo di aderenti e simpatizzanti del PD, tra cui il sottoscritto, ha protocollato al Comune di Campobello di Licata una richiesta di disponibilità del Cinema Corallo per il prossimo 30 luglio per un inconto pubblico sul Partito Democratico di Campobello di Licata.
In quella occasione apriremo una franca discussione sul PD, a porte aperte, in modo trasparente, tra tutti coloro che hanno a cuore le sorti del PD, ex diessini, ex margheritini, ex socialisti, società civile e semplici cittadini.
Qualcuno si chiederà chi sono questi "aderenti e simpatizzanti del PD".
Eccovi i nomi: La Russa Rosario, Sferrazza Giuseppe, Pitrola Fortunato, Picone Giovanni, La Greca Angelo, Sanfilippo Calogero, Meli Giovanni, Grasso Salvatore.
Perchè questi nomi e non altri?
Semplice, sono coloro, che insieme ad altre persone, hanno partecipato ad un riunione provinciale sul PD di Campobello in data 5 maggio c.a. presso la federazione provinciale del PD con la presenza del segretario provinciale, dell'On.le Capodicasa, dell'On.le Di Benedetto e dell'On.le Marinello.
In quella seduta si era deciso di andare verso la sezione unica del PD ed avevamo chiuso la riunione con l'impegno a rivederci, previa verifica dell'On.le Capodicasa della disponibilità di coloro che ancora non erano pienamente convinti.
A quell'incontro non fu dato seguito, anzi ci fu una frenata a livello locale, i candidati alle provinciali furono due e non uno, non certo per colpa nostra, e così via...
Oggi riprendiamo il filo di quella riunione ed andiamo avanti.
Sono passati otto mesi dalle primarie nazionali, troppo tempo è passato. Oggi è arrivato il momento di fare il PD, non è più tempo di melina!

venerdì 4 luglio 2008

Analisi del voto delle elezioni provinciali di Agrigento del 2008

Per oggi pomeriggio era stata convocata la riunione del coordinamento provinciale per analizzare il voto delle elezioni provinciali di Agrigento.
La riunione è stata rinviata al 14 lugio c.a.
In occasione di questa riunione avevo deciso, in quanto componente, di preparare un documento basato esclusivamente sui dati numerici.
Mi sembra opportuno a questo punto metterlo a disposizione a tutti coloro che sono interessati all'analisi del voto ed al dibattito sul futuro del PD in provincia di Agrigento.
In fondo al documento c'è il link alle tabelle che accompagnano la relazione.
Nel documento troverete gli elementi che a prima vista emergono da questi dati.
Vi invito a segnalarmi altre sfumature non colte nella mia relazione.

Analisi del voto delle elezioni Provinciali 2008
Premessa
La presente relazione, da considerarsi ancora provvisoria, ha come scopo quello di analizzare in maniera asettica i dati numerici del voto delle elezioni provinciali del 2008, facendo un confronto con quello delle ultime elezioni regionali e nazionali, non dimenticando le specificità di ogni appuntamento elettorale.
Non viene preso in considerazione, dunque, l’aspetto sociologico del voto e quindi manca ad esempio un approfondimento sulla rappresentanza delle classi sociali, sulla capacità o incapacità delle forze politiche di rappresentare il proprio territorio nei diversi ambiti, economico, sociale e culturale.
Un approfondimento è rivolto al voto conseguito dal Partito Democratico. Anche in questo caso ho preferito non inserire nella presente relazione le mie considerazioni personali e politiche sull’andamento del partito e sul suo profilo attuale.
Al fine rendere più scorrevole la relazione ho preferito inserire le tabelle nell’appendice.

Sintesi
Dall’analisi dei dati delle elezioni provinciali e dal confronto con quelli delle elezioni regionali e nazionali sono emerse le seguenti indicazioni:
-­ nelle elezioni provinciali del 2008 si sono recati alle urne 246 mila agrigentini per una percentuale del 52% del corpo elettorale, in calo rispetto le elezioni regionali (20 mila) e nazionali (19 mila) e soprattutto rispetto alle elezioni provincia del 2003 (-8% e 30 mila elettori). Il calo dei votanti si è concentrato per la metà nel collegio di Agrigento, mentre il collegio di Licata ha registrato un aumento dei votanti di 3 mila unità, anche grazie alle comunali di Licata, Ravanusa e Camastra;
­- il centro-destra, su 221 mila voti validi, ha raggiunto una percentuale del 76,7%, con punte nel collegio di Canicattì (79,5%), guadagnando 15,2 punti percentuali rispetto alle elezioni provinciali del 2003. Rispetto le elezioni regionali, nonostante il calo dei votanti (-17 mila voti), la coalizione guidata da Eugenio D’Orsi ha guadagnato 8500 voti e 9 punti percentuali, mentre la coalizione del centro-sinistra nella sua interezza ha perso 25 mila voti, per cui anche a voler attribuire tutto l’astensionismo al centro-sinistra, comunque c’è stata una perdita di 8 mila voti a favore del centro-destra. Il centro-destra guadagna questi voti nel collegio di Licata (+2500), nel collegio di Sciacca (+7600) ed in quello di Canicattì (+400 voti). L’unico collegio dove il centro-destra ha perso voti è risultato quello di Agrigento con -2 mila voti. Il centro-sinistra nella sua totalità perde i voti in tutti i collegi, ovvero nel collegio di Sciacca (-10.874), nel collegio di Canicattì (-6.460), nel collegio di Agrigento (-5.918) e nel collegio di Licata (-1.599)
­- il 1° partito è il PDL con il 21,8%, con punte del 28,5% nel collegio di Licata, che con l’aggiunta di Alleanza Azzurra, lista riconducibile al PDL, si attesta su una percentuale del 35,3% con punte del 44,8% nel collegio di Licata. Il PD si attesta sul 14,5%, con punte del 16,3% nel collegio di Sciacca e le liste riconducibili alla sinistra radicale si attestano sul 6,7%, con punte del 9% nel collegio di Sciacca.
­- i voti validi sul Presidente della Provincia sono risultati pari a 226 mila contro i 221 mila voti per le liste. Il 68% dei voti sono andati al candidato del centro-destra, Eugenio D’Orsi, con punte oltre il 70% in due collegi, Licata con il 72% e Canicattì con il 70,5%. La percentuale più bassa è stata ottenuta ad Agrigento con il 60%. Complessivamente i tre candidati del centrosinistra hanno accumulato quasi 68 mila voti per una percentuale del 30,4%, oltre 14 mila voti in meno rispetto ai voti conseguiti dalla Finocchiaro nelle elezioni regionali di quest’anno, mentre il calo percentuale è stato del 3,3%. Il candidato del centro-destra ha superato il 50%- dei voti in quasi tutti i Comuni, tranne il capoluogo; la percentuale più alta è stata ottenuta nel Comune di Lampedusa e Linosa con l’85%, quella più bassa nel Comune di Agrigento con il 48,9%. Il confronto tra il candidato ufficiale del PD e quello Finocchiaro assume valori drammatici, con quasi 50 mila preferenze in meno. Arnone ha superato Vivacqua in alcuni Comuni come il Capoluogo di Provincia con oltre mille voti di distacco (5.165 contro 3.809 voti), Aragona, Cianciana, Porto Empedocle, Racalmuto, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, mentre è arrivato quasi agli stessi voti di Vivacqua nei Comuni di Canicattì, Campobello di Licata, Joppolo Giancaxio, Ribera.
­- il voto disgiunto in provincia di Agrigento si è concentrato in prevalenza su Arnone con oltre 17 mila voti, seguono rispettivamente Vivacqua con 1700 voti e Bruno con 1500 voti. Anche il candidato della destra ha preso più voti della lista a supporto con +600 voti. L’unico candidato a prendere meno voti rispetto alle liste di supporto è D’Orsi con quasi 16 mila voti. I dati dimostrano che la candidatura di Arnone ha confermato il profilo di candidato previsto dal sondaggio, ovvero la persona che più di ogni altro poteva intercettare i voti del centro destra. Nello specifico i 16 mila voti persi da D’Orsi sono andati per la maggior parte ad Arnone ed in minima parte agli altri due candidati del centro-sinistra;
­- nelle elezioni provinciali i voti di preferenza sono risultati pari a 201 mila (91%), mentre i voti di lista sono risultati pari a quasi 20 mila (9%), con punte del 66% per la lista “i Democratici rialzati Agrigento”, per la lista “la Destra” con il 26,3% e per la lista di “Rifondazione Comunista” con il 25,4%. La percentuale più bassa dei voti di lista è quella di “Sicilia Forte e Libera” con il 4,4%, di poco inferiore alla lista “Alleanza Azzurra” con il 4,7%. La coalizione di centro-destra si attesta al 78,7% in termini di preferenze, al 56,5% come voti di lista e 76,7% come dato complessivo. Rispetto alle regionali c’è stato un aumento percentuale delle preferenze di oltre 13 punti percentuali, facendo diminuire la percentuale dei voti di lista, dal 22,3% delle regionali all’8,9% delle provinciali. Dalle regionali alle provinciali la coalizione di centro-destra ha aumentato di parecchi punti percentuali la sua performance, sia come preferenze con +6,4%, come voti di lista con +5,4% e come voti totali con +9,1%. Il centro-destra è dunque maggioranza in provincia di Agrigento, sia come preferenze che come solo voto di lista e rispetto alle elezioni regionali questa maggioranza si è maggiormente consolidata anche sul voto di lista;
­- il PD ha conseguito quasi 32 mila voti (14,5%), in flessione rispetto alle nazionali (-38 mila voti e -15%) e rispetto alle regionali (11 mila voti e -4%). Se aggiungiamo anche i dati dei candidati del PD nella lista Finocchiario si registra un peggioramento. Il PD perde molti voti ad Agrigento, Ribera, Ravanusa, Canicattì, Raffadali. I voti di preferenza sono risultati quasi 28 mila (87%), quelli di lista 4mila (13%) per un totale di quasi 32 mila voti. La percentuale dei voti di lista del PD a livello regionale, tenendo conto che la provincia di Ragusa non ha votato, è stata pari al 21%, per cui il risultato della Provincia di Agrigento è uno dei peggiori insieme a quello della provincia di Caltanissetta con l’8,5%. Rispetto ai dati delle elezioni provinciali la percentuale dei voti di lista PD di Agrigento è diminuita di quasi il 65%, -23,3 punti percentuali (dal 36,1% al 12,8%). Nello specifico emerge che i voti di preferenza sono risultati quasi immutati, mente i voti di lista sono diminuiti di oltre 11 mila voti. A livello regionale non considerando la provincia di Ragusa che non è andata al voto, il calo percentuale è risultato del 46,7%, -18,3 punti percentuali pari a quasi -119 mila voti. Il risultato di Agrigento è stato il 2° risultato peggiore della Sicilia, dopo quello di Caltanissetta (-75,4%, dal 34,7% all’8,5% ovvero -26,1%) Complessivamente, dunque, a livello regionale c’è stato un calo di 33 mila voti di preferenza e quasi 119 mila voti di lista rispetto le elezioni regionali, registrando lo scarso appeal del PD, con risultati peggiori per le provincie di Agrigento e Caltanissetta.


L’affluenza al voto
Oltre 246 mila agrigentini (tab.1) si sono recati a votare nelle ultime elezioni provinciali per una percentuale del 52%, passando dal 48% del collegio di Agrigento fino al 59% del collegio di Sciacca.
Rispetto alle elezioni provinciali del 2003 c’è stato un calo dell’8% dei votanti che in termini assoluti si traducono in meno 30 mila elettori, con un picco nel collegio di Agrigento con -12500 votanti, -8000 nei collegi di Canicattì e Sciacca e meno 1000 votanti nel collegio di Licata.
Rispetto alle elezioni regionali e nazionali (tab.2) del 2008 la minor affluenza è risultata rispettivamente pari a 20 mila e 19 mila votanti.
Il calo dei votanti si è concentrato per la metà nel collegio di Agrigento, mentre il collegio di Licata ha registrato un aumento dei votanti di 3 mila unità, anche grazie alle comunali di Licata, Ravanusa e Camastra.
A livello di singoli comuni (tabb.3,4,5) la perdita maggiore di votanti si è registrata nei comuni di Agrigento (-7.011 votanti), Sciacca (-5.714 votanti), Canicattì (-4.008 votanti), Favara (-2.250 votanti), Ribera (-1.246 votanti), Lampedusa e Linosa (-1.114 votanti) e Palma di Montechiaro (-1.044 votanti). In tutti gli altri comuni il calo di affluenza è stato meno di mille votanti. In alcuni comuni addirittura c’è stata una maggiore affluenza e nello specifico nei Comuni dove si votava alle amministrative (1° turno amministrativo) con un picco a Licata con quasi 4 mila votanti (3.940) in più.
Dai dati dei voti di lista l’astensionismo sembrerebbe concentrato nel centro-sinistra.

Il voto di lista
I voti di lista validi per le elezioni provinciali sono risultati pari a 221 mila (tab.6).
La coalizione di centro-destra, guidata da Eugenio D’Orsi, si è attestata su quasi 170 mila voti per una percentuale del 76,7% con punte del 79,5% nel collegio di Canicattì, mentre la coalizione del PD, guidata da Vivacqua, si è attestata su quasi 32 mila voti per una percentuale del 14,5%, segue la coalizione della sinistra radicale con quasi 15 mila voti per una percentuale del 6,7%.
Se sommiamo i voti di lista delle tre coalizioni di centrosinistra i voti sono risultati pari a 48 mila per una percentuale del 22%.
Rispetto ai risultati delle provinciali del 2003 la coalizione del centro-destra ha guadagnato 19 mila voti (151.531 nel 2003) e ben 15,2 punti percentuali (61,5% nel 2003), mentre la coalizione del centro-sinistra ha perso quasi 39 mila voti (86.773 nel 2003) e ben 13,2 punti percentuali.
Se confrontiamo i risultati delle provinciali del 2008 con quelli delle regionali (tabb.7,8) si evidenzia che la coalizione di centro-destra ha guadagnato 8500 mila voti, nonostante il calo dei votanti (-17 mila), e 9 punti percentuali, mentre la coalizione di centro-sinistra nella sua totalità ha perso 25 mila voti e quasi 9 punti percentuali, per cui anche a voler attribuire tutto l’astensionismo al centro-sinistra, comunque c’è stata una perdita di 8 mila voti a favore del centro-destra.
Il centro-destra guadagna questi voti nel collegio di Licata (+2500), nel collegio di Sciacca (+7600) ed in quello di Canicattì (+400 voti). L’unico collegio dove il centro-destra ha perso voti è risultato quello di Agrigento con -2 mila voti. Il centro-sinistra nella sua totalità perde i voti in tutti i collegi, ovvero nel collegio di Sciacca (-10.874), nel collegio di Canicattì (-6.460), nel collegio di Agrigento (-5.918) e nel collegio di Licata (-1.599).
Analizzando i dati delle singole liste (tab.9) si evidenzia che il 1° partito è il PDL con il 21,8%, con punte del 28,5% nel collegio di Licata, che con l’aggiunta di Alleanza Azzurra, lista riconducibile al PDL, si attesta su una percentuale del 35,3% con punte del 44,8% nel collegio di Licata.
Le liste riconducibili al partito MPA registrano una percentuale del 26,2%, con punte del 33,3% nel collegio di Agrigento, l’UDC si attesta sul 15,3%, con punte del 17,4% nel collegio di Canicattì, il PD si attesta sul 14,5%, con punte del 16,3% nel collegio di Sciacca e le liste riconducibili alla sinistra radicale si attestano sul 6,7%, con punte del 9% nel collegio di Sciacca.
Rispetto alle elezioni regionali le liste della sinistra radicale mantengono sostanzialmente gli stessi voti (14,8 mila contro 14,2 mila nelle regionali, probabilmente questo valore aggiunto è stato dato dall’apporto dei candidati socialisti, nelle regionali candidati nella lista Finocchiaro), mentre il tracollo si registra nel PD, sia confrontando la lista solo del PD, sia aggiungendo la lista Finocchiaro o solamente i candidati riconducibili al PD.

Il voto sul Presidente della Provincia
I voti validi sul Presidente della Provincia (tab.10) sono risultati pari a 226 mila (226.451) contro i 221 mila voti (221.099) validi per le liste.
Il 68% dei voti (tab.11) sono andati al candidato del centro-destra, Eugenio D’Orsi, con punte oltre il 70% in due collegi, Licata con il 72% e Canicattì con il 70,5%. La percentuale più bassa è stata ottenuta ad Agrigento con il 60%.
Complessivamente i tre candidati del centrosinistra hanno accumulato quasi 68 mila voti (68.884) per una percentuale del 30,4%, oltre 14 mila voti in meno (14.536) rispetto ai voti conseguiti dalla Finocchiaro (83.420) nelle elezioni regionali di quest’anno, mentre il calo percentuale è stato del 3,3% (dal 33,7% al 30,4%).
Il candidato del centro-destra ha raccolto quasi 154 mila preferenze (153.717) per una percentuale del 67,9%, quasi 4 mila voti in meno (157.777) rispetto all’attuale Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ma con una percentuale in più pari al 4% (67,9% D’Orsi, 63,8% Lombardo). Il tutto si spiega con il calo dei votanti per il Presidente da 247 mila (247.231) a 226 mila (226.451). Lo stesso candidato del centro-destra ha superato il 50% dei voti in quasi tutti i Comuni (tabb.12,13), tranne il capoluogo; la percentuale più alta è stata ottenuta nel Comune di Lampedusa e Linosa con l’85%, quella più bassa nel Comune di Agrigento con il 48,9%.
Il confronto tra il candidato ufficiale del PD e quello Finocchiaro assume valori drammatici, con quasi 50 mila preferenze in meno.
Vivacqua ha conseguito quasi 34 mila preferenze (33.709), pari al 14,9%, contro le quasi 19 mila preferenze (18.818) di Arnone per una percentuale dell’8,1%, candidato senza liste a supporto, anche lui del PD. L’altro candidato espressione del PD, Bruno, ha conseguito 16 mila voti (16.357) per una percentuale del 7,2%.
Arnone ha superato Vivacqua in alcuni Comuni come il Capoluogo di Provincia con oltre mille voti di distacco (5.165 contro 3.809 voti), Aragona, Cianciana, Porto Empedocle, Racalmuto, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, mentre è arrivato quasi agli stessi voti di Vivacqua nei Comuni di Canicattì, Campobello di Licata, Joppolo Giancaxio, Ribera.

Il voto disgiunto
Il voto disgiunto (tabb.14,20,21,22,23) in provincia di Agrigento si è concentrato in prevalenza su Arnone con oltre 17 mila voti (17.404), seguono rispettivamente Vivacqua con 1700 voti e Bruno con 1500 voti. Anche il candidato della destra ha preso più voti della lista a supporto con +600 voti. L’unico candidato a prendere meno voti rispetto alle liste di supporto è D’Orsi con quasi 16 mila voti.
Analizzando le performance per singolo collegio e per singolo candidato alla Presidenza della Provincia di Agrigento si evidenza quanto segue:
­ il candidato Vivacqua (tab.15) prende più voti della lista a supporto in tutti i collegi, tranne quello di Licata (-12), con il risultato più positivo nel collegio di Agrigento con 900 preferenze in più;
­ il candidato Arnone (tab.16) prende più voti rispetto la lista a supporto in tutti i collegi, con punte nel collegio di Agrigento con oltre 7 mila preferenze in più e nel collegio di Canicattì con quasi 5 mila preferenze in più;
­ il candidato Bruno (tab.17) prende più voti rispetto alle liste di supporto in tutti i collegi, tranne quello di Sciacca dove ha registrato 300 preferenze in meno. Il risultato significativo si registra nel collegio di Agrigento con quasi 1300 preferenze in più.
­ Il candidato D’Orsi (tab.18) ha preso meno preferenze rispetto ai voti di lista in tutti i collegi, con punte nel collegio di Agrigento con 7600 preferenze e nel collegio di Canicatti con 4100 preferenze
­ Il candidato Incardona (tab.19) ha preso più voti della lista in tutti i collegi tranne quello di Canicattì (-10 preferenze).
I dati dimostrano che la candidatura di Arnone ha confermato il profilo di candidato previsto dal sondaggio, ovvero la persona che più di ogni altro poteva intercettare i voti del centro destra.
Nello specifico i 16 mila voti persi da D’Orsi sono andati per la maggior parte ad Arnone ed in minima parte agli altri due candidati del centro-sinistra

Il voto di preferenza e di lista
Nelle elezioni provinciali i voti di preferenza (tabb.24,25) sono risultati pari a 201 mila per una percentuale del 91%, mentre i voti di lista (tab.26) sono risultati pari a quasi 20 mila per una percentuale di quasi il 9%, con punte del 66% per la lista “i Democratici rialzati Agrigento”, per la lista “la Destra” con il 26,3% e per la lista di “Rifondazione Comunista” con il 25,4%. La percentuale più bassa dei voti di lista è quella di “Sicilia Forte e Libera” con il 4,4%, di poco inferiore alla lista “Alleanza Azzurra” con il 4,7%.
Un aspetto interessante da verificare è l’andamento del voto a secondo se guardiano le preferenze o i voti di lista. Dall’analisi emerge che la coalizione di centro-destra (tab.28) si attesta al 78,7% in termini di preferenze, mentre se consideriamo solo i voti di lista il vantaggio rispetto agli avversari si riduce al 56,4%, con una perdita di 22,3 punti percentuali. Complessivamente comunque la coalizione del centro-destra si è attestata su una percentuale del 76,7%.
Un altro aspetto interessante da verificare è il confronto tra il dato provinciale e quello regionale.
Nelle elezioni regionali i voti di preferenza (tab.29) sono risultati pari a 185 mila per una percentuale del 77,7%, mentre i voti di lista sono risultati pari a 53 mila per una percentuale del 22,3%. Di fatto dunque i voti di preferenza alle provinciali sono aumentati rispetto a quelli regionale di oltre 13 punti percentuali, facendo diminuire la percentuale dei voti di lista, dal 22,3% delle regionali all’8,9% delle provinciali.
Le liste regionali che hanno ottenuto le percentuali più elevate di voti di lista sono risultate “Amici Beppe Grillo” con l’86,5% e “Forza Nuova” con l’83,7%, mente la lista che ha ottenuto la percentuale minore come voto di lista è quella “Democratici autonomisti” con il 6%.
La coalizione di centro-destra (tab.30) nelle regionali si è attestata al 72,3% come preferenze ed al 51% come voti di lista, mentre complessivamente la percentuale si è attestata al 67,6%. In sostanza dalle regionali alle provinciali la coalizione di centro-destra ha aumentato di parecchi punti percentuali la sua performance, sia come preferenze con +6,4%, come voti di lista con +5,4% e come voti totali con +9,1%.


Focus sul Partito Democratico
Il Partito democratico ha conseguito quasi 32 mila voti (31.986) per una percentuale del 14,5%, con una flessione rispetto alle nazionali del 54,1% in termini di voti assoluti, quasi 38 mila voti in meno (-37.765, da 69.751 a 31.986), e del 50,4% in termini di percentuali di voti, quasi il 15% (-14,7%, da 29,2% a 14,5%).
Rispetto alle elezioni regionali si è registrata una flessione del 26,2% in termini di voti assoluti, oltre 11 mila voti (-11.358, da 43.344 a 31.986), e del 20,24 in termini di percentuali di voti, il 3,7% (-3,7%, da 18,2% a 14,5%). Se ai voti del PD aggiungiamo anche i voti di lista della lista Finocchiaro, ma solo quelli dei candidati riconducibili al PD, la flessione è del 37,5% in termini assoluti di voti (-19.232, da 51.218 a 31.986) e del 32,6% in termini di percentuali di voti (-7,0%, dal 21,5% al 14,5%).
Rispetto alle elezioni regionali, tenendo conto i voti del PD e dei candidati riconducibili al PD, il partito alle provinciali di quest’anno ha perso voti in quasi tutti i Comuni, con dati sorprendenti nel Comune di Agrigento (-2.524 voti), Ribera (-1.817 voti), Ravanusa (-1.704 voti), Canicattì (-1.421 voti) e Raffadali (-1.113 voti). In termini percentuali la flessione maggiore si è registrata nel Comune di Ravanusa con il 28,2%, seguito dal Comune di Bivona con il 28,1%.
Confrontando invece i soli voti del PD i risultati peggiori sono stati registrati nei Comuni di Ribera (-1.690 voti) e Canicattì (-1.025 voti), mentre in termini percentuali i risultati peggiori sono stati registrati nei Comuni di Bivona con il 27,4%. Uno dato positivo in controtendenza quello registrato nel Comune di Licata con un aumento di 1.232 voti.
Il confronto con i dati delle elezioni nazionali della Camera dei Deputati rende l’analisi più tremenda. Si registrano cali di consenso notevoli nel Comune di Agrigento con quasi 5 mila voti (-4.870), nel Comune di Canicattì con quasi 4 mila voti (-3.709 voti) e nel Comune di Favara con quasi 3 mila voti (-2.926).
Il Partito Democratico ha preso per le elezioni provinciali quasi 28 mila voti di preferenza e 4 mila voti di lista per un totale di quasi 32 mila voti. La percentuale di preferenze è risultata pari all’87%, inferiore alla media provinciale pari al 91%, mentre quella dei voti di lista è risultata pari a quasi il 13%, superiore alla media provinciale pari a quasi il 9%.
La percentuale dei voti di lista del PD (tabb.31, 32) a livello regionale, tenendo conto che la provincia di Ragusa non ha votato, è stata pari al 21%, per cui il risultato della Provincia di Agrigento è uno dei peggiori insieme a quello della provincia di Caltanissetta con l’8,5%.
Rispetto ai dati delle elezioni provinciali la percentuale dei voti di lista PD di Agrigento (tab.33) è diminuita di quasi il 65%, -23,3 punti percentuali (dal 36,1% al 12,8%). Nello specifico emerge che i voti di preferenza sono risultati quasi immutati, mente i voti di lista sono diminuiti di oltre 11 mila voti.
A livello regionale non considerando la provincia di Ragusa che non è andata al voto, il calo percentuale è risultato del 46,7%, -18,3 punti percentuali pari a quasi -119 mila voti. Il risultato di Agrigento è stato il 2° risultato peggiore della Sicilia, dopo quello di Caltanissetta (-75,4%, dal 34,7% all’8,5% ovvero -26,1%)
Complessivamente, dunque, a livello regionale c’è stato un calo di 33 mila voti di preferenza e quasi 119 mila voti di lista rispetto le elezioni regionali, registrando lo scarso appeal del PD, con risultati peggiori per le provincie di Agrigento e Caltanissetta.

Tabelle allegate alla relazione: scarica

giovedì 3 luglio 2008

Riunione nella ex sezione DS di Campobello di Licata per il PD

A quanto sembra ieri sera presso la ex sezione dei DS c'è stata una riunione per la nascita del PD di Campobello.
Poichè il sottoscritto non è stato invitato, così come tantissimi altri amici della ex Margherita e della società civile, non posso fornirvi un resoconto.
A quanto pare, tuttavia, sono emerse due cose: la prima che l'ex Sindaco Gueli si ritira, la seconda che sembra prevalere la volontà di fare il PD, qualcuno dice con gradualità, altri dicono con maggiore rapidità.
Vedremo a giorni cosa succederà. Ad ogni modo ambedue le cose vanno nella direzione da me auspicata, il passo indietro di qualcuno e la volontà di fare il PD.
Un ulteriore sforzo va compiuto, quando parteciperò alle riunioni vedremo di chiudere il cerchio.
Per chi non avesse potuto seguire l'intervista da me rilasciata a TRC e TV Europa sul PD di Campobello di Licata, eccovi i video (mi scuso per il carattere molto artigianale, ripresa dalla TV con la telecamera), si trovano anche sul lato destro.

TV Europa


TRC

martedì 1 luglio 2008

Lettera aperta per il Partito Democratico di Campobello di Licata

Come accennato nella presentazione, in questo blog mi occuperò di politica, soprattutto quella relativa al Comune di Campobello di Licata.
E' risaputo che nel nostro Comune il Partito Democratico (PD) non è formalmente nato a causa della contrapposizione di alcuni gruppi dirigenti.
In questi mesi, personalmente, ho lavorato alla costruzione dell'unica sezione PD, interessando i dirigenti del partito ad ogni livello. Molti passi in avanti sono stati compiuti, nonostante le forti resistenze.
Oggi sono fiducioso.
E' necessario ripartire daccapo, come si dice in temini informatici "resettare" tutto e ripartire per una lunga campagna elettorale. Dicono che partiamo in svantaggio a causa dell'elezione di due consiglieri provinciali di centro-destra.
Per adesso ..... pedalare, pedalare, pedalare ..... l'anno prossimo si vedrà.
In questo mio post pubblico una lettera aperta per il Partito Democratico di Campobello di Licata, che oggi ho distribuito nei bar, nei circoli ed in altri esercizi commerciali.
Spero nei Vostri commenti.

LETTERA APERTA PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI CAMPOBELLO DI LICATA
Care Democratiche, Cari Democratici,
i risultati delle elezioni provinciali ci segnalano una tendenza, già in atto con le elezioni nazionali e regionali, ovvero la continua avanzata del centro-destra nella nostra Comunità.
Per la prima volta il centro-destra elegge due campobellesi al consiglio provinciale.
A loro va il mio personale augurio di buon lavoro, anche se è altrettanto giusto ricordare che fanno parte di una coalizione, il centro-destra, che governa da lunghissimo tempo questa provincia, senza cambiare profondamente il contesto socio-economico, in fondo alla classifica eravamo e li siamo rimasti in questi lunghi anni.
Il mio vuole essere un appello a tutti coloro che si riconoscono e vogliono dare il proprio contributo alla nascita ed alla crescita del Partito Democratico (PD) di Campobello di Licata.
Ad oggi ogni tentativo è fallito per la miopia di alcuni dirigenti provinciali del partito e per la resistenza di una parte della locale ex sezione DS. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: UN DISASTRO!
Oggi è il momento di cambiare pagina, è necessaria una svolta radicale e rapida, è necessario mettere un punto e ripartire daccapo.
Tutti coloro che ancora vogliono perpetuare un clima di scontro e di contrapposizione, lascino perdere, si dedichino ad altro, si facciano da parte per il bene del partito.
Ci sono le risorse umane, quelle professionali, i giovani e le idee per ripartire.
Il PD di Campobello di Licata può e deve essere nelle condizioni di elaborare una proposta progettuale per tutta la nostra comunità, da sottoporre alle altre forze politiche e sociali, alle associazioni, al mondo ecclesiale e del volontariato, alle forze produttive, professionali e del lavoro.
Dobbiamo rifiutare l’idea che la politica si traduca solo nella mera soluzione dei problemi del singolo cittadino, anche i più impossibili, la politica deve avere sempre come prospettiva la comunità, quando ciò non accade è la fine stessa della comunità e l’esaltazione degli egoismi e dei potenti di turno.
Dobbiamo ritornare a riscoprire il valore dell’essere e di vivere in comunità.
Il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale.
Abbiamo la necessità di avere tempi certi e compiere scelte nette, non dimenticando che siamo un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.
Più passa il tempo e più sarà difficile far nascere il PD a Campobello di Licata.
Ai dirigenti nazionali e regionali chiederò nuovamente assunzione di responsabilità ed una prospettiva politica per il futuro di Campobello, ma come tutte le cose anche noi dobbiamo darci una mossa, impegnarci ed uscire allo scoperto.
Il futuro dipende da noi e non dagli altri!